giornali quotidiani

CHE FA LORENZETTO DI NOTTE? LE PULCI AI GIORNALI! - PARLANDO DELLA PANDEMIA DA CORONAVIRUS, LA “GAZZETTA DI MANTOVA” INFORMA CHE “IL NUOVO PICCO, SECONDO IL SINDACO IVAN ONGARI, POTREBBE ESSERE DOVUTO “A FATTORI COME FLUSSI DI DATI O ALTRO ANCORA””. ABBIAMO SEMPRE SOSPETTATO CHE LE STATISTICHE FOSSERO CONTAGIOSE - ANSA: “INAUGURATO IL PONTE DI KAZUNGULA CHE UNIRÀ ZAMBIA E BOTSWANA. È LUNGO QUASI MILLE CHILOMETRI E PERMETTERÀ DI VELOCIZZARE GLI SCAMBI”. BASTA TUTTAVIA UNA VERIFICA PER APPURARE CHE IN REALTÀ…

Stefano Lorenzetto

Pulci di notte” di Stefano Lorenzetto da “Anteprima. La spremuta dei giornali di Giorgio Dell’Arti” e pubblicato da “Italia Oggi”

(http://www.stefanolorenzetto.it/telex.htm)

 

In un servizio sulla Repubblica, dedicato alla nomina di Elisabetta Belloni a capo del Dis (Dipartimento delle informazioni per la sicurezza), Vincenzo Nigro scrive di lei: «Il primo incontro vero con la politica inizia nel 2004, quando diventa capo dell’Unità di crisi. Il ministro è Massimo D’Alema, il caso più eclatante è il rapimento del nostro collega di Repubblica Daniele Mastrogiacomo, bloccato in Afghanistan dai Talebani».

ELISABETTA BELLONI

 

Era difficile condensare così tanti errori in appena otto righe. Belloni fu nominata capo dell’Unità di crisi della Farnesina il 6 ottobre 2004, quando il ministro degli Esteri era Franco Frattini (D’Alema arriverà in quel dicastero soltanto nel 2006).

 

La liberazione di Daniele Mastrogiacomo.

E Mastrogiacomo venne rapito dai talebani nel marzo del 2007, non nel 2004, il che dovrebbe essere ben noto ai colleghi del medesimo giornale.

 

***

MARCO TRAVAGLIO

Titolo dalle pagine culturali della Stampa: «Roth e il suo amico fraterno Primo Levi / “Quando morì, coltivò pensieri suicidi”». Dopo il morto che parla del film di Carlo Ludovico Bragaglia con Totò, abbiamo il morto che coltiva, sia detto con tutto il rispetto per Levi. (Certo, solo Philip Roth poteva elargirci questa sensazionale rivelazione, e cioè che chi si è tolto la vita era turbato da propositi suicidari).

carlo conti la figlia di mattia torre

 

***

Sulla prima pagina del Fatto Quotidiano, il direttore Marco Travaglio comincia così il proprio editoriale: «Fa discutere, ma anche ridere, l’ideona dell’Ue di annacquare il vino contro l’abuso di alcol». È stato brevettato un vino efficace contro l’abuso di alcol? Per gli etilisti sarebbe una panacea. Per spegnere i facili entusiasmi, forse bastava una virgola dopo «vino».

 

***

«Il David di Donatello è accanto all’urna con le ceneri di Mattia Torre, in un angolo del soggiorno della casa a Testaccio dove ci accoglie Francesca, la moglie, e Emma, la figlia di 11 anni. È lei ad aver fatto piangere tutti col suo discorso di ringraziamento per Figli». Questo l’incipit di un’intervista con la vedova dello sceneggiatore, morto a 47 anni, firmata da Valerio Cappelli sul Corriere della Sera nelle pagine degli spettacoli.

 

mattia torre

Essendo due i soggetti, il verbo andava coniugato al plurale («ci accolgono») e fra le due e non guastava la d eufonica («ed Emma»). Resta l’ambiguità di quell’«è lei», pronome riferibile con certezza alla figlia, anziché alla madre, solo da chi abbia visto il brevissimo e toccante discorso tenuto da Emma alla consegna del premio.

 

MASSIMO GRAMELLINI

Del quale si occupa da par suo, in prima pagina, Massimo Gramellini, con questa frase sibillina: «Fin lì gli argini hanno retto, nonostante l’inquadratura di Valerio Mastandrea che piangeva sotto la mascherina non aiutasse». Avremmo preferito leggere: «Fin lì gli argini hanno retto, nonostante non aiutasse l’inquadratura di Valerio Mastandrea che piangeva sotto la mascherina».

 

***

sergio mattarella discorso di fine anno 2020 1

Sommario dalla Verità: «E il Colle arrocca: “Nessuna interferenza su indagini in corso”». Considerato che il verbo segnala una presunta posizione pilatesca del Quirinale, andava usato il riflessivo si arrocca, in uno dei significati riportati dallo Zingarelli 2021: mettersi al sicuro; rinchiudersi, rintanarsi; chiudersi (arroccarsi nel più assoluto silenzio, chiudersi in stretta difesa).

 

Ansa e il ponte lungo mille chilometri

Invece arrocca fa pensare all’indicativo presente del verbo transitivo arroccare, terza persona singolare: «Porre canapa, lino, seta e simili sulla rocca per filare».

 

***

Dall’agenzia Ansa: «Inaugurato il ponte di Kazungula che unirà Zambia e Botswana. È lungo quasi mille chilometri e permetterà di velocizzare gli scambi». E noi siamo ancora qui a discutere di quello sullo Stretto di Messina? Basta tuttavia una verifica per appurare che il Kazungula Bridge in realtà misura appena 923 metri.

elisabetta belloni

 

***

Dalla rubrica Facce di casta, tenuta da Veronica Gentili sul Fatto Quotidiano: «La sensazione è che a Salvini, più che lo scambio di vedute con Fedez, interessino quei dodici succulenti milioncini di followers che un bel giorno, chissà, magari, potrebbero votarlo. Chissà che sarebbe successo se anche Carola Rackete fosse andata così forte su Instagram...».

 

veronica gentili 1

«Chissà se l’Europa, dopo essersi mostrata inadeguata nella prima fase della campagna vaccinale, ha intenzione di rimanere indietro anche questa volta». Considerato che non sa nulla, chissà perché Gentili si ostina a scrivere su un giornale.

 

***

Parlando della pandemia da coronavirus, la Gazzetta di Mantova informa che «il nuovo picco, secondo il sindaco Ivan Ongari, potrebbe essere dovuto “a fattori come flussi di dati o altro ancora”». Abbiamo sempre sospettato che le statistiche fossero contagiose.

veronica gentili 3

 

veronica gentili 4

 

Ultimi Dagoreport

francesco saverio garofani sergio mattarella giorgia meloni maurizio belpietro

DAGOREPORT - MA QUALE “COMPLOTTO DEL QUIRINALE CONTRO GIORGIA MELONI”! DIETRO ALLA DIFFUSIONE DELLE PAROLE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI ALLA “VERITÀ” DI BELPIETRO C'E' UNA “GOLA PROFONDA” UN PO’ PASTICCIONA, CHE SI E' FATTA SGAMARE IN MEZZA GIORNATA - DAGOSPIA È IN GRADO DI AGGIUNGERE ALCUNI DETTAGLI SULLA CENA DI GIOVEDÌ 13 NOVEMBRE ALLA TERRAZZA BORROMINI. A TAVOLA C’ERANO SEDICI PERSONE: OLTRE ALL’ORGANIZZATORE, LUCA DI BARTOLOMEI E A FRANCESCO GAROFANI, C’ERANO MANAGER, CONSULENTI, UN AD DI UNA BANCA, DUE CRONISTI SPORTIVI E…UN GIORNALISTA CHE IN PASSATO HA LAVORATO IN UN QUOTIDIANO DI DESTRA, GIA' DIRETTO DA BELPIETRO. SARÀ UN CASO CHE LA MAIL A FIRMA “MARIO ROSSI”, DA CUI È NATO LO “SCANDALO”, SIA STATA INVIATA ANCHE AL MELONIANO "IL GIORNALE" (CHE PERO' L'HA IGNORATA)? - IL CONTESTO ERA CONVIVIALE, SI PARLAVA DI CALCIO E DEL PD, MA GAROFANI NON HA MAI PRONUNCIATO LA PAROLA “SCOSSONE”, CHE INFATTI NELLA MAIL ORIGINALE NON C’È - L’AUDIO? ANCHE SE CI FOSSE, BELPIETRO NON POTREBBE PUBBLICARLO PERCHÉ SAREBBE STATO CARPITO ILLEGALMENTE...

maurizio belpietro giorgia meloni la verita

DAGOREPORT - IL GIOCO DI PRESTIGIO DI MAURIZIO BELPIETRO: LO "SCOOP" SUL PRESUNTO “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È BASATO SULLE PAROLE “PROVVIDENZIALE SCOSSONE”, CHE IL CONSIGLIERE DEL COLLE, FRANCESCO SAVERIO GAROFANI, AVREBBE PRONUNCIATO ALLA CENA DOPO L’EVENTO IN RICORDO DI AGOSTINO DI BARTOLOMEI. MA NELLA MAIL ANONIMA CHE SEGNALA LA VICENDA A "LA VERITA'" QUELLE DUE PAROLE NON SONO VIRGOLETTATE: SEMBRANO ESSERE UN RAGIONAMENTO DELL’AUTORE, IL MISTERIOSO "MARIO ROSSI" – “LINKIESTA”: “PER CAPIRE COSA PENSI MELONI BISOGNA LEGGERE ‘LA VERITÀ’, ESATTAMENTE COME PER CAPIRE COSA PENSI GIUSEPPE CONTE BISOGNA LEGGERE ‘IL FATTO’. QUANTI SI BEVONO OGGI LA FAVOLA DELLA SVOLTA ATLANTISTA ED EUROPEISTA DI MELONI, FAREBBERO BENE A LEGGERE ‘LA VERITÀ’, SMACCATAMENTE FILO-PUTINIANO, NO VAX E NO EURO. LA VERITÀ DEL GOVERNO MELONI STA LÌ”

tommaso cerno antonio giampaolo angelucci alessandro sallusti il giornale

FLASH! – COME PREVISTO, ANTONIO E GIAMPAOLO ANGELUCCI HANNO DECISO CHE, A PARTIRE DAL PRIMO DICEMBRE, AVVERRÀ IL CAMBIO DI DIREZIONE DE “IL GIORNALE” CON L’ARRIVO DI TOMMASO CERNO CHE, A SUA VOLTA, VERRÀ RIMPIAZZATO A “IL TEMPO” DA DANIELE CAPEZZONE – MALGRADO LA PROPOSTA DI ANDARE ALLA DIREZIONE EDITORIALE DE “IL GIORNALE”, AL POSTO DI VITTORIO FELTRI, CHE PASSEREBBE A QUELLA DI “LIBERO”, ALESSANDRO SALLUSTI NON L’HA PRESA BENE: IL BIOGRAFO DI GIORGIA MELONI LO CONSIDERA UNA DIMINUTIO PER IL SUO PRESTIGIO E MIREREBBE A DARE VITA A UN PROGETTO MEDIATICO CON NICOLA PORRO…

maurizio belpietro giorgia meloni francesco saverio garofani

A CIASCUNO LA SUA “VERITÀ” - L’ARTICOLO PUBBLICATO DAL QUOTIDIANO DI BELPIETRO SUL "PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È PRATICAMENTE IDENTICO ALLA MAIL RICEVUTA DA MOLTI ALTRI QUOTIDIANI, DA UN ANONIMO CHE SI FIRMAVA "MARIO ROSSI", CHE HANNO DECISO DI IGNORARE LA VICENDA PERCHÉ NON VERIFICABILE - PERCHE' BELPIETRO HA DECISO DI DARE SPAZIO E RISALTO A UNA STORIA COSI' AMBIGUA? HA IN MANO ANCHE UN AUDIO O CI SONO ALTRE RAGIONI? DI CERTO, L'EX ALLIEVO DI VITTORIO FELTRI È UN PO' IN DIFFICOLTÀ: LE COPIE VENDUTE DAL SUO GIORNALE CALANO E "LA VERITÀ" STA DIVENTANDO POST-VERITÀ, CON LO SPAZIO CONCESSO A COMPLOTTISTI, NO VAX E PUTINIANI - FORSE CREARE UN PO’ DI CACIARA CON IL GAROFANI-GATE SERVE A RIPORTARE IL QUOTIDIANO SOTTO I RIFLETTORI - DI SICURO HA FATTO UN FAVORE A GIORGIA MELONI. DEL RESTO, FU LEI NEL 2023 A OPPORSI ALLA VENDITA DEL GIORNALE AD ANGELUCCI, E A TROVARE IN FEDERICO VECCHIONI, AD DI "BONIFICHE FERRARESI" E CARO A LOLLOBRIGIDA, IL "SALVATORE" PRONTO A RILEVARE IL 25% DELLA SOCIETA' EDITRICE BY BELPIETRO - DA ALLORA FIOCCANO INSERZIONI DELLE PARTECIPATE E PEZZI PRO-GIORGIA...

matteo salvini giorgia meloni donald trump vladimir putin sergio mattarella

DAGOREPORT - COME MAI GLI ARTICOLI DELLA “VERITÀ” SUL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” ARRIVANO IL GIORNO DOPO LA RIUNIONE DEL CONSIGLIO SUPREMO DI DIFESA, DI CUI GAROFANI È SEGRETARIO, IN CUI SI È RIBADITA LA LINEA DI “PIENO SOSTEGNO ITALIANO ALL’UCRAINA”? - LA LINEA PRO-KIEV DI GIORGIA MELONI SI E' AFFIEVOLITA DA TEMPO (HA MESSO IN “PAUSA” L'ADESIONE DELL'ITALIA AL PIANO PURL PER LE ARMI USA A KIEV) E SALVINI E' IL SOLITO "FIGLIO DI PUTIN" CHE SI OPPONE A OGNI SOSTEGNO A ZELENSKY - NON SOLO: MATTARELLA, ORMAI DA ANNI, INFIOCINA I SOVRANISMI DI MEZZO MONDO, HA PIU' VOLTE CRITICATO TRUMP, PUTIN, ORBAN, NETANYAHU E AFD (GUARDA CASO TUTTI AMICI DI MELONI E SALVINI) - SE L'AUDIO DI GAROFANI ESISTE, E CERTIFICA UN "COMPLOTTO" E NON UN SEMPLICE RAGIONAMENTO POLITICO, PERCHÉ BELPIETRO NON LO PUBBLICA? IL COLLOQUIO DELL'EX DEPUTATO DEL PD È STATO CARPITO AL RISTORANTE IN UNA "CHIACCHERATA TRA AMICI". SE ESISTE L'AUDIO, CHI LO HA REGISTRATO? UN AMICO? UN PRIVATO CITTADINO CHE HA RICONOSCIUTO GAROFANI, NONOSTANTE FOSSE UN VOLTO POCO NOTO? O IL CONSIGLIERE DI MATTARELLA ERA "ATTENZIONATO"? DA CHI?