attori pittori

CHE ROTTURA DI PENNELLI - FRANCESCO BONAMI DEMOLISCE GLI ATTORI "ANNOIATI" CHE DECIDONO DI DARSI ALLA PITTURA: "JAMES FRANCO FA QUADRI CHE SONO UN MISTO TRA IL FIGURATIVO TRUCIDO E IL GRAFFITARO SFIGATO" - "I DIPINTI DI SYLVESTER STALLONE SONO COERENTI CON I SUOI RUOLI: ROCKY PERCHÉ SONO UN PUGNO NELLO STOMACO, E RAMBO PERCHÉ SONO LETALI" - "IL PROBLEMA DI UN PENNELLO È COME QUELLO DI UN FUCILE SEMIAUTOMATICO: QUANDO SONO ACCESSIBILI A TUTTI, DIVENTANO PERICOLOSISSIMI…"

Francesco Bonami

Francesco Bonami per “Vanity Fair”

 

Per capire l’attrazione fatale che la pittura ha sulla gente bisogna vedere chi, pur potendosi permettere di non dipingere, avendo raggiunto il successo economico o la fama mediatica e popolare con altri mezzi e percorrendo altre vie, decide ugualmente di sottoporsi al supplizio di creare opere d’arte spesso inguardabili.

 

Come sempre ci sono sorprendenti eccezioni, ma nella maggior parte dei casi l’avventura pittorica è, per chi deve osservarla, un incubo a occhi aperti. La lista è lunghetta. Spesso quello o quella che sullo schermo uno se lo/la mangerebbe, sulla tela fa venir da vomitare. Lucy Liu, quella di Kill Bill e Charlie’s Angels, per citare due dei suoi film

 

i dipinti di lucy liu 3

«È strano che persone capaci di esprimersi ad ALTISSIMI LIVELLI in altri campi scelgano di deprimersi a bassissimi livelli attraverso la pittura» più famosi, come artista ne fa di tutti i colori causando allo sfortunato spettatore enormi dolori. James Franco (Spider-Man), non proprio un cane ma quasi, è riuscito a fare mostre persino in qualche galleria famosa, ma non si capisce il perché. Fa quadri che sono un misto tra il figurativo trucido e il graffitaro sfigato. È chiaro che ha bisogno di sfogarsi, uscire dal ruolo, ma sarebbe meglio non s’infilasse nella tela.

i dipinti di viggo mortensen 3

 

Viggo Mortensen – Captain Fantastic e Green Book, per dire due film che gli hanno fatto avere la nomination per l’Oscar come migliore attore – è uno cui bisogna stare attenti perché quasi quasi ti frega. A qualcuno i suoi quadri potrebbero anche piacere; io conoscevo un tizio che era un vero pittore e li faceva quasi uguali, aveva però la scusa di non avere la soddisfazione di essere un grande attore, mentre Mortensen questa scusa non ce l’ha. Potrebbe comodamente godersi il proprio successo senza toccare matite o pennelli.

 

Sylvester Stallone non ha bisogno di presentazioni e i suoi dipinti sono così brutti che forse può anche essere perdonato, lo fa solo per ammazzare il tempo e chi se li trova davanti. Inoltre, è coerente con i suoi ruoli: Rocky perché sono un pugno nello stomaco, e Rambo perché sono letali come uno dei suoi fucili d’assalto.

i dipinti di sylvester stallone3

 

Ci sono poi sorprese. Marilyn Monroe non è solo il soggetto del dipinto contemporaneo più costoso mai venduto a un’asta, 195 milioni di dollari, di Andy Warhol, ma nella solitudine della sua casa si dilettava a dipingere innocue roselline, impedirglielo sarebbe stato un crimine, visto anche come è andata a finire tragicamente la sua vita. Se è stata uccisa, come alcuni dicono, il movente non è stato di certo il fatto che era una pessima pittrice.

 

i dipinti di david bowie 3

David Bowie: la sua pittura non metteva sicuramente in discussione il suo talento di musicista. Il ritratto di un bambino in fondo a una scala del 1977 potrebbe anche essere motivo per sospendere la pena di morte, ma poi con il passare degli anni le prove a suo carico come Jack lo smerdatore si accumulano e allora meglio tapparsi gli occhi e ascoltare solo le sue canzoni.

 

Anche Miles Davis era un assatanato pittore. L’artista David Hammons come provocazione inserì due dei suoi dipinti dentro una Biennale del Whitney Museum a New York, ma nonostante questo tentativo di redenzione la pittura del fenomenale trombettista rimane pessima.

i dipinti di miles davis 1

 

Dei quadri di Sir Anthony Hopkins si potrebbe dire “Il rumore dei colpevoli” e lui dovrebbe essere cucinato, come farebbe il suo personaggio Hannibal Lecter, a fuoco lento con la testa fuori dalla pentola in modo da potergli far guardare, mentre cuoce, le sue stesse nefandezze artistiche.

 

Non male invece Dennis Hopper (Easy Rider e Apocalypse Now), che ha avuto anche una vera mostra al Museo di Arte Contemporanea di Los Angeles. Faceva un po’ di tutto, dalle foto alla pittura, ma forse grazie agli spinelli fumati molte cose gli venivano anche bene.

 

i dipinti di anthony hopkins 2

C’era poi James Dean, morto appena in tempo visto che i suoi dipinti erano preoccupantemente simili a quelli di un artista italiano, Emilio Scanavino. Si potrebbe andare avanti all’infinito. Ma preferiamo lasciare spazio alla nostra retina per respirare. Dipingere è una bellissima attività anche se – gli esempi fatti sopra lo dimostrano – può tramutarsi in un crimine, non penale forse, ma sicuramente civile. È strano che persone capaci di esprimersi ad altissimi livelli in altri campi scelgano di deprimersi a bassissimo livello attraverso la pittura.

 

i dipinti di james franco 3

Si potrebbe fare un orribile paragone con l’uso delle armi negli Stati Uniti. Il problema di un fucile semiautomatico e di un pennello è che, quando sono accessibili a tutti a poco prezzo, diventano pericolosissimi. Ma mentre proibire la vendita delle armi dovrebbe essere un dovere morale di una società civile, impedire di comprare un pennello sarebbe un attentato alla libertà di espressione, non importa se poi il suo uso può causare una forte depressione a chi è costretto a vederne il risultato.

i dipinti di lucy liu 2i dipinti di anthony hopkins 1bello sembra un quadro DI FRANCESCO BONAMIi dipinti di anthony hopkins 3i dipinti di james franco 2i dipinti di david bowie i dipinti di david bowie 1i dipinti di james franco 1i dipinti di sylvester stallone2i dipinti di david bowie 2i dipinti di miles davis 2i dipinti di lucy liu 1i dipinti di sylvester stallone1i dipinti di viggo mortensen 2i dipinti di viggo mortensen 1

Ultimi Dagoreport

gaza giorgia meloni donald trumpm benjamin netanyahu

QUANTO A LUNGO PUÒ ANDARE AVANTI IL TRASFORMISMO CHIAGNE E FOTTI DI GIORGIA MELONI DECLINATO IN SALSA ISRAELO-PALESTINESE? - L’ITALIA HA DATO IL SUO VOTO FAVOREVOLE AL RICONOSCIMENTO DI "DUE POPOLI, DUE STATI" ALL'ASSEMBLEA DELL'ONU DEL 22 SETTEMBRE - MA, FRA UNA SETTIMANA, SU INIZIATIVA DI FRANCIA E ARABIA SAUDITA, IL CONSIGLIO DELL'ONU E' CHIAMATO A VOTARE IL RICONOSCIMENTO DELLO STATO PALESTINESE: CHE FARA' LA "GIORGIA DEI DUE MONDI"? - FRANCIA, AUSTRALIA, BELGIO, CANADA, FINLANDIA, MALTA, PORTOGALLO E REGNO UNITO ENTRERANNO A FAR PARTE DEI 147 STATI DEI 193 MEMBRI DELL’ONU CHE RICONOSCONO LA PALESTINA - DIMENTICANDO PER UN MOMENTO LE STRAGI DI GAZA, LA PREMIER VOTERA' CONTRO O SI ASTERRA' PER COMPIACERE TRUMP E L’AMICO NETANYAHU? TROVERA' IL CORAGGIO DI UNIRSI AL RESTO DEL MONDO, VATICANO COMPRESO? AH, SAPERLO...

giorgia meloni vox ursula von der leyen santiago abascal

DAGOREPORT - SE I MEDIA DI CASA NOSTRA, DEL VIDEO-MESSAGGIO DI GIORGIA MELONI ALL'EVENTO MADRILENO DI VOX, HANNO RIPRESO SOLO LA PARTE DEL DISCORSO RIGUARDANTE L’ASSASSINIO DI CHARLIE KIRK, SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO COME MARTIRE DELL’ODIO E DELLA VIOLENZA DELLA SINISTRA, I CAPOCCIONI DI BRUXELLES HANNO SBARRATO GLI OCCHI PER UN ALTRO MOTIVO - CHE CI FACEVA LA MELONI, EX PRESIDENTE DEL GRUPPO DEI CONSERVATORI EUROPEI ALL’EVENTO “EUROPA VIVA 2025” DI VOX, IL PARTITO DI ESTREMA DESTRA SPAGNOLO CHE DAL 2023 È STATO ARRUOLATO DA “PATRIOTI PER L’EUROPA”, L’EUROGRUPPO ANTI-UE CREATO DAL DUCETTO UNGHERESE E FILO-PUTINIANO, VIKTOR ORBAN, DI CUI FA PARTE ANCHE LA LEGA DI SALVINI? - ALLA FACCIA DEL CAMALEONTISMO DELLA “GIORGIA DEI DUE MONDI”, BASCULANTE TRA UN VIAGGETTO E UN ABBRACCIO CON I DEMOCRISTIANI TEDESCHI URSULA VON DER LEYEN E FEDRICH MERZ, A CATALIZZARE L’IRRITAZIONE DEI VERTICI DELL’UNIONE È STATO IL TEMA DELL'EVENTO DI VOX CHE, TRA DIBATTITI SU IMMIGRAZIONE ILLEGALE, LAVORO, CASA E SICUREZZA, SPUTAVA IN FACCIA AI POTERI FORTI DI BRUXELLES - LA MANIFESTAZIONE DI VOX HA DIMOSTRATO, PER L’ENNESIMA VOLTA, L’ISTRIONICA PERSONALITÀ DI COMUNICATRICE DELLA PREMIER ALLA FIAMMA. TALENTO LATITANTE TRA I NUMEROSI GALLI DEL  CENTROSINISTRA... - VIDEO

FLASH! – MENTRE SVANISCE LA MILANO DEI ‘’POTERI FORTI’’ E DEI “SALOTTI BUONI”, FINITI SOTTO IL TALLONE DEI “BARBARI ROMANI”, SI ALZA LA VOCE DEL 92ENNE GIOVANNI BAZOLI - IL GRANDE VECCHIO, CHE INSIEME A GUZZETTI HA RIDISEGNATO IL SISTEMA BANCARIO, HA CONSEGNATO ALLA FELTRINELLI LA SUA AUTOBIOGRAFIA (LA FIGLIA CHIARA, NONCHÉ COMPAGNA DEL SINDACO DI MILANO BEPPE SALA, LAVORA ALLA FONDAZIONE FELTRINELLI) – IL LIBRO PARTE DALLA GUERRA AI NAZIFASCISMO E LA PASSIONE PER ALESSANDRO MANZONI, CONTINUA CON LA CELEBRAZIONE DI NINO ANDREATTA, LE VICENDE DEL BANCO AMBROSIANO, FINO ALLA CREAZIONE DI INTESA SANPAOLO…

giorgia meloni kirk renzi salvini tajani

DAGOREPORT - LA STRATEGIA DELLA DISTRAZIONE DI GIORGIA MELONI: PER LA DESTRA DE’ NOANTRI, IL DELITTO KIRK NON È UNA STORIA AMERICANA DEFLAGRATA ALL’INTERNO DEL MONDO DEI “MAGA” TRUMPIANI. NO, È ROBA DA BRIGATE ROSSE IN VIAGGIO PREMIO NEGLI USA - ECCO: IL CADAVERE DI UN ATTIVISTA DI UN PAESE DOVE LE ARMI LE COMPRI DAL TABACCAIO È GIUNTO AL MOMENTO GIUSTO PER ESSERE SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO AD ARTE DALLA PROPAGANDA DI PALAZZO CHIGI, COPRENDO CON DICHIARAZIONI FUORI DI SENNO LE PROPRIE DIFFICOLTÀ - CHE LA DESTRA DI GOVERNO SIA IN PIENA CAMPAGNA ELETTORALE, INQUIETA (EUFEMISMO) PER L’ESITO DELLE REGIONALI D’AUTUNNO, IL CUI VOTO SARÀ DIRIMENTE IN VISTA DELLE POLITICHE 2027, ALLE PRESE CON UN PAESE CHE SENZA LA FORTUNA DEI 200 MILIARDI DEL PNRR SAREBBE IN RECESSIONE COME LA FRANCIA E LA GERMANIA, NE È CONSAPEVOLE LO STESSO ESECUTIVO, IN PIENO AFFANNO PER TROVARE LE RISORSE NECESSARIE ALLA FINANZIARIA DI FINE D’ANNO - RENZI: “LA PREMIER SEMINA ZIZZANIA E CREA TENSIONE PER EVITARE DI PARLARE DI STIPENDI E SICUREZZA. MA SOPRATTUTTO PER EVITARE CHE NASCA UN VERO MOVIMENTO A DESTRA. OCCHIO: SE VANNACCI FA COME FARAGE, LA MELONI VA A CASA. LA POLITICA È PIÙ SEMPLICE DI QUELLO CHE SI CREDA. GIORGIA MELONI ALIMENTA LA PAURA PERCHÉ LEI HA PAURA…” - VIDEO

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2017 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...