antonio moresco

CON CHI CE L'HA ANTONIO MORESCO? CON I LAGIOIA CHE VOGLIONO RIFARE TRUMAN CAPOTE O GLI ANTONIO SCURATI CHE RISCRIVONO LA VITA DI MUSSOLINI? IL PIU’ IRREGOLARE DEGLI SCRITTORI NEL SUO NUOVO ROMANZO DIVENTA DON CHISCIOTTE (E SI TRAVESTE IN COPERTINA). E POI SI SCAGLIA, LANCIA IN RESTA, CONTRO GLI SCRITTORI, CHE RUBANO IDEE ALLA CRONACA E ALLA STORIA.  IL LIBRO DIVENTERÀ UN FILM CON LA PORNOSTAR VALENTINA NAPPI COME DULCINEA, E POI BARICCO, BIGNARDI, WALTER SITI...

Luigi Mascheroni per ilgiornale.it

 

antonio moresco

Già: come c'è finito Antonio Moresco, scrittore così disdegnoso, così alieno, sempre così understatement, a finire sulla copertina del suo nuovo romanzo - titolo scarno ed essenziale: Chisciotte (Sem) - in camicia da notte bianca e cappello piumato, con quell'espressione idiota (a suo dire) ed eroica?

 

«Non lo so neanch'io di preciso. Non me lo sarei mai immaginato. Ma la storia che racconto la sentivo talmente mia, che era giusto metterci la faccia. E così ho fatto anche questa corbelleria..».

 

La storia che racconta Antonio Moresco, autore increato e oggi glorificato, è quella di don Chisciotte - «il personaggio letterario che più amo» - ma reinventato e scaraventato, in un normalissimo oggi, dentro il reparto di Psichiatria di un ospedale qualunque, in una città qualsiasi. Il suo fedele infermiere, Sancio, è un tamarro social addicted - piercing, tattoo, pancia e jeans a vita bassa.

 

Dulcinea una ricoverata in Ortopedia completamente ingessata, tranne gli occhi e il sesso. Il primario un mad doctor dal camice con lo strascico e l'altalena nello studio. La madonnina del corridoio una statua che cambia posizione a ogni scena. E gli altri pazienti, uno più pazzo dell'altro, si chiamano Emily Dickinson, che soffre di colite, Dante degli Alighieri, il gobbo Leopardi, Omero con cli occhiali da sole, Jonathan Swift sulla sedia a rotelle...

nicola lagioia foto di bacco

 

Perché?

«Perché il mondo è così», è la dedica personale, a biro, che mi lascia sul foglio di guardia della mia copia.

Così come?

«Così malato che c'è bisogno di invenzione, di follia, di un sogno. Un mondo in cui occorre un salto di immaginazione. Dove bisogna rompere lo specchio in cui siamo imprigionati e di passare dall'altra parte».

 

Ma la follia e il sogno non hanno più posto nel mondo. Serve realtà, concretezza, numeri, economia, scienza...

«Infatti, lo dicono in tanti. Ma non io. Io rivendico l'idea che attraverso la poesia e la letteratura, attraverso le storie, le invenzioni, il fantastico, l'immaginazione, si possa creare un passaggio verso la vita, quella vera, fuori da questa prigione mentale - bianca, rassicurante, asettica come un ospedale - in cui ci siamo rinchiusi».

 

scurati cover

Il primario dice di mettersi il cuore il pace, che l'immaginazione è inutile e pericolosa, meglio la realtà.

«Lo so cosa dice il primario, l'ho scritto io: Anche gli scrittori di questa epoca l'hanno finalmente capito. Sono diventati realistici, ragionevoli, si sono fatti furbi. Intrattengono i lettori, stringono alleanze utili, si posizionano nelle istituzioni culturali, nei media, cercano di ricavare più che possono da questa cosa sorpassata che è la letteratura a cui non crede più nessuno, pensano alle loro carriere, a come rimpinguare le loro carte di credito...».

 

Moresco: ce l'ha con gli scrittori di biografie romanzate? Di non fiction novel? Di romanzi che attingono alla Storia o alla cronaca, senza inventare nulla?

«Ce l'ho con i molti preti falsi della narrativa italiana contemporanea. Quelli che celebrano Messa ma non credono alla potenza che si può liberare attraverso la letteratura. Ce l'ho con chi, come il mio primario, incarna la ragion d'essere del reale attuale, con chi non crede più all'immaginazione, mentre io difendo a spada tratta il valore dell'illusione, delle chimere».

 

Come don Chisciotte.

ANTONIO SCURATI

«Sì. Ma sostituendo al mondo dei cavalieri antichi gli autori della grande letteratura: i Leopardi, i Dante, i Melville, i Kafka, appunto...».

 

Gente che non sapeva cosa farsene della cronaca, della Storia e del realismo...

«Io è da tempo che combatto una mia personale battaglia contro i mulini a vento del realismo. Se la letteratura resta ancella della realtà, se non apre un passaggio verso qualcosa d'altro rispetto al passato, cioè la Storia, o il presente, cioè la cronaca, a cosa serve, se non a gratificare economicamente o psicologicamente i suoi autori?».

antonio scurati a pugno chiuso dopo la vittoria del premio strega

 

E per combattere la realtà serve un folle, come Chisciotte.

«Chisciotte non è folle. È un veggente, un profeta. Uno che affronta il ludibrio, lo scorno e la tragedia pur di tenere viva la fiamma della fantasia. Uno che ci dice che non è vero che la realtà è indispensabile, anzi, a volte è una prigione...».

... o un ospedale...

«... da cui bisogna evadere. I Cervantes, i Rabelais, i Rimbaud ci dicono questo».

 

E cos'altro ci dicono?

«Che non è vero che il mondo è così, è sempre stato così, e sempre sarà così. Loro dicono che il mondo è anche altro».

 

Loro sono i pazienti ricoverati nel reparto di Psichiatria assieme a Chisciotte: i più grandi scrittori dell'umanità.

«E anche i miei maestri. Quelli che mi hanno aperto nuove strade. Che mi hanno spinto a scrivere. E che torno a rileggere. Come le lettere del pazzo Vincent van Gogh al fratello. O I sette pilastri della saggezza di quel grande sognatore che era il colonnello Thomas Edward Lawrence. O i libri sacri di Teresa d'Avila o di santa Teresa di Lisieux...».

valentina nappi

Il romanzo Chisciotte è costellato dalle apparizioni di una statua vivente della Madonna.

«Io mi sono sempre nutrito del sacro. Ho sempre letto i Vangeli e le vite dei santi. Il sacro, inteso in senso lato, serve da punto di fuga rispetto al realismo puro, che è solo una parte della realtà. Noi non siamo il termine di tutte le cose, facciamo parte di qualcosa di più grande. E poi da ragazzo sono stato anche in seminario...».

 

Da ragazzo ha anche militato nella sinistra extraparlamentare...

«Da ragazzo avevo vive le illusioni di cambiare il mondo e la vita. Non ha funzionato. Quello che ho capito è che non si deve cambiare solo il sistema, ma anche noi stessi. E comunque continuo a fare politica. Coi miei libri».

valentina nappi 3

 

Questo libro diventerà un film. Forse.

«Stiamo cercando un produttore, illuminato ma non masochista. Il romanzo è il soggetto, trarne una sceneggiatura è facile. E potrebbe venire fuori un film sorprendente, scatenato ed esplosivo. Una bomba sul piano immaginativo».

Il regista?

«I registi. Jonny Costantino e Fabio Badolato, che hanno girato La lucina, dal mio romanzo del 2012».

 

Chi farà Chisciotte è facile.

«Io. In camicia da notte bianca e cappello piumato, con quell'espressione idiota ed eroica che c'è in copertina»

 

Il resto del cast?

walter siti 1

«A parte Sancio, che ancora dobbiamo trovare (deve essere tamarissimo), tutti gli altri attori li abbiamo già in mente. Dulcinea - per i motivi che chi leggerà la storia capirà bene - è Valentina Nappi, la pornostar. Il primario è Walter Siti... Me lo immagino sull'altalena che dice: Dondolare, dondolare.... L'infermiera che fa il clistere a don Chisciotte è Tiziano Scarpa vestito da monaca. Il capo degli infermieri che grugniscono come maiali, Dario Voltolini.

 

La statua della Madonna, la critica Carla Benedetti. Mentre per interpretare i grandi scrittori hanno già dato la loro disponibilità Alessandro Baricco, Daria Bignardi, il mio editore Ricky Cavallero, il filosofo Jean-Luc Nancy, il poeta Antonio Riccardi...».

 

Tutti che si aggirano come matti nella prigione bianca in cui Don Chisciotte è rinchiuso...

antonio morescobariccobaricco

 

Ultimi Dagoreport

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…

giorgia e arianna meloni come le gemelle di shining - fotomontaggio del fatto quotidiano

DAGOREPORT – VI RICORDATE QUANDO GIORGIA MELONI DEFINIVA LA SORELLA ARIANNA UNA “PRIVATA CITTADINA SENZA INCARICHI”? DIMENTICATELO: È IN CORSO UN TENTATIVO DI TRASFORMARE LA PRIMOGENITA DI ANNA PARATORE IN UNA POLITICA NAVIGATA. ECCO COME NASCE L’IMBARAZZANTE NTERVISTA RILASCIATA OGGI DALL'EX MOGLIE DI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA AL “CORRIERE DELLA SERA”, IN CUI ARIANNA RICORDA QUANDO “GUIDAVA IL CAMION NEI VICOLI DI ROMA” PER IL PARTITO, E RIVENDICA: “DA 30 ANNI SIAMO IN POLITICA” – LA FIAMMA MAGICA VUOLE TOGLIERLE L’ETICHETTA DI “SORELLA D’ITALIA”. IL GUAIO È CHE ‘GNA FA: L’UNICO PREGIO CHE ANCHE I COLLEGHI DI PARTITO LE RICONOSCONO È… LA SOMIGLIANZA ALLA SORELLA

del vecchio la stampa angelucci elkann

DAGOREPORT - NON SI STA MAI TRANQUILLI: AL RISIKO FINANZIARIO (MPS-MEDIOBANCA) FINITO TRA LE CARTE DELLA PROCURA DI MILANO, ORA SI AGGIUNGE IL RISIKO EDITORIALE: LA VENDITA DI ‘’’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ AL GRECO KYRIAKOU DIVENTA, GIORNO DOPO GIORNO, UN BORDELLO DI VOCI E RUMORS - C’È CHI ASSICURA CHE LO SBARCO DEL GRECO NON VADA ASSOLUTAMENTE A GENIO AL BOSS DELL’IMPERO MEDIASET, PIER SILVIO BERLUSCONI – CHI SPIFFERA DI UN PRESUNTO INTERESSAMENTO DELLA FAMIGLIA ANGELUCCI, EDITORE DE “IL GIORNALE” E DI “LIBERO”, ALL’ACQUISIZIONE DEL QUOTIDIANO “LA STAMPA”, CHE ELKANN HA MESSO IN VENDITA PER LA SOMMETTA DI 65 MILIONI DI EURO, CHE NON RIENTREREBBE NEL PERIMETRO DEL GRECO CON L’ANTENNA. MA PER IL BOSS DELLA SANITÀ CARO AL GOVERNO L’UNICO MODO DI COMPRARI ''LA STAMPA'' È ALL’EDICOLA: ELKANN NON GLIELO VENDERÀ MAI - A PROPOSITO DI EDITORIA COME ULTIMA UMANA VOLUTTÀ, SI VOCIFERA CHE LEONARDINO DEL VECCHIO VOGLIA COMPRARSI NIENTEMENO CHE “IL FATTO QUOTIDIANO” (DAVVERO URGE LA RIAPERTURA DEI MANICOMI…)

giancarlo giorgetti luigi lovaglio milleri francesco gaetano caltagirone

SUL CASO MPS-MEDIOBANCA, L'ARTICOLO-BOMBA DEL GIORNO È SUL "CORRIERE", DA CUI SI EVINCE CHE LE DICHIARAZIONI RILASCIATE ALLA CONSOB DA CALTAGIRONE E DAL MINISTRO GIORGETTI SONO IN APERTO CONTRASTO - E’ LO STESSO IMPRENDITORE ROMANO AD AMMETTERE CHE IL MINISTRO LEGHISTA SONDÒ ALCUNI POTENZIALI INVESTITORI NELLE SETTIMANE PRECEDENTI ALLA OSCURA “GARA” CHE FECE INTASCARE IL 15% DI MPS, IN MANO AL TESORO, AL QUARTETTO DELFIN-CALTAGIRONE-ANIMA-BPM - UNA VERSIONE IN APERTO CONFLITTO CON QUELLA DI GIORGETTI, CHE IL 29 LUGLIO 2025 ALLA CONSOB DISSE: “NON C’È STATA ALCUNA INTERLOCUZIONE, CONTATTO O SCAMBIO” - A QUESTO PUNTO, CHI RISCHIA DI FINIRE NEI GUAI CON LA PROCURA DI MILANO NON SONO SOLO I “FURBETTI DEL CONCERTINO”, MA LA STESSA CONSOB GUIDATA DA PAOLO SAVONA CHE, COME AUTORITÀ DI VIGILANZA DEL MERCATO FINANZIARIO, NON HA RILEVATO NEL SUO DOCUMENTO DI “ASSOLUZIONE” SULLA PRESUNTA CONCERTAZIONE DEI CALTA-MELONI, NESSUNA DISCORDANZA TRA LE DICHIARAZIONI DI CALTAGIRONE E DI GIORGETTI…