2022sanremo3

CI VOLEVA UN UOMO PER AVERE UNA VALLETTA DECENTE - GIANLUCA GORI, IN ARTE DRUSILLA FOER, SI PRENDE LA SCENA E GIGANTEGGIA RISPETTO ALL’AFONA ORNELLA MUTI E ALLA SMOCCIOLANTE LORENA CESARINI - IL TRAVESTIMENTO DA ZORRO: “VOLEVO TRANQUILLIZZARE QUELLI CHE TEMEVANO UNA DONNA EN TRAVESTI, COSÌ MI SONO TRAVESTITA DA UOMO” - IL BOY CRUSH MAHMOOD-BLANCO (CHE TORNANO PRIMI IN CLASSIFICA), IL PISTOLOTTO DI SAVIANO E CESARE CREMONINI CHE FA BALLARE L’ARISTON CON “50 SPECIAL” - VIDEO

 

 

 

 

 

IL FESTIVAL TRA DRUSILLA E L'IMPEGNO DI SAVIANO

Renato Franco per il “Corriere della Sera”

 

amadeus drusilla foer

L'omaggio a Mattarella, il treno infinito delle 25 canzoni in gara, Cesare Cremonini che se li mangia tutti, Drusilla Foer al fianco di Amadeus, una scelta rivoluzionaria per lo spettacolo televisivo più nazionalpopolare. La terza serata del Festival di Sanremo lascia meno spazio all'intrattenimento, tantissima musica, ma anche l'impegno civile di Roberto Saviano.

 

classifica terza serata 1

Amadeus il patriota ha acceso le luci con l'omaggio al rieletto Mattarella: una vera sviolinata (ci pensa l'orchestra) per il presidente della Repubblica a cui il conduttore dedica «Grande grande grande» di Mina («come te, sei grande solamente tu»). Intelligente, ironica, il dubbio come approccio alla realtà che in tempi di tuttologi è un segno di salutare apertura mentale. Gianluca Gori nasce come fotografo toscano, ma poi si è trovato meglio nel suo alter ego, Drusilla, anziana e ricca vedova fiorentina, pungente e glamour.

emma marrone 1

 

Un personaggio nato sul web e poi arrivato a riempire i teatri con i suoi spettacoli. E ieri sul palco più importante di tutti. Drusilla scende le scale e pretende di cantare, quando capisce che non è il caso protesta: «Se sapevo che dovevo fare la valletta mi mettevo qualcosa di scosciato, ho un koala tatuato proprio qua». Altro che farfallina di Belén.

 

giusy ferreri 2

Non riesce nemmeno a credere che Amadeus sia il direttore artistico del baraccone, si appella al direttore di Rai1 Coletta, gli promette «dei bacini» per sbloccare la situazione. Poi si rassegna a introdurre un cantante vero, Massimo Ranieri.

 

Quando si rivede, Drusilla si presenta nei panni di Zorro: «Volevo tranquillizzare quelli che temevano una donna en travesti, così mi sono travestita da uomo».

 

 

amadeus giusy ferreri

Ha la battuta pronta: «Se vuole Amadeus le affetto un pezzo di naso, tanto ne rimane ancora un bel po'». Si toglie la maschera e graffia: «Tranquillo, non mi spoglio completamente, se no potrei mostrare grandi sorprese». Forse le sfugge pure un'imprecazione, ma in attesa del Var dei social non è che se ne siano accorti in molti. Insomma le bastano pochi minuti per esibire una personalità profonda e una presenza scenica nient' affatto banale.

 

drusilla foer

Poco sfruttata Ornella Muti, troppo fragile Lorena Cesarini, delle tre co-conduttrici salite all'Ariston finora è quella che, senza storia, ha convinto di più. Prima di debuttare sul palco si era commossa con delicatezza: «Grazie di avermi dato questa possibilità che mi emoziona e diverte. E mi fa provare tenerezza verso me stessa, un sentimento che mi piace».

aka7even

 

Drusilla l'impegnata, femminista ma non a prescindere: «Sarebbe molto ganzo avere delle donne conduttrici al Festival. Ammesso che la signora prescelta sia brava nel farlo perché io sono prima di tutto per la meritocrazia. E vado oltre, perché non un Papa donna?». Aveva risposto così a chi aveva giudicato transfobica la performance di Checco Zalone: «Checco ha fatto un'operazione molto forte, ha voluto smuovere le acque e laddove ci sono acque smosse sono sempre contenta, significa una tv irrorata di civiltà e di positività».

dargen damico.

 

Non solo Drusilla Foer, ancora impegno civile con Roberto Saviano e la sua orazione dedicata a Falcone e Borsellino nel trentennale delle stragi di Capaci e via D'Amelio. L'Ariston si alza in piedi per omaggiare i due magistrati «simbolo del coraggio di cambiare e di andare contro gli haters, loro che sono stati sommersi dagli odiatori, gente che li delegittimava, che creava diffidenza in chi credeva in loro. Falcone e Borsellino sono stati screditati e ricoperti di fango, accusati di spettacolarizzare le imprese dei giudici antimafia».

 

amadeus drusilla foer

Quindi Saviano ricorda Rita Atria, testimone di giustizia che si è uccisa a 17 anni, lasciata sola, «che ha rinunciato alla propria libertà e con la sua scelta in favore della legalità ha cambiato la propria vita e quella di chi gli stava accanto». Chiude lanciando un appello alla politica che ormai non parla più di mafie, «un silenzio che fa male a chi le contrasta».

 

emma marrone

Un'atmosfera irreale, spezzata alla fine dall'applauso del pubblico. Intanto l'Amadeus 3 quanto ad ascolti viaggia più forte delle due precedenti edizioni: la seconda serata è stata vista da 11.320.000 spettatori (con il 55,8% di share). Un dato notevole per due aspetti. Perché storicamente la serata di debutto è più seguita di quella successiva e perché per trovare un dato di share più alto bisogna risalire al 1995, praticamente il paleolitico della tv.

 

amadeus

GRANDI GRANDI GRANDI 72° FESTIVAL DELLA CANZONE ITALIANA

Maria Corbi per “La Stampa”

 

Caro Presidente. Inizia così, con un messaggio a Sergio Mattarella, nel giorno del suo secondo insediamento, la terza serata del Festival. Amadeus esprime «gratitudine e affetto» per il Capo dello Stato, quale «punto di riferimento del paese» e per aver sottolineato nel suo discorso «l'importanza della cultura e dell'arte, del teatro, del cinema e della musica.

mahmood blanco

 

Per lui un «dono»: «Abbiamo saputo che lei, assieme a sua moglie, nel 1978 fu tra i fortunati spettatori dell'ultimo concerto di Mina alla Bussola di Viareggio. Vogliamo dedicarle una canzone che rappresenta bene quello che pensiamo di lei». E l'Orchestra suona Grande grande grande. Inizia la gara e il rosa si conferma il colore preferito dagli uomini in gara in sintonia con il messaggio di questo festival che cavalca anche attraverso una nuova estetica la battaglia dei diritti, dell'inclusione, dell'etica; mai come stasera, con il super ospite Roberto Saviano e la sua orazione civile dedicata a Falcone e Borsellino nel trentennale delle stragi di Capaci e via D'Amelio.

amadeus drusilla foer.

 

«Siamo qui a ricordare, ma non è un atto passivo, ricordare viene dal latino e significa "rimettere nel cuore", perché per gli antichi era il cuore la sede della memoria non stiamo semplicemente provando nostalgia, perché riportare al cuore significa rimetterli in vita sentendoli battere in noi, nel profondo».

 

Saviano ricorda anche Rita Atria la giovane collaboratrice di giustizia che si uccise 7 giorni dopo la strage di Via D'Amelio dove perse la vita Paolo Borsellino che la stava accompagnando nel suo percorso.

 

Note alte e basse, leggere e profonde, questo è Sanremo, dove convivono Saviano, Orietta Berti vestita da piumino da cipria e Achille Lauro che ieri ha sentito l'urgenza di slacciarsi i pantaloni.

 

amadeus 1

 

Ma per fortuna alla terza sera abbiamo avuto un valletto nell'istante in cui è apparsa Drusilla Foer che si prende la scena e riscatta le sue compagne di avventura di questo Festival, Ornella Muti e Lorena Cesarini, schiacciate dagli autori in un ruolo ormai stantio, quello della bella donna accanto al conduttore e comunque della spalla.

 

Invece sul palco è Drusilla a condurre, mentre «Amedeo» (lo chiama così anche la Rettore) fa la spalla. Finalmente il riscatto. Sarà perché la Foer è bravissima, ma anche perché è ancora più facile accettare maschi che si vestono da donne (crossdressed), che si liberano dai loro lacci, che se ne fregano delle etichette, piuttosto che guardare al mondo femminile, al genere femminile, con occhi nuovi, inclusivi, complici.

giusy ferreri.

 

 E allora la battuta di Checco Zalone della scorsa serata - «un giorno Amadeus capirà che la donna può stare un passo in avanti» - non è più solo una battuta. Ma comunque, grazie Drusilla per l'ironia intelligente: «Cosa dovrei fare come sua compagna? - dice ad Amadeus -. Dovrei co-presentare con lei per tutta la sera? Ma lei è pazzo. Se lo sapevo mi mettevo qualcosa di scosciato». Invece era elegantissima in un lungo abito di seta cruda cucito dalla sua sarta di Firenze perché «l'economia bisogna farla ripartire dal basso, dalle sartorie dei piccoli atelier», ha detto, spiegando i suoi no alle grandi griffe. E diventa anche Zorro per «tutti quelli che avevano paura di un uomo travestito». Cesare Cremonini è da standing ovation, su questo palco per la prima volta regala un medley dei suoi 20 anni di successi. Anche per Mahmood e Blanco si scatena l'Ariston, in un entusiasmo contagioso, collettivo che ha tutti colori di un mondo libero e fa venire i Brividi.

drusilla foer iva zanicchi. dargen damico drusilla foer massimo ranieri mahmood blanco. 3 amadeus irama gianni morandi 1 cesare cremonini. fabrizio moro drusilla foer massimo ranieri. giusy ferreri amadeus drusilla foer 2 amadeus elisa 1 roberto saviano a sanremo 1 cesare cremonini michele bravi. la rappresentante di lista amadeus cesare cremonini. ditonellapiaga rettore 2 amadeus dargen damico elisa toffoli mahmood blanco. amadeus aka7evennoemi 2 giovanni truppi. achille lauro. drusilla foer vestita da zorro cesare cremonini 1 drusilla foer 1 ana mena noemi 3 sangiovanni. irama 2 cesare cremonini. 1 elisa amadeus drusilla foer 1 blanco mahmood 1 mahmood blanco 1 cesare cremonini blanco mahmood amadeus drusilla foer 3 rkomi drusilla foer massimo ranieri amadeus. amadeus drusilla foer. drusilla foer 2 noemi 1

Ultimi Dagoreport

brunello cucinelli giorgia meloni giuseppe tornatore

A PROPOSITO DI…. TORNATORE – CRISI DEL CINEMA? MA QUALE CRISI! E DA REGISTA TAUMATURGO, NOBILITATO DA UN PREMIO OSCAR, CIAK!, È PASSATO A PETTINARE IL CASHMERE DELLE PECORE DEL SARTO-CESAREO CUCINELLI - MICA UN CAROSELLO DA QUATTRO SOLDI IL SUO “BRUNELLO IL VISIONARIO GARBATO”. NO, MEGA PRODUZIONE CON UN BUDGET DI 10 MILIONI, DISTRIBUITO NELLE SALE DA RAI CINEMA, ALLIETATO DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON TAX CREDIT DI 4 MILIONCINI (ALLA FINE PAGA SEMPRE PURE PANTALONE) E DA UN PARTY A CINECITTA' BENEDETTO DALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI - ET VOILÀ, ECCO A VOI SUI GRANDI SCHERMI IL “QUO VADIS” DELLA PUBBLICITÀ (OCCULTA) SPACCIATO PER FILM D’AUTORE - DAL CINEPANETTONE AL CINESPOTTONE, NASCE UN NUOVO GENERE, E LA CRISI DELLA SETTIMA ARTE NON C’È PIÙ. PER PEPPUCCIO TORNATORE, VECCHIO O NUOVO, È SEMPRE CINEMA PARADISO…

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…

moravia mussolini

‘’CARO DUCE TI SCRIVO...’’, FIRMATO ALBERTO MORAVIA - “AMMIRO L'OPERA DEL REGIME IN TUTTI I VARI CAMPI IN CUI SI È ESPLICATA E IN PARTICOLARE IN QUELLO DELLA CULTURA. DEBBO SOGGIUNGERE CHE LA PERSONALITÀ INTELLETTUALE E MORALE DELLA ECCELLENZA VOSTRA, MI HA SEMPRE SINGOLARMENTE COLPITO PER IL FATTO DI AVERE NEL GIRO DI POCHI ANNI SAPUTO TRASFORMARE E IMPRONTARE DI SÉ LA VITA DEL POPOLO ITALIANO” (1938) - LE 998 PAGINE DEI “TACCUINI” DI LEONETTA CECCHI PIERACCINI SONO UNA PREZIOSISSIMA MEMORIA, PRIVA DI MORALISMO E DI SENTIMENTALISMO, PER FICCARE IL NASO NEL COSTUME DELL’ITALIA LETTERARIA E ARTISTICA FINITA SOTTO IL TALLONE DELLA DITTATURA FASCISTA - DAL DIARIO DI LEONETTA PIERACCINI, SPICCANO LA VITA E LE OPERE E LA SERVILE E UMILIANTE LETTERA A MUSSOLINI DEL “SEMI-EBREO” ALBERTO PINCHERLE, IN ARTE MORAVIA – ALTRA NOTA: “SIMPATIA DI MORAVIA PER HITLER. EGLI DICE CHE DEGLI UOMINI POLITICI DEL MOMENTO È QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE PERCHÉ GLI PARE NON SIA MOSSO DA AMBIZIONE PERSONALE PER QUELLO CHE FA...”

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…