ragazzaccio

IL CINEMA DEI GIUSTI - CON “RAGAZZACCIO” PAOLO RUFFINI CI FA RIVIVERE NON SOLO I TEMPI DELLA PANDEMIA, MA LO FA DA UN PUNTO DI VISTA MENO TRATTATO. CIOÈ IL LOCKDOWN IN FAMIGLIE NON PROPRIO FUNZIONALI E GLI EFFETTI SU GIOVANI E GIOVANISSIMI, IL DISAGIO GIOVANILE E IL CYBER-BULLISMO, MALI GIÀ LATENTI MA CHE LA PANDEMIA NON AVRÀ POTUTO FAR ALTRO CHE EVIDENZIARE. TUTTI TEMI ESPLOSIVI CHE VANNO TRATTATI CON CURA PER FARSI PRENDERE SUL SERIO. E CHE NESSUNO MI SEMBRA CHE ABBIA CERCATO DI TRATTARE… - VIDEO

 Marco Giusti per Dagospia

 

paolo ruffini ragazzaccio

Coronache? Sembrano passati vent’anni dai tempi del lockdown e della pandemia. Che, oltre al divertente “Lockdown all’italiana” di Enrico Vanzina, non mi sembra che abbia prodotto altri film. Troppo scomodo da rivivere e ricordare e i registi e i produttori italiani sono abituati a non confrontarsi troppo con la realtà.

 

ragazzaccio 2

Ormai abituato ai film più scomodi, dopo i documentari, belli, seri e sentiti, su ragazzi down e vecchi signori con l’alzheimer, ci pensa Paolo Ruffini col suo “Ragazzaccio”, che esce oggi in sala con una cinquantina di copie, dopo un’incredibile anteprima al Brancaccio di Roma davanti a una platea di 1500 studenti liceali attenti e stranamente partecipi, non solo a farci rivivere i tempi del lockdown, che il recente governo Melon-salviniano tenta proprio di rimuovere, ma di farlo dal punto di vista meno trattato in assoluto, ma non certo meno importante.

 

ragazzaccio 1

Cioè il lockdown in famiglie non proprio funzionali e gli effetti su giovani e giovanissimi, la dad con ragazzi problematici, unita al disagio giovanile e al cyber-bullismo, mali già latenti ma che la pandemia non avrà potuto far altro che evidenziare. Tutti temi esplosivi che vanno trattati con cura per farsi prendere sul serio. E che nessuno mi sembra che abbia cercato di trattare. Il film di Ruffini, girato in tempi record, sette giorni di riprese, con un budget minimo, sotto le 300 mila euro, mette in scena appunto una piccola storia di bullismo da social proprio durante la dad, la didattica a distanza dei tempi della ministra Azzolina e il lockdown con un linguaggio a metà tra commedia giovanile e ricostruzione quasi documentaristica dei meccanismi di comunicazione sia tra ragazzi che tra ragazzi e professori e ragazzi e genitori.

 

ragazzaccio 10

Il tutto si svolge tra le mura domestiche di una casa nell’hinterland milanese, dove più violento e immediato si è sviluppato il virus, ma coinvolge, con il web, una platea molto più vasta. Se affida così i ruoli adulti a attori noti e consumati, Beppe Fiorello come professore umano e comprensivo, Massimo Ghini, padre del cyber-bullo tormentato dall’orrore quotidiano che vive da infermiere negli ospedali durante i primi tempi del Covid in Lombardia, Sabrina Impacciatore, madre che non si rende conto di quel che sta accadendo al figlio chiuso nella camera accanto alla sua e non comunica col marito, trova i volti giusti anche per i più giovani protagonisti.

 

ragazzaccio 13

L’inedito e riccioluto Alessandro Bisegna, che ha la faccia perfetta del ragazzino chiuso dentro se stesso che si esprime solo con scherzi pesanti, rutti, chiappe all’aria, a uso e consumo di una platea di coetanei maschi, e che arriverà a bullizzare pesantemente il ragazzo handicappato della classe diventando un caso nazionale. E la star del web Jenny De Nucci, che a 21 anni può vantare un ruolo da influencer con 1 milione e mezzo di follower, come la ragazza che toccherà il cuore del chiusissimo protagonista.

 

ragazzaccio 12

Ma sono bravi sia gli altri ragazzi coinvolti negli scambi di battute via web, sia i professori interpretati da attori, come Claudia Campolongo e che vediamo nelle scene della dad. Come in “PerdutaMente”, il bel documentario sull’alzheimer girato durante la pandemia, anche in questo caso Paolo Ruffini affronta un tema importante come il bullismo e il disagio giovanile dentro un tema e un’ambientazione forse ancora più importanti e, purtroppo, ben presente nelle nostre famiglie e mal vissuto dai ragazzi, con tenerezza e responsabilità.

 

ragazzaccio 11

 E i giovani spettatori dell’anteprima romana al Brancaccio, erano anni che non vedevo una sala di 1500 posti totalmente piena, hanno seguito il film con una partecipazione e una sincera disponibilità assolutamente rara rispetto non solo al tema trattato ma a un cinema, quello italiano, che sembra ormai così lontano dai loro gusti, tutto preso da vita di Dante, Pirandello, Caravaggio, Totti e altri eroi nazionali. Da oggi in sala.

ragazzaccio 2ragazzaccio 3ragazzaccio 5ragazzaccio 4ragazzaccio 6ragazzaccio 9ragazzaccio 7ragazzaccio 8ragazzaccio 14

Ultimi Dagoreport

troisi papa leone carocci monda

CIAK! LA MESSA È FINITA: ANDATE IN PACE AL CINEMA "TROISI", COSÌ FATE FELICI IL SUO DOMINUS VALERIO CAROCCI E QUEL DISOCCUPATO A CACCIA DELLA BIENNALE VENEZIANA, ANTONIO MONDA - MENTRE LA SETTIMA ARTE IN ITALIA, SOTTO IL DOMINIO DELL’ARMATA BRANCA-MELONI, STA VIVENDO UNA DELLE SUE FASI PIÙ COMATOSE, TRA SALE VUOTE E “SINISTRI” TAGLI AL TAX-CREDIT DEL MINISTRO GIULI-VO, PAPA LEONE XIV RUGGISCE IN FAVORE DELLE SALE CINEMATOGRAFICHE (MA DA QUANDO IN QUA IL PONTEFICE SI OCCUPA DI RIEMPIRE LE SALE, ANZICHÉ PREOCCUPARSI DI RIEMPIRE LE CHIESE?) - L'UNICO CINEMA CHE BENEFICIA DELLA GLORIA DI PREVOST È IL "TROISI", GESTITO DA CAROCCI CHE, IN DUPLEX CON ANTONIO MONDA, HA CONVINTO IL CARDINALE JOSE' TOLENTINO DE MENDOZA NELLA DIVINA MISSIONE DI ORGANIZZARE AL CINEMA "TROISI" NOVE INCONTRI CON REGISTI E ATTORI INTERNAZIONALI, SOTTO IL PATROCINIO DEL SANTA SEDE - GRATIS? MANCO PER NIENTE. PER ACCEDERE ALLA SALA BISOGNERÀ SBORSARE 8 EURO. E COSÌ SIA - CAROCCI E LA NOTA STAMPA DEL "PICCOLO AMERICA" CHE RILANCIA LE PAROLE DEL PAPA...

pier silvio marina berlusconi marta fascina arcore

FLASH! - COL PRETESTO DI DARE UNA RIVERNICIATINA A VILLA SAN MARTINO (CHE HA SPESE DI MANUTENZIONE E SERVITU’ DI 220 MILA EURO ALL’ANNO), MARINA & PIER SILVIO SONO FINALMENTE RIUSCITI A FAR SLOGGIARE MARTA FASCINA E IL SUO PAPA’ ORAZIO, CHE NON L’ABBANDONA MAI, DALLA REGGIA DI ARCORE - ORA LA VEDOVA MORGANATICA E’ CONFINATA IN UNA DÉPENDANCE DEL VILLONE DI 130 METRI QUADRATI, DOVE PROBABILMENTE ALLA FINE RESTERÀ IMPEGNATISSIMA A CONTARE I 100 MILIONI DI EREDITA’ OTTENUTI DALLA BUONANIMA DI PAPI SILVIO…

ignazio la russa sergio mattarella

FLASH! – PER SOSTENERE I FRATELLINI D’ITALIA CIRIELLI E SANGIULIANO ALLE REGIONALI CAMPANE, SI È SCOMODATO PERSINO IL PRESIDENTE DEL SENATO, IGNAZIO LA RUSSA – CHE LA SECONDA CARICA DELLO STATO FACCIA CAMPAGNA ELETTORALE, FOTTENDOSENE DEL SUO RUOLO ISTITUZIONALE,  NON AVRÀ FATTO PIACERE PER NULLA A SERGIO MATTARELLA – D’ALTRONDE, IL PRESIDENTE LEGHISTA DELLA CAMERA DEI DEPUTATI, LORENZO FONTANA, NON CI PENSA ASSOLUTAMENTE DI SCAPICOLLARSI IN VENETO A SUPPORTO DEL CANDIDATO DEL CARROCCIO, ALBERTO STEFANI…

emanuele filberto di savoia - consulta dei senatori del regno

MONARCHIA UNICA VIA! – SABATO PROSSIMO A PALAZZO BORGHESE DI FIRENZE SI RIUNISCE QUEL CHE RESTA DEI MONARCHICI DE’ NOANTRI, PER LA SERATA DI GALA DELL’ORGANIZZAZIONE “CONSULTA DEI SENATORI DEL REGNO”. OSPITE D’ONORE “SUA ALTEZZA REALE” EMANUELE FILIBERTO DI SAVOIA – NELL’INVITO SONO BEN EVIDENZIALE LE “NOTE DI ETICHETTA”: “È CONSUETUDINE FARE L'INCHINO (C.D. CURTSY) AD UN'ALTEZZA REALE, DINANZI ALLA SUA PERSONA”, “NON È CONSUETUDINE (POICHÉ NON ELEGANTE) UTILIZZARE COSTANTEMENTE I TELEFONI CELLULARI” – AGLI UOMINI È “RICHIESTO IL COSIDDETTO ‘WHITE TIE-CRAVATTA BIANCA’ VALE A DIRE IL ‘FRAC’”. E PER LE DONNE? "È D’UOPO L’ABITO LUNGO. NON SONO AMMESSI..."

camille cheneaux mieli mario draghi

FLASH! - DALLO SPORT ALLA POLITICA, IL PASSO È BREVE. DOPO L’EX LANCIATRICE DI MARTELLO SILVIA SALIS, UN’ALTRA EX ATLETA SALE ALLA RIBALTA, L’ITALO-SVIZZERA CAMILLE CHENAUX - DOTATA DI UN DOTTORATO DI RICERCA IN RELAZIONI INTERNAZIONALI, LA NEO-POLITOLOGA HA STREGATO PAOLINO MIELI CHE A OTTOBRE HA PRESENTATO A ROMA IL SUO LIBRO: "CRISI DELLO STATO-NAZIONE E POPULISMI EUROPEI" - IERI È STATA LA VOLTA DI MARIOPIO DRAGHI, PREMIATO ALLA FONDAZIONE PRIMOLI, DI CONOSCERE LA FATALE CAMILLE… - VIDEO

2025croserossa croce rossa

CAFONALISSIMO DELLE “CROCEROSSINE” – CHIAMATE LA CROCE VERDE: AL “CHARITY GALA DINNER” CONTRO LA VIOLENZA DI GENERE (QUALE?), ORGANIZZATO DALLA CROCE ROSSA, SFILA LA "VIA TRUCIS" DI ROMA GODONA: LA FATALE MARIA ELENA BOSCHI CON ROSSETTO-SANGUE, IN COMPAGNIA DI UN UOMO MISTERIOSO (“È SOLO UN AMICO”), LAURA RAVETTO SMALTATA COME UNA VASCA DA BAGNO, CLAUDIA GERINI IN VERSIONE PIERROT (TRUCCO PALLIDO E OCCHIO SPERDUTO), SIMONA BRANCHETTI IRRICONOSCIBILE. E POI OVVIAMENTE LA PREZZEMOLONA DELLE FESTE ROMANE, CIOCIARE E ISTITUZIONALI: CLAUDIA CONTE, CON SCOLLO PERICOLOSO, CHE SI LANCIA SUL MINISTRO NORDIO PER L’IMMANCABILE SELFIE DA AGGIUNGERE ALLA SUA COLLEZIONE - IL ''SUB-DANDY'' MOLLICONE, LA SEMPRE BOMBASTICA-MILF ELEONORA DANIELE, NICOLETTA ROMANOFF, "E-VIRA" CARBONE, MONICA SETTA, BALZARETTI-ABBAGNATO, I DUE JIMMY (GHIONE E CANGIANO)...