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IL CINEMA DEI GIUSTI – RAGAZZE, ALTRO CHE RULA JEBREAL E DILETTA LEOTTA A SANREMO! “BIRDS OF PREY” È IL VOSTRO FILM. SUPERVIOLENTO, SUPERDIVERTENTE, SUPERCOLORATO, ASSOLUTAMENTE INNOVATIVO COME REGIA E TUTTO, MA PROPRIO TUTTO AL FEMMINILE - È IL FILM CHE MARGOT ROBBIE VOLEVA TUTTO PER SÉ. HA COSTRUITO UNA VERSIONE MOLTO PERSONALE DEL FUMETTO AFFIDANDO LA REGIA ALLA SCONOSCIUTA CATHY YAN. FANCULO I REGISTI MASCHI - VIDEO

 

 

 

 

Birds of Prey e la fantasmagorica rinascita di Harley Quinn di Cathy Yan

Marco Giusti per Dagospia

birds of prey e la fantasmagorica rinascita di harley quinn

 

Ragazze preparatevi, perché questo è il vostro film. Superviolento, superdivertente, supercolorato, grande musica, grandi costumi, assolutamente innovativo come regia e tutto, ma proprio tutto al femminile, a parte una yena che si chiama Bruce per Bruce Wayne. Altro che Rula Jebreal e Diletta Leotta a Sanremo.

 

Nato da una costola di “Suicide Squad”, sviluppando lo scatenato personaggio di Harley Quinn, la svitatissima fidanzata bisex con mazza da baseball spezzaginocchi del Joker, “Birds of Prey e la fantasmagorica rinascita di Harley Quinn” diretto dalla cino-americana Cathy Yan, dottissima regista laureata a Princeton alla sua opera seconda dopo lo stravagante “Dead Pigs”, è il film che Margot Robbie, dilagante protagonista e produttrice, voleva tutto per sé.

 

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Fanculo a tutti i registi maschi, da Martin Scorsese che l’ha diretta ne “Il lupo di Wall Street” e sputa sui comics a Quentin Tarantino che l’ha diretta come Sharon Tate in “C’era una volta a Hollywood” e sputa sui biopics.

CATHY YAN

 

Margot Robbie, con un budgettino da 97 milioni di dollari e una previsione di 100-125 milioni di incasso globale malgrado il virus in Cina possa con le sale chiuse cambiare i sogni della Warner, ha costruito una versione molto personale e artistica del fumetto affidando la regia alla finora sconosciuta Cathy Yan, una ragazza di ottimi studi, cresciuta tra Hong Kong e Washington, giornalista sul “Wall Street Journal” prima di essere regista, che esaspera i toni da comics e della costruzione delle protagoniste femminili.

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Non solo la “nuova” Harley Quinn con i costumi disegnati da Erin Bernach, ma anche la vendicativa Huntress di Mary Elizabeth Winstead, la strepitosa canterina bodyguard Black Canary di Jurnee Smollet-Bell, la poliziotta René Montoya di Rosie Perez e la ragazzina Cassandra Cain di Ella Jay Blasco. Qualche concessione al “Kill Bill” di Tarantino ovviamente c’è, ma l’idea è propria quella di una rilettura al femminile del cinema dei supereroi non solo della DC Comics, decisamente più autoriale, stravagante e riuscita rispetto a “Wonder Woman”, che già andava in quella direzione.

 

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Anche perché Margot Robbie e Cathy Yan, più che alla storia e alla sceneggiatura di Christina Hodson, sembrano puntare allo straripante serbatoio comico al femminile delle serie e delle stan-up comedian. Riempiendo ogni spazio possibile di stunt spettacolari, animazioni (bellissime quelle dei titoli di testa e di coda), musica e di racconto in prima persona della svitata protagonista. La storia? Già scordata.

 

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A grosse linee c’è un diamante cercato da tutti che la ragazzina Cassandra Cain ha inghiottito e per questi tutti la cercano, Huntress in cerca della sua vendetta alla “Kill Bill” (la parte meno interssante), la poliziotta onesta, donna e messicana, René Montoya che lotta con il perfido Black Mask, ricco e cattivissimo, interpretato da un Ewan McGregor così così (era meglio la prima scelta Sam Rockwell, che ha declinato) e con i suoi capi maschi corrotti. Mettiamoci anche la cantante Black Canary che lavora da Black Mask. Harley Quinn, appena divorziata da Joker, si ritrova tutti gli abitanti di Gotham City a cui ha fatto qualcosa, rotto una gamba o peggio, finalmente contro. Non c’è più Mr J a proteggerla. In fondo è una storia di emancipazione femminile e di amicizia. I maschi sono tutti cattivi, a parte la yena Bruce. Il sesso non esiste. L’unica gioia è uno schifoso panino con l’uovo fritto e la pancetta che Harley Quinn pregusta e che farà una pessima fine. Grande regia e gran divertimento. Da fare vedere a Martin Scorsese. In sala da giovedì, domani.

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