il film priscilla

IL CINEMA DEI GIUSTI - "PRISCILLA" DI SOFIA COPPOLA È UN PREGEVOLE TENTATIVO DI COSTRUIRE UN DRAMMA AL FEMMINILE DELLA CRESCITA DI UNA BAMBINA CHE SI SENTE ANNIENTATA DALLA VICINANZA DEL SUO MITO, ELVIS, CHE CERCA DI MODELLARLA COME UNA BAMBOLA, MENTRE LUI FA LA SUA VITA DI STAR E LA VEDE COME UN QUALCUNO O QUALCOSA CHE DEVE ESSERE LÌ AL SUO RITORNO - PRODUCONO LA STESSA COPPOLA E LORENZO MIELI, CHE DIMOSTRA CHE IL CINEMA ITALIANO HA TUTTE LE CARTE PER TENTARE LA GRANDE PRODUZIONE INTERNAZIONALE. IN SALA… - VIDEO

Marco Giusti per Dagospia

 

priscilla 1

Non so se è preferibile essere la moglie di un genio della musica “alta” come Leonard Bernstein, con tutto quello che comporta sopportare i continui tradimenti del marito con giovani allievi maschi, o la moglie di una star del rock’n’roll e di Hollywood come Elvis Presley, con tutto quello che comporta sposare uno degli uomini più desiderati del mondo, scrivevo vedendo a Venezia quasi contemporaneamente sia “Maestro” di Bradley Cooper che “Priscilla” di Sofia Coppola, che esce solo adesso in sala in Italia.

 

priscilla 2

In entrambi i casi, il trattamento dedicato a questo tipo di matrimoni di ragazze fragili con personaggi star, sorta di Dio in terra, è simile, cioè tutto è visto dalla parte della moglie, della donna che rischia di annientarsi alla luce di un maschio padrone fuori controllo, per sessualità, pillole, onnipotenza. La strada che ha preso Sofia Coppola in “Priscilla”, biopic della vita di Priscilla Presley negli anni che l’hanno legata, fin da giovanissima, quasi una bambina, a Elvis, è quella minimalista più tipica della regista americana, che sa bene cosa voglia dire stare vicina a un padre Dio con Francis Coppola e che ha trattato temi simili in film fortunati come “Maria Antonietta” o “Somewhere”.

priscilla 3

 

Anche se, rispetto all’”Elvis” di Baz Luhrmann, uscito solo un anno fa, qui siamo proprio da un’altra parte, il film è tratto dal memoir scritto dalla stessa Priscilla Presley, devo dire che “Priscilla”, magari con un ritmo po’ inerte, è un pregevole tentativo di costruire un dramma al femminile della crescita di una bambina che si sente completamente annientata dalla vicinanza del suo mito, che cerca di modellarla come una bambola anni ’60 in quel di Graceland, mentre lui, il maschio, fa la sua vita di star sui giornali e sullo schermo, e la vede come un qualcuno o qualcosa che deve essere lì al suo ritorno.

 

il film priscilla 3

Sua propietà solo in quanto scelta, toccata, ricostruito dal Re. Senza eccedere nel moralismo femminista, è chiaro che Elvis, come Bernstein, sia un genio musicale e un maschio mostruoso, lui stesso modellato da un tipo di potere legato al successo e al capitalismo americano. Un maschio mostruoso che cerca inutilmente di uscire da un percorso del quale solo in parte è responsabile. In qualche modo Sofia Coppola è quasi indulgente verso la logica da Barbablù di Elvis che obbliga Priscilla solo a certi vestiti, a certi tagli di capelli, a una vita privata assurda.

 

il film priscilla 2

Ma è l’indulgenza di chi conosce i meccanismi terribili del successo e della grande popolarità, come ha già descritto in “Somewhere”. La quasi inedita Cailee Spaeny (“7 sconosciuti a El Royale”), 25 anni, che ha vinto la Coppa Volpi a Venezia, un po’ a sorpresa, è perfetta come la sposa bambina, mentre il Jacob Elordi di “Euphoria” è un Elvis con poco carisma, ma bellissima presenza. Producono la stessa Sofia Coppola e Lorenzo Mieli, che dimostra che il cinema italiano ha tutte le carte per tentare la grande produzione internazionale. In sala.

priscilla di sofia coppola

 

In America è già uscito con un incasso da 33 milioni di dollari a dispetto di un budget di 20 milioni. Ha avuto critiche ottime. Scrive Alison Wilomore di “Vulure”: “La meraviglia di Priscilla sta nella sua duplice consapevolezza, nel modo in cui è in grado di immergerci nella prospettiva balsamica del bagnoschiuma di un'adolescente che sperimenta un sorprendente periodo di appagamento dei desideri e, allo stesso tempo, di permetterci sempre di apprezzare quanto sia inquietante ciò che sta accadendo. in realtà lo è”. Da ieri in sala.

il film priscilla 11priscilla di sofia coppolail film priscilla 10il film priscilla 1priscilla di sofia coppola priscilla di sofia coppolail film priscilla 12

Ultimi Dagoreport

maurizio belpietro giorgia meloni francesco saverio garofani

A CIASCUNO LA SUA “VERITÀ” - L’ARTICOLO PUBBLICATO DAL QUOTIDIANO DI BELPIETRO SUL "PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È PRATICAMENTE IDENTICO ALLA MAIL RICEVUTA DA MOLTI ALTRI QUOTIDIANI, DA UN ANONIMO CHE SI FIRMAVA "MARIO ROSSI", CHE HANNO DECISO DI IGNORARE LA VICENDA PERCHÉ NON VERIFICABILE - PERCHE' BELPIETRO HA DECISO DI DARE SPAZIO E RISALTO A UNA STORIA COSI' AMBIGUA? HA IN MANO ANCHE UN AUDIO O CI SONO ALTRE RAGIONI? DI CERTO, L'EX ALLIEVO DI VITTORIO FELTRI È UN PO' IN DIFFICOLTÀ: LE COPIE VENDUTE DAL SUO GIORNALE CALANO E "LA VERITÀ" STA DIVENTANDO POST-VERITÀ, CON LO SPAZIO CONCESSO A COMPLOTTISTI, NO VAX E PUTINIANI - FORSE CREARE UN PO’ DI CACIARA CON IL GAROFANI-GATE SERVE A RIPORTARE IL QUOTIDIANO SOTTO I RIFLETTORI - DI SICURO HA FATTO UN FAVORE A GIORGIA MELONI. DEL RESTO, FU LEI NEL 2023 A OPPORSI ALLA VENDITA DEL GIORNALE AD ANGELUCCI, E A TROVARE IN FEDERICO VECCHIONI, AD DI "BONIFICHE FERRARESI" E CARO A LOLLOBRIGIDA, IL "SALVATORE" PRONTO A RILEVARE IL 25% DELLA SOCIETA' EDITRICE BY BELPIETRO - DA ALLORA FIOCCANO INSERZIONI DELLE PARTECIPATE E PEZZI PRO-GIORGIA...

matteo salvini giorgia meloni donald trump vladimir putin sergio mattarella

DAGOREPORT - COME MAI GLI ARTICOLI DELLA “VERITÀ” SUL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” ARRIVANO IL GIORNO DOPO LA RIUNIONE DEL CONSIGLIO SUPREMO DI DIFESA, DI CUI GAROFANI È SEGRETARIO, IN CUI SI È RIBADITA LA LINEA DI “PIENO SOSTEGNO ITALIANO ALL’UCRAINA”? - LA LINEA PRO-KIEV DI GIORGIA MELONI SI E' AFFIEVOLITA DA TEMPO (HA MESSO IN “PAUSA” L'ADESIONE DELL'ITALIA AL PIANO PURL PER LE ARMI USA A KIEV) E SALVINI E' IL SOLITO "FIGLIO DI PUTIN" CHE SI OPPONE A OGNI SOSTEGNO A ZELENSKY - NON SOLO: MATTARELLA, ORMAI DA ANNI, INFIOCINA I SOVRANISMI DI MEZZO MONDO, HA PIU' VOLTE CRITICATO TRUMP, PUTIN, ORBAN, NETANYAHU E AFD (GUARDA CASO TUTTI AMICI DI MELONI E SALVINI) - SE L'AUDIO DI GAROFANI ESISTE, E CERTIFICA UN "COMPLOTTO" E NON UN SEMPLICE RAGIONAMENTO POLITICO, PERCHÉ BELPIETRO NON LO PUBBLICA? IL COLLOQUIO DELL'EX DEPUTATO DEL PD È STATO CARPITO AL RISTORANTE IN UNA "CHIACCHERATA TRA AMICI". SE ESISTE L'AUDIO, CHI LO HA REGISTRATO? UN AMICO? UN PRIVATO CITTADINO CHE HA RICONOSCIUTO GAROFANI, NONOSTANTE FOSSE UN VOLTO POCO NOTO? O IL CONSIGLIERE DI MATTARELLA ERA "ATTENZIONATO"? DA CHI?

tommaso foti galeazzo bignami

CHIAGNI E FOTI – A VOLERE QUEL FENOMENO DI GALEAZZO BIGNAMI COME CAPOGRUPPO DI FDI ALLA CAMERA FU TOMMASO FOTI, CHE SCELSE IL CAMERATA BOLOGNESE COME SUO SUCCESSORE. QUANDO CI FU IL PASSAGGIO DI CONSEGNE, FOTI ASSICURÒ CHE NON AVREBBE POTUTO SCEGLIERE UN SUCCESSORE MIGLIORE (PENSA COM'ERANO GLI ALTRI PRETENDENTI) - DI SICURO BIGNAMI NON È MAI STATO TROPPO ISTITUZIONALE NEGLI INTERVENTI IN AULA: SPESSO PROVOCATORIO, OGNI VOLTA CHE PARLA IRRITA L'OPPOSIZIONE. PARE CHE UNA TELEFONATA DA PALAZZO CHIGI E UN CONSIGLIO “PATERNO” BY FOTI LO AVESSERO INDOTTO A MAGGIOR EQUILIBRIO. SINO A IERI…

sergio mattarella guido crosetto galeazzo bignami adolfo urso giorgia meloni

FLASH! - SULLA QUESTIONE GAROFANI-BELPIETRO, RIMBOMBA IL SILENZIO ASSORDANTE DI GUIDO CROSETTO. CHE LA LINEA DEL MINISTRO DELLA DIFESA E COFONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA SIA PIÙ IN SINTONIA CON IL COLLE CHE CON I CAMERATI DI “PA-FAZZO” CHIGI DI VIA DELLA SCROFA, NON È UNA NOVITÀ. D’ALTRONDE, NEL 2022 FU MATTARELLA A VOLERE CROSETTO ALLA DIFESA, DOPO AVER BOCCIATO IL NOME DI ADOLFO URSO PROPOSTO DA MELONI. ED È SEMPRE STATO CONSIDERATO UN “INTERLOCUTORE” DEL COLLE, TANT’È CHE GUIDONE SMISE DI PARTECIPARE  AI CONSIGLIO DEI MINISTRI POICHÉ TUTTI DAVANTI A LUI TENEVANO LA BOCCUCCIA CHIUSA…

maurizio belpietro giorgia meloni galeazzo bignami francesco saverio garofani sergio mattarella

GIORGIA MELONI NON ARRETRA! DOPO L'INCONTRO AL QUIRINALE CON MATTARELLA, LA DUCETTA HA RIBADITO LA VERSIONE DEL CAMERATA GALEAZZO BIGNAMI: “RAMMARICO PER LE PAROLE ISTITUZIONALMENTE E POLITICAMENTE INOPPORTUNE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI” – AL CONSIGLIERE DI MATTARELLA SARÀ SFUGGITA UNA PAROLA DI TROPPO, MA DA UNA BANALE OSSERVAZIONE POLITICA SUL CENTROSINISTRA AL GOLPE QUIRINALIZIO, CI PASSA UN OCEANO – PERCHÉ BELPIETRO NON PUBBLICA L'AUDIO IN CUI GAROFANI EVOCAVA UN “PROVVIDENZIALE SCOSSONE” (AMMESSO CHE LO "SCOSSONE" NON SI RIFERISSE AL CENTROSINISTRA)? SE LO FACESSE, LA QUESTIONE SAREBBE CHIUSA: PER GAROFANI SAREBBE DIFFICILE RESTARE AL SUO POSTO – IL QUIRINALE AVEVA FATTO SAPERE CHE DOPO L’INCONTRO CI SAREBBE STATO UN COMUNICATO. PER ORA L’HA FATTO LA MELONI: CI SARÀ UN’ALTRA NOTA DAL COLLE? - BIGNAMI INSISTE: "CI HA SORPRESO LA REAZIONE SCOMPOSTA DEL PD, GAROFANI HA CONFERMATO I CONTENUTI E NON HO VISTO PIATTI VOLARE DAL QUIRINALE..."