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IL DIVANO DEI GIUSTI – STASERA CINE 34, NE SENTIVAMO LA MANCANZA, DEDICA TUTTA LA SERATA A EDWIGE FENECH CON UNA TRILOGIA DI COMMEDIE SEXY MOLTO VISTE MA SEMPRE GRADEVOLI: “IL VIZIO DI FAMIGLIA”, “LA MOGLIE VERGINE”, “PECCATI IN FAMIGLIA” - TRE TITOLI DOVE DOMINA UN RENZO MONTAGNANI ARRAPATISSIMO, BATTEZZATO DA EDWIGE COME IL MAIORCA DELLA SCOPATA, ANCHE IN VESTE FINTO GAY, SI DICHIARA ANZI “PEDERASTA LESBICO, UNA NUOVA CATEGORIA” – VIDEO + FOTOGALLERY PICCANTINA

 

 

 

Gary Oldman - Mank

Marco Giusti per Dagospia

 

Oggi 5 dicembre, giorno del novantesimo compleanno di Jean-Luc Godard, tanti auguri!, credo che mi vedrò “Mank” di David Fincher, che sarà tutto tranne che un film godardiano, lo so già, ma soddisferà il desiderio mio e di tanti altri di buttarmi in qualcosa che mi ricordi un po’ il cinema che ho amato.

 

lorenzo richelmy anna foglietta il talento del calabrone

Certo, potrei anche aspettare le 4, 30 stanotte per rivedermi addirittura su Rete 4 “Fino all’ultimo respiro”, celebre opera prima di Godard con Jean-Paul Belmondo e Jean Seberg, ma è un po’ tardino.

 

Ieri, per disperazione, dopo aver navigato nella quinta stagione di “Game of Thrones”, mi sono imbattuto poi su Amazon ne “Il talento del calabrone” di tal Giacomo Cimini con Lorenzo Richelmy e Sergio Castellitto, una sorta di film costruito alla “In linea con l’assassino”.

 

 

 

 

fino all’ultimo respiro

Ricordate il vecchio film di Joel Schumacher con Colin Farrell ideato dal geniale maestro del basso costo Larry Cohen? Uno sta al telefono, un pazzo chiama. Uno scherzo? Per nulla. Poi, piano piano le cose si capiscono e si fanno pericolose. Il produttore spende poco e lo spettatore ci casca preso dal meccanismo di suspence.

 

sergio castellitto il talento del calabrone

In questo caso Sergio Castellitto chiama al telefono nella notte alla milanese Radio 105 dove risponde in diretta live un giovane dj di successo, Lorenzo Richelmy, dicendo che si vuole suicidare. Ma è una trappola che svelerà tutta una serie di vendette e di possibili pericoli. Interviene anche Anna Foglietta come poliziotta sexy armatissima. Non so se ci sia di mezzo la Film Commission Lombardia leghista. Comunque. Attori bravi, meccanismo un po’ copiato da Larry Cohen ma funzionante, alla fine me lo stavo a vedere…

 

la moglie vergine1

Stasera Cine 34, ne sentivamo la mancanza, dedica tutta la serata a Edwige Fenech con una trilogia di commedie sexy molto viste in questi mesi di quarantene e lockdown, ma sempre gradevoli. Si parte con “Il vizio di famiglia” di Mariano Laurenti alle 21, seguito alle 22, 55 da “La moglie vergine” di Marino Girolami e alle 00, 35 da “Peccati in famiglia” di Bruno Gaburro.

 

la moglie vergine 2

Sono tre titoli importanti della commedia sexy, tutti costruiti sui peccati di famiglia dove domina un Renzo Montagnani arrapatissimo, battezzato da Edwige come il Maiorca della scopata, anche in veste finto gay, si dichiara anzi “pederasta lesbico, una nuova categoria”.

 

E’ incredibile la scena in piscina nel “Vizio di famiglia” con Montagnani che si ferma per guardare il nudo di Edwige commentando con una marea di Ohiohiohi. “Nel Vizio di famiglia”, raccontava il vecchio Laurenti, “ci inventammo quello che spiava la Fenech e la fotografava mentre lei prendeva il sole; era una cosa vecchia ma girata in maniera particolare: bisognava sempre coinvolgere il pubblico. Erano anche stratagemmi per mostrare ma senza incappare nella censura”.

 

il vizio di famiglia 2

Non è male neanche “La moglie vergine” di Marino Girolami che si firma Franco Martinelli. Celebre la battuta del sempre arrapato Montagnani: “Sarò un ipersensibile, ma quando vedo un culo mi sento male!”. E’ lui che spinge il nipote Ray Lovelock, giovane marito impotente di Edwige Fenech sulla buona strada.

 

Per l’occasione Enzo Jannacci e Beppe Viola riscrivono tutti i dialoghi in lombardo. Del resto tutto il film è girato in Lombardia, fra Iseo, Brescia e Sarmico, Bergamo. In “peccati in famiglia” di Bruno Gaburro, è Renzo Montagnani che si sente impotente perché ha fatto cilecca sia con la moglie Juliette Mayniel che con l’amante. Provvederà il nipotino meridionale Michele Placido a farsele tutte nel solito nord degli industrialotti. 

 

il vizio di famiglia 11

 

Il film incassò al tempo un miliardo e mezzo di vecchie lire e lanciò definitivamente Renzo Montagnani nella commedia sexy. “Io ci andavo dai produttori. ‘Guardate che me la cavo’, dicevo. E quelli sempre a rispondere che sì, vedremo, magari domani, terremo presente… Finché non mi offrono Peccati in famiglia, roba anche di sesso, di natiche, di glutei… Roba di moda. Beh, avevo bisogno di soldi e dissi ‘sissignore’. Il film incassò due miliardi e mezzo. E lì tutti a muoversi in branco… Ero… come la Madonna del Rosario, tutti da me a piatire… ‘Io ti do tot, Renzino… E io di più… E io il doppio,’ Mica mi volevano per la mia bravura scoperta, naturalmente. Mi volevano perché ero un bene di consumo. Come l’Omo, il Palmolive, l’Olà, il Pepsodent”.

clate blanchett in carol

 

Nella seconda serata vedo che fanno film meno sporcaccioni, come, su Rai Movie alle 23, 15. il bellissimo mélo di Todd Haynes “Carol” con Cate Blanchett e Rooney Mara innamorate nell’America ancora bigotta di fine anni ’50. O il western con indiani e nordisti “Doringo!” di Arnold Laven con Tom Tryon, Senta Berger, Harve Presnell, James Caan.

 

doringo!1

Un film scritto e iniziato da Sam Peckinpah, che venne poi cacciato dalla produzione e affidato al modestissimo Arnold Laven, ma che ha ancora qualcosa di notevole. Come la fotografia incredibile di James Wong Howe, la musica del nostro Riz Ortolani. I due protagonisti maschili, però, sono sbagliatissimi.

 

 

 

 

maps to the stars 1

Peckinpah subito dopo diresse il più celebre “Sierra Charriba” con Charlton Heston, Richard Harris e Senta Berger, che ebbe enormi problemi di lavorazione, venne chiuso prima del previsto, eliminando scene che per Peckinpah erano fondamentali, e venne infine montato dalla produzione. Ma anche così ricordo che da ragazzino “Sierra Charriba” mi fece impazzire, a differenza di “Doringo!” che era molto più monco e, soprattutto, non aveva né Charlton Heston né Richard Harris né James Coburn. Anche se in tutti e due c’era Senta Berger.

 

julie andrews marcello mastroianni cin cin

 

 

Nella notte vedo che non c’è praticamente nulla, a parte un ottimo Cronenberg che trasuda cattiveria su Hollywood, “Maps to the Stars”, Rai Movie all’1,20, con Mia Wasikowska, Robert Pattinson e Juliane Moore, un famoso mélo di Ang Lee che mi piacerebbe rivedere, “Tempesta di ghiaccio”, Iris all’1, 35, con Kevin Kline, Toby Maguire, Sigourney Weaver, Joan Allen, un Samperi troppo moderno, il giovanilistico “Vai alla grande” con Massimo Ciavarro e Lara Wendel, Cine 34 alle 2, 15.

 

 

posh il film

 

Alle 3 e 40 Rai Tre lancia un grande film di zombie come “Ho camminato con uno zombie” di Jacques Tourneur, prodotto da Val Lewton per la RKO. Rai Movie alle 3, 15 presenta invece il film chiave per capire l’orrore dell’Inghilterra machista e capitalista di Boris Johnson, “Posh”, diretto da Lore Scherfig con Max Irons, Sam Claflin e Natalie Dormer. La festa di un gruppo di orrendi ragazzi londinesi che diventeranno presto la nuova classe dirigente.

ho camminato con uno zombie

 

Dovevate metterlo a un’ora migliore, però. E’ un film più importante di quel che sembra. Si chiude alle 5, 50 su Cine 34 con un raro “Cin Cin” diretto da Gene Saks nel 1991 con Marcello Mastroianni e Julie Andrews e, ovviamente, con il novantenne Godard di “Fino all’ultimo respiro”. Titolo rischioso in tempo di covid.

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