fiorello repubblica

FIORELLO FA PACE CON ''REPUBBLICA'' E FINALMENTE SE NE SBATTE DELLE CRITICHE SUI SUOI COMPENSI: ''SONO VENUTO DAL NIENTE, SE GUADAGNO TANTO È PERCHÉ ME LO MERITO. E PAGO MOLTE TASSE. LA GENTE CHE SCRIVE 'VAFFAN…, NON ARRIVO A FINE MESE'. IO MANCO LO COMINCIAVO IL MESE'' - LO SHOWMAN DICE ADDIO A RADIO DEEJAY E TORNA ALLA RAI, SUL WEB: ''UN PROGETTO CHE DURERA' DUE ANNI. MA LA POLITICA…''

Silvia Fumarola per “la Repubblica

FIORELLO FAVINO

 

 

Appuntamento dal parrucchiere e una passeggiata nel centro di Roma. Il sabato mattina di Rosario Fiorello somiglia a quello di milioni di italiani, se non fosse per chi gli chiede selfie e foto. «Ho chiuso l' esperienza col Rosario della sera su Radio Deejay, è stata pazzesca». E adesso? «Ora c' è la tv». Racconta che sogna «una Rai senza politica. Se si fanno sempre le stesse cose da vent' anni» sospira «è perché non c' è la possibilità di sviluppare progetti nuovi».

 

Che ha scoperto col "Rosario della sera"?

«Come spesso mi capita nella vita, mi sono dovuto adattare a un nuovo modo di fare radio. Ho iniziato da ragazzo con Amadeus e Tony Severo, abbiamo scritto qualche paginetta di storia radiofonica. Ora ho riscoperto il piacere di fare i personaggi. Prima li registravo e poi duettavo con me stesso, riuscivo a interagire con una voce che era la mia».

 

Come nella parodia di "Suburra"?

«Mi sono messo in gioco dal punto di vista creativo. La radio non è una cosa facile, non puoi prepararla, è solo work in progress. Su Radio2 con Marco Baldini è stata una bella avventura, ma prima del vero successo sono passate cinque stagioni. Sapevo che sarebbe successo anche col Rosario della sera , ora ho trovato la quadra e invece finiamo».

 

Perché?

fiorello a radio2 social club 4

«Perché come mio costume sento il bisogno di fare altro. La televisione.

Ora c' è questa opportunità con RaiPlay, durerà un paio di anni».

 

E non tornerà su Radio Deejay?

(fa la voce di Franco Califano) «Non escludo il ritorno».

 

Che farà in Rai?

«Stiamo discutendo il progetto RaiPlay e pensiamo a una serie di contenuti che passino anche sulla tv generalista. Molti dicono: "Tanto Fiorello non farà tv per stare solo su RaiPlay...". Quindi c' è il partito: "Ditegli di tornare su Rai 1". E poi c' è chi sa tutto: "Non va a fare la prima serata perché ha l' ansia degli ascolti, non si vuole più misurare"».

 

Perfetto. Lei che dice?

«Se facessi il varietà gli stessi direbbero: "Vabbè Fiore, ma fai sempre le stesse cose!"».

 

 

Come se ne esce?

«Se vede i programmi in onda, tanti superano i vent' anni. Cercherò, anche con il rischio di sbagliare, a tentoni, di smuovere le acque.

fiorello a radio2 social club 2

Rischiando. Grazie a Dio c' è ancora attenzione su di me. Ho voglia di cercare nuovi stimoli: il varietà con lo smoking, il papillon e la scrittona "Fiorello" alle spalle l' ho già fatto».

 

Ma allora che farà?

«Intanto sto mettendo su una squadra di autori. So solo che c' è questo canale, RaiPlay. Ho intenzione di intitolare il programma Viva la Rai , proprio come la vecchia canzone di Renato Zero, come Viva Radio 2 o Viva Radio Deejay . Mi sembra che sia un titolo che dia gioia, e poi aggiungerei anche Play, con un punto esclamativo. Piccolino».

 

Per il suo ritorno in Rai si è molto parlato del compenso: ce lo dice?

«Ma ancora non si è parlato di compensi! Prima si deve capire cosa potrò fare».

 

Però sia sincero, non le piace che se ne parli.

«Non mi vergogno di guadagnare tanto. Sono partito da zero, da solo.

fiorello e totti foto mezzelani gmt16

Da ragazzo ho lavorato come un cane senza chiedere un soldo alla mia famiglia, che tra l' altro non avrebbe potuto aiutarmi. Il sogno di tutti è di riuscire a diventare qualcuno e guadagnare soldi. Non rubo niente a nessuno. Non voglio fare il populista demagogo: pago le tasse su quello che guadagno e sono felice se i soldi vengono utilizzati per costruire strade e ospedali. Un calciatore guadagna venti, trenta volte di più. Preoccupiamoci di chi non paga le tasse. La gente dice: "Vaff... non arrivo a fine mese", io manco lo cominciavo il mese».

 

E che faceva?

fiorello jovanotti

«Invece di invidiare chi aveva i soldi mi chiedevo: cos' ha fatto per arrivare dov' è? Sa qual è il fastidio? È come viene posta la notizia dei soldi: "Guardate lui, guadagna e tu no". Il popolo ti odia perché ce l' hai fatta. La verità è che nella vita bisogna impegnarsi. L' ho già detto: se ce l' ho fatta io che non sono né 'sto gran cantante, né 'sto grande attore possono impegnarsi tutti. Sono sopravvalutato. Ma sono me stesso e questo piace a tanta gente. Posso essere un esempio».

 

È scattato il momento "fishing for compliments", è a caccia di complimenti? Sa benissimo che il talento c' entra. Quanti Rosario Fiorello ci sono in giro?

fiorello carra zero

«Ho imparato con il lavoro e ho avuto una dose di fortuna: se non provi non riuscirai mai. Quando sono arrivato a Milano avevo quasi trent' anni, mi dicevo: "Non ce la posso più fare". Ma quando ho pensato che fosse finita, di dover tornare al paese a cercare un lavoro, non ho mollato. Farcela in Italia non dev' essere una colpa, bisogna applaudire chi s' impegna. Se guadagni fai stare meglio la tua famiglia e sei pronto ad aiutare».

 

Non la spaventa la scarsa stabilità della Rai ostaggio della politica?

fiorello linus

«Credo che il male della Rai sia la politica, ho parlato con diversi dirigenti che mi dicevano di non poterne più: "Non possiamo iniziare un progetto che poi si ferma". Come può funzionare se cambiano di continuo i vertici? Così un' azienda non può crescere e ti credo che restano gli stessi programmi. Se inizi a lavorare e non hai più gli stessi interlocutori che fai? Stavo per tornare a fare varietà, parlavo col direttore generale Mario Orfeo e con quello di Rai 1 Angelo Teodoli. Poi è cambiato tutto. Ora si ricomincia».

 

 

Come se ne esce?

fiorello 8

«Non ho la soluzione. Troppo facile dire: fuori i politici dalla Rai. Voglio fare il mio lavoro e impegnarmi per l' azienda, ci ho lavorato tanto, la sento davvero "mamma Rai". L' anno prossimo compirò 60 anni, mi dispiace che sia cannibalizzata dalla politica. Ma non è un problema di oggi, quando c' era Berlusconi era Berlusconi... Il cavallo della Rai non sa più dove andare, se a sinistra, a destra. Vorrebbe solo essere accudito dal pubblico che paga il canone».

 

Che pensa del passaggio di Fabio Fazio a Rai 2?

«È quasi una comica. Mi ha fatto sorridere quando Fabio ha detto: "Mi manca solo Rai YoYo". L' ho sentito quando era uscita la notizia che avrei dovuto prendere il suo posto il lunedì sera su Rai 1. Mi fanno così stupido?».

fiorello 1patty pravo fiorellofiorellofiorello-19fiorello ph adolfo franzo'fiorello 6

Ultimi Dagoreport

xi jinping vladimir putin donald trump

DAGOREPORT – L'INSOSTENIBILE PIANO DI PACE DI TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA UMILIANTE RESA DELL'UCRAINA, HA L'OBIETTIVO DI  STRAPPARE LA RUSSIA DALL’ABBRACCIO ALLA CINA, NEMICO NUMERO UNO DEGLI USA - CIÒ CHE IL TYCOON NON RIESCE A CAPIRE È CHE PUTIN LO STA PRENDENDO PER IL CULO: "MAD VLAD" NON PUÒ NÉ VUOLE SFANCULARE XI JINPING - L’ALLEANZA MOSCA-PECHINO, INSIEME AI PAESI DEL BRICS E ALL'IRAN, È ANCHE “IDEOLOGICA”: COSTRUIRE UN NUOVO ORDINE MONDIALE ANTI-OCCIDENTE – IL CAMALEONTISMO MELONI SI INCRINA OGNI GIORNO DI PIÙ: MENTRE IL VICE-PREMIER SALVINI ACCUSA GLI UCRAINI DI ANDARE “A MIGNOTTE” COI NOSTRI SOLDI, LA MELONI, DAL PIENO SOSTEGNO A KIEV, ORA NEGA CHE IL PIANO DI TRUMP ACCOLGA PRATICAMENTE SOLO LE RICHIESTE RUSSE ("IL TEMA NON È LAVORARE SULLA CONTROPROPOSTA EUROPEA, HA SENSO LAVORARE SU QUELLA AMERICANA: CI SONO MOLTI PUNTI CHE RITENGO CONDIVISIBILI...")

donald trump volodymyr zelensky vladimir putin servizi segreti gru fsb cia

DAGOREPORT - L’OSCENO PIANO DI PACE SCODELLATO DA TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA CAPITOLAZIONE DELL’UCRAINA, ANDAVA CUCINATO BENE PER FARLO INGOIARE A ZELENSKY - E, GUARDA LA COINCIDENZA!, ALLA VIGILIA DELL’ANNUNCIO DEL PIANO TRUMPIANO SONO ESPLOSI GLI SCANDALI DI CORRUZIONE A KIEV, CHE VEDONO SEDUTO SU UN CESSO D’ORO TIMUR MINDICH, L’EX SOCIO DI ZELENSKY CHE LO LANCIÒ COME COMICO - PER OTTENERE ZELENSKY DIMEZZATO BASTAVA POCO: È STATO SUFFICIENTE APRIRE UN CASSETTO E DARE ALLA STAMPA IL GRAN LAVORIO DEI SERVIZI SEGRETI CHE “ATTENZIONANO” LE TRANSIZIONI DI DENARO CHE DA USA E EUROPA VENGONO DEPOSITATI AL GOVERNO DI KIEV PER FRONTEGGIARE LA GUERRA IN CORSO…

andrea orcel unicredit giorgiia meloni giovanbattista fazzolari giancarlo giorgetti francesco gaetano caltagirone lovaglio milleri

DAGOREPORT - SUL RISIKO BANCARIO, DI RIFFA O DI RAFFA, L’ARMATA BRANCA-MELONI HA FATTO L’ENNESIMA FIGURA DI MERDA - DI SICURO, NON POTRÀ PIÙ FAR RIDERE I POLLI BLATERANDO CHE UNICREDIT È UNA BANCA STRANIERA, QUINDI L’OPA SU BANCO BPM VA STOPPATA PERCHÉ È UNA MINACCIA PER LA ‘’SICUREZZA NAZIONALE’’ - PROSSIMAMENTE IL CEO DI UNICREDIT, ANDREA ORCEL, AVRÀ MANI LIBERE PER SCEGLIERE QUALE BANCA PAPPARSI, MENTRE NEI PROSSIMI DUE MESI I GENI DI ‘’PA-FAZZO” CHIGI AVRANNO I NEURONI MOLTO IMPEGNATI PER RISPONDERE CON UNA MODIFICA DELLA LEGGE (CHISSÀ SE AVRÀ EFFETTO RETROATTIVO) ALLA PROCEDURA D'INFRAZIONE DI BRUXELLES - SE POI ORCEL SARÀ COSTRETTO DAL GOVERNO DI BERLINO A VENDERE LA SUA PARTECIPAZIONE IN COMMERZBANK, UNA VOLTA INTASCATO IL RICCO BOTTINO, LE OPZIONI SULLA SUA SCRIVANIA PER EVENTUALI ACQUISIZIONI SAREBBERO SENZA FRONTIERE. E NULLA VIETEREBBE A UNICREDIT DI LANCIARE UNA RICCA OPA SU MPS DI LOVAGLIO-CALTAGIRONE-MEF, OBIETTIVO GENERALI: SAREBBE LA MASSIMA RIVINCITA DI ORCEL SUL GOVERNO SMANDRAPPATO DEL GOLDEN POWER…

beatrice venezi secolo d italia libero verita italo bochino fenice venezia

DAGOREPORT - DI PIÙ STUPEFACENTE DELLA DESTRA CI SONO SOLO I SUOI GIORNALI MALDESTRI. SULLA VICENDA VENEZI A VENEZIA, PRODUCONO PIÙ BUFALE CHE NELL’INTERA CAMPANIA - SI SORRIDE SULLA RINASCITA DEL TEATRO LA FENICE CON “LIBERO” E “LA VERITÀ” MA LA RISATA (PIU’ PERNACCHIO) ARRIVA COL “SECOLO D’ITALIA”: “BUONA LA PRIMA: 7 MINUTI DI APPLAUSI PER VENEZI”. PECCATO CHE NON DIRIGESSE AFFATTO LEI, LA “BACCHETTA NERA”, MA IVOR BOLTON, COME C’È SCRITTO PERFINO NEL PEZZO. INCREDIBILE MA VERO. PERÒ LÌ SOTTO C’È LA GERENZA DEL GIORNALE, DOVE SI SCOPRE CHE NE È DIRETTORE EDITORIALE TALE BOCCHINO ITALO. E ALLORA TUTTO SI SPIEGA

giuseppe conte rocco casalino marco travaglio roberto fic o todde paola taverna elly schlein

DAGOREPORT - DOVE STA ANDANDO A PARARE QUELL’AZZECCAGARBUGLI DI GIUSEPPE CONTE? ALL’INTERNO DEL M5S SI CONTRAPPONGONO DUE POSIZIONI: LA LINEA MOVIMENTISTA ED EUROSCETTICA SQUADERNATA DAGLI EDITORIALI DI MARCO TRAVAGLIO, CONVINTO COM'È CHE IL "CAMPOLARGO" SIA UNA DISGRAZIA PEGGIORE DELL'ARMATA BRANCA-MELONI; CHE HA UNA CERTA PRESA SULLA BASE DEGLI ELETTORI EX GRILLINI - DALL’ALTRA, LA LINEA DI TAVERNA, FICO, PATUANELLI E TODDE, IN SINTONIA CON LA BASE PARLAMENTARE DEI CINQUE STELLE, FAVOREVOLE A UN ACCORDO PROGRAMMATICO DI GOVERNO CON IL PD, ANCHE AL DI LÀ DEL FATTO CHE CONTE SIA, VIA PRIMARIE, IL CANDIDATO PREMIER DELLA COALIZIONE DI CENTROSINISTRA (GOVERNARE SIGNIFICA CONQUISTARE POTERE, POSTI E PREBENDE) – PERCHÉ CONTE ZIGZAGHEGGIA BARCAMENANDOSI CON SUPERCAZZOLE PRIMA DI STRINGERE UN APERTO ACCORDO PROGRAMMATICO COL PD? - COME MAI TA-ROCCO CASALINO, L’APPRENDISTA STREGONE RASPUTINIANO CHE HA CONFEZIONATO PER ANNI LE MASCHERE DEL CAMALEONTISMO DI “CONTE PREMIER”, HA MOLLATO ''LA POCHETTE DAL VOLTO UMANO'' PER FONDARE UN GIORNALE ONLINE?