jens weidmann klaas knot andrea ceccherini ignazio visco

6 GOVERNATORI DELLE BANCHE CENTRALI, DA IGNAZIO VISCO AL POTENTE JENS WEIDMANN (BUNDESBANK),  DAL VICEPRESIDENTE DELLA BCE DE GUINDOS A VILLEROY DE GALHAU. TUTTI ALLA CORTE DI ANDREA CECCHERINI, PER L'EVENTO YOUNG FACTOR CHE SI TERRÀ A MILANO IL 15-16 GIUGNO: ''UN OMAGGIO ALLA CITTÀ CHE DA SEMPRE È LA CAPITALE DELLA FINANZA E DELL'ECONOMIA ITALIANA, PER AIUTARE I RAGAZZI A CAPIRE MEGLIO QUESTI TEMI''

 

Alessio Ribaudo per il ''Corriere della Sera''

 

Al di fuori delle ovattate stanze della Banca centrale europea (Bce) di Francoforte non era mai successo che il vicepresidente e sei governatori si incontrassero durante una manifestazione pubblica. Per la prima volta accadrà a Milano, il 15 e 16 giugno del 2021, grazie ad Andrea Ceccherini che con l'Osservatorio permanente giovani-editori di cui è presidente, organizzerà la seconda edizione di «Young Factor, un dialogo tra giovani, economia e finanza».

 

Saranno due giorni di incontri e dibattiti sul futuro all'insegna dell'Europa a cui parteciperanno lo spagnolo Luis de Guindos Jurado (Vicepresidente della Bce), Frarmis Villeroy de Galhau (Banque de France), Klaas Knot (Nederlandsche Bank), Carlos Costa (Banco do Portugal), Pablo Hernúidez de Cos (Banco de Esparia), Ignazio Visco (Banca d'Italia) e Jens Weidmann (Deutsche Bundesbank).

weidman

 

La Lombardia è stata la regione più colpita dalla pandemia del Covid-19. Lei ha scelto proprio Milano come sede dell'incontro, per questo?

«La nostra due giorni vuole essere un omaggio alla città che da sempre è la capitale della finanza e dell'economia italiana  – spiega Andrea Ceccherini, 46 anni, dalla California dove sta seguendo il progetto di internazionalizzazione con Apple – e vuole essere un contributo a favorire quel dialogo internazionale propedeutico alla ricostruzione del tessuto economico e alla ripresa del Paese».

 

E un segnale di fiducia?

andrea ceccherini e klaas knot

«Certamente. Poter favorire un incontro tra i giovani e alcuni tra i protagonisti più autorevoli del mondo economico-finanziario europeo testimonia l'attenzione internazionale di cui come Paese godiamo e rappresenta per gli studenti un'occasione di confronto e crescita. Per l'Opge e per Intesa Sanpaolo, nostro partner in questa sfida è un investimento nel futuro su chi del futuro ne farà parte per definizione: i giovani».

 

Al centro della due giorni ci sarà l'educazione economicofinanziaria. Una materia dove la scuola italiana arranca.

«L'alfabetizzazione economico-finanziaria è oggi, più di sempre, un elemento competitivo essenziale per la ricerca non solo di un'occupazione all'altezza degli studi ma anche di un pieno di esercizio dei diritti di cittadinanza. Per questo, stiamo investendo le nostre energie nel progetto "Young Factor" che ha come partner i maggiori istituti bancari del Paese da Intesa Sanpaolo a UniCredit passando per Ubi Banca e il Monte dei Paschi di Siena.

 

andrea ceccherini e ignazio visco

È una rara occasione in cui quattro banche competitive sul mercato hanno saputo unire gli sforzi e fare sistema per aiutare i Paesi. Da sei anni il progetto è entrato strutturalmente nelle Superiori e, solo in questo anno scolastico, hanno partecipato 617.188 alunni. L'obiettivo è di renderli più capaci di capire le dinamiche economiche che, volenti o nolenti, governano il mondo. Anche il loro mondo: quello dei più giovani. Per questo ci tengo in particolare a ringraziare il lavoro appassionato dei docenti italiani.

 

Veri e propri eroi civili del nostro tempo che lavorano per colmare quel gap di conoscenza che in questo campo l'Italia non può permettersi perché l'ignoranza costa e l'ignoranza economico-finanziaria ha un prezzo che nessun Paese oggi può più permettersi di sostenere».

 

Secondo l'Ocse, il livello di alfabetizzazione finanziaria dei quindicenni italiani è inferiore alla media dei primi dieci Paesi più avanzati.

 

«Proprio per questo, nascono progetti come "Young Factor". Progetti che avvicinano e aiutano a parlare una lingua comune, con un lessico che ognuno dei popoli capisce. Solo comprendendoci gli uni con gli altri, i ragazzi italiani con quelli tedeschi, i ragazzi spagnoli con quelli olandesi potremo continuare a camminare insieme.Proprio l'educazione economico-finanziaria è parte integrante di questo lessico di comunità».

 

 Il nostro Paese può recuperare da solo questo gap?

 

selfie con francois villeroy de galhau

«Dobbiamo ricordarci che da soli si va più veloci ma è solo insieme che si va più lontani e la nostra iniziativa vuol rimarcare un concetto sempre più essenziale: insieme e solo insieme il futuro può essere migliore per tutti». Ma cosa pensa del futuro dell'Europa? «La geografia ha sempre fatto la storia dei popoli e la storia va vissuta non da sudditi ma da protagonisti».

 

Battendo i pugni o dialogando?

«Io credo che il dialogo sia sempre la strada da seguire. A patto che gli uni si sappiano mettere nei panni degli altri e che entrambi condividano uno stesso sistema di valori”.

Ultimi Dagoreport

igor taruffi elly schlein

DAGOREPORT - QUALCUNO DICA A ELLY SCHLEIN CHE STA AFFONDANDO IL PD! - NON SOLO TOSCANA E UMBRIA, DALLA CAMPANIA ALLA SICILIA FINO ALLA PUGLIA, SI MOLTIPLICANO I PROBLEMI SUI “TERRITORI” - A FINIRE NEL MIRINO LO “SPICCIAFACCENDE” DI ELLY, IGOR TARUFFI, RESPONSABILE ORGANIZZAZIONE DEL NAZARENO. DOVE C’È LUI, C’È CASINO, VISTA LA SUA PROPENSIONE A SALVAGUARDARE I CACICCHI FEDELI ALLA MIGLIORE ALLEATA DEL GOVERNO MELONI - IN SUO SOCCORSO È ARRIVATO ANCHE IL BERSANIANO NICO STUMPO CHE NON RIESCE AD EVITARE I PASTICCI CHE "LO STRATEGA IN VERSIONE PIZZICAGNOLO" TARUFFI COMBINA A CAUSA DELLA SCARSA CONOSCENZA DELLE REGOLE E DELLE DIVERSE REALTA’ LOCALI. E PER LA PRIMA VOLTA…

giorgia meloni ursula von der leyen donald trump dazi matteo salvini

DAGOREPORT – LA LETTERINA DELL’AL CAFONE DELLA CASA BIANCA È UNA PISTOLA PUNTATA ALLA TEMPIA DEI LEADER EUROPEI, CUI È RIMASTA UNA SOLA VIA DI USCITA, QUELLA COSIDDETTA “OMEOPATICA”: RISPONDERE AL MALE CON IL MALE. LINEA DURA, DURISSIMA, ALTRIMENTI, ALLE LEGNATE DI TRUMP, DOMANI, ALL’APERTURA DELLE BORSE, SI AGGIUNGERANNO I CALCI IN CULO DEI MERCATI. LA CINA HA DIMOSTRATO CHE, QUANDO RISPONDI CON LA FORZA, TRUMP FA MARCIA INDIETRO - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” ORMAI È RIMASTA L’UNICA A IMPLORARE, SCODINZOLANTE, “IL DIALOGO” COL DAZISTA IN CHIEF, NEMMENO LE CIFRE CATASTROFICHE SULLE RIPERCUSSIONI DELLE TARIFFE USA SULLE  AZIENDE ITALIANE, TANTO CARE ALLA LEGA, HA FERMATO I DEMENZIALI APPLAUSI ALLA LETTERA-RAPINA DA PARTE DI MATTEO SALVINI – ASCOLTATE JOSEPH STIGLITZ, PREMIO NOBEL PER L’ECONOMIA: “TRUMP NON AGISCE SECONDO ALCUN PRINCIPIO ECONOMICO, NON CONOSCE LO STATO DI DIRITTO, È SEMPLICEMENTE UN BULLO CHE USA IL POTERE ECONOMICO COME UNICA LEVA. SE POTESSE, USEREBBE QUELLO MILITARE’’

steve witkoff marco rubio sergei lavrov

RUBIO, IL TAJANI STARS AND STRIPES – IL SEGRETARIO DI STATO AMERICANO NON TOCCA PALLA E SOFFRE IL POTERE DI STEVE WITKOFF, INVIATO DI TRUMP IN MEDIO ORIENTE CHE SE LA COMANDA ANCHE IN UCRAINA. IL MINISTRO DEGLI ESTERI USA PROVA A USCIRE DALL’ANGOLO PARLANDO DI “NUOVA IDEA” DELLA RUSSIA SUI NEGOZIATI IN UCRAINA. MA IL MINISTRO DEGLI ESTERI DI PUTIN, LAVROV, SUBITO VEDE IL BLUFF: “CONFERMIAMO LA NOSTRA POSIZIONE” – TRUMP AVEVA OFFERTO DI TUTTO A WITKOFF, MA L’IMMOBILIARISTA NON HA VOLUTO RUOLI UFFICIALI NELL’AMMINISTRAZIONE. E TE CREDO: HA UN CONFLITTO DI INTERESSE GRANDE QUANTO UN GRATTACIELO...

diletta leotta ilary blasi stefano sala pier silvio berlusconi

FLASH – IL BRUTALE AFFONDO DI PIER SILVIO BERLUSCONI SU ILARY BLASI E DILETTA LEOTTA (“I LORO REALITY TRA I PIÙ BRUTTI MAI VISTI”), COSÌ COME IL SILURAMENTO DI MYRTA MERLINO, NASCE DAI DATI HORROR SULLA PUBBLICITÀ MOSTRATI A “PIER DUDI” DA STEFANO SALA, AD DI PUBLITALIA (LA CONCESSIONARIA DI MEDIASET): UNA DISAMINA SPIETATA CHE HA PORTATO ALLA “DISBOSCATA” DI TRASMISSIONI DEBOLI. UN METODO DA TAGLIATORE DI TESTE BEN DIVERSO DA QUELLO DI BABBO SILVIO, PIÙ INDULGENTE VERSO I SUOI DIPENDENTI – A DARE UNA MANO A MEDIASET NON È LA SCURE DI BERLUSCONI JR, MA LA RAI: NON SI ERA MAI VISTA UNA CONTROPROGRAMMAZIONE PIÙ SCARSA DI QUELLA CHE VIALE MAZZINI, IN VERSIONE TELE-MELONI, HA OFFERTO IN QUESTI TRE ANNI…

giorgia meloni elly schlein luca zaia vincenzo de luca eugenio giani elly schlein elezioni regionali

PER UNA VOLTA, VA ASCOLTATA GIORGIA MELONI, CHE DA MESI RIPETE AI SUOI: LE REGIONALI NON VANNO PRESE SOTTOGAMBA PERCHÉ SARANNO UN TEST STRADECISIVO PER LA MAGGIORANZA – UNA SPIA CHE IL VENTO NON SPIRI A FAVORE DELLE MAGNIFICHE SORTI DELL’ARMATA BRANCA-MELONI È IL TENTATIVO DI ANTICIPARE AL 20 SETTEMBRE IL VOTO NELLE MARCHE, DOVE IL DESTRORSO ACQUAROLI RISCHIA DI TORNARE A PASCOLARE (IL PIDDINO MATTEO RICCI È IN LEGGERO VANTAGGIO) – IL FANTASMA DI LUCA ZAIA IN VENETO E LE ROGNE DI ELLY SCHLEIN: JE RODE AMMETTERE CHE I CANDIDATI DEL PD VINCENTI SIANO TUTTI DOTATI DI UN SANO PEDIGREE RIFORMISTA E CATTO-DEM. E IN CAMPANIA RISCHIA LO SCHIAFFONE: SI È IMPUNTATA SU ROBERTO FICO, IMPIPANDOSENE DI VINCENZO DE LUCA, E SOLO UNA CHIAMATA DEL SAGGIO GAETANO MANFREDI LE HA FATTO CAPIRE CHE SENZA LO “SCERIFFO” DI SALERNO NON SI VINCE…