piero angela

LA GUERRA DI PIERO (ANGELA) AI NO VAX: “GLI SCETTICI DELLA SCIENZA SONO SEMPRE ESISTITI. NEL 1978 FECI UNO SPECIALE SULLE SETTE CHE INDUCEVANO I SUICIDI DI GRUPPO. ALCUNI HANNO BISOGNO DI CREDERE IN QUESTE COSE” – IL PRIMO INCONTRO CON LA MONTALCINI A CUI DISSI CHE AVREI DEDICATO TRE MINUTI ALLE SUE SCOPERTE SUL FATTORE DI CRESCITA NERVOSO. LEI MI GELÒ CON LO SGUARDO: “SOLO 3 MINUTI?”. CON MIA MOGLIE È STATO UN COLPO DI FULMINE. L’AMORE NON HA REGOLE. E MENO MALE!" - IL RITORNO DAL VIVO SUL PALCO A 93 ANNI PER SVELARE I...

Maria Elena Barnabi per GENTE

 

piero angela foto di bacco (3)

Dottore, Professore, Maestro? Come si deve chiamare Piero Angela quando lo si intervista? È la questione su cui mi arrovello da quando ho saputo che Angela dedicherà un’ora del suo tempo a Gente per parlare del suo nuovo spettacolo teatrale. Si chiama I segreti del mare e racconterà appunto le meraviglie nascoste degli oceani, con l’aiuto delle immagini e delle parole del fotografo ed esploratore marino Alberto Luca Recchi, il conduttore Pino Strabioli e la voce bellissima di Giancarlo Giannini.

 

L’appuntamento è a Milano, al Teatro degli Arcimboldi il 3 gennaio, serata in cui Angela sarà in videoconferenza, e il 6 gennaio in presenza a Roma all’Auditorium Conciliazione.

PIERO ANGELA

Scacchista esperto e bravissimo pianista jazz, Piero Angela, 93 anni, è uno dei padri della divulgazione scientifica in Italia e nel mondo: entrato in Rai come giornalista nel 1954, ha saputo inventarsi un modo tutto suo di spiegare la scienza e la vita.

 

E nel corso della sua lunga carriera si è guadagnato la stima di ricercatori e premi Nobel, ha scritto più di trenta libri e si è visto conferire undici lauree ad honorem. Dall’antico Egitto ai segreti del cervello, non c’è argomento che non abbia affrontato con le sue celebri trasmissioni sulla Tv pubblica, da Superquark a Ulisse, quest’ultima scritta con il figlio Alberto, paleontologo e divulgatore a sua volta

 

Quindi? Come dobbiamo chiamarla? Dottore, Professore, Maestro...

«Niente di tutto ciò. Sono Piero Angela e basta. Così, da sempre, per tutti».

 

 

Perché ha scelto di tornare a teatro a spiegare il mare?

«Del mare si sanno molte cose, ma se ne parla poco. Invece è molto affascinante. Lo spiegherà il mio amico Alberto Luca Recchi, che ha esplorato i fondali e immortalato con immagini bellissime squali e grandi cetacei. E poi io racconterò la vita in acqua e il riscaldamento terrestre».

 

Cosa c’entrano gli oceani con il riscaldamento globale?

PIERO ANGELA

«Molto! Si parla tanto dell’Amazzonia, ma in realtà gli oceani producono molto più ossigeno e assorbono un terzo dell’anidride carbonica. Dobbiamo proteggerli».

 

Un altro motivo per cui dovremmo studiare il mare?

«L’evoluzione parte da qui: le forme viventi marine sono antichissime. Se dovessimo posizionare l’evoluzione della vita lungo lo scorrere di un anno, dove il primo gennaio c’è la formazione della vita nell’acqua e il 31 dicembre, invece, la nascita dell’uomo, i dinosauri comparirebbero soltanto a metà dicembre».

 

Possibile? Eppure quelle creature risalgono a milioni di anni fa!

piero alberto angela

«Vede quanto poco si sa del mare? Sono certo che, da adesso in poi, lei e i lettori di Gente ricorderete per sempre questa nozione».

 

Questo suo modo di spiegare le cose, semplice e sorprendente, è da sempre la sua forza. Quando ha capito che era sulla strada giusta?

«A scuola mi sono sempre annoiato tantissimo, ero un pessimo studente. Invece le cose vanno insegnate divertendosi, come dicevano i latini. Bisogna sempre raccontare una storia, un aneddoto. Solo così il sapere si fissa nel cervello. I libri che ho scritto sono i libri che avrei letto».

 

Quale degli argomenti che ha trattato le è più caro?

piero angela pierferdinando casini

«Il cervello umano. Ha la capacità di simulare il futuro, di sognare, di creare cattedrali di pensieri. Con gli anni io e Rita Levi-Montalcini diventammo amici. Ma la prima volta che ci incontrammo, lei ricercatrice non ancora famosa, mi trattò malissimo: le dissi che stavo facendo un documentario e che avrei dedicato tre minuti alle sue scoperte sul fattore di crescita nervoso. Mi gelò con lo sguardo, severa: “Solo tre minuti?”. Poi ne ridemmo molto».

 

È vero che all’inizio della sua carriera, per essere sicuro che le sue trasmissioni fossero comprensibili per tutti, le faceva vedere agli impiegati Rai mentre le montava?

«A chiunque passasse vicino alla cabina di montaggio: i tecnici, la signora delle pulizie, le segretarie... Li osservavo attentamente mentre guardavano il mio programma. Se coglievo un lampo di incertezza nei loro occhi, buttavo via tutto e rifacevo. Poi ho imparato, ma i test li faccio ancora».

 

I suoi programmi li hanno visti milioni di persone. Lei ha concretamente innalzato il grado di cultura di questo Paese. Cosa prova?

piero angela topolino

«Intanto la funzione della Tv pubblica è quella, è giusto che sia così. Poi, cosa vuole: io sono piemontese. Mio padre era contemporaneo di Garibaldi, un uomo severo, tutto d’un pezzo, uno psichiatra. A Roma gli hanno intitolato una strada. Mi ha insegnato il valore del lavoro sodo. Insomma, non mi vanterei mai di una cosa così. Però certo, mi fa piacere».

 

Mai come in questi ultimi mesi la “non scienza” si sta facendo spazio con i no vax. Perché secondo lei?

«Sono fasi. Gli scettici della scienza sono sempre esistiti. Nel 1978 feci uno speciale sulla parapsicologia, sulle pseudoscienze, sulle sette che inducevano i suicidi di gruppo. Ci lavorai un anno. Alcuni hanno bisogno di credere in queste cose».

 

E sostengono che le loro teorie abbiano la stessa dignità della scienza...

piero angela prima puntata di quark nel 1981.

«Se le cose non possono essere provate secondo le regole della scienza, come la intendiamo da Galileo in poi, allora non sono scientifiche. Una volta venni citato in giudizio perché in un servizio smontai l’omeopatia senza invitare omeopati a parlarne. Spiegai ai giudici che non potevano avere diritto di parola, non essendo la cosa provata scientificamente. Mi sostennero molti premi Nobel, tra cui anche Rita Levi-Montalcini. Vinsi la causa».

 

Quindi il giornalista Enrico Mentana, che di recente ha detto che non avrebbe mai invitato dei no vax nella sua trasmissione, ha ragione?

PIERO ANGELA

«Assolutamente sì. Se non è scienza, non può essere trattata come tale».

 

montalcini

E l’amore come va trattato? Ha dedicato la nuova serie di Superquark+ su RaiPlay all’argomento. E spesso ha raccontato che lei e sua moglie Margherita Pastore, sposata sessantasei anni fa, vi innamoraste a prima vista.

«Sì, tra me e mia moglie fu davvero un colpo di fulmine. Eravamo alla festa di un’amica: avevo 24 anni, lei 18. Suonavo il piano, ci guardammo: ci innamorammo subito».

 

E da uomo di scienza come spiega questo fenomeno?

«Sappiamo che alcune persone sono dotate di più fascino rispetto ad altre. E tutti noi abbiamo due occhi, una bocca, un naso, due orecchie, ma è difficile dire quale sia la combinazione vincente. In amore non c’è una regola. E meno male! Lasciamo spazio agli istinti, ai sentimenti, alla fantasia».

piero angelaCOPERTINA DEL LIBRO DI PIERO ANGELAPIERO ANGELA PIERO ANGELA

 

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…

luca zaia roberto vannacci matteo salvini

NON HA VINTO SALVINI, HA STRAVINTO ZAIA – IL 36,38% DELLA LEGA IN VENETO È STATO TRAINATO DA OLTRE 200 MILA PREFERENZE PER IL “DOGE”. MA IL CARROCCIO DA SOLO NON AVREBBE COMUNQUE VINTO, COME INVECE CINQUE ANNI FA: ALLE PRECEDENTI REGIONALI LA LISTA ZAIA PRESE DA SOLA IL 44,57% E IL CARROCCIO IL 16,9% - SE SALVINI PIANGE, MELONI NON RIDE: NON È RIUSCITA A PRENDERE PIÙ VOTI DELLA LEGA IN VENETO E IN CAMPANIA È TALLONATA DA FORZA ITALIA (11,93-10,72%). PER SALVINI E TAJANI SARÀ DIFFICILE CONTRASTARE LA RIFORMA ELETTORALE - PER I RIFORMISTI DEL PD SARÀ DURA DARE UN CALCIO A ELLY SCHLEIN, AZZERATE LE AMBIZIONI DI GIUSEPPE CONTE COME CANDIDATO PREMIER - "LA STAMPA": "IL VOTO È LA RIVINCITA DELLA ‘LEGA NORD’ SU QUELLA SOVRANISTA E VANNACCIANA: LA SFIDA IDEOLOGICA DA DESTRA A MELONI NON FUNZIONA. IL PARTITO DEL NORD COSTRINGERÀ SALVINI AD ESSERE MENO ARRENDEVOLE SUI TAVOLI DELLE CANDIDATURE. SUL RESTO È LECITO AVERE DUBBI…”

xi jinping vladimir putin donald trump

DAGOREPORT – L'INSOSTENIBILE PIANO DI PACE DI TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA UMILIANTE RESA DELL'UCRAINA, HA L'OBIETTIVO DI  STRAPPARE LA RUSSIA DALL’ABBRACCIO ALLA CINA, NEMICO NUMERO UNO DEGLI USA - CIÒ CHE IL TYCOON NON RIESCE A CAPIRE È CHE PUTIN LO STA PRENDENDO PER IL CULO: "MAD VLAD" NON PUÒ NÉ VUOLE SFANCULARE XI JINPING - L’ALLEANZA MOSCA-PECHINO, INSIEME AI PAESI DEL BRICS E ALL'IRAN, È ANCHE “IDEOLOGICA”: COSTRUIRE UN NUOVO ORDINE MONDIALE ANTI-OCCIDENTE – IL CAMALEONTISMO MELONI SI INCRINA OGNI GIORNO DI PIÙ: MENTRE IL VICE-PREMIER SALVINI ACCUSA GLI UCRAINI DI ANDARE “A MIGNOTTE” COI NOSTRI SOLDI, LA MELONI, DAL PIENO SOSTEGNO A KIEV, ORA NEGA CHE IL PIANO DI TRUMP ACCOLGA PRATICAMENTE SOLO LE RICHIESTE RUSSE ("IL TEMA NON È LAVORARE SULLA CONTROPROPOSTA EUROPEA, HA SENSO LAVORARE SU QUELLA AMERICANA: CI SONO MOLTI PUNTI CHE RITENGO CONDIVISIBILI...")

donald trump volodymyr zelensky vladimir putin servizi segreti gru fsb cia

DAGOREPORT - L’OSCENO PIANO DI PACE SCODELLATO DA TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA CAPITOLAZIONE DELL’UCRAINA, ANDAVA CUCINATO BENE PER FARLO INGOIARE A ZELENSKY - E, GUARDA LA COINCIDENZA!, ALLA VIGILIA DELL’ANNUNCIO DEL PIANO TRUMPIANO SONO ESPLOSI GLI SCANDALI DI CORRUZIONE A KIEV, CHE VEDONO SEDUTO SU UN CESSO D’ORO TIMUR MINDICH, L’EX SOCIO DI ZELENSKY CHE LO LANCIÒ COME COMICO - PER OTTENERE ZELENSKY DIMEZZATO BASTAVA POCO: È STATO SUFFICIENTE APRIRE UN CASSETTO E DARE ALLA STAMPA IL GRAN LAVORIO DEI SERVIZI SEGRETI CHE “ATTENZIONANO” LE TRANSIZIONI DI DENARO CHE DA USA E EUROPA VENGONO DEPOSITATI AL GOVERNO DI KIEV PER FRONTEGGIARE LA GUERRA IN CORSO…