“DETESTO IL TERMINE FEMMINICIDIO. CHE SIGNIFICA? SEMBRA ALLEGGERIRE CIÒ CHE È STATO COMMESSO” – FERMI TUTTI: DAL 4 NOVEMBRE TORNA IN TV FRANCA LEOSINI, CON “CHE FINE HA FATTO BABY JANE?”, DUE PUNTATE SPECIALI DEDICATE A FILIPPO ADDAMO E KATHARINA MIROSLAWA – “SONO PERSONAGGI CHE AVEVO GIÀ INCONTRATO IN CARCERE PER ‘STORIE MALEDETTE’ E CHE ORA SONO USCITIMA STARE FUORI PER LORO NON È FACILE: C'È STATO IL PERDONO SOCIALE?” – “È UN PROGRAMMA MOLTI DIFFICILE. BISOGNA STUDIARE GLI ATTI E…”

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Annamaria Piacentini per “Libero quotidiano”

franca leosini franca leosini

 

Che fine ha fatto Baby Jane? Ce lo racconterà Franca Leosini una delle giornaliste televisive più apprezzate dal pubblico. Ha classe e savoir faire e non si è mai piegata a fare progetti in cui non credeva. Per lei, il lavoro è impegnativo, ma ancora più importante è il rispetto del pubblico.

 

Al suo posto quante ne sarebbero capaci? Non bastano scollature audaci e stupide battute per vincere in tv: ci vogliono talento e intelligenza. Napoletana nata sotto il segno del Genio, prima di iniziare il suo programma studia gli atti giudiziari e cerca di conoscere il percorso di un assassino vagliando ogni passaggio della sua vita, e cercando di capire il motivo per cui un uomo insospettabile diventa il protagonista di efferati delitti.

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Dal 1994 è conduttrice della celebre trasmissione Storie maledette, l'ineguagliabile programma più volte imitato, senza successo. Il suo segreto? Lealtà e introspezione. Anche Sherlock Holmes al suo confronto potrebbe diventare un dilettante!

 

Passiamo al programma: sarà composto da due puntate, la prima in onda il 4 novembre in prima serata su Rai 3 (ore 21,20), la seconda l'11. Nella prima puntata si parlerà di Filippo Addamo che a 23 anni, nel marzo del 2000 ha ucciso la madre Rosa. Oggi ha scontato la sua pena ed è un uomo libero.

 

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Che fine ha fatto Baby Jane? è il titolo del film girato nel '62 dal regista Robert Aldrich. Perché lo ha scelto per la sua trasmissione?

«L'ho preso in prestito dal film horror, il tema delle due puntate tratta due efferati delitti. Il mio pensiero è proprio quello di capire qual è la realtà e quale sarà il destino di questi uomini che hanno commesso un crimine, ma che sono tornati liberi. La società li accoglie? Come vivono lottando contro i ricordi?».

 

Le domande sono difficili. E le risposte?

«Parlo con i protagonisti, si fidano di me, io non giudico e loro lo sanno. Dopo anni di carcere il debito con la società lo hanno scontato, cerco di recuperare il loro passato e il presente».

FILIPPO ADDAMO FRANCA LEOSINI FILIPPO ADDAMO FRANCA LEOSINI

 

Li aveva già intervistati per Storie maledette?

«Sì, sono personaggi che avevo già incontrato in carcere per quel programma. Ora Addamo è fuori, ha pagato il suo debito con la società. Ma stare fuori per loro non è facile: c'è stato il perdono sociale? Ma la società che non dimentica è difficile che perdoni».

 

Ricominciare non sarà facile... Nella nostra società a volte non c'è posto neanche per chi moralmente ha molti pregi...

SONIA BRACCIALE FRANCA LEOSINI SONIA BRACCIALE FRANCA LEOSINI

«Sì, è cosi. Ma il programma vuole mettere in evidenza chi ha dovuto ricominciare da zero Mi interessava sapere come affrontano il "dopo", quelli che hanno scontato la pena».

 

Quando li intervista per lei cosa conta di più?

«La verità. Le storie sono complesse, non mi limito solo a raccontare, ma anche a capire l'ambiente in cui sono vissuti».

 

Infatti la violenza spesso si vive sin da bambini, ed è intollerabile. Purtroppo, spesso si trasmette da adulti...

FILIPPO ADDAMO ROSA MONTALTO FILIPPO ADDAMO ROSA MONTALTO

«Infatti, ma c'è anche il diritto alla menzogna. E molti di loro aspirano all'oblio, per questo cerco di recuperare la vicenda, ma è molto difficile che si mettano in gioco».

 

Che garanzie dà ai suoi interlocutori perché possano fidarsi di lei?

«Sanno che io non inganno, però non posso sostituirmi ad un magistrato, non è il mio mestiere. Ma quando cerchi di parlargli deve piacere il tipo di linguaggio che è composto da molti elementi. I colori della cronaca sono sempre accesi, però sanno che affidando a me il loro destino, avranno un restauro, un'immagine vera di ciò che sono oggi».

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Cambiati, giusto?

«Il carcere cambia le persone, ed ogni storia che porto in tv è sempre frutto di un lungo lavoro. Per questo preferisco fare poche puntate e centrare i personaggi senza finzioni».

 

Quali sono i suoi punti di riferimento quando decide di intervistare un omicida?

«Sono tre: capire, dubitare, raccontare. Solo così si cerca di entrare in una storia per cercare anche un piccolo errore».

 

Non parla del femminicidio, perché?

«Non mi piace questa parola: che significa? È un delitto commesso ai danni delle donne e detesto questo termine che sembra alleggerire ciò che è stato commesso».

 

Ha ragione, e si sottolinea sempre la fragilità della donna: lei ci crede?

franca leosini storie maledette franca leosini storie maledette

«Parliamo di un efferato delitto e non copriamolo con la fragilità delle donne. La cronaca ha i suoi doveri e i suoi diritti, ma i colori spesso sono suggestivi. È sempre difficile trovare un equilibrio davanti ad un omicidio così terribile, bisognerebbe avere la saggezza di raccontarlo nel modo giusto».

 

Quando smette i panni della giornalista investigativa, cosa le piace fare?

«Amo tante cose, mi piace leggere, scrivere, andare a teatro. Mi piace la vita e trovo che chi fa il nostro mestiere finirebbe per inaridirsi senza mantenere il rapporto con la società». Il futuro? «Lo vedo cangiante, ma vivo nel presente. La vita va vissuta nel modo giusto».

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Spente le luci dei riflettori, che interessi ha?

«Sono una persona che di interessi ne ha tanti. Il lavoro ad esempio, che per me è molto importante, però amo stare anche con le persone che arricchiscono la mia vita. Dobbiamo ricordarci che esistiamo anche noi».

 

Il pubblico la ama, ha una splendida famiglia e un grande pregio: l'onestà intellettuale...

«È ciò su cui conto. Ora spero che questa nuova avventura professionale trovi sempre lo stesso riscontro. È un programma molto difficile come tutto ciò che ho percorso. Bisogna studiare gli atti, non ci si può far trovare impreparati. Parliamo di fatti importanti».

 

Ha la forza di non mollare mai. Questo non lo trova un grande esempio?

 «Sì, certo. Ho investito molto sul piano lavorativo e se tutto va bene a febbraio torno con altre storie. Anche più complesse».

 

Quando ha "rubato" il titolo ad un vecchio film l'ha scelto perché lo considerava perfetto? Anche lì c'è un delitto tremendo. C'è il senso dell'horror, del mistero...

KATHARINA MIROSLAWA KATHARINA MIROSLAWA

«E in me, la voglia di ricominciare. Sempre! Il dopo-delitto, mi interessa molto. Ho investito tantissimo sul piano umano, e non sono pentita. La mia aspirazione è quella di portare in trasmissione altre storie avendo la possibilità di spaziare. Riprendere il programma sarà sempre un atto dovuto per chi crede nella giustizia e nella possibilità di cambiare la propria vita».

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