“NON HO FATTO NIENTE DI MALE, HO SOLO AVUTO UN BAMBINO” - LA VITTORIA DI GAËLA PUJOL, STELLA DEL BALLETTO DELL'OPÉRA DI NIZZA, CACCIATA DAL DIRETTORE ARTISTICO DOPO LA GRAVIDANZA PERCHÈ "FUORI FORMA" - IL TRIBUNALE HA ANNULLATO LA DECISIONE DI NON RINNOVARLE IL CONTRATTO - PER IL REINTEGRO NEL CORPO DI BALLO SERVIRÀ UNA NUOVA DECISIONE DEL MUNICIPIO, CHE PERO'... - I CASI DI ALTRE DANZATRICI DISCRIMINATE PERCHÉ MADRI

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Stefano Montefiori per il “Corriere della Sera”

 

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«Non ho fatto niente di male, ho solo avuto un bambino», dice Gaëla Pujol, la danzatrice classica che due anni fa ha denunciato il direttore artistico del balletto di Nizza, il celebre Éric Vu-An, accusato di averle stroncato la carriera non appena lei gli annunciò la gravidanza. Il tribunale amministrativo di Nizza ha preso una prima decisione in favore della ballerina, annullando la decisione di non rinnovarle il contratto.

 

Éric Vu-An è un grande nome nel mondo della danza francese e mondiale, avendo goduto dell' ammirazione di due mostri sacri come Rudolf Nureyev e Maurice Bejart.

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Dopo che si è ritirato dalle scene per l' età, Vu-An (il cognome è del padre vietnamita) nel 2009 ha accettato l' invito del sindaco di Nizza Christian Estrosi, che voleva per l' Opéra di Nizza un corpo di ballo di grande livello. Oggi 56enne, Éric Vu-An è stato un ottimo direttore artistico, ed è riuscito a esaudire la richiesta dell' ambizioso sindaco di origine italiana. Ma a prezzo di una severità e un' intransigenza imperdonabili, dicono Gaëla Pujol e altre ballerine.

 

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«Ha accolto la notizia della mia gravidanza con evidente fastidio - racconta Gaëla Pujol -, e al mio ritorno al lavoro ha voluto affidarmi subito il ruolo di protagonista nel Don Quichotte, un balletto estremamente duro e tecnico, che richiede una forma perfetta e lunghe prove. Ma a me sono stati concessi solo 15 giorni prima del debutto. Ho provato a dare il massimo, ma una sera ho avuto un malore per la troppa fatica e sono stata portata d' urgenza in ospedale con l' ambulanza».

 

«Fuori forma», «ventre ancora troppo grasso», «fisico troppo tondo», «corpo difforme» erano i commenti del direttore artistico nei confronti della ballerina appena tornata al lavoro dopo il parto. E lo stesso atteggiamento, il direttore artistico lo avrebbe tenuto con altre quattro ballerine in sei anni, non riconfermate dopo la gravidanza.

 

Lui si è sempre difeso mettendo in avanti le legittime esigenze artistiche: «Lo spettacolo ha bisogno che tutti i membri della troupe siano al massimo della condizione e la direzione artistica ha il compito, prima di tutto, di giudicare ogni giorno ciascuno quanto al fisico, alla tecnica, e al coinvolgimento».

 

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Secondo Gaëla Pujol, Éric Vu-An in realtà non sopportava che lei avesse osato fare entrare nella sua vita altro che non fosse la danza. Il direttore avrebbe potuto reintegrarla gradualmente affidandole ruoli alla sua portata: il Don Quichotte è stato un modo per farla crollare. Un' altra ballerina contattata dal giornale online Mediapart ha raccontato di essere rimasta incinta due anni prima di Gaëla Pujol, e di avere abbandonato il corpo di ballo dopo che «il direttore mi ha obbligato a portare una fasciatura sul ventre. Durante le prove mi imponeva una scena dove dovevo cadere con lo stomaco al suolo, fino a 15 volte di fila».

 

Nel mondo della danza i contratti in genere sono al massimo annuali, e non è facile dimostrare che la rottura del rapporto non sia dipesa da una normale fine contrattuale.

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Ma dopo due anni di battaglia legale «l' autrice della denuncia ha ragione di sostenere che è stata vittima di discriminazione in virtù della sua gravidanza e della sua maternità», ha riconosciuto a fine settembre il tribunale amministrativo di Nizza.

 

Non basta ancora perché Gaëla Pujol, oggi 37enne, venga automaticamente reintegrata nel corpo di ballo.

Servirà una nuova decisione del municipio, che potrebbe invece schierarsi dalla parte di Éric Vu-An e scegliere di pagare un indennizzo.

 

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