caschetto gruber travaglio

DA “OTTO E MEZZO” A "FATTO E MEZZO"! L’ANOMALIA DEI TALK ITALIANI? I GIORNALISTI CHE INTERVISTANO ALTRI GIORNALISTI. NEL CASO DELLA GRUBER L’AGGRAVANTE È CHE SONO SEMPRE GLI STESSI. NEGLI ULTIMI QUATTRO ANNI GLI OSPITI PIU’ ASSIDUI DI LILLI BOTOX SONO STATI TRAVAGLIO CON 184 PRESENZE, SCANZI (127) E PADELLARO (118) – IL FIL ROUGE CHE LEGA "LA7" E "FATTO" SI CHIAMA BEPPE CASCHETTO…

 

 

https://www.dagospia.com/rubrica-2/media_e_tv/otto-mezzo-no-39-quot-fatto-mezzo-quot-ndash-indovinate-chi-259318.htm?upwithpatriots=true

 

 

https://m.dagospia.com/caschetto-l-agente-che-lega-m5s-la7-fatto-quotidiano-scanzi-ospite-di-gruber-256178

 

 

Paolo Landi per ilsaltodellaquaglia.com

 

 

LILLI GRUBER

Tra le tante anomalie italiane ce n’è una che fa almeno sorridere: nei così detti “talk show” politici di approfondimento ci sono giornalisti che intervistano giornalisti. Giornalisti cioè che si intervistano tra di loro. Se si guarda, per esempio, Envoyé Special su France 2 c’è un giornalista che intervista un politico, oppure un attore, o uno scrittore, di questi tempi spesso un medico. Daily Politics su BBC, per esempio, ha seguito il dibattito nazionale sulla Brexit intervistando economisti, industriali, esperti di import-export.

 

Perfino nel frivolo The Talk sull’americana CBS c’è un giornalista che intervista un panel di cinque donne sulle storie del giorno, prendendole tra celebrity, personaggi televisivi, esperte di qualcosa. In Italia invece c’ è sempre un giornalista che si collega con un altro giornalista o che ha in studio un giornalista. E’ una pena, sintonizzarsi la sera su la 7 alle otto e mezzo, perché in quel talk in particolare, l’aggravante è che sono sempre gli stessi giornalisti ad essere intervistati.

 

travaglio di maio

La stessa giornalista che intervista gli stessi giornalisti che ripetono le stesse opinioni, sulla stessa rete, tutte le sere: una specie di incubo, amplificato dalla conduttrice che ripete continuamente che “le spettatrici e gli spettatori non hanno capito”,”non so quanto le spettatrici e gli spettatori possano aver capito”,”vuole spiegare alle spettatrici e agli spettatori che forse non hanno capito…”. E via i microfoni aperti a certi Premi Pulitzer prevalentemente romani (la trasmissione viene registrata a Roma) ma anche qualche milanese, collegato dal tinello di casa sua.

 

travaglio renzi

Se per caso o per errore c’è un politico di passaggio non gli si fanno domande che potrebbero far capire “alle spettatrici e agli spettatori” (che in genere capiscono poco, secondo quella conduttrice) che cosa pensa su determinate questioni. No, l’artificio retorico è quello di metterlo in condizioni di doversi difendere (da qualunque cosa o non si sa da che) perché questo è considerato il modo di fare giornalismo “incalzante” in quel provincialissimo contesto. Come mai questo proliferare di giornalisti intervistati da giornalisti? Hanno più tempo libero? Chiudono il giornale alle otto e mezzo proprio quando inizia quel talk? Costano meno? Non si capisce.

 

Scanzi

Perché se proprio si volesse fare un servizio alle spettatrici e agli spettatori sarebbe meglio scegliere un argomento diverso ogni sera cercando di approfondirlo con esperti del settore sempre diversi, ogni sera. Certo, questo presupporrebbe una redazione che lavora, autori del programma curiosi di quello che succede nel mondo, una conduttrice meno presa da se stessa. Perché quello a cui si assiste è lo spettacolo, spesso isterico, che mette in scena giornalisti le cui opinioni si possono, volendo farsi del male, leggere tutti i giorni sui quotidiani sui quali scrivono. Forse i loro giornali vendono poco? E allora hanno bisogno di questo teatrino per esprimersi? Può darsi, ma noi spettatrici e spettatori che c’entriamo? Qui davvero non capiamo.

scazzo tra maria elena boschi e lilli gruber 6

 

Si può sempre cambiare canale ma, purtroppo, i giornalisti sembrano l’unica categoria (per altro rispettabilissima e alla quale anche io appartengo), disponibile a intervenire nei talk di approfondimento, su tutte le reti, commerciali e a canone pagato. Non si sfugge. Un’altra cosa che fa molto ridere i giornalisti stranieri sono le interviste fatte di corsa, inseguendo il malcapitato preso di mira, che spesso è un politico, ma altre volte è, per esempio, un truffatore o un mafioso.

 

E qui le spettatrici e gli spettatori che non capiscono niente o poco, si ritrovano a operare una deduzione sincretica raffinatissima: politici, truffatori, mafiosi sono tutti uguali, tutti inseguiti dai giornalisti che vogliono estorcergli almeno una frase o un vaffanculo. Se un giornalista cerca di braccarti per strada o sei un politico, o un truffatore o un mafioso, che differenza fa? Per questo sarebbe meglio che almeno i politici adottassero il “metodo Cuccia”, procedendo dritti a testa bassa e affrettando il passo, per raggiungere al più presto il portone, senza dire una parola.

scanzi

 

Se i politici cominciassero a rilasciare dichiarazioni seduti al loro tavolo, avendo concordato l’intervista, si distinguerebbero subito dalle altre categorie che non possiedono uffici stampa e ai quali bisogna suonare al citofono, aspettarli al cancello, rincorrerli, per ottenere qualche volta un pugno sul naso ma quasi mai una dichiarazione utile a qualsivoglia inchiesta.

 

Ecco i talk show italiani sono questo caravanserraglio, dove trovano posto scrittori montanari e scrittrici cittadine, topi di campagna e topi di città, per alimentare favole (o storytelling, come preferite) come quelle di una volta, mentre il mondo dell’ informazione corre verso il futuro, dove anche l’obsoleta televisione si svecchia e anche le scenografie degli studi si fanno digitali, e non sembrano più gelaterie di Riccione, ma soprattutto viene invasa da facce nuove, giovani, con begli sguardi limpidi, possibilmente con le sneacker ai piedi invece di un tacco dodici.

padellarobeppe caschetto

 

Ultimi Dagoreport

brunello cucinelli giorgia meloni mario draghi massimiliano di lorenzo giuseppe tornatore nicola piovani

DAGOREPORT - L’AUTO-SANTIFICAZIONE DI BRUNELLO CUCINELLI È COSTATA CARA, NON SOLO AL “SARTO CESAREO” DEL CACHEMIRE, MA ANCHE ALLE CASSE DELLO STATO - IL CICLOPICO DOCU-FILM “IL VISIONARIO GARBATO”, DIRETTO DAL PREMIO OSCAR GIUSEPPE TORNATORE E BATTEZZATO CON TANTO DI PARTY ULTRACAFONAL IN UNO STUDIO DI CINECITTÀ ALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI, È COSTATO LA SOMMETTA DI 9.987.725 MILIONI DI EURO. DI QUESTI, I CONTRIBUTI RICEVUTI DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON IL MECCANISMO DEL TAX CREDIT RAGGIUNGONO LA CIFRA DI 3.955.090 MILIONI - DA PARTE SUA, PEPPUCCIO TORNATORE AVREBBE INTASCATO 2 MILIONI PER LA REGIA E 500 MILA PER SOGGETTO E SCENEGGIATURA – A PRODURLO, OLTRE A BRUNELLO STESSO, LA MASI FILM DI MASSIMILIANO DI LUDOVICO, CHE IN PASSATO HA LAVORATO SPESSO CON IL PRODUTTORE MARCO PEROTTI, COINVOLTO NEL CASO KAUFMANN (FU LUI A INOLTRARE LA DOMANDA DI TAX CREDIT PER IL FILM “STELLE DELLA NOTTE” DEL FINTO REGISTA-KILLER) - IL MONUMENTO A SE STESSO GIUNGE AL MOMENTO GIUSTO: DUE MESI FA, UN REPORT DI ''MORPHEUS RESEARCH'' ACCUSO' L'AZIENDA DI CUCINELLI DI VIOLARE LE SANZIONI UE ALLA RUSSIA…

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin valery zaluzhny

DAGOREPORT - ZELENSKY, FINITO NELLA TENAGLIA PUTIN-TRUMP E SOSTENUTO SOLO PARZIALMENTE DA UNA UNIONE EUROPEA BALCANIZZATA, CERCA LA MOSSA DEL CAVALLO PER SPARIGLIARE LE CARTE E SALVARE IL SALVABILE: PORTARE L’UCRAINA A ELEZIONI NEL GIRO DI 2-3 MESI. SAREBBE UNA VITTORIA DI PUTIN, CHE HA SEMPRE CHIESTO DI RIMUOVERE IL PRESIDENTE (DEFINITO “DROGATO”, “TOSSICOMANE”, “MENDICANTE”). IN CAMBIO “MAD VLAD” DOVREBBE ACCONSENTIRE A UNA TREGUA PER PERMETTERE IL VOTO, SOTTO ATTENTO CONTROLLO DEGLI OSSERVATORI OCSE – IN POLE POSITION L’EX CAPO DI STATO MAGGIORE, VALERY ZALUZHNY. MA SIAMO SICURI CHE UN INTEGERRIMO GENERALE COME LUI SIA DISPOSTO A METTERE LA FACCIA SULLA RESA?

giorgia meloni volodymyr zelensky viktor orban vladimir putin antonio costa

DAGOREPORT – IL PROSSIMO CONSIGLIO EUROPEO INIZIERÀ IL 18 DICEMBRE, MA NON SI SA QUANDO FINIRÀ, NÉ COME: IN BALLO C'E' IL FUTURO DELL'UNIONE - DA TRUMP ALL'UCRAINA, I 27 LEADER DOVRANNO PRENDERE DECISIONI CRUCIALI E NON PIU' PROCASTINABILI, PENA LA TOTALE IRRILEVANZA NELLA GEOGRAFIA MONDIALE - E QUI VIENE IL BELLO: CHI SI METTERA' DI TRAVERSO PONENDO IL DIRITTO DI VETO E MANDANDO ALL'ARIA TUTTO? ORBAN FARÀ IL SOLITO GUASTAFESTE FILO PUTIN? E GIORGIA MELONI, CHE HA FATTO ORMAI LA SUA DEFINITIVA SCELTA TRUMPIANA, PRESSATA DAL SUO VICE PREMIER SALVINI CHE HA GIÀ CONSEGNATO L'UCRAINA ALLA RUSSIA, RIUSCIRÀ A CONTINUARE A TENERE IL PIEDINO IN DUE STAFFE? AH, SAPERLO....

a lume di candela federica panicucci fabio rovazzi tommaso cerno pio e amedeo elonoire casalegno barbara d urso

DAGOREPORT BY CANDELA - BARBARA D’URSO E IL PROGETTO ARENATO CON URBANO CAIRO - NUOVO SHOW DI PIO E AMADEO SU CANALE5 IN PRIMAVERA - FEDERICA PANICUCCI CONDURRÀ CAPODANNO IN MUSICA" SU CANALE 5: AL SUO FIANCO POTREBBE TORNARE FABIO ROVAZZI. TRA I DUE, L’ANNO SCORSO, NON ERA SCATTATA LA SCINTILLA - SI CERCA CONDUTTORE SOVRANISTA PER NUOVO TALK DI RAI2: POTREBBE ESSERE COINVOLTO IL MELONIANO CERNO - RAI1 E CANALE 5 COPRIRANNO I LORO BUCHI “SPOSTANDO” IN PRIMA SERATA “AFFARI TUOI”, “L’EREDITÀ” E "LA RUOTA DELLA FORTUNA" - ELENOIRE CASALEGNO SI PAPPA DUE NUOVE CONDUZIONI - NELLA REDAZIONE DI ''LIBERO'' ESPLODE IL “TAXI GATE” - UNA VIVACE SIGNORINA STA CERCANDO DI VENDERE A DIVERSI GIORNALI, PROVE ALLA MANO, LA SUA "RELAZIONE SEGRETA" CON L'ATTACCANTE FIDANZATISSIMO. INDIZIO: LUI GIOCA IN UNA SQUADRA DI ALTA CLASSIFICA IN SERIE A E IN NAZIONALE. DI CHI SI TRATTA?

luca matilde bernabei sandokan can yaman

DAGOREPORT – IL TRIONFO DI “SANDOKAN” SU RAI1 FA GODERE LA LUX VIDE MA I FRATELLI BERNABEI, LUCA E MATILDE, BRINDANO SEPARATI – LUCA, CHE E’ COLUI CHE FORTEMENTE VOLUTO RIPORTARE IN TV LO SCENEGGIATO E LO HA PRODOTTO, A MAGGIO SCORSO HA LASCIATO LA FU SOCIETA’ DI FAMIGLIA (FONDANDO LA SUA “OHANA) – DI LUCA NON C’E’ TRACCIA NEI COMUNICATI ED ERA ASSENTE SIA ALL’ANTEPRIMA CHE ALLA CONFERENZA STAMPA – VUOI VEDERE CHE GLI SCAZZI DI FAMIGLIA FANNO PIU’ MALE DELLA “TIGRE DI MOMPRACEM”? AH, SAPERLO…