ricchi e poveri

“POTEVANO FARE LE COSE PULITE, DA FURBI, SENZA FARSENE ACCORGERE” - CRONACHE DAL 1981, QUANDO MARINA OCCHIENA ABBONDONÒ I RICCHI E POVERI PER UNA PRESUNTA LIASON CON MARCELLINO BROCHEREL, ALLORA COMPAGNO DI ANGELA BRAMBATI – L’ARTICOLO DI “OGGI” DELL’EPOCA, CON I RETROSCENA PICCANTI: “LI HO PESCATI NEL MIO LETTO”, “MARCELLINO HA TANTE PROBABILITÀ DI TORNARE A VIVERE CON ME COME NE HA MARINA DI RIENTRARE NEI RICCHI E POVERI. CIOÈ ZERO” – LA DIFESA: "ERA SOLO UNA SIMPATIA" – VIDEO

 

 

AMICI? NON SCHERZIAMO: LI HO SORPRESI NEL MIO LETTO

Estratto dell’articolo di Elio Domeniconi per “Oggi” – 1981

 

angela brambati marina occhiena

C’erano una volta i Ricchi e poveri, quartetto musicale. Due ricchi (vestiti bene) e due poveri (vestiti male). Ognuno aveva un proprio ruolo: il bello (Angelo Sotgiu), il brutto (Franco Gatti), la bella (Marina Occhiena) e la simpatica (Angela Brambati). Adesso il poker è diventato un tris. È sparita la bionda, cioè Marina, e i giornali hanno scritto che è stata licenziata dalla brunetta, alla quale aveva soffiato il marito. Gli interessati hanno smentito, ma il divorzio artistico c’è stato. E per via di questa baruffa per poco non è saltato anche il festival di Sanremo. Per conoscere la verità abbiamo fatto il terzo grado alle due donne: la «moglie tradita» e la «mangiatrice di uomini».

ricchi e poveri

 

Il blitz

Per racconta-re tutta la storia, bisogna incominciare dal cosiddetto blitz. Bisogna sapere che Marina, poco prima del festival, si era ammalata, e gli altri tre, presa la palla al balzo, l'avevano «esclusa», avevano cioè preparato la loro canzone a tre sole voci. Ed ecco che alla vigilia del festival, Marina compare a Sanremo col suo legale e, dichiarandosi guarita, chiede di partecipare alla manifestazione. Il festival le ricorda il successo, arrivato nel 1970, quando con La prima cosa bella si piazzò seconda dietro Adriano Celentano e Claudia Mori. La rentrée, com’è naturale, le viene impedita sia dai compagni, ormai schierati contro di lei, sia da Freddy Naggiar, il titolare della sua casa discografica, la Baby Record, che aveva già fatto stampare quindicimila dischi senza di lei.

ricchi e poveri

 

A questo punto compare in scena il pretore di Sanremo, Michele Russo, che stabilisce: «Anche Marina deve cantare». Alla fine Marina non canta, ma riesce a ottenere un indennizzo di 150 milioni.

 

I MILIONI

Le trattative (ora si sa tutto) sono state laboriose perché il legale della Occhiena aveva chiesto 250 milioni e l'industriale discografico ne offirva 50. Poi l'accordo  è stato trovato a 150 milioni, da pagarsi in tre rate (il primo assegno e stato messo all'incasso lunedì 9 febbraio). L'indennizzo è così ripartito: 50 milioni per i guadagni che spettavano all'Occhiena nel periodo della malattia; 50 milioni per dei Ricchi e poveri; 50 milioni di risarcimento perché non ha potuto esibirsi in eurovisione. Non solo, c’è anche una clausola segreta per cui la Baby Record deve adoperarsi per trovare alla Occhiena un ingaggio di 50 milioni. Se non lo trova, Naggiar pagherà il conguaglio di tasca sua. Naggiar si era presentato al legale definendosi «una carogna». A sua volta il legale si era definito un «mastino». Dopodiché hanno deciso di non sbranarsi.

ricchi e poveri.

 

L’AVVOCATO

Protagonista del blitz è un legale piuttosto battagliero: l’avvocato Ciriaco (Nino) Musio Sale, marchese di Groppoli, consigliere comunale a Genova nelle file del Movimento sociale-destra nazionale. in passato Musio Sale era salito alla ribalta della cronaca per le sue battaglie legali contro Krusciov e contro Kennedy, e per la lotta alle bandiere ombra (poi la finanza l’ha fermato su un panfilo che batteva bandiera belga e gliel’ha sequestrato).

RICCHI E POVERI

 

Il suo ruolo è curioso: «Perché in un certo senso», ci ha spiegato, «io sono l’avvocato di tutto il complesso. Ero il legale di Angela, poi lo ero diventato del suo compagno Marcellino Brocherel, che ha in piedi la causa di divorzio con la prima moglie. Proprio nei giorni scorsi mi è stato notificato che la causa è stata fissata presso il tribunale di Aosta. Dopo la lite Marina mi ha affidato la sua difesa. Ma credo di aver agito anche nell’interesse dei Ricchi e poveri. Adesso sono liberi, e a firmare gli assegni è stato il discografico. Loro, per il momento, non hanno tirato fuori una lira».

RICCHI E POVERI NELLA PRIMA FORMAZIONE

 

I CONTRASTI

marina occhiena

Per tredici anni sono andati d’amore e d’accordo. Poi hanno litigato. Perché? Marina Occhiena ci tiene a smentire la versione erotica. Dà un’occhiata al legale, poi snocciola la sua versione: «Nel quartetto ognuno doveva avere una propria immagine e, secondo questa etichetta io ero la “bbona”, diciamo l’oca giuliva, tanto sesso e poco cervello. In realtà io non sono mai stata una mangiatrice di uomini. L’unica storia d’amore che posso confermare è quello con Popi Minellono. Mi hanno appioppato come amante persino Walter Chiari che è solo un buon amico, un compagnone che si diverte a raccontare a ogni donna di quando andava in Australia per fare l’amore con Ava Gardner.

RICCHI E POVERI - RETROSCENA DELLA SEPARAZIONE 1981

 

marina occhiena

Tra me e Marcellino Brocherel c’è stata solo una simpatia, perché avevamo anche le stesse idee sulla conduzione del complesso. Ma io non mi sognerei mai di portar via l’uomo a una amica».

 

LA TRESCA

I due uomini del complesso confermano invece la storia dell’«amore proibito», anche se cercano di minimizzarla: «Sono cose che non ci interessano», ha spiegato ai cronisti Angelo Sotgiu, «sono affari privati. Però tutti sapevano o avevano visto Marina e Marcellino insieme in ripetute occasioni.

 

RICCHI E POVERI

Angela, dal canto suo, stava attraversando un periodo di crisi, ma ha avuto la forza di chiarire definitivamente la situazione con il marito e con Marina, i quali, tra l’altro, non hanno fatto mistero di ciò che provavano e facevano in quel periodo (eravamo ancora nell’estate dell’80). Però, Angela ha sempre dichiarato che gli affari privati non dovevano influenzare il nostro sodalizio artistico.  Cioè Angela non si è mai sognata di vendicarsi escludendo Marina»

ricchi e poveri

 

LA CLAUSOLA

Nell’accordo di Sanremo c’è anche una clausola che vieta sia ad Angela che a Marina di rilasciare interviste per raccontare questi fatti privati. Angela Brambati, molto cortesemente, precisa: «Andrei nei pasticci se spifferassi le cose come stanno. Eppoi questi sono pettegolezzi. Vogliamo essere giudicati sul palcoscenico, non dietro le quinte. Non desideriamo che ne venga fuori un fumettone».

 

ricchi e poveri 2

Però qualcuno a Sanremo l’ha sentita mentre raccontava al telecronista Giorgio Bubba: «Li ho pescati nel mio letto, pensate, nel mio letto!». E alla fine accetta di togliersi il peso dallo stomaco: «Io di indole sono buona, molto buona. Una, due, tre, quattro, cinque, anche sei volte posso perdonare, di più no. Eppoi potevano fare le cose pulite, da furbi, senza farsene accorgere. Ecco: io non tollero le cose sporche».

marina occhiena

 

LA GELOSIA

marina occhiena angela brambati

Marina Occhiena e Angela Brambati abitano nella stessa palazzina in via dei Lecci a San Michele di Pagana, sul golfo che domina Rapallo. Angela parla di tradimento proprio perché non si aspettava un colpo simile da quella che considerava la sua migliore amica: «Io non mi sarei mai sognata di soffiarle Walter Chiari», continua, «che tra l’altro non è il mio tipo. Ma per Marina è un motivo d’orgoglio andare con il marito dell’amica. Come ha reagito Marcellino? Come fanno molti uomini in casi del genere. Ha detto che per lui è stata una cosa da niente, senza importanza. Vorrebbe tornare da me. Ma ormai è tardi. Marcellino ha tante probabilità di tornare a vivere con me come ne ha Marina di rientrare nei Ricchi e poveri. Cioè zero».

ricchi e poveri 4

 

ricchi e poveri.

RETROSCENA

Angela svela anche un particolare che nessuno sapeva: «Tutti mi considerano la moglie di Marcellino Brocheler maestro di sci e ristoratore della Val d’Aosta; in realtà abbiamo fatto un figlio insieme ma non ci siamo mai sposati. Perché lui era già sposato. Quando ci siamo conosciuti, era separato da appena otto mesi. Adesso sta per ottenere il divorzio e quindi potremmo sposarci, ma ormai è troppo tardi». (…)

 

Ultimi Dagoreport

gaza giorgia meloni donald trumpm benjamin netanyahu

QUANTO A LUNGO PUÒ ANDARE AVANTI IL TRASFORMISMO CHIAGNE E FOTTI DI GIORGIA MELONI DECLINATO IN SALSA ISRAELO-PALESTINESE? - L’ITALIA HA DATO IL SUO VOTO FAVOREVOLE AL RICONOSCIMENTO DI "DUE POPOLI, DUE STATI" ALL'ASSEMBLEA DELL'ONU DEL 22 SETTEMBRE - MA, FRA UNA SETTIMANA, SU INIZIATIVA DI FRANCIA E ARABIA SAUDITA, IL CONSIGLIO DELL'ONU E' CHIAMATO A VOTARE IL RICONOSCIMENTO DELLO STATO PALESTINESE: CHE FARA' LA "GIORGIA DEI DUE MONDI"? - FRANCIA, AUSTRALIA, BELGIO, CANADA, FINLANDIA, MALTA, PORTOGALLO E REGNO UNITO ENTRERANNO A FAR PARTE DEI 147 STATI DEI 193 MEMBRI DELL’ONU CHE RICONOSCONO LA PALESTINA - DIMENTICANDO PER UN MOMENTO LE STRAGI DI GAZA, LA PREMIER VOTERA' CONTRO O SI ASTERRA' PER COMPIACERE TRUMP E L’AMICO NETANYAHU? TROVERA' IL CORAGGIO DI UNIRSI AL RESTO DEL MONDO, VATICANO COMPRESO? AH, SAPERLO...

giorgia meloni vox ursula von der leyen santiago abascal

DAGOREPORT - SE I MEDIA DI CASA NOSTRA, DEL VIDEO-MESSAGGIO DI GIORGIA MELONI ALL'EVENTO MADRILENO DI VOX, HANNO RIPRESO SOLO LA PARTE DEL DISCORSO RIGUARDANTE L’ASSASSINIO DI CHARLIE KIRK, SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO COME MARTIRE DELL’ODIO E DELLA VIOLENZA DELLA SINISTRA, I CAPOCCIONI DI BRUXELLES HANNO SBARRATO GLI OCCHI PER UN ALTRO MOTIVO - CHE CI FACEVA LA MELONI, EX PRESIDENTE DEL GRUPPO DEI CONSERVATORI EUROPEI ALL’EVENTO “EUROPA VIVA 2025” DI VOX, IL PARTITO DI ESTREMA DESTRA SPAGNOLO CHE DAL 2023 È STATO ARRUOLATO DA “PATRIOTI PER L’EUROPA”, L’EUROGRUPPO ANTI-UE CREATO DAL DUCETTO UNGHERESE E FILO-PUTINIANO, VIKTOR ORBAN, DI CUI FA PARTE ANCHE LA LEGA DI SALVINI? - ALLA FACCIA DEL CAMALEONTISMO DELLA “GIORGIA DEI DUE MONDI”, BASCULANTE TRA UN VIAGGETTO E UN ABBRACCIO CON I DEMOCRISTIANI TEDESCHI URSULA VON DER LEYEN E FEDRICH MERZ, A CATALIZZARE L’IRRITAZIONE DEI VERTICI DELL’UNIONE È STATO IL TEMA DELL'EVENTO DI VOX CHE, TRA DIBATTITI SU IMMIGRAZIONE ILLEGALE, LAVORO, CASA E SICUREZZA, SPUTAVA IN FACCIA AI POTERI FORTI DI BRUXELLES - LA MANIFESTAZIONE DI VOX HA DIMOSTRATO, PER L’ENNESIMA VOLTA, L’ISTRIONICA PERSONALITÀ DI COMUNICATRICE DELLA PREMIER ALLA FIAMMA. TALENTO LATITANTE TRA I NUMEROSI GALLI DEL  CENTROSINISTRA... - VIDEO

FLASH! – MENTRE SVANISCE LA MILANO DEI ‘’POTERI FORTI’’ E DEI “SALOTTI BUONI”, FINITI SOTTO IL TALLONE DEI “BARBARI ROMANI”, SI ALZA LA VOCE DEL 92ENNE GIOVANNI BAZOLI - IL GRANDE VECCHIO, CHE INSIEME A GUZZETTI HA RIDISEGNATO IL SISTEMA BANCARIO, HA CONSEGNATO ALLA FELTRINELLI LA SUA AUTOBIOGRAFIA (LA FIGLIA CHIARA, NONCHÉ COMPAGNA DEL SINDACO DI MILANO BEPPE SALA, LAVORA ALLA FONDAZIONE FELTRINELLI) – IL LIBRO PARTE DALLA GUERRA AI NAZIFASCISMO E LA PASSIONE PER ALESSANDRO MANZONI, CONTINUA CON LA CELEBRAZIONE DI NINO ANDREATTA, LE VICENDE DEL BANCO AMBROSIANO, FINO ALLA CREAZIONE DI INTESA SANPAOLO…

giorgia meloni kirk renzi salvini tajani

DAGOREPORT - LA STRATEGIA DELLA DISTRAZIONE DI GIORGIA MELONI: PER LA DESTRA DE’ NOANTRI, IL DELITTO KIRK NON È UNA STORIA AMERICANA DEFLAGRATA ALL’INTERNO DEL MONDO DEI “MAGA” TRUMPIANI. NO, È ROBA DA BRIGATE ROSSE IN VIAGGIO PREMIO NEGLI USA - ECCO: IL CADAVERE DI UN ATTIVISTA DI UN PAESE DOVE LE ARMI LE COMPRI DAL TABACCAIO È GIUNTO AL MOMENTO GIUSTO PER ESSERE SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO AD ARTE DALLA PROPAGANDA DI PALAZZO CHIGI, COPRENDO CON DICHIARAZIONI FUORI DI SENNO LE PROPRIE DIFFICOLTÀ - CHE LA DESTRA DI GOVERNO SIA IN PIENA CAMPAGNA ELETTORALE, INQUIETA (EUFEMISMO) PER L’ESITO DELLE REGIONALI D’AUTUNNO, IL CUI VOTO SARÀ DIRIMENTE IN VISTA DELLE POLITICHE 2027, ALLE PRESE CON UN PAESE CHE SENZA LA FORTUNA DEI 200 MILIARDI DEL PNRR SAREBBE IN RECESSIONE COME LA FRANCIA E LA GERMANIA, NE È CONSAPEVOLE LO STESSO ESECUTIVO, IN PIENO AFFANNO PER TROVARE LE RISORSE NECESSARIE ALLA FINANZIARIA DI FINE D’ANNO - RENZI: “LA PREMIER SEMINA ZIZZANIA E CREA TENSIONE PER EVITARE DI PARLARE DI STIPENDI E SICUREZZA. MA SOPRATTUTTO PER EVITARE CHE NASCA UN VERO MOVIMENTO A DESTRA. OCCHIO: SE VANNACCI FA COME FARAGE, LA MELONI VA A CASA. LA POLITICA È PIÙ SEMPLICE DI QUELLO CHE SI CREDA. GIORGIA MELONI ALIMENTA LA PAURA PERCHÉ LEI HA PAURA…” - VIDEO

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2017 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...