vittorio feltri giampiero mughini

“SE SI TRATTA DI NUMERI NON MI DOVETE ROMPERE I COGLIONI” – VITTORIO FELTRI PUNGE MUGHINI E IL SUO “MEMORIE DI UN RINNEGATO”: “CARO AMICO, TI SEI CONFUSO. QUANDO ACCENNI ALLA MIA DIREZIONE DELL’EUROPEO SOSTIENI CHE ESSA NON PORTÒ BENEFICI ALLA TIRATURA. NON È COSÌ, TROVAI IL PERIODICO A 79 MILA COPIE E DUE ANNI DOPO LO LASCIAI A 140 MILA.” – “GIAMPIERO È ONESTO E GENEROSO, LA SUA NARRAZIONE BONARIA EPPURE LUCIDA, PERÒ CONTESTO IL TITOLO DEL LIBRO. NON È UN RINNEGATO, MA…”

Vittorio Feltri per “Libero Quotidiano”

 

vittorio feltri a 'non e' l'arena' 4

Ho ricevuto un libro edito da Bompiani, un' azienda seria. Titolo Memorie di un rinnegato. Autore un grande giornalista antipatico e talvolta smemorato, Giampiero Mughini, una bella carriera incompiuta nonostante sia stata arricchita da una trentina di saggi non tutti banali, altri formidabili. Normalmente quando mi capita sotto gli occhi il volume di un collega sfoglio le prime pagine, poi lo abbandono annoiato, e non ne scrivo. Stavolta, con l' opera di Mughini, ho fatto una eccezione. In un paio di pomeriggi l' ho letta tutta perché mi sono sentito a casa, nel mio fetido ambiente pregno di parole al vento, di errori, di analisi pressappochistiche, le stesse in cui mi sono esercitato in anni e anni di mestiere.

 

giampiero mughini

Mughini mi ha sbattuto in faccia varie verità e talune balle. Ovvio, anche la sua memoria in qualche caso è ferrea e talvolta vacilla. D' altronde, i ricordi sono selezionati dai sentimenti più che dall' esigenza di ricostruire la storia. Giampiero ricorda la sua vita nelle redazioni nelle quali ha collaborato con grandi e piccole soddisfazioni, accanto a gente illustre e opaca. Riga dopo riga della sua bella prosa limpida, non ricercata, ho riscoperto particolari riguardanti l' andazzo di tante pubblicazioni settimanali e quotidiane che avevo almeno in parte dimenticato.

 

mughini cover

Giampiero è onesto e generoso e parla bene di coloro che hanno lavorato con lui, riconoscendone i meriti e trascurandone i demeriti, più numerosi dei primi. In sostanza la sua narrazione onnicomprensiva è bonaria eppure lucida: ci presenta il passato per quello che fu, disastroso eppure eccitante, sia dentro che fuori dalle stanze maledette del giornalismo, che pure ho frequentato con amore e disgusto. Contesto il titolo del libro.

 

Giampiero non è un rinnegato. È stato ed è uno scrittore di talento dissipato, un siciliano capace di tenere la penna in mano e di cogliere le sfumature della realtà. È falso che io non lo abbia considerato tra i migliori fichi del bigoncio, al contrario gli ho riservato il rispetto dovuto ai fuoriclasse, ciò che impedisce di stringere rapporti troppo confidenziali. Egli ha vergato capitoli definitivi, rammento quelli dedicati ai cretini di sinistra che pareggiano quelli di destra, cioè persone che non avendo un pensiero proprio lo prendono a prestito dai signorini à la page. Già, esistono anche una moda politica e una culturale che insieme producono il conformismo, il politicamente corretto, il pensiero unico opponendosi al quale un individuo è estromesso dal consorzio civile.

vittorio feltri

 

FORTUNA O SFORTUNA

vittorio feltri

L' esistenza di un uomo, per quanto colto e aperto, non è sempre coerente, talora è addirittura contraddittoria. Quella di Mughini non fa eccezione benché alla fine risulti totalmente accettabile sul piano intellettuale. Costui ha avuto la fortuna o la sfortuna di non dirigere alcun periodico o quotidiano e ciò gli ha risparmiato un dolore: quello di constatare che guidare un branco di scribi, in genere individualisti e presuntuosi, è una impresa sovrumana che comporta una fatica mostruosa.

 

IL RIMPROVERO

Ecco perché mi consento di dirgli che tutto sommato gli è andata bene. Giampiero mi "rimprovera" di aver imparato da Enzo Biagi a farmi strapagare per svolgere le mie mansioni.

mughini bibi

C' è del vero in ciò tuttavia non la verità intera. Infatti nessun editore ti regala soldi se non li meriti e per meritarli bisogna saper far quadrare i conti. Io i bilanci li ho sempre avuti in ordine. Giacché non ho mai badato alle pippe ideologiche, pertanto ho sovente incrementato le vendite e, quindi, gli incassi. Sul resto ho sorvolato. A proposito, caro amico, ti sei confuso.

 

giampiero mughini 1

Quando accenni alla mia direzione dell' Europeo sostieni che essa non portò benefici alla tiratura. Non è così. Trovai il periodico a 79 mila copie e due anni dopo lo lasciai a 140 mila. Non fu facile. Più avanti viceversa mi dai atto di aver incrementato la diffusione. Delle due, l' una. Vale la seconda.

 

Infine ti segnalo che, allorché sostituii Montanelli al vertice del Giornale, raddoppiai le copie: in poco tempo esse passarono da 115 mila a 250 mila. Accolgo ogni critica sul piano della qualità dei risultati, ciononostante se si tratta di numeri non mi dovete rompere i coglioni. Quelli sono e nessuno, nemmeno tu, li puoi discutere. Verificali.

Ultimi Dagoreport

barigelli cairo

DAGOREPORT - PANDEMONIO ALLA "GAZZETTA DELLO SPORT"! IL DIRETTORE DELLA “ROSEA” STEFANO BARIGELLI VIENE CONTESTATO DAL COMITATO DI REDAZIONE PER LE PRESSIONI ANTI-SCIOPERO ESERCITATE SUI GIORNALISTI – LA SEGRETARIA GENERALE FNSI DENUNCIA: “I COLLEGHI DELLA 'GAZZETTA' CHE VOGLIONO SCIOPERARE VENGONO RINCORSI PER I CORRIDOI DAI LORO CAPIREDATTORI E MINACCIATI: ‘NON TI FACCIO FARE PIÙ LA JUVENTUS…” - BARIGELLI AVREBBE RECLUTATO UNA VENTINA DI GIORNALISTI PER FAR USCIRE IL GIORNALE SABATO E DIMOSTRARE COSI' ALL’EDITORE URBANETTO CAIRO QUANTO CE L’HA DURO – LA VICE-DIRETTRICE ARIANNA RAVELLI AVREBBE PURE DETTO IN MENSA A BARIGELLI: “STIAMO ATTENTI SOLO CHE NON CI SPUTTANI DAGOSPIA...” - VIDEO

giorgia meloni ignazio la russa matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – LE REGIONALI SONO ANDATE A FINIRE COME NON VOLEVA, SALTELLANDO FUNICULÌ-FUNICULÀ, GIORGIA MELONI: LA "STATISTA DELLA SGARBATELLA", CHE RISCHIA DI NON TORNARE A PALAZZO CHIGI TRA DUE ANNI, ACCELERA SULLA DOPPIETTA PREMIERATO-LEGGE ELETTORALE, MA NON TUTTO FILA LISCIO A PALAZZO CHIGI: SALVINI E TAJANI SPUTERANNO SANGUE PUR DI OPPORSI ALL’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, CHE FINIREBBE PER CANNIBALIZZARLI - LA LEGA È CONTRARISSIMA ANCHE AL PREMIO DI MAGGIORANZA ALLA COALIZIONE (CON LA SOGLIA AL 40%, LA LEGA DIVENTEREBBE SACRIFICABILE) – ALTRA ROGNA: IGNAZIO LA RUSSA SCENDE IN CAMPO IN MODALITÀ SCASSA-MELONI: HA RINFOCOLATO LA POLEMICA SU GAROFANI E SE NE FOTTE DEI DIKTAT DELLA DUCETTA (FIDANZA SINDACO DI MILANO? NO, MEJO LUPI; PRANDINI GOVERNATORE DELLA LOMBARDIA? NO, QUELLA È ROBA MIA)

francesco de tommasi marcello viola daniela santanche ignazio leonardo apache la russa davide lacerenza pazzali

DAGOREPORT - CHE FINE HANNO FATTO LE INCHIESTE MILANESI SULLA SANTANCHE', SUL VISPO FIGLIO DI LA RUSSA, SUL BORDELLO DELLA "GINTONERIA" AFFOLLATA DI POLITICI, IMPRENDITORI E MAGISTRATI, OPPURE SULL'OSCURA VENDITA DELLA QUOTA DI MPS DA PARTE DEL GOVERNO A CALTAGIRONE E COMPAGNI? - A TALI ESPLOSIVE INDAGINI, LE CUI SENTENZE DI CONDANNA AVREBBERO AVUTO UN IMMEDIATO E DEVASTANTE RIMBALZO NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, ORA SI AGGIUNGE IL CASO DEL PM FRANCESCO DE TOMMASI, BOCCIATO DAL CONSIGLIO GIUDIZIARIO MILANESE PER “DIFETTO DEL PREREQUISITO DELL’EQUILIBRIO” NELL’INDAGINE SUL CASO DI ALESSIA PIFFERI – MA GUARDA IL CASO! DE TOMMASI È IL PM DELL’INCHIESTA SUI DOSSIERAGGI DELL’AGENZIA EQUALIZE DI ENRICO PAZZALI, DELICATISSIMA ANCHE PER I RAPPORTI DI PAZZALI CON VERTICI GDF, DIRIGENTI DEL PALAZZO DI GIUSTIZIA MILANESE E 007 DI ROMA - SE IL CSM SPOSASSE IL PARERE NEGATIVO DEL CONSIGLIO GIUDIZIARIO, LA CARRIERA DEL PM SAREBBE FINITA E LE SUE INDAGINI SUGLI SPIONI FINIREBBERO NEL CESTINO - LA PROCURA DI MILANO RETTA DA MARCELLO VIOLA, CON L'ARRIVO DELL'ARMATA BRANCA-MELONI, E' DIVENTATA IL NUOVO ''PORTO DELLE NEBBIE''?

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…