saviano meloni

“SONO UNO SCRITTORE, DIFENDO A OGNI COSTO LA LIBERTÀ DI PAROLA. QUESTA È UNA DEMOCRATURA” – SAVIANO A PROCESSO PER AVER DIFFAMATO GIORGIA MELONI - A PIAZZAPULITA NEL 2020 SI SCAGLIÒ SUL TEMA DEI MIGRANTI CONTRO LA "DUCETTA" CHIAMANDOLA “BASTARDA” (DA UNO SCRITTORE, FORSE, CI SI ASPETTA MAGGIORE CURA NELLA SCELTA DELLE PAROLE) - SALVINI SI COSTITUISCE PARTE CIVILE, IL LEGALE DELLA PREMIER: “VALUTIAMO SE RITIRARE LA QUERELA” – VIDEO

https://video.corriere.it/cronaca/saviano-sono-scrittore-difendo-ogni-costo-liberta-parola-questa-democratura/5a54f926-64e7-11ed-afef-649581263307?vclk=video3CHP%7Csaviano-sono-scrittore-difendo-ogni-costo-liberta-parola-questa-democratura

 

 

Da video.corriere.it

 

saviano

Si apre oggi, martedì 15 novembre, il processo a Roma nei confronti di Roberto Saviano accusato di diffamazione nei confronti di Giorgia Meloni.

 

Saviano, durante una puntata di «Piazzapulita» su La7 nel dicembre 2020 sul tema dei migranti, si era riferito alla leader di Fratelli d'Italia chiamandola «bastarda».

 

L'indagine era stata avviata dopo una querela presentata da Meloni e nel novembre dello scorso anno il gup di Roma ha disposto il rinvio a giudizio per lo scrittore.

 

SAVIANO A PROCESSO PER LA QUERELA DI MELONI

Fulvio Fiano per corriere.it

 

La vicenda per la quale oggi viene processato Roberto Saviano risale al dicembre 2020, quando ospite in studio della trasmissione Piazzapulita su La7, al termine di un video che mostrava la disperazione di una donna che aveva perso in mare il proprio figlio di sei mesi dopo il rovesciamento della imbarcazione sulla quale viaggiavano, lo scrittore si scagliò contro chi porta avanti le campagne anti-immigrazione, paragonando il mancato soccorso in mare come a una ambulanza che non interviene per i feriti in strada e usò l’appellativo «bastardi», riferito a Giorgia Meloni, allora parlamentare di Fratelli d’Italia e a Matteo Salvini (che per questo episodio si è costituito parte civile pur non avendo querelato all’epoca) per il loro contrasto alle Ong.

SAVIANO MELONI

 

Il ministro degli Interni Matteo Piantedosi e i suoi predecessori al Viminale Salvini e Marco Minniti, oltre al senatore Maurizio Gasparri, sono alcuni dei testi citati dalla difesa di Saviano nel processo che lo vede imputato di diffamazione ai danni del presidente del Consiglio Meloni e che celebra oggi la sua prima udienza.

 

«Mi ritrovo oggi in giudizio - afferma Saviano davanti al tribunale - e ritengo singolare che uno scrittore sia processato per le parole che spende per quanto dure esse siano, mentre individui inermi continuano a subire atroci violenze». «Credo di aver il record di giornalista, personalità, individuo più processato da questo governo» aggiunge Saviano lasciando piazzale Clodio, annunciando che «Matteo Salvini ha presentato istanza per essere parte civile in questo processo». E poi spiega che Salvini lo avrà «contro sia in questo processo sia nel processo l’anno prossimo.

 

 

SAVIANO SU TIK TOK

Il rischio «democratura»

«Non mi è stato permesso di fare dichiarazioni spontanee» afferma Saviano che legge alla stampa quello che avrebbe voluto dire al giudice monocratico: «Ho fiducia che si possa finalmente esorcizzare la più subdola delle paure e cioè che avere un’opinione contraria alla maggioranza significhi avere un’opinione non legittima, e che quindi avere un problema con la maggioranza di questo Governo significhi avere un problema con la giustizia. Ciò sarebbe gravissimo e confermerebbe un’ipotesi che questa maggioranza politica voglia condurci verso una democratura»

 

«Difendo la libertà di parola»

«L’accusa è quella di aver ecceduto il contenimento, il perimetro lecito, la linea sottilissima che demarca l’invettiva possibile da quella che qui viene chiamata diffamazione» spiega ancora l’autore di «Gomorra». «Io sono uno scrittore: il mio strumento è la parola. Cerco, con la parola, di persuadere, di convincere, di attivare. Sono uno scrittore e quindi, avendo ottenuto la libertà di parola prima di qualsiasi altra, sono deciso a presidiarla - prosegue - Ho sempre scelto di difendere le mie parole con il mio corpo in maniera differente rispetto a quanto fanno molti parlamentari, che hanno usato lo scudo dell’immunità quando hanno avuto bisogno di proteggersi dalla giustizia: lo ho fatto la scelta opposta, ho scelto di esporre il mio corpo e le mie parole negandomi la possibilità di un riparo sicuro, di rifugiarmi in una zona franca tra la legge e l’individuo: perché mi illudo ancora, forse ingenuamente, che dalla giustizia non ci si debba proteggere, ma che sia essa stessa garanzia di protezione».,

 

«Parole perfino troppo prudenti»

«Dinanzi ai morti, agli annegamenti, all’indifferenza, alla speculazione, dinanzi a quella madre che ha perso il bambino, io non potevo stare zitto - - spiega Saviano - E sento di aver speso parole perfino troppo prudenti, di aver gridato indignazione perfino con parsimonia».

 

roberto saviano

 

Piantedosi, Minniti e Salvini chiamati come testi

Minniti viene chiamato a deporre per illustrare i termini degli accordi con la guardia costiera libica da lui firmati, Salvini dovrà riferire della vicenda giudiziaria che lo vede imputato a Palermo per sequestro di persona in relazione proprio al divieto di sbarco imposto a una nave che aveva soccorso dei naufraghi in mare, Piantedosi è citato per riferire dell’operato dello stesso Salvini e del regime di protezione che tutela Saviano, Gasparri infine risponderà della diffamazione aggravata dall’uso di internet per la quale è stato querelato dallo scrittore.

GIORGIA MELONI E MATTEO SALVINI NEL 2015 - MANIFESTAZIONE CONTRO RENZI

 

 

Le Ong

La linea implicita è quella di dimostrare che ci sia in atto un tentativo di intimidire chi si oppone a questa linea politica. Della lista testi fanno parte anche Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International, per riferire sul report stilato sul linguaggio usato in campagna elettorale, il conduttore di Piazzapulita Riccardo Formigli e gli esponenti di Ong impegnate nel salvataggio di migranti, Oscar Camps di Mediterranea Saving Humans, e Luca Casarini di Open Arms. A portare solidarietà a Saviano sono presenti tra gli altri in aula Teresa Ciabatti, Sandro Veronesi, Nicola Lagioia, Michela Murgia, Walter Siti, Chiara Valerio, Kasia Smutniak.

matteo salvini giorgia meloni antonio tajani

 

 

Il legale di Meloni: «Valutiamo la remissione»

«Questa querela nasce dal livore dei toni utilizzati, ‘bastardo’ è un insulto non una critica», dice l’avvocato di parte civile Luca Libra, il quale non esclude la remissione della querela: «Stiamo valutando». L’udienza, alla quale assiste in gran numero la stampa estera, slitta al 12 dicembre per questioni procedurali legate al cambio del giudice.

roberto savianoROBERTO SAVIANO MIMMO LUCANO

 

 

capacchione savianoroberto saviano

 

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni kirk renzi salvini tajani

DAGOREPORT - LA STRATEGIA DELLA DISTRAZIONE DI GIORGIA MELONI: PER LA DESTRA DE’ NOANTRI, IL DELITTO KIRK NON È UNA STORIA AMERICANA DEFLAGRATA ALL’INTERNO DEL MONDO DEI “MAGA” TRUMPIANI. NO, È ROBA DA BRIGATE ROSSE IN VIAGGIO PREMIO NEGLI USA - ECCO: IL CADAVERE DI UN ATTIVISTA DI UN PAESE DOVE LE ARMI LE COMPRI DAL TABACCAIO È GIUNTO AL MOMENTO GIUSTO PER ESSERE SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO AD ARTE DALLA PROPAGANDA DI PALAZZO CHIGI, COPRENDO CON DICHIARAZIONI FUORI DI SENNO LE PROPRIE DIFFICOLTÀ - CHE LA DESTRA DI GOVERNO SIA IN PIENA CAMPAGNA ELETTORALE, INQUIETA (EUFEMISMO) PER L’ESITO DELLE REGIONALI D’AUTUNNO, IL CUI VOTO SARÀ DIRIMENTE IN VISTA DELLE POLITICHE 2027, ALLE PRESE CON UN PAESE CHE SENZA LA FORTUNA DEI 200 MILIARDI DEL PNRR SAREBBE IN RECESSIONE COME LA FRANCIA E LA GERMANIA, NE È CONSAPEVOLE LO STESSO ESECUTIVO, IN PIENO AFFANNO PER TROVARE LE RISORSE NECESSARIE ALLA FINANZIARIA DI FINE D’ANNO - RENZI: “LA PREMIER SEMINA ZIZZANIA E CREA TENSIONE PER EVITARE DI PARLARE DI STIPENDI E SICUREZZA. MA SOPRATTUTTO PER EVITARE CHE NASCA UN VERO MOVIMENTO A DESTRA. OCCHIO: SE VANNACCI FA COME FARAGE, LA MELONI VA A CASA. LA POLITICA È PIÙ SEMPLICE DI QUELLO CHE SI CREDA. GIORGIA MELONI ALIMENTA LA PAURA PERCHÉ LEI HA PAURA…” - VIDEO

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2017 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...

rai giampaolo rossi gianmarco chiocci giorgia meloni bruno vespa scurti fazzolari

DAGOREPORT - RIUSCIRÀ GIAMPAOLO ROSSI A DIVENTARE IL CENTRO DI GRAVITÀ DELL’INDOMABILE BARACCONE RAI? - IL “FILOSOFO” DEL MELONISMO HA TENUTO DURO PER NON ESSERE FATTO FUORI DAL FUOCO AMICO DEL DUPLEX SERGIO-CHIOCCI. A “SALVARE” IL MITE ROSSI ARRIVÒ IL PRONTO SOCCORSO Di BRUNO VESPA, CON IL SUO CARICO DI MEZZO SECOLO DI VITA VISSUTA NEL FAR WEST DI MAMMA RAI - A RAFFORZARE LA SUA LEADERSHIP, INDEBOLENDO QUELLA DI CHIOCCI, È INTERVENUTA POI LA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI, “BRUCIANDO” IN PIAZZA IL DESIDERIO DI GIORGIA DI ARRUOLARLO COME PORTAVOCE - L’OPERAZIONE DI ROSSI DI ESSERE IL BARICENTRO IDEOLOGO E PUNTO DI RIFERIMENTO DI TELE-MELONI, SI STA SPOSTANDO SUI TALK-SHOW E L’INTRATTENIMENTO, A PARTIRE DALLA PROBABILE USCITA DI PAOLO DEL BROCCO, DA UNA DOZZINA DI ANNI ALLA GUIDA “AUTONOMA” DELLA CONSOCIATA RAI CINEMA, IN SCADENZA AD APRILE 2026 - IL NOME CHE SCALPITA PER ANDARLO A SOSTITUIRE, È UN AMICO FIDATO DI ROSSI, L’ATTUALE DIRETTORE DEL DAY-TIME, LO SCRITTORE-POETA-CANTANTE-SHOWMAN ANGELO MELLONE - MENTRE A RAI FICTION...

roberto vannacci matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - UNO SPETTRO SI AGGIRA MINACCIOSO PER L'ARMATA BRANCA-MELONI: ROBERTINO VANNACCI - L’EX GENERALE DELLA FOLGORE STA TERREMOTANDO NON SOLO LA LEGA (SE LA VANNACCIZZAZIONE CONTINUA, ZAIA ESCE DAL PARTITO) MA STA PREOCCUPANDO ANCHE FRATELLI D’ITALIA - IL RICHIAMO DEL GENERALISSIMO ALLA DECIMA MAS E ALLA PACCOTTIGLIA DEL VENTENNIO MUSSOLINIANO (“IO FASCISTA? NON MI OFFENDO”)  ABBAGLIA LO “ZOCCOLO FASCIO” DELLA FIAMMA, INGANNATO DA TRE ANNI DI POTERE MELONIANO IN CUI LE RADICI POST-MISSINE SONO STATE VIA VIA DEMOCRISTIANAMENTE “PETTINATE”, SE NON DEL TUTTO SOTTERRATE - IL PROGETTO CHE FRULLA NELLA MENTE DI VANNACCI HA COME TRAGUARDO LE POLITICHE DEL 2027, QUANDO IMPORRÀ A SALVINI I SUOI UOMINI IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. ALTRIMENTI, CARO MATTEO, SCENDO DAL CARROCCIO E DO VITA AL MIO PARTITO - INTANTO, SI È GIÀ APERTO UN ALTRO FRONTE DEL DUELLO TRA LEGA E FRATELLI D’ITALIA: LA PRESIDENZA DEL PIRELLONE…

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…