loretta goggi

LORETTA, CHE FRETTA C’ERA (A CANCELLARTI DAI SOCIAL?) – LA GOGGI SCAPPA DAL WEB DOPO LE OFFESE SU TRUCCO, PARRUCCO, VESTITI, FACCIA PIASTRELLATA E PLAYBACK - ORMAI I VIP SI COMPORTANO DA BIMBI PIAGNUCOLOSI: DELLE CELEBRITA' VOGLIONO SOLO IL MIELE E AI PRIMI BAU-BAU SE LA DANNO A GAMBE - PERCHÉ NON AFFRONTARE GLI HATER E GUADAGNARE SUGLI INSULTI COME HA FATTO LA FERRAGNI? - VIDEO

 

https://www.raiplay.it/video/2021/09/Seat-Music-Awards-2021---Loretta-Goggi---Maledetta-primavera---10092021-6711146e-e760-471c-b5f8-dd385b2bad38.html

 

 

Assia Neumann Dayan per "la Stampa"

 

loretta goggi

Voi pensate, arrivate sul palco dell'Arena di Verona con 61 anni di carriera alle spalle a cantare quella che sicuramente è una delle canzoni più popolari di tutti i tempi, la tua canzone, quella che ti ha regalato l'amore di una nazione e un successo inaudito, e non succede niente di quello che ti aspetti. Loretta Goggi si è svegliata il giorno dopo aver cantato all'Arena di Verona per il programma Seat Music Awards di Raiuno con i social pieni di offese di varia natura. Li ha chiusi.

 

Pubblico offeso perché ha cantato in playback. Mi sembra evidente che viviamo in un'epoca che ha pretesa di verità in ogni ambito, anche quando si parla di arte, che non metto in maiuscolo per amor proprio. Ci sono quelli che si indignano quando un attore recita un ruolo che non corrisponde alla propria identità di genere, ad esempio, dimenticando che, insomma, fare l'attore significa esattamente essere qualcosa di altro da sé.

 

loretta goggi

Canti in playback? Che indignazione, quella non è la tua voce qui, ora, subito, come si permette signora Goggi. Gli indignati del playback da casa si sentono presi in giro e non capisco bene in che modo, perché io davvero vorrei sapere chi in quel momento non era in piedi sul divano a perdere la voce urlando «che fretta c'era, maledetta primavera».

 

Come succede da 40 anni a questa parte. Quando l'inquadratura si è spostata sul pubblico, si vedevano questi ragazzi molto giovani con le lucine in mano che sillabavano sotto le mascherine, perché Maledetta primavera è uno di quei pezzi che tutti sanno, tutti autocompletano il testo anche in conversazioni quotidiane, ogni primavera tutti, ma proprio tutti, postano questa canzone sui social, e non importa che tu abbia 70 o 15 anni, tu Maledetta primavera la onori. Eh ma il playback, signora mia. Io spero solo che la signora Goggi questi commenti li abbia letti facendosi aria con le banconote dei diritti Siae. D'altra parte, nello status di Facebook in cui Goggi si congedava dai social, c'era scritto che le sono piovute offese anche su trucco, parrucco, vestiti, faccia.

 

loretta goggi

Possiamo tranquillamente affermare che una donna è libera di fare ciò che vuole della propria faccia solo se non urta il nostro comune senso del pudore. Hai visto come si è rifatta? Non sembra più lei! Già, il feticismo del vero non si accontenta nemmeno del verosimile. È pur vero che il chiacchiericcio sui corpi delle dive è sempre esistito, tra riviste patinate e negozi di parrucchieri, ma non vedo il motivo per cui sia necessario andare sul profilo di un'artista a scriverle che sembra di plastica.

 

Chissà cosa si prova a essere quel tipo di persona, chissà cosa si prova ad avere troppo tempo libero. Chiara Ferragni è diventata bravissima a fatturare gli scandalizzati, e mi immagino anche lei che legge i commenti orrendi che le scrivono facendosi aria con le banconote delle sue azioni milionarie.

playboy ita loretta goggi

 

Perché non fomentarli e guadagnare sugli insulti? Penso però che la signora Goggi abbia tutto il diritto di ritenersi offesa, e di volerla chiudere qui. Pensiamo che ci sono persone che chiamano un magnifico Etro «un vestito da pagliaccio». Io toglierei il diritto a scrivere sui social per molto meno. Goggi nel suo post su Facebook scrive: «Non scenderò oltre al livello dei leoni e, ciò che più mi fa tristezza, delle leonesse (alla faccia della solidarietà femminile! ) della tastiera, sono già andata oltre il mio stile».

 

 

loretta goggi la freccia nera 1

La solidarietà femminile è un grande mito a cui abbiamo creduto per molto tempo, ma credo che oggi come ieri l'arte dell'insulto sia forse l'unica grande parità che abbiamo. Continueremo a cantare Maledetta primavera ancora per moltissimi anni, e spero che Loretta Goggi ci dia il privilegio di vederla su un palco ancora molte volte, anche in playback andrebbe benissimo.

loretta goggi gigi proietti 1pippo baudo loretta goggi loretta goggi gianni brezza 1loretta goggi canzonissima 1972 loretta goggi gianni brezza3loretta goggi la freccia nera 2loretta goggiloretta goggi gianni brezza 1loretta goggi franco califanoloretta goggi la freccia nerapippo baudo, alberto lupo e loretta goggiloretta goggi gianni brezzai camaleonti, lucio battisti, loretta goggi e patty pravopippo baudo e loretta goggi canzonissima 1973loretta goggi gigi proietti

Ultimi Dagoreport

igor taruffi elly schlein

DAGOREPORT - QUALCUNO DICA A ELLY SCHLEIN CHE STA AFFONDANDO IL PD! - NON SOLO TOSCANA E UMBRIA, DALLA CAMPANIA ALLA SICILIA FINO ALLA PUGLIA, SI MOLTIPLICANO I PROBLEMI SUI “TERRITORI” - A FINIRE NEL MIRINO LO “SPICCIAFACCENDE” DI ELLY, IGOR TARUFFI, RESPONSABILE ORGANIZZAZIONE DEL NAZARENO. DOVE C’È LUI, C’È CASINO, VISTA LA SUA PROPENSIONE A SALVAGUARDARE I CACICCHI FEDELI ALLA MIGLIORE ALLEATA DEL GOVERNO MELONI - IN SUO SOCCORSO È ARRIVATO ANCHE IL BERSANIANO NICO STUMPO CHE NON RIESCE AD EVITARE I PASTICCI CHE "LO STRATEGA IN VERSIONE PIZZICAGNOLO" TARUFFI COMBINA A CAUSA DELLA SCARSA CONOSCENZA DELLE REGOLE E DELLE DIVERSE REALTA’ LOCALI. E PER LA PRIMA VOLTA…

giorgia meloni ursula von der leyen donald trump dazi matteo salvini

DAGOREPORT – LA LETTERINA DELL’AL CAFONE DELLA CASA BIANCA È UNA PISTOLA PUNTATA ALLA TEMPIA DEI LEADER EUROPEI, CUI È RIMASTA UNA SOLA VIA DI USCITA, QUELLA COSIDDETTA “OMEOPATICA”: RISPONDERE AL MALE CON IL MALE. LINEA DURA, DURISSIMA, ALTRIMENTI, ALLE LEGNATE DI TRUMP, DOMANI, ALL’APERTURA DELLE BORSE, SI AGGIUNGERANNO I CALCI IN CULO DEI MERCATI. LA CINA HA DIMOSTRATO CHE, QUANDO RISPONDI CON LA FORZA, TRUMP FA MARCIA INDIETRO - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” ORMAI È RIMASTA L’UNICA A IMPLORARE, SCODINZOLANTE, “IL DIALOGO” COL DAZISTA IN CHIEF, NEMMENO LE CIFRE CATASTROFICHE SULLE RIPERCUSSIONI DELLE TARIFFE USA SULLE  AZIENDE ITALIANE, TANTO CARE ALLA LEGA, HA FERMATO I DEMENZIALI APPLAUSI ALLA LETTERA-RAPINA DA PARTE DI MATTEO SALVINI – ASCOLTATE JOSEPH STIGLITZ, PREMIO NOBEL PER L’ECONOMIA: “TRUMP NON AGISCE SECONDO ALCUN PRINCIPIO ECONOMICO, NON CONOSCE LO STATO DI DIRITTO, È SEMPLICEMENTE UN BULLO CHE USA IL POTERE ECONOMICO COME UNICA LEVA. SE POTESSE, USEREBBE QUELLO MILITARE’’

steve witkoff marco rubio sergei lavrov

RUBIO, IL TAJANI STARS AND STRIPES – IL SEGRETARIO DI STATO AMERICANO NON TOCCA PALLA E SOFFRE IL POTERE DI STEVE WITKOFF, INVIATO DI TRUMP IN MEDIO ORIENTE CHE SE LA COMANDA ANCHE IN UCRAINA. IL MINISTRO DEGLI ESTERI USA PROVA A USCIRE DALL’ANGOLO PARLANDO DI “NUOVA IDEA” DELLA RUSSIA SUI NEGOZIATI IN UCRAINA. MA IL MINISTRO DEGLI ESTERI DI PUTIN, LAVROV, SUBITO VEDE IL BLUFF: “CONFERMIAMO LA NOSTRA POSIZIONE” – TRUMP AVEVA OFFERTO DI TUTTO A WITKOFF, MA L’IMMOBILIARISTA NON HA VOLUTO RUOLI UFFICIALI NELL’AMMINISTRAZIONE. E TE CREDO: HA UN CONFLITTO DI INTERESSE GRANDE QUANTO UN GRATTACIELO...

diletta leotta ilary blasi stefano sala pier silvio berlusconi

FLASH – IL BRUTALE AFFONDO DI PIER SILVIO BERLUSCONI SU ILARY BLASI E DILETTA LEOTTA (“I LORO REALITY TRA I PIÙ BRUTTI MAI VISTI”), COSÌ COME IL SILURAMENTO DI MYRTA MERLINO, NASCE DAI DATI HORROR SULLA PUBBLICITÀ MOSTRATI A “PIER DUDI” DA STEFANO SALA, AD DI PUBLITALIA (LA CONCESSIONARIA DI MEDIASET): UNA DISAMINA SPIETATA CHE HA PORTATO ALLA “DISBOSCATA” DI TRASMISSIONI DEBOLI. UN METODO DA TAGLIATORE DI TESTE BEN DIVERSO DA QUELLO DI BABBO SILVIO, PIÙ INDULGENTE VERSO I SUOI DIPENDENTI – A DARE UNA MANO A MEDIASET NON È LA SCURE DI BERLUSCONI JR, MA LA RAI: NON SI ERA MAI VISTA UNA CONTROPROGRAMMAZIONE PIÙ SCARSA DI QUELLA CHE VIALE MAZZINI, IN VERSIONE TELE-MELONI, HA OFFERTO IN QUESTI TRE ANNI…

giorgia meloni elly schlein luca zaia vincenzo de luca eugenio giani elly schlein elezioni regionali

PER UNA VOLTA, VA ASCOLTATA GIORGIA MELONI, CHE DA MESI RIPETE AI SUOI: LE REGIONALI NON VANNO PRESE SOTTOGAMBA PERCHÉ SARANNO UN TEST STRADECISIVO PER LA MAGGIORANZA – UNA SPIA CHE IL VENTO NON SPIRI A FAVORE DELLE MAGNIFICHE SORTI DELL’ARMATA BRANCA-MELONI È IL TENTATIVO DI ANTICIPARE AL 20 SETTEMBRE IL VOTO NELLE MARCHE, DOVE IL DESTRORSO ACQUAROLI RISCHIA DI TORNARE A PASCOLARE (IL PIDDINO MATTEO RICCI È IN LEGGERO VANTAGGIO) – IL FANTASMA DI LUCA ZAIA IN VENETO E LE ROGNE DI ELLY SCHLEIN: JE RODE AMMETTERE CHE I CANDIDATI DEL PD VINCENTI SIANO TUTTI DOTATI DI UN SANO PEDIGREE RIFORMISTA E CATTO-DEM. E IN CAMPANIA RISCHIA LO SCHIAFFONE: SI È IMPUNTATA SU ROBERTO FICO, IMPIPANDOSENE DI VINCENZO DE LUCA, E SOLO UNA CHIAMATA DEL SAGGIO GAETANO MANFREDI LE HA FATTO CAPIRE CHE SENZA LO “SCERIFFO” DI SALERNO NON SI VINCE…