marcello foa

MARCELLO CHE MACELLO: PER SILURARE FOA DAL DOPPIO INCARICO SI MUOVE LA COMMISSIONE DI VIGILANZA. L’AZIENDA ''PRENDE ATTO'' DELLA RISOLUZIONE E I CONSIGLIERI BORIONI E LAGANÀ CHIEDONO UN CDA STRAORDINARIO. ORMAI GRILLINI E PD SONO PERFETTAMENTE ALLINEATI SUL TOGLIERE RAI COM AL PRESIDENTE IN QUOTA LEGA

 

Sarina Biraghi per “la Verità

 

marcello foa

«La Rai prende atto con rispetto del voto espresso in commissione di vigilanza sulla nomina di Marcello Foa alla presidenza di Rai Com», si leggeva 6 giorni fa in un comunicato di viale Mazzini, «I vertici aziendali, convinti della correttezza del proprio operato, effettueranno tutte le valutazioni conseguenti nel prossimo consiglio di amministrazione». Ad accelerare i tempi sul doppio ruolo incompatibile ci hanno pensato i consiglieri Rai, Rita Borioni e Riccardo Laganà che hanno chiesto con una lettera inviata allo stesso presidente della Rai, Marcello Foa la convocazione di un Cda straordinario con all' ordine del giorno la risoluzione della commissione di Vigilanza Rai sul doppio incarico proprio di Foa, in quanto presidente di Rai e di Rai Com.

 

Immediato il post del deputato del nonché segretario della commissione di Vigilanza Rai Michele Anzaldi: «L' amministratore delegato della Rai Fabrizio Salini ora deve prendere posizione chiaramente, non può più stare zitto dopo la richiesta dei consiglieri Borioni e Laganà di un Cda straordinario: c' è la sfiducia della Vigilanza a Foa, c' è la pesantissima denuncia dell' Usigrai e della Fnsi di una struttura parallela che avrebbe in mano la gestione dell' azienda, ci sono il calo degli ascolti e la lottizzazione politica dei conduttori. Salini è il responsabile di tutto, è lui che ha i poteri di capo azienda: non fare nulla significa essere complici e doverne rispondere personalmente».

fabrizio salini marcello foa

 

Nessuna tregua dunque sul caso Foa dopo il siparietto in Vigilanza di una decina di giorni fa poi seguito dalla riunione in cui la maggioranza si è spaccata nuovamente sulla risoluzione proposta da M5s contro il doppio incarico del presidente. Il testo è passato con 21 voti a favore (oltre che M5s hanno votato sì Pd e il rappresentante di Leu) e 9 voti contrari, tra cui quelli della Lega. La risoluzione impegnava Foa a lasciare immediatamente l' incarico di presidente di Rai Com.

 

RITA BORIONI 1

Per la precisione, la risoluzione dei grillini impegnava comunque il cda Rai a rimuovere Foa dall' incarico, come dire, se dovesse mancare la sua diretta volontà, dovrà intervenire il Consiglio di amministrazione, cosa che coinvolge per forza di cose anche l' ad Fabrizio Salini.

 

Da qui, l' immediata presa di posizione di Anzaldi. Insomma anche se la decisione della commissione non è vincolante ai fini del mantenimento del doppio incarico e quindi non implicava un' immediata decadenza, il fatto è un segnale politico, un altro, che pesa comunque sulla tenuta della maggioranza di governo anche perché «M5s e Pd che votano insieme la risoluzione sono una nuova maggioranza», aveva stigmatizzato Fdi. «Nessuna spaccatura politica e nessuna doppia lettura su questo voto in Vigilanza», aveva però rassicurato il capogruppo del Movimento in Vigilanza Gianluigi Paragone.

 

«Abbiamo con coerenza posto all' attenzione del Cda della Rai l' inopportunità e l' incompatibilità della doppia presidenza in capo a Marcello Foa di Rai e RaiCom. Speriamo ora che lo stesso Foa e il Cda prendano le dovute decisioni in merito». Comunque una diversità di vedute tra i due alleati di governo alla quale si aggiunge anche la proposta di una ventina di grillini che hanno depositato una riforma della governance Rai a prima firma Liuzzi che cambierebbe totalmente il volto dell' azienda di viale Mazzini e che ricalca quella avanzata nella scorsa legislatura da Roberto Fico e prevede la scelta dei membri del cda tramite sorteggio.

michele anzaldi

 

E anche il vicepremier pentastellato Luigi Di Mario era stato chiaro: «Serve subito approvare una legge per spezzare il legame tra la politica e la Rai».

Per la verità anche il leader del Carroccio e vicepremier Matteo Salvini era intervenuto sulla riforma della tv pubblica, dicendo che «Sulla Rai è giunto finalmente il momento di entrare nel merito del cambiamento».

Ultimi Dagoreport

emmanuel macron giorgia meloni volodymyr zelensky vladimir putin

DAGOREPORT – MACRON E MELONI QUESTA VOLTA SONO ALLEATI: ENTRAMBI SI OPPONGONO ALL’USO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI IN EUROPA, MA PER RAGIONI DIVERSE. SE IL TOYBOY DELL’ELISEO NE FA UNA QUESTIONE DI DIRITTO (TEME LE RIPERCUSSIONI PER LE AZIENDE FRANCESI, IL CROLLO DELLA CREDIBILITÀ DEGLI INVESTIMENTI UE E IL RISCHIO DI SEQUESTRI FUTURI DI CAPITALI EUROPEI), PER LA DUCETTA È UNA QUESTIONE SOLO POLITICA. LA SORA GIORGIA NON VUOLE SCOPRIRSI A DESTRA, LASCIANDO CAMPO A SALVINI – CON LE REGIONALI TRA CINQUE GIORNI, IL TEMA UCRAINA NON DEVE DIVENTARE PRIORITARIO IN CAMPAGNA ELETTORALE: LA QUESTIONE ARMI VA RIMANDATA (PER QUESTO ZELENSKY NON VISITA ROMA, E CROSETTO NON È ANDATO A WASHINGTON)

giorgia meloni matteo salvini elly schlein luca zaia

DAGOREPORT - C’È UN ENORME NON DETTO INTORNO ALLE REGIONALI IN VENETO E CAMPANIA, E RIGUARDA LE AMBIZIONI DI ZAIA E DE LUCA DI...RIPRENDERSI LA GUIDA DELLE RISPETTIVE REGIONI! - NULLA VIETA AL “DOGE” E ALLO SCERIFFO DI SALERNO DI RICANDIDARSI, DOPO AVER “SALTATO” UN GIRO (GLI ERA VIETATO IL TERZO MANDATO CONSECUTIVO) – IN CAMPANIA PER DE LUCA SAREBBE UN GIOCO DA RAGAZZI: GLI BASTEREBBERO 5-6 CONSIGLIERI FEDELISSIMI PER TENERE PER LE PALLE FICO E POI FARLO CADERE PER RICANDIDARSI. IDEM PER IL "DOGE", CHE PERO' NON AVRA' DALLA SUA UNA LISTA DI "SUOI" CANDIDATI - A CONTARE SARANNO I VOTI RACCOLTI DAI SINGOLI PARTITI NECESSARI A "PESARSI" IN VISTA DELLE POLITICHE 2027: SE FRATELLI D’ITALIA SUPERASSE LA LEGA IN VENETO, CHE FINE FAREBBE SALVINI? E SE IN CAMPANIA, FORZA ITALIA OTTENESSE UN RISULTATO MIGLIORE DI QUELLO DI LEGA E FRATELLI D'ITALIA, COME CAMBIEREBBERO GLI EQUILIBRI ALL'INTERNO DELLA COALIZIONE DI MAGGIORANZA?

edmondo cirielli giovambattista fazzolari giorgia meloni

DAGOREPORT - C’È UN MISTERO NEL GOVERNO ITALIANO: CHE “FAZZO” FA FAZZOLARI? – IL SOTTOSEGRETARIO ALL’ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA FA IL TUTTOLOGO, TRANNE OCCUPARSI DELL’UNICA COSA CHE GLI COMPETE, CIOE' L’ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA - SI INDUSTRIA CON LE NOMINE, SI OCCUPA DI QUERELE TEMERARIE AI GIORNALISTI (NEL SENSO CHE LE FA), METTE IL NASO SULLE VICENDE RAI, MA NON FA NIENTE PER PLACARE GLI SCAZZI NEL CENTRODESTRA, DOVE SI LITIGA SU TUTTO, DALL'UCRAINA ALLA POLITICA ECONOMICA FINO ALLE REGIONALI – LO SHOW TRASH IN CAMPANIA E EDMONDO CIRIELLI IN VERSIONE ACHILLE LAURO: L’ULTIMA PROPOSTA? IL CONDONO…

trump epstein

DAGOREPORT - CHE FINE HANNO FATTO LE DUE FOTOGRAFIE DI TRUMP CON IN BRACCIO RAGAZZE GIOVANISSIME A SENO NUDO? A WASHINGTON, FONTI BEN INFORMATE ASSICURANO CHE LE DUE FOTO HOT SIANO TRA LE MIGLIAIA DI FILE DI JEFFREY EPSTEIN, ANCORA DA PUBBLICARE - NEI PROSSIMI GIORNI, GRAZIE AL PASSAGGIO DI UNA PETIZIONE PARLAMENTARE FIRMATA DA 218 DEPUTATI DEMOCRATICI, MA AI QUALI SI SONO AGGIUNTI QUATTRO REPUBBLICANI, LA DIFFUSIONE COMPLETA DEI FILE DEL FINANZIERE PORCELLONE, VERRÀ SOTTOPOSTA AL VOTO DELLA CAMERA. E I VOTI REP POSSONO ESSERE DETERMINANTI PER IL SUCCESSO DELL’INIZIATIVA PARLAMENTARE DEM - SE DA UN LATO L’EVENTUALE DIVULGAZIONE DELLE DUE CALIENTI FOTOGRAFIE NON AGGIUNGEREBBE NIENTE DI NUOVO ALLA SUA FAMA DI PUTTANIERE, CHE SI VANTAVA DI POTER “PRENDERE LE DONNE PER LA FIGA” GRAZIE AL SUO STATUS DI CELEBRITÀ, DALL’ALTRO UN “PUSSY-GATE” DETERMINEREBBE UNO DURO SCOSSONE A CIÒ CHE RESTA DELLA SUA CREDIBILITÀ, IN VISTA ANCHE DEL DECISIVO VOTO DI METÀ MANDATO IN AGENDA IL PROSSIMO ANNO...