francesco giorgino

METODO GIORGINO - IL FAMIGERATO CASO DEL CONDUTTORE DEL TG1 SILURATO DALL'EDIZIONE DELLE 20 PERCHÉ NON VUOLE FARE IL TURNO DELLE 6.30 SPIEGA BENE COME MAI LA RAI NON FUNZIONA: IL MEZZOBUSTO STA PASSANDO PER "FANNULLONE" MA RIESCE A SVOLGERE SEI LAVORI, HA 400 GIORNI DI FERIE ARRETRATE, È STATO DEMOCRISTIANO, BERLUSCONIANO, NEGOZIA CON LA LEGA E GIOCA A TENNIS CON CONTE - PARE CHE SI SIA GIUSTIFICATO DICENDO CHE I SUOI PROBLEMI DI STRESS GLI IMPEDISCONO I TURNI DIFFICILI DELL'ALBA, MA NEI CORRIDOI DI VIALE MAZZINI ASSICURANO CHE GIORGINO INIZIALMENTE AVESSE ACCETTATO LA RIORGANIZZAZIONE DELLA MAGGIONI, SALVO RIPENSARCI QUANDO...

Carmelo Caruso per “Il Foglio

 

Francesco Giorgino

È il vero grande giallo dell'estate. Si chiama il "Caso Giorgino" e non si capisce perché Rai Eri (esiste pure la casa editrice della Rai) non l'abbia ancora pubblicato. Lasciate perdere il protagonista. Togliete il nome, Francesco Giorgino, e avrete ugualmente, un "tipo", una "categoria" Rai, che spiega perché questa azienda non funziona.

 

È la storia di un conduttore che sta passando per "fannullone" ma che riesce a svolgere sei lavori, si dice sei, a "negoziare" una trasmissione in seconda serata con la Lega e a "trattare" anche la direzione del Tg1 (con il M5s) restando ovviamente berlusconiano nel profondo, democristiano nelle radici, disponibile se occorre.

 

LO STRANO SALUTO DI FRANCESCO GIORGINO

Se la Rai facesse servizio pubblico, come ha garantito l'ad Carlo Fuortes, dovrebbe sceneggiare questo racconto per spiegarci come questo "mezzobusto", come questo giornalista, che lamenta "l'ingiusto" allontanamento dal Tg1 delle 20 (starebbe saturando le chat di tutti i politici a cui Giorgino crede di aver offerto un servizio) sia stato capace di accumulare quasi 400 giorni di ferie arretrate.

 

francesco giorgino

È un enigma che dovrebbe scatenare la sete di sapere, oltre che quella dei capi del personale Rai, e incitare gli epigoni di Graham Greene. In redazione Greene non c'era. Accontentavi del minore.

 

In Rai un numero così consistente di ferie arretrate riguarda solo direttori e inviati all'estero e viene ritenuto un'anomalia se si tiene conto dell'altra vita intensa di Giorgino. Ci sono almeno sei Giorgino: giornalista, tennista, candidato, autore, professore universitario (doppio) organizzatore di tornei e divo televisivo.

 

francesco giorgino 4

Nel tempo, non si sa quale libero, Giorgino è istruttore della Federazione italiana tennis, e in qualità di istruttore si è perfino candidato al Consiglio elettivo del Coni (corrente Angelo Binaghi, l'anti Malagò). È docente universitario di Newsmaking alla Luiss, ma anche di Content Marketing Brand Storytelling della Luiss School of Government che è lo spin off politico dell'ateneo.

 

Giorgino è la voce narrante del prezioso audiobook "I silenzi di Federer" e opinionista del sito Super Tennis. Tra i suoi articoli, sotto la rubrica "L'angolo dell'insegnante", da segnalare è "Il corpo che parla". È infaticabile malgrado gli allenamenti che (come rivelato in un'altra fondamentale intervista a Tennis Circus) sono costanti: "Tre a settimana e per due ore al giorno". È riuscito pure a organizzare la "Salento Padel Cup". L'avrebbe addirittura inventata.

 

francesco giorgino 1

La notizia non è tanto questa famigerata decisione della direttrice del Tg1, Monica Maggioni, di sollevare Giorgino, e altri due giornalisti (Emma D'Aquino, Laura Chimenti) dalla conduzione delle 20 per la mancata disponibilità nel condurre la rassegna stampa delle 6,30.

 

Il "Caso Giorgino" non è solo un problema di Cdr, di sindacato (a proposito, dove sono finiti?) ma un metodo, la piccola storia che racconta la grande.

 

francesco giorgino 3

Siamo di fronte a qualcosa che sta a metà tra gli assenteisti dell'Ama e la commedia di Dino Risi. Se è vero come ha dichiarato Giorgino che i suoi problemi di stress gli impediscono i turni difficili dell'alba, non si capisce come lo stesso stress non lo colpisca durante la diretta delle 20 a cui non vuole rinunciare. Sarebbe il primo caso di adrenalina variabile.

 

francesco giorgino 2

Ancora più singolare è quanto accaduto la sera dell'addio del suo "ciao, ciao" alla Ruggero Orlando. Il video che ha spopolato sul web lo conoscono tutti, ma quello che non tutti sanno è che la mattina del giorno dopo, in azienda, come raccontano in Rai, arriva un certificato medico di Giorgino per problemi di salute.

 

FRANCESCO GIORGINO

Nei corridoi di Viale Mazzini assicurano che Giorgino avesse "offerto la sua disponibilità alla nuova riorganizzazione della Maggioni salvo ritirarla successivamente quando ha capito che non bastava solo metterci la faccia ma preparare l'edizione".

 

Democristiano con Enzo Carra, berlusconiano con Berlusconi (portavoce di Giuliano Urbani) entrato per chiamata diretta, Giorgino è la prova che la Rai è la bestia da soma da montare per attraversare il fiume del tempo.

francesco giorgino

 

Si dice che in tutta questa storia l'unica a perderci è la Rai, ma con Giorgino da quanto tempo ci perde? Oltre che per quest'ultimo dissenso, Giorgino ha litigato in passato con l'ex direttore del Tg1 Clemente Mimun (aveva rilasciato una intervista dove diceva che la sua idea di giornalismo non era quella del direttore. Sarebbe interessante sapere cosa accadrebbe in un giornale se un redattore dicesse questo del suo direttore).

 

Mario Orfeo, altro ex direttore del Tg1, lo aveva sollevato da capo del politico perché gli stava scappando una redazione a causa sua. C'è un elenco di angherie di Giorgino che qualcuno ha catalogato.

 

FRANCESCO GIORGINO

A Giuseppe Carboni, ex direttore del Tg1, a cui deve "il grande spolvero", stava invece soffiando il ruolo grazie alla racchetta: uno dei compagni di gioco di Giorgino, come garantiscono in Rai, sarebbe Giuseppe Conte.

 

E si ripete davvero, non è tanto Giorgino. Lo abbiamo definito il "giallo Giorgino" ma qui, e ancora, l'unico corpo morto è il telespettatore italiano. Ogni giorno in Rai viene "assassinato" il contribuente.

 

francesco giorgino 4francesco giorgino 1francesco giorgino 3francesco giorgino 5

Ultimi Dagoreport

jackie kennedy e gianni agnelli a ravello nel 1962

JOHN KENNEDY E’ STATO IL PIÙ INFEDELE PUTTANIERE DEL XX SECOLO MA SUA MOGLIE JACQUELINE S’ATTACCAVA COME UN’IDROVORA A OGNI AUGELLO A PORTATA DI MANO (DAI DUE COGNATI ROBERT E TED PASSANDO PER SINATRA, BEATTY, MARLON BRANDO E VIA CHIAVANDO) - L’8 AGOSTO 1962, TRE GIORNI DOPO LA MORTE DI MARYLIN MONROE, JACKIE (INCAZZATA PER LE INDISCREZIONI SULLA LIAISON TRA IL MARITO E L’ATTRICE) RAGGIUNSE RAVELLO, SULLA COSTIERA AMALFITANA: FU ACCOLTA COME UNA REGINA DALL’ALLUPATISSIMO GIANNI AGNELLI – PER JACKIE, RAVELLO FECE RIMA CON PISELLO E LA VACANZA DIVENNE UN’ALCOVA ROVENTE (“LA VACANZA PIÙ BELLA DELLA SUA VITA”, RIPETEVA) AL PUNTO DA TRATTENERSI PIU’ DEL PREVISTO FINCHÉ NON PIOMBARONO 007 AMERICANI A PRELEVARLA COME UN ALMASRI QUALUNQUE PER RIPORTARLA A WASHINGTON DAL MARITO CORNUTO E INCAZZATO - LA VORACE JACKIE IMPARÒ A FARE BENE I POMPINI GRAZIE ALL'ATTORE WILLIAM HOLDEN: “ALL'INIZIO ERA RILUTTANTE, MA UNA VOLTA PRESO IL RITMO, NON SI FERMAVA PIÙ” –PER RIPICCA CI FU ANCHE UNA LIASON MARELLA AGNELLI-JOHN KENNEDY (CONFIDENZA DI INFORMATISSIMA SOCIALITE) - VIDEO

edmondo cirielli maria rosaria campitiello paolo di maio

“INUTILE FRUSTARE UN CIUCCIO MORTO, CAMBIA SPACCIATORE” – A PARLARE NON È UN HATER ANONIMO MA UN VICEMINISTRO DELLA REPUBBLICA: EDMONDO CIRIELLI, ESPONENTE DI SPICCO DI FRATELLI D'ITALIA E NUMERO DUE DI TAJANI AGLI ESTERI, CHE SBROCCA SU FACEBOOK E INSULTA IL SINDACO DI NOCERA INFERIORE, PAOLO DI MAIO – A FAR ANDARE FUORI GIRI CIRIELLI È STATO UN POST DEL PRIMO CITTADINO SU ALCUNI INCARICHI DELLA COMPAGNA AL MINISTERO DELLA SALUTE, MARIA ROSARIA CAMPITIELLO – LA VIOLENTISSIMA REPRIMENDA DI CIRIELLI: “NELLA VITA PRIVATA NON HAI MAI FATTO NIENTE DI BUONO" - COME MAI CIRIELLI SE L’È PRESA COSÌ TANTO? FORSE SENTE LA SUA CANDIDATURA A GOVERNATORE DELLA CAMPANIA CHE SI ALLONTANA? O TEME UNA SCONFITTA BRUCIANTE, ASSAI PROBABILE SE IL CENTROSINISTRA RITROVA L’UNITÀ?

igor taruffi elly schlein

DAGOREPORT - QUALCUNO DICA A ELLY SCHLEIN CHE STA AFFONDANDO IL PD! - NON SOLO TOSCANA E UMBRIA, DALLA CAMPANIA ALLA SICILIA FINO ALLA PUGLIA, SI MOLTIPLICANO I PROBLEMI SUI “TERRITORI” - A FINIRE NEL MIRINO LO “SPICCIAFACCENDE” DI ELLY, IGOR TARUFFI, RESPONSABILE ORGANIZZAZIONE DEL NAZARENO. DOVE C’È LUI, C’È CASINO, VISTA LA SUA PROPENSIONE A SALVAGUARDARE I CACICCHI FEDELI ALLA MIGLIORE ALLEATA DEL GOVERNO MELONI - IN SUO SOCCORSO È ARRIVATO ANCHE IL BERSANIANO NICO STUMPO CHE NON RIESCE AD EVITARE I PASTICCI CHE "LO STRATEGA IN VERSIONE PIZZICAGNOLO" TARUFFI COMBINA A CAUSA DELLA SCARSA CONOSCENZA DELLE REGOLE E DELLE DIVERSE REALTA’ LOCALI. E PER LA PRIMA VOLTA…

giorgia meloni ursula von der leyen donald trump dazi matteo salvini

DAGOREPORT – LA LETTERINA DELL’AL CAFONE DELLA CASA BIANCA È UNA PISTOLA PUNTATA ALLA TEMPIA DEI LEADER EUROPEI, CUI È RIMASTA UNA SOLA VIA DI USCITA, QUELLA COSIDDETTA “OMEOPATICA”: RISPONDERE AL MALE CON IL MALE. LINEA DURA, DURISSIMA, ALTRIMENTI, ALLE LEGNATE DI TRUMP, DOMANI, ALL’APERTURA DELLE BORSE, SI AGGIUNGERANNO I CALCI IN CULO DEI MERCATI. LA CINA HA DIMOSTRATO CHE, QUANDO RISPONDI CON LA FORZA, TRUMP FA MARCIA INDIETRO - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” ORMAI È RIMASTA L’UNICA A IMPLORARE, SCODINZOLANTE, “IL DIALOGO” COL DAZISTA IN CHIEF, NEMMENO LE CIFRE CATASTROFICHE SULLE RIPERCUSSIONI DELLE TARIFFE USA SULLE  AZIENDE ITALIANE, TANTO CARE ALLA LEGA, HA FERMATO I DEMENZIALI APPLAUSI ALLA LETTERA-RAPINA DA PARTE DI MATTEO SALVINI – ASCOLTATE JOSEPH STIGLITZ, PREMIO NOBEL PER L’ECONOMIA: “TRUMP NON AGISCE SECONDO ALCUN PRINCIPIO ECONOMICO, NON CONOSCE LO STATO DI DIRITTO, È SEMPLICEMENTE UN BULLO CHE USA IL POTERE ECONOMICO COME UNICA LEVA. SE POTESSE, USEREBBE QUELLO MILITARE’’

steve witkoff marco rubio sergei lavrov

RUBIO, IL TAJANI STARS AND STRIPES – IL SEGRETARIO DI STATO AMERICANO NON TOCCA PALLA E SOFFRE IL POTERE DI STEVE WITKOFF, INVIATO DI TRUMP IN MEDIO ORIENTE CHE SE LA COMANDA ANCHE IN UCRAINA. IL MINISTRO DEGLI ESTERI USA PROVA A USCIRE DALL’ANGOLO PARLANDO DI “NUOVA IDEA” DELLA RUSSIA SUI NEGOZIATI IN UCRAINA. MA IL MINISTRO DEGLI ESTERI DI PUTIN, LAVROV, SUBITO VEDE IL BLUFF: “CONFERMIAMO LA NOSTRA POSIZIONE” – TRUMP AVEVA OFFERTO DI TUTTO A WITKOFF, MA L’IMMOBILIARISTA NON HA VOLUTO RUOLI UFFICIALI NELL’AMMINISTRAZIONE. E TE CREDO: HA UN CONFLITTO DI INTERESSE GRANDE QUANTO UN GRATTACIELO...