porta portese

IL MITO DI PORTA PORTESE RESISTE ANCORA, E CHI L'AVREBBE MAI DETTO? - DOPO 3 MESI RIAPRE IL CELEBRE MERCATO, ULTIMO TESTIMONIANZA DELLA CULTURA ROMANESCA – “NON È UN MERCATO DI STRACCI E I TURISTI DEVONO TROVARE OGGETTI DI VALORE A BUON PREZZO” - DAL 'MERCATO DI LADRI' DEL NEOREALISMO AL DELIRIO MERCANTILE TRA I '90 E IL 2000: UNA CASA DA SVUOTARE FINIVA AL 90% QUI. IL FLUSSO ERA COSÌ FLORIDO CHE ANCHE GLI ANTIQUARI FACEVANO L'ALBA DAI RIGATTIERI… - VIDEO

 

STEFANO CIAVATTA per il Venerdì- la Repubblica

 

porta portese

«Buongiorno, la temperatura prego» dice un addetto alla sicurezza mentre a fianco della transenna un altro tiene conto degli ingressi. È l'insolito benvenuto a Porta Portese, il mercato delle pulci di Roma, da poco riaperto dopo 3 mesi con ingresso contingentato, massimo 3.600 persone come da protocollo regionale, un quinto rispetto agli standard.

 

Ognuno dei 1.090 proprietari di banchi ha sottoscritto una quota minima per pagare la security che monitora le tre entrate ufficiali e una quarta interna.

 

Vietate le altre laterali. Dopo un esordio in sordina è arrivato anche il secondo test, con il 90 per cento dei banchi e il passaparola della gente. C'è un clima da primo giorno di scuola o da incantesimo rotto. Nonostante il restringimento dei banchi, nessun sovraccarico, manca l'assedio della folla.

porta portese 5

 

In compenso mascherine tutti, guanti molti, ovunque sulle bancarelle cartelli, avvisi e gel igienizzanti, distanziamento quanto possibile, ormai per timore somatizzato. Appena entrati si incrocia il collezionista Giuseppe Garrera: ha già in mano una prima edizione in russo del Dottor Zivago, «una rarità, stampata sotto copertura, come parte di un programma di propaganda della Cia per distribuire materiale vietato in Urss».

 

porta portese oggetti

 Più in là Federico Gizzi, studioso e cultore della romanistica novecentesca, dice «vengo qui dalla fine degli anni Novanta per stampe e fotografie d'epoca». Ecco il segnale più naturale che Porta Portese ha davvero riaperto. Anche il meteo, il vero dominus del mercato scoperto da montare e smontare ogni volta, oggi è clemente. LAdri di biciclette Il rituale nasce nel 1945 anche se il Cesare de La tregua di Primo Levi teneva banco qui da prima, nello smercio spontaneo intorno al vecchio scalo ferroviario di Trastevere caduto in disuso.

 

Nel 1946 è già un «famosissimo mercato di ladri»: quando Luigi Bartolini scrive Ladri di Biciclette ha la Roma seicentesca come location ma non è quella che serve a De Sica, il neorealismo vuole spalancare la città e con Cesare Zavattini si ripiega su Porta Portese. La Roma dell'usato, quella che vende se stessa da secoli, è carambolata qui a seguito dello smottamento e smantellamento della tradizione tardo medievale dei mercati del centro. Non più piazza Navona dopo quattro secoli di monopolio, non più Campo de' Fiori nato nel 1869, non più piazza della Cancelleria, dove la Roma barocca finiva sui banchi.

porta portese

 

Libri, stracci, casalinghi, tutto ciò che è seconda mano viene via via spostato fuori dalle Mura, non ritenuto consono al nuovo status unitario. E quindi nasce il porto franco di Porta Portese, il suk di ambulanti, antiquari, venditori occasionali e privati, il vernissage notturno di anticaglie per quel pubblico sofisticato, come un giovane Alberto Arbasino, che arriva da cinema e night club e ha il gusto della trouvaille, la sorpresa per due soldi. ambulanti e antiquari Antonio Conti, vicepresidente della Associazione operatori del mercato, ha il viso di chi ha faticato per un mese nell'organizzare la riapertura e mediare tra le varie anime e associazioni di Porta Portese che «nonostante la fama è da sempre autorizzato solo per un terzo, il resto degli 850 operatori è abusivo ma tollerato». Che esista a Trastevere il mercato lo dice «una determina del 1959, dalla Porta a largo Toja, con 600 licenze: 301 di nuovo e 299 di usato. Poi mai più un aggiornamento».

porta portese 3

 

Le licenze si sono spostate sul nuovo, in generale l'abbigliamento, oggi spesso in subaffitto a bengalesi ed egiziani. Invece il core business di seconda mano è rimasto precario, in attesa di regolarizzazione: «Per Comune e Regione non è ancora "mercato storico", come altri in Europa». Pur non avendo più un banco ma una libreria in centro, la Serendipity, Conti viene considerato un veterano: «Ho dato la vita a questo mercato, non voglio vederlo morire». la paura di non farcela Critiche, rimpianti e de profundis fanno parte da sempre della rassegna stampa del mercato, ogni decennio ha il suo trasloco, chiusura, fine: titoli annunciati da ogni giunta comunale e smentiti dal tempo. L'ultimo censimento aveva ridotto il numero dei banchi e tolto gli occasionali.

porta portese 21

 

Nessuno però immaginava il blocco per Covid-19, nemmeno gli ultimi dei mohicani. «Chiunque lavora qui è perché nella vita gli è successo qualcosa di strano, uno shock, un evento» dice Daniele. Ha un banco dal 1999 e viene ogni domenica da Anzio con la sua compagna Mara, libraia di prime edizioni e rarità, che racconta: «Ero preoccupata, temevo che il mercato non sarebbe più ripartito. Nessuno tifava per noi. Fuori di qui molti dei banchi che vedi non bastano a se stessi, gli serve la dimensione Porta Portese per sopravvivere. Per noi è fondamentale lo struscio, la folla, la strada». 

 

porta portese 12

CONCORRENZA Non esiste un libro storico su Porta Portese ma è inossidabile la cartolina che allude a incantamenti e ritrovamenti, ieri nel circuito Roma By Night, oggi su Tripadvisor. Il turista moderno però è frustrato: cerca il vintage luxury ma trova file interminabili di banchi di abbigliamento di stock di marca su via Portuense. Rispetto ai fasti c'è una domanda inevasa di turismo ricercato. Oltre eBay e mercatini conto terzi, la concorrenza sono anche le casbah abusive sulle consolari: gli svuota cantine tirano sempre, però in questo momento la disciplina di Porta Portese potrebbe avere la meglio.

 

LAMBERTO DINI A PORTA PORTESE

La fortuna del mercato la fece la decadenza dell'aristocrazia romana, poi sono state le case borghesi a svuotarsi, il flusso era così florido che anche gli antiquari facevano l'alba dai rigattieri. Tra gli anni Novanta e il Duemila una casa da svuotare finiva al 90 per cento qui, in un delirio mercantile, poi però i figli dei rigattieri hanno cambiato mestiere. Arsaneelage Don Manoj Yayasinghe Fernando viene dallo Sri Lanka, è a Porta Portese da 18 anni, a notte fonda arrivano privati e antiquari per mobili e manifatture varie, tutti muniti di torce:

 

«Devi tenere aperto un mercato come questo, è un fatto di storia, cultura, lavoro. Porta Portese non è un mercato di stracci e i turisti devono trovare oggetti di valore a buon prezzo». Intanto l'ordine tra i banchi si fa calca pacata, autogestita. Il mito resiste ancora, e chi l'avrebbe mai detto?

porta portese 11porta portese rissaporta porteseporta portese 1

 

porta porteseporta portese oggettiporta portese oggettiporta portese porta portese porta portese

Ultimi Dagoreport

ignazio la russa matteo salvini giorgia meloni maurizio lupi

DAGOREPORT: HOMO HOMINI “LUPI” - DIVENTATO UN BRAVO SOLDATINO DELLA FIAMMA, PER LA SERIE "IN POLITICA NON SI SA MAI...", IL MODERATISSIMO CIELLINO MAURIZIO LUPI SI BARCAMENA TRA I FRATELLI LA RUSSA E I FRATELLI D'ITALIA - ALLE LUSINGHE DI CANDIDARLO NEL 2027 A SINDACO DI MILANO DI 'GNAZIO, ORA AGGIUNGONO LE COCCOLE DELLA DUCETTA CHE SI E' SCAPICOLLATA ALL’ASSEMBLEA DEL NANO-PARTITO FONDATO DAL SOSIA DELLA FIGLIA DI FANTOZZI - ESSI': SE PASSA LA NUOVA LEGGE ELETTORALE, CON SOGLIA DEL 40%, ANCHE L’1% DI “NOI MODERATI” POTREBBE SERVIRE ALLA MELONA PER DE-SALVINIZZARE LA MAGGIORANZA... - VIDEO

antonio tajani pier silvio berlusconi marina roberto occhiuto deborah bergamini pietro labriola alessandro cattaneo

DAGOREPORT – QUALCOSA DI GROSSO SI STA MUOVENDO IN FORZA ITALIA: STUFA DI ESSERE PRESA PER I FONDELLI DAL PARACULISMO POLITICO DI TAJANI E DEI SUOI COMPARI SETTANTENNI GASPARRI E BARELLI, MARINA BERLUSCONI DA' IL VIA LIBERA AL CAMBIO DI LEADERSHIP IN FORZA ITALIA: IL PRESCELTO E' ROBERTO OCCHIUTO, REDUCE DA UNA TRIONFALE RICONFERMA ALLA PRESIDENZA DELLA REGIONE CALABRIA - IL PROSSIMO 17 DICEMBRE IL 56ENNE GOVERNATORE LANCERÀ LA SUA CORRENTONA NAZIONALE IN UN LUOGO SIMBOLO DEL BERLUSCONISMO, PALAZZO GRAZIOLI, CONTORNATO DAI FEDELISSIMI DELLA CAVALIERA DI ARCORE, i "NORDISTI" DEBORAH BERGAMINI E ALESSANDRO CATTANEO - CHE C'AZZECCA ALL'EVENTO DI OCCHIUTO, LA PRESENZA DELL'AD DI TIM, PIETRO LABRIOLA? C'ENTRA LO SMANTELLAMENTO DEL SERVIZIO CLIENTI "TELECONTACT" DI TIM...

antonio angelucci tommaso cerno alessandro sallusti

FLASH – UCCI UCCI, QUANTI SCAZZI NEL “GIORNALE” DEGLI ANGELUCCI! NON SI PLACA L’IRA DELLA REDAZIONE CONTRO L’EDITORE E I POCHI COLLEGHI CHE VENERDÌ SI SONO ZERBINATI ALL'AZIENDA, LAVORANDO NONOSTANTE LO SCIOPERO CONTRO IL MANCATO RINNOVO DEL CONTRATTO NAZIONALE E PER CHIEDERE ADEGUAMENTI DEGLI STIPENDI (ANCHE I LORO). DOPO LO SCAMBIO DI MAIL INFUOCATE TRA CDR E PROPRIETÀ, C’È UN CLIMA DA GUERRA CIVILE. L’ULTIMO CADEAU DI ALESSANDRO SALLUSTI, IN USCITA COATTA (OGGI È IL SUO ULTIMO GIORNO A CAPO DEL QUOTIDIANO). AL NUOVO DIRETTORE, TOMMASO CERNO, CONVIENE PRESENTARSI CON L'ELMETTO DOMANI MATTINA...

elly schlein giuseppe conte giorgia meloni rocco casalino

DAGOREPORT - QUESTA VOLTA, ROCCO CASALINO HA RAGIONE: ELLY SCHLEIN SULLA QUESTIONE ATREJU “HA SBAGLIATO TUTTO” - LA GRUPPETTARA DEL NAZARENO, CHIEDENDO UN FACCIA A FACCIA CON GIORGIA MELONI, HA DIMOSTRATO DI ESSERE ANCORA UNA VOLTA UN’ABUSIVA DELLA POLITICA. HA SERVITO SUL PIATTO D’ARGENTO ALLA DUCETTA L’OCCASIONE DI FREGARLA, INVITANDO ANCHE GIUSEPPE CONTE PER UN “THREESOME” IN CUI LA PREMIER AVREBBE SPADRONEGGIATO – IN UN CONFRONTO A TRE, CON ELLY E PEPPINIELLO CHE SI SFANCULANO SULLA POLITICA INTERNAZIONALE, DAL RIARMO ALL’UCRAINA, E FANNO A GARA A CHI SPARA LA “PUTINATA” O LA “GAZATA” PIÙ GROSSA, LA DUCETTA AVREBBE VINTO A MANI BASSE – QUEL FURBACCHIONE DI CONTE NON SI TIRA INDIETRO: NONOSTANTE LA DEM SI SIA SFILATA, LUI CONFERMA LA SUA PRESENZA AL DIBATTITO: "MI DISPIACE DEL FORFAIT DI ELLY, PER ME È IMPORTANTE CHE CI SIA UN CONFRONTO E POTEVAMO FARLO ANCHE INSIEME. POTEVAMO INCALZARE LA PREMIER..."

alessandro giuli beatrice venezi gianmarco mazzi

DAGOREPORT - A CHE PUNTO SIAMO CON IL CASO VENEZI? IL GOVERNO, CIOÈ IL SOTTOSEGRETARIO ALLA CULTURA GIANMARCO MAZZI, HA SCELTO LA STRATEGIA DEL LOGORAMENTO: NESSUN PASSO INDIETRO, “BEATROCE” IN ARRIVO ALLA FENICE DI VENEZIA NEI TEMPI PREVISTI, MENTRE I LAVORATORI VENGONO MASSACRATI CON DISPETTI E TAGLI ALLO STIPENDIO. MA IL FRONTE DEI RESISTENTI DISPONE DI UN’ARMA MOLTO FORTE: IL CONCERTO DI CAPODANNO, CHE SENZA L’ORCHESTRA DELLA FENICE NON SI PUÒ FARE. E QUI STA IL PUNTO. PERCHÉ IL PROBLEMA NON È SOLO CHE VENEZI ARRIVI SUL PODIO DELLA FENICE SENZA AVERE UN CURRICULUM ADEGUATO, MA COSA SUCCEDERÀ SE E QUANDO CI SALIRÀ, NELL’OTTOBRE 2026 - CI SONO DUE VARIABILI: UNA È ALESSANDRO GIULI, CHE POTREBBE RICORDARSI DI ESSERE IL MINISTRO DELLA CULTURA. L’ALTRA È LA LEGA. ZAIA SI È SEMPRE DISINTERESSATO DELLA FENICE, MA ADESSO TUTTO È CAMBIATO E IL NUOVO GOVERNATORE, ALBERTO STEFANI, SEMBRA PIÙ ATTENTO ALLA CULTURA. IL PROSSIMO ANNO, INOLTRE, SI VOTA IN LAGUNA E IL COMUNE È CONTENDIBILISSIMO (LÌ LO SFIDANTE DI SINISTRA GIOVANNI MANILDO HA PRESO UNO 0,46% PIÙ DI STEFANI)

emmanuel macron friedrich merz giorgia meloni donald trump volodymyr zelensky vladimir putin

DAGOREPORT – ET VOILA', ANCHE SULLA SCENA INTERNAZIONALE, IL GRANDE BLUFF DI GIORGIA MELONI È STATO SCOPERTO: IL SUO CAMALEONTISMO NON RIESCE PIÙ A BARCAMENARSI TRA IL TRUMPISMO E IL RUOLO DI PREMIER EUROPEO. E L'ASSE STARMER-MACRON-MERZ L'HA TAGLIATA FUORI – IL DOPPIO GIOCO DELLA "GIORGIA DEI DUE MONDI" HA SUPERATO IL PUNTO DI NON RITORNO CON LE SUE DICHIARAZIONI A MARGINE DEL G20 IN SUDAFRICA, AUTO-RELEGANDOSI COSÌ AL RUOLO DI “ORBAN IN GONNELLA”,  CAVALLO DI TROIA DEL DISGREGATORE TRUMP IN EUROPA - DITE ALLA MELONA CHE NON È STATO SAGGIO INVIARE A GINEVRA IL SUO CONSIGLIERE DIPLOMATICO, FABRIZIO SAGGIO… - VIDEO