placido domingo e vittorio grigolo

MOLESTIE DI UN CERTO TENORE - VITTORIO GRIGOLO NEI GUAI PER UNA PRESUNTA PALPATA VIA DAL MET DI NEW YORK MA CANTA ALLA SCALA (L’ULTIMO PRESIDIO DI GARANTISMO E LIBERTA’) - DOMINGO, NELLA BUFERA PER PRESUNTI ABUSI, SI È RITIRATO DAL TEATRO DELLA GRANDE MELA…

Tiziana Lapelosa per “Libero quotidiano”

 

PLACIDO DOMINGO E VITTORIO GRIGOLO

Chissà quanto avrà goduto il tenore russo Georgy Vasiliev domenica scorsa a Yokoama, Giappone. Chissà cosa avrà provato lui, eternamente secondo, costretto a stare dietro le quinte, a sperare senza dare troppo nell' occhio che a Vittorio Grigolo, protagonista assoluto del Faust di Charles-Francois Gounod, succedesse qualcosa. Un imprevisto, per esempio, qualcosa che lo tenesse lontano dalle luci e dagli applausi che Vasiliev avrà di certo solo sognato vestito da Faust mentre si guadagna la scena sul palco e gli sguardi del pubblico. Invece il suo sogno si è avverato, mentre a Grigolo è successo qualcosa di molto più di una febbre.

 

VITTORIO GRIGOLO

Il «pavarottino» - il nomignolo che lo perseguita da quando a 13 anni ha debuttato accanto a Luciano Pavarotti nella Tosca - è stato accusato di molestie sessuali.

 

Mercoledì 18 settembre, mentre il pubblico giapponese di Tokyo lo applaudiva estasiato dalla sua interpretazione e dalla potenza della sua voce, lui, tra una chiamata e l' altra per ricevere battute di mani, a sipario chiuso avrebbe palpato una cantante del coro davanti agli occhi di tutta la compagnia. Senza vergogna. Almeno così hanno riferito al Sun quanti hanno testimoniato di aver assistito all' imbarazzante scena. Anzi, gli avrebbero pure detto di smettere. Pare, però, senza successo.

 

MARIA DE FILIPPI E VITTORIO GRIGOLO

Grigolo - entrato nel cuore del pubblico televisivo grazie a Maria De Filippi che nella passata edizione di Amici lo aveva scelto come coach - è stato così sospeso dalla Royal Opera House di Londra, che ha portato il Faust in giro per il mondo.

 

Il teatro inglese non è sceso nei dettagli, ma ha parlato di «indisposizione» e di un «allontanamento temporaneo» dell' artista, che non ha ancora commentato, e quindi della sostituzione con Vasiliev in attesa di indagini per capire la veridicità delle palpate. Vero o no, il sesso al 42enne italiano piace da matti e non lo ha mai nascosto. «Sono un drogato di sesso», si era lasciato sfuggire nel corso di una intervista rilasciata quattro anni fa alla patinata rivista Vanity Fair, «amo le donne mature, quelle vere, il sesso è un bisogno fisico».

 

VITTORIO GRIGOLO

L' allontanamento è avvenuto mentre dall' altra parte del mondo, al Met di New York, un altro grande tenore, Placido Domingo, 78 anni, pronto ad interpretare il Macbeth di Giuseppe Verdi, ha fatto un passo indietro. Pur «esprimendo preoccupazione per un clima in cui le persone sono condannate senza un giusto processo», ha deciso di lasciare il mitico teatro in cui è stato protagonista assoluto per più di 50 anni, dopo essere stato travolto dalle accuse denunciate da una ventina di donne che hanno riferito di essere state molestate dal tenore. «La Metropolitan Opera conferma che Placido Domingo ha accettato di ritirarsi da tutte le future esibizioni al Met, con effetto immediato», lo scarno comunicato.

VITTORIO GRIGOLO

 

Ed è a New York che la storia di Domingo si incrocia con quella di Grigolo: il Met, infatti, ha deciso che il 42enne italiano nel suo teatro non dovrà metterci piede. Almeno per ora. «In seguito al presunto incidente riguardante Vittorio Grigolo denunciato dalla Royal Opera House, il Met lo sospenderà ad effetto immediato da tutte le recite in attesa degli esiti dell' indagine della Roh.

 

Il Met non ha nessun commento da aggiungere», l' altro scarno comunicato del teatro americano, che così si è tolto dagli impicci nel nome di quel politically correct che fa fare sempre "bella figura".

 

PLACIDO DOMINGO

Una strada che invece ha scelto di non percorrere la Scala di Milano, che ha confermato le esibizioni del tenore nei panni di Nemorino nell'«Elisir d' Amore» in programma l' 1, il 4, il 7 e il 10 ottobre.

Come dire, fuori i secondi, tenori.

 

riproduzione riservata A sinistra, Placido Domingo. Dopo le accuse di molestie da parte di una ventina di donne, il tenore ha deciso di ritirarsi dal Met di New York. In alto, Vittorio Grigoli, il tenore italiano allontanato dalla Royal Opera House di Londra e dal Met newyorkese perché accusato di aver palpato una corista al termine del Faust a Tokyo.

placido domingovittorio grigolo

Ultimi Dagoreport

jackie kennedy e gianni agnelli a ravello nel 1962

JOHN KENNEDY E’ STATO IL PIÙ INFEDELE PUTTANIERE DEL XX SECOLO MA SUA MOGLIE JACQUELINE S’ATTACCAVA COME UN’IDROVORA A OGNI AUGELLO A PORTATA DI MANO (DAI DUE COGNATI ROBERT E TED PASSANDO PER SINATRA, BEATTY, MARLON BRANDO E VIA CHIAVANDO) - L’8 AGOSTO 1962, TRE GIORNI DOPO LA MORTE DI MARYLIN MONROE, JACKIE (INCAZZATA PER LE INDISCREZIONI SULLA LIAISON TRA IL MARITO E L’ATTRICE) RAGGIUNSE RAVELLO, SULLA COSTIERA AMALFITANA: FU ACCOLTA COME UNA REGINA DALL’ALLUPATISSIMO GIANNI AGNELLI – PER JACKIE, RAVELLO FECE RIMA CON PISELLO E LA VACANZA DIVENNE UN’ALCOVA ROVENTE (“LA VACANZA PIÙ BELLA DELLA SUA VITA”, RIPETEVA) AL PUNTO DA TRATTENERSI PIU’ DEL PREVISTO FINCHÉ NON PIOMBARONO 007 AMERICANI A PRELEVARLA COME UN ALMASRI QUALUNQUE PER RIPORTARLA A WASHINGTON DAL MARITO CORNUTO E INCAZZATO - LA VORACE JACKIE IMPARÒ A FARE BENE I POMPINI GRAZIE ALL'ATTORE WILLIAM HOLDEN: “ALL'INIZIO ERA RILUTTANTE, MA UNA VOLTA PRESO IL RITMO, NON SI FERMAVA PIÙ” –PER RIPICCA CI FU ANCHE UNA LIASON MARELLA AGNELLI-JOHN KENNEDY (CONFIDENZA DI INFORMATISSIMA SOCIALITE) - VIDEO

edmondo cirielli maria rosaria campitiello paolo di maio

“INUTILE FRUSTARE UN CIUCCIO MORTO, CAMBIA SPACCIATORE” – A PARLARE NON È UN HATER ANONIMO MA UN VICEMINISTRO DELLA REPUBBLICA: EDMONDO CIRIELLI, ESPONENTE DI SPICCO DI FRATELLI D'ITALIA E NUMERO DUE DI TAJANI AGLI ESTERI, CHE SBROCCA SU FACEBOOK E INSULTA IL SINDACO DI NOCERA INFERIORE, PAOLO DI MAIO – A FAR ANDARE FUORI GIRI CIRIELLI È STATO UN POST DEL PRIMO CITTADINO SU ALCUNI INCARICHI DELLA COMPAGNA AL MINISTERO DELLA SALUTE, MARIA ROSARIA CAMPITIELLO – LA VIOLENTISSIMA REPRIMENDA DI CIRIELLI: “NELLA VITA PRIVATA NON HAI MAI FATTO NIENTE DI BUONO" - COME MAI CIRIELLI SE L’È PRESA COSÌ TANTO? FORSE SENTE LA SUA CANDIDATURA A GOVERNATORE DELLA CAMPANIA CHE SI ALLONTANA? O TEME UNA SCONFITTA BRUCIANTE, ASSAI PROBABILE SE IL CENTROSINISTRA RITROVA L’UNITÀ?

igor taruffi elly schlein

DAGOREPORT - QUALCUNO DICA A ELLY SCHLEIN CHE STA AFFONDANDO IL PD! - NON SOLO TOSCANA E UMBRIA, DALLA CAMPANIA ALLA SICILIA FINO ALLA PUGLIA, SI MOLTIPLICANO I PROBLEMI SUI “TERRITORI” - A FINIRE NEL MIRINO LO “SPICCIAFACCENDE” DI ELLY, IGOR TARUFFI, RESPONSABILE ORGANIZZAZIONE DEL NAZARENO. DOVE C’È LUI, C’È CASINO, VISTA LA SUA PROPENSIONE A SALVAGUARDARE I CACICCHI FEDELI ALLA MIGLIORE ALLEATA DEL GOVERNO MELONI - IN SUO SOCCORSO È ARRIVATO ANCHE IL BERSANIANO NICO STUMPO CHE NON RIESCE AD EVITARE I PASTICCI CHE "LO STRATEGA IN VERSIONE PIZZICAGNOLO" TARUFFI COMBINA A CAUSA DELLA SCARSA CONOSCENZA DELLE REGOLE E DELLE DIVERSE REALTA’ LOCALI. E PER LA PRIMA VOLTA…

giorgia meloni ursula von der leyen donald trump dazi matteo salvini

DAGOREPORT – LA LETTERINA DELL’AL CAFONE DELLA CASA BIANCA È UNA PISTOLA PUNTATA ALLA TEMPIA DEI LEADER EUROPEI, CUI È RIMASTA UNA SOLA VIA DI USCITA, QUELLA COSIDDETTA “OMEOPATICA”: RISPONDERE AL MALE CON IL MALE. LINEA DURA, DURISSIMA, ALTRIMENTI, ALLE LEGNATE DI TRUMP, DOMANI, ALL’APERTURA DELLE BORSE, SI AGGIUNGERANNO I CALCI IN CULO DEI MERCATI. LA CINA HA DIMOSTRATO CHE, QUANDO RISPONDI CON LA FORZA, TRUMP FA MARCIA INDIETRO - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” ORMAI È RIMASTA L’UNICA A IMPLORARE, SCODINZOLANTE, “IL DIALOGO” COL DAZISTA IN CHIEF, NEMMENO LE CIFRE CATASTROFICHE SULLE RIPERCUSSIONI DELLE TARIFFE USA SULLE  AZIENDE ITALIANE, TANTO CARE ALLA LEGA, HA FERMATO I DEMENZIALI APPLAUSI ALLA LETTERA-RAPINA DA PARTE DI MATTEO SALVINI – ASCOLTATE JOSEPH STIGLITZ, PREMIO NOBEL PER L’ECONOMIA: “TRUMP NON AGISCE SECONDO ALCUN PRINCIPIO ECONOMICO, NON CONOSCE LO STATO DI DIRITTO, È SEMPLICEMENTE UN BULLO CHE USA IL POTERE ECONOMICO COME UNICA LEVA. SE POTESSE, USEREBBE QUELLO MILITARE’’

steve witkoff marco rubio sergei lavrov

RUBIO, IL TAJANI STARS AND STRIPES – IL SEGRETARIO DI STATO AMERICANO NON TOCCA PALLA E SOFFRE IL POTERE DI STEVE WITKOFF, INVIATO DI TRUMP IN MEDIO ORIENTE CHE SE LA COMANDA ANCHE IN UCRAINA. IL MINISTRO DEGLI ESTERI USA PROVA A USCIRE DALL’ANGOLO PARLANDO DI “NUOVA IDEA” DELLA RUSSIA SUI NEGOZIATI IN UCRAINA. MA IL MINISTRO DEGLI ESTERI DI PUTIN, LAVROV, SUBITO VEDE IL BLUFF: “CONFERMIAMO LA NOSTRA POSIZIONE” – TRUMP AVEVA OFFERTO DI TUTTO A WITKOFF, MA L’IMMOBILIARISTA NON HA VOLUTO RUOLI UFFICIALI NELL’AMMINISTRAZIONE. E TE CREDO: HA UN CONFLITTO DI INTERESSE GRANDE QUANTO UN GRATTACIELO...