maggioni sangiuliano sala

PER FAR QUADRARE IL CERCHIO DEL TOTONOMINE RAI L'AD FUORTES SI DEVE FAR AIUTARE DA PALAZZO CHIGI. PER IL TG1 IN POLE LA MAGGIONI, SUL TG2 SI ACCENDE LO SCONTRO MELONI-SALVINI. LA “DUCETTA”, FREDDA SULLA CONFERMA DI SANGIULIANO, CHIEDE LA DIREZIONE DI UNA TESTATA ALTRIMENTI VIA AL REFERENDUM PER ABOLIRE IL CANONE - AL TG3 SIMONA SALA QUALORA MARIO ORFEO DOVESSE TRASLOCARE AL COORDINAMENTO DEI TALK CON NICOLA RAO A RADIOUNO – IL NO DEI SINDACATI ALL’IPOTESI VARETTO

carlo fuortes foto di bacco (3)

(Adnkronos) - Decidere o delegare. Pare che l'ad Rai  abbia deciso di delegare. Non alla politica che, a suo dire, non bussa più alle porte della Rai come ha precisato nell'intervista rilasciata  a fine ottobre.

 

E neppure ai consiglieri di amministrazione che, anzi, sarebbero irritati proprio in ragione di un loro scarsissimo  coinvolgimento. Delegare direttamente a Palazzo Chigi che si sarebbe  ritrovata col cerino in mano. E, quindi, con la responsabilità, non  cercata sia ben chiaro, di dire la propria e di 'aiutare' l'ad Rai a  districarsi nella sua relazione con la politica che forse potrebbe  aver bisogno di una messa a punto.

 

E, a quanto apprende l'Adnkronos,  anche con gli stessi consiglieri di amministrazione che gli avrebbero  chiesto di scrivere nero su bianco in un documento sui criteri che  intende seguire per nominare i nuovi direttori delle testate Rai e  delle Direzioni di Genere. Documento che l'ad Rai potrebbe consegnare  proprio domani ai consiglieri alcuni dei quali, però, troverebbero più sensato un rinvio delle nomine, proprio per dare valore al documento  dell'ad e, banalmente, per poterlo leggere con attenzione prima di  ritrovarsi il menù editoriale del Servizio Pubblico italiano bello che servito. L'importante, si dice, è vincere, non partecipare.

MARIO DRAGHI

 

Ecco,  vorrebbero almeno partecipare.       

 

Infiliamoci ora nello scivoloso toto nomine che, come ad ogni vigilia  o antivigilia che sia (il Cda si terrà a Napoli dopodomani), è sempre  un passaggio inevitabile quanto soggetto a cambiamenti dell'ultima  ora. Tg1: Monica Maggioni sarebbe la giornalista individuata per  guidarla sebbene il Pd non la senta così vicina e sebbene nella  redazione della testata ammiraglia già si senta un brusio di fondo e  si veda più di un naso storto. Tg2: Giorgia Meloni avrebbe mostrato  perplessità sulla riconferma di Gennaro Sangiuliano alla guida del  telegiornale, ma il sostegno convinto di Lega e Forza Italia avrebbe  dato forza alla riconferma. Tg3: se Mario Orfeo fosse disponibile ad  un cambiamento che lo porti, per esempio, a guidare una Direzione di  genere, sarebbe Simona Sala (attuale direttrice Radio 1 e Gr Radio Ra) a prendere il suo post per la gioia del Partito democratico che fa il  tifo per lei in quel ruolo.

 

carlo fuortes foto di bacco (1)

E a timonare la Radio ammiraglia potrebbe  essere nominato Nicola Rao, attuale vicedirettore della Tgr molto  gradito a Giorgia Meloni. E ora, appunto, la Testata Giornalistica  Regionale: Alessandro Casarin resterebbe esattamente dove si trova o  al massimo il suo posto poterebbe essere assegnato al condirettore  Roberto Pacchetti. Tradotto: la Lega ha tenuto duro e, aiutata da  Forza Italia nella difesa del duo molto stimato, ha vinto. Rai  Parlamento nessuna nuova: dovrebbe restare saldo sul ponte di comando  Antonio Preziosi.

 

LA PARTITA DELLE NOMINE

Mario Ajello per il Messaggero

 

Il cosiddetto Partito Rai contro Palazzo Chigi. Le indiscrezioni crescenti sul possibile sbarco alla guida del Tg1 di una professionista esterna all'azienda di Viale Mazzini - Sarah Varetto, provenienza Sky - ha scatenato l'altolà da parte del sindacato interno. Un non vi azzardate indirizzato ai consiglieri di Draghi che sponsorizzano l'arrivo di una papessa straniera e anche all'amministratore delegato Fuortes in continua interlocuzione con il governo, azionista della Rai, per la nomina nel tiggì più importante del servizio pubblico.

monica maggioni 2

 

Insomma, l'Usigrai fa muro di fronte alla possibilità Varetto, non per un fatto personale naturalmente ma in linea di principio: spazio alle risorse interne! Di fatto, i curricula dei candidati alla guida dei tiggì arriveranno oggi entro le 11,30 sul tavolo dell'ad, cioè 24 ore prima della riunione del Cda di domani a Napoli.

 

E intanto la barricata Usigrai è così concepita: «Non serve nessuna salvatrice - si legge in una nota del potente sindacato - e nessun salvatore della patria che arrivino dall'esterno. Sarebbe uno schiaffo assestato a una intera azienda».

monica maggioni sette storie

 

E così, sembra che per il Tg1 - ma le sorprese possono arrivare fino alla fine e la carta esterna è ancora cara a Palazzo Chigi dove c'è' chi dice: «Ma da quando nelle aziende comandano i sindacati?» - sia terreno di derby tra due interne: Monica Maggioni e Simona Sala.

 

Molti fanno notare che quest' ultima avrebbe alcuni punti a suo vantaggio: libererebbe il posto alla guida del giornale radio per Carboni (ma non è automatico che il direttore del Tg1 uscente debba essere ricollocato immediatamente), è area dem ma con ottimo gradimento nei 5 stelle più influenti (Di Maio la sostiene e a lui non dispiace anche la Maggioni, mentre Conte ancora si impunta su un nome solo che è quello di Carboni) e rispetto alla collega che è stata anche presidente Rai è considerata una figura di maggiore novità.

sarah varetto

 

Ma fino a tarda sera, ieri, il puzzle era ancora da definire. Circolava all'ora dell'aperitivo questo schema da tutti maneggiato però con molta cura («Non è che è una boiata o un depistaggio?», alcuni dei commenti): al Tg1 la Maggioni, al Tg2 la conferma di Gennaro Sangiuliano, al Tg3 la Sala qualora Mario Orfeo dovesse traslocare alla direzione di genere degli Approfondimenti informativi (ossia coordinamento dei talk) con Nicola Rao destinato alla guida di RadioUno. Trattative serratissime, ricerca di una difficile quadra che non scontenti i vari partiti. Il nodo politico è anzitutto quello dei 5 stelle. La perdita del Tg1 sarebbe per Conte uno smacco e lo smacco ci sarà, magari attenuato - ma non tanto per l'ex premier quanto per gli stellati tendenza Di Maio - dall'avvicendamento con la Sala. Oltretutto anche Rai3, casella finora ritenuta da M5S sicura nelle mani di Franco Di Mare, visto il prossimo pensionamento del direttore tornerà in ballo. Ma forse ancora più clamorosa è la difficoltà del centrodestra.

SANGIULIANO SALVINI

 

SCONTRO INTERNO Sulle nomine Rai, nell'incontro Salvini-Meloni dell'altro giorno c'è stata spaccatura. Matteo ha detto a Giorgia: «Il Tg2 resta a Sangiuliano, punto. E' un professionista che rappresenta l'intera coalizione, e quindi anche voi». La pensa così anche Forza Italia. La Meloni, che avrebbe ben visto in quella direzione Nicola Rao, non ha forzato sul Tg2, ma ha ribadito con molta forza - ancora scottata dal «vulnus democratico» della cacciata dal Cda Rai di Giampaolo Rossi e «l'opposizione è stata silenziata nel servizio pubblico, roba da regimi totalitari» - che FdI deve avere, «per un fatto di pluralismo e non di lottizzazione», la guida di una testata giornalistica.

 

simona sala foto di bacco (3)

Quindi? Spaccatura tra centrodestra di governo (Lega e Forza Italia) e di opposizione (FdI). E comunque: se FdI non riuscirà a far passare il principio che non si può estromettere l'opposizione dal servizio pubblico, è pronta a lanciare un referendum contro il canone non considerando giusto che lo paghino tutti gli italiani ma una parte di essi sarebbe privata di veder rappresentati i propri orientamenti politici e culturali nella tivvù di tutti. Intanto la direzione del TgR per Casarin (quota Lega) non sarà toccata così come quella del Tg2, a RaiSport dovrebbe andare Alessandra De Stefano, del Tg1 s' è detto e la casella FdI potrebbe essere ricavata così: per Rao, giornalista parlamentare di lungo corso all'Adn e poi nell'approdo al Tg2 e alla TgR come vice, la direzione di Rai Parlamento con l'attuale direttore (area forzista) Preziosi che va in America come corrispondente al posto dell'attuale Di Bella destinato alla direzione Approfondimenti informativi. Ma oggi si saprà con certezza quanto degli schemi aziendali e dei desiderata partitici diventerà dato di fatto.

MELONI 19NICOLA RAO

 

MARIO ORFEOsimona sala

Ultimi Dagoreport

pam bondi

DAGOREPORT - COME MAI L’INFORMAZIONE ITALICA SI È TOTALMENTE DISINTERESSATA DELLO SBARCO A ROMA DEL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA, LA FOSFORESCENTE SESSANTENNE PAM BONDI, ARRIVATA CON TANTO DI AEREO DI STATO IL 10 DICEMBRE? - EPPURE LA FEDELISSIMA DI TRUMP NON SI È TENUTA NASCOSTA: HA ALLOGGIATO ALL’HOTEL ST. REGIS, SI E’ ATTOVAGLIATA AL BOLOGNESE DI PIAZZA DEL POPOLO, HA INCONTRATO AL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA DI VIA ARENULA CARLETTO NORDIO, HA AVUTO L'INESPRIMIBILE GIOIA DI CONOSCERE IL VICEPREMIER MATTEO SALVINI A UN RICEVIMENTO DELL'AMBASCIATORE USA IN ITALIA, TILMAN J. FERTITTA. E, FORSE, LA BEN DOTATA DALLA NATURA PAMELONA HA PURE INCOCCIATO IL MINISTRO PIANTEDOSI - MA DELLA “VACANZA ROMANA” DELL'ITALOAMERICANA CARISSIMA A TRUMP, NON SI REGISTRA MANCO UNA RIGA SUI GIORNALONI DE' NOANTRI - VABBE', A NATALE BISOGNA ESSERE BUONI: MAGARI ERANO TUTTI TROPPO IMPEGNATI A SEGUIRE LA FESTILENZA DI ATREJU DEI FRATELLINI DI GIORGIA…

john elkann theodore kyriakou leonardo maria del vecchio

DAGOREPORT - L’OSTACOLO PIÙ TOSTO DELLA TRATTATIVA IN CORSO TRA IL MAGNATE GRECO KIRIAKOU E JOHN ELKANN NON E' L'ACQUISIZIONE DEL GRUPPO GEDI BENSÌ COME “RISTRUTTURARE” UN ORGANICO DI 1300 DIPENDENTI, TRA TAGLI ALLE REDAZIONI LOCALI, PREPENSIONAMENTI E “SCIVOLI”, DI CUI CIRCA 280 GIORNALISTI FANNO CAPO A “REPUBBLICA” E ALTRI 170 A “LA STAMPA” - LA PARTITA SUL FUTURO DEL QUOTIDIANO TORINESE, ASSET CHE NON RIENTRA NEL PROGETTO DI KYRIAKOU, NON ACCELERA CON LA CORDATA VENETA MESSA SU DA ENRICO MARCHI - NEL CASO LA TRANSIZIONE ELLENICA NAUFRAGASSE, LEONARDINO DEL VECCHIO HA CONFERMATO DI ESSERE PRONTO: “NOI CI SIAMO” - “NOI” CHI? ESSENDO “QUEL RAGAZZO'' (COPY ELKANN), DEL TUTTO A DIGIUNO DI EDITORIA, I SOSPETTI DILAGANO SU CHI SI NASCONDE DIETRO LA CONTRO-OFFERTA CON RILANCIO DELL’AZIONISTA DELL’IMPERO DEL VECCHIO, IL CUI CEO MILLERI È STATO ISCRITTO NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI CON CALTAGIRONE E LOVAGLIO, PER LA SCALATA DI MPS SU MEDIOBANCA-GENERALI - E DA TORINO, AVVISANO LE REDAZIONI IN RIVOLTA DI ROMA E TORINO DI STARE ATTENTI: DALLA PADELLA GRECA RISCHIANO DI FINIRE NELLA BRACE DI CHISSÀ CHI...

nietzsche e marx si danno la mano venditti meloni veneziani

VIDEO! “ATREJU E’ IL LUOGO IN CUI NIETZSCHE E MARX SI DAVANO LA MANO, COME DIREBBE ANTONELLO VENDITTI” – GIORGIA MELONI CITA “COMPAGNO DI SCUOLA”, IL BRANO DATATO 1975 DEL CANTAUTORE DI SINISTRA. OVVIAMENTE MARX E NIETZSCHE NON SI DIEDERO MAI LA MANO, NÉ AD ATREJU NÉ ALTROVE. CIÒ È STATO ANCHE IMMAGINATO NELL’ULTIMO LIBRO DI MARCELLO VENEZIANI “NIETZSCHE E MARX SI DAVANO LA MANO”. LO SCRITTORE IPOTIZZA COME MISE EN SCÈNE CHE LA SERA DEL 5 MAGGIO 1882 I DUE SI SIANO TROVATI IN UNA LOCANDA DI NIZZA (DOVE ENTRAMBI PASSARONO). NON SI CAPISCE BENE SE LA MELONI CI ABBIA CREDUTO DAVVERO – VIDEO

giorgia meloni balla ad atreju

GIORGIA, ER MEJO TACCO DI ATREJU! - ZOMPETTANDO COME UN MISIRIZZI, LA MELONI CAMALEONTE HA MESSO IN SCENA CIO' CHE SA FARE BENISSIMO: IL BAGAGLINO DI CORBELLERIE (''QUESTO È IL LUOGO IN CUI NIETZSCHE E MARX SI DANNO LA MANO'') E DI SFOTTO' SU ELLY SCHLEIN: "IL CAMPO LARGO L'ABBIAMO RIUNITO NOI... CON IL SUO NANNIMORETTIANO 'MI SI NOTA DI PIÙ SE VENGO O STO IN DISPARTE O SE NON VENGO PER NIENTE' HA FATTO PARLARE DI NOI" -UBRIACA DI SE' E DEI LECCAPIEDI OSPITI DI ATREJU, HA SCODELLATO DUE ORE DI PARACULISSIMA DEMAGOGIA: NULLA HA DETTO SU LAVORO, TASSE, SANITA', ECC - IDEM CON PATATE SULLA GUERRA RUSSIA-UCRAINA, SUL CONFLITTO STATI UNITI-EUROPA, SUL RUOLO DEL GOVERNO SU DIFESA E IL RIARMO EUROPEO - IN COMPENSO, HA STARNAZZATO DI VITTORIE DEL GOVERNO MA  GUARDANDOSI BENE DI CITARE MINISTRI O ALLEATI; SI E' INFERVORATA PER IL PARTITO MA NON RICORDA CHE L’HA FONDATO CON CROSETTO E LA RUSSA ('GNAZIO E' STATO DEL TUTTO OSCURATO AD ATREJU) - "GIORGIA! GIORGIA!", GRIDA LA FOLLA - OK, L'ABBIAMO CAPITO: C’È UNA PERSONA SOLA AL COMANDO. URGE UN BALCONE PER LA NUOVA MARCHESA DEL GRILLO - DAGOREPORT+VIDEO 

elly schlein pina picierno stefano bonaccini giorgio gori lorenzo guerini giuseppe conte pd

NAZARENO, ABBIAMO (PIU’ DI) UN PROBLEMA - L’ASSEMBLEA PD DI DOMANI RISCHIA DI TRASFORMARSI IN UN BOOMERANG PER SCHLEIN: I DELEGATI DISERTANO, A RIDOSSO DI NATALE, NESSUNO SPENDE SOLDI E TEMPO PER VENIRE NELLA CAPITALE AD ASCOLTARE UNA RELAZIONE SENZA DIBATTITO – LA MOSSA DEI PRETORIANI DI ELLY PER SCONGIURARE LA SALA VUOTA ED EVITARE IL CONFRONTO IMPIETOSO CON MELONI CHE CONTEMPORANEAMENTE FARA’ IL PIENO A ATREJU – SORGI: “BONACCINI ENTRERA’ IN MAGGIORANZA MA SE I RIFORMISTI NON DOVESSERO RICEVERE RASSICURAZIONI SULLE LISTE ELETTORALI, IL RISCHIO DI UNA EVENTUALE SCISSIONE, SI FAREBBE PIÙ CONCRETO…”

ignazio la russa theodore kyriakou pier silvio berlusconi giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT - LA TRATTATIVA DI ELKANN PER LA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRECO THEO KYRIAKOU STA SCOMBUSSOLANDO IL GOVERNO MELONI E DINTORNI - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” VEDE DI BUON OCCHIO LA TRANSIZIONE ELLENICA E SALVINI HA BEN GRADITO LA PROSPETTIVA CHE IL GRECO ANTENNATO SISTEMI PER LE FESTE I “COMUNISTI” DI ‘REPUBBLICA’ E ‘STAMPA’, PER FORZA ITALIA C’È STATO IL VEEMENTE INTERVENTO DEL ‘’PRESIDENTE IN PECTORE’’ DEL PARTITO, PIER SILVIO BERLUSCONI, CHE VEDE IN KYRIAKOU UN COMPETITOR PERICOLOSISSIMO, ALFIERE DI QUEL CAPITALISMO DI STAMPO LIBERISTA, PER NULLA “LIBERAL”, CHE PREDICA IL PRIMATO DELL’ECONOMIA SULLA POLITICA - COSI', DIMENTICANDO IL SUO ATTIVISMO IN GERMANIA PER CREARE UN GIGANTE EUROPEO DELLA TV COMMERCIALE, L’EREDE DEL BISCIONE NON HA TROVATO DI MEGLIO CHE RISPOLVERARE LA BANDIERINA DELL’ITALIANITÀ (“CHE UN PEZZO DI STORIA DELL'INFORMAZIONE DEL NOSTRO PAESE VADA IN MANI STRANIERE UN PO' DISPIACE’’) - MA IL COLPO DI SCENA ARRIVA DAL CO-FONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA E SECONDA CARICA DELLO STATO, IGNAZIO LA RUSSA, QUANDO SI È DICHIARATO DISPOSTO A FARE DA INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI “COMUNISTI” DI GEDI E IL GRECO USURPATORE (ULTIMA USCITA DELLA GUERRIGLIA DI ‘GNAZIO IN MODALITÀ ''LA RISSA'' CONTRO LA DITTATURA DELLE SORELLE MELONI...)