trintignant

IL NECROLOGIO DEI GIUSTI - AH, NESSUNO COME TRINTIGNANT RIUSCIVA A DARE PESO A OPERE LEGGERE E LEGGEREZZA A OPERE PESANTI, DRAMMATICHE, MELO, NOIR. POTEVA PASSARE DALL'AMBIGUO PROTAGONISTA DE "IL CONFORMISTA" A QUELLO DEL THRILLER EROTICO DI UMBERTO LENZI FINO ALL'EROE DEL SUPERPOLITICO "Z L'ORGIA DEL POTERE" DI COSTA GAVRAS – NE “IL SORPASSO" DI DINO RISI È MASSACRATO DALL'ESUBERANTE, VIRILE VITTORIO GASSMAN, MA CON LA MORTE FINALE, CAPOVOLGE LA SITUAZIONE PER SEMPRE – IL RAPPORTO CON LA BARDOT E BRANDO CHE GLI SOFFIA LA PARTE IN “ULTIMO TANGO”. UN COLPO INASPETTATO... – VIDEO

 

Marco Giusti per Dagospia

 

jean louis trintignant vittorio gassman il sorpasso

In "Amour" di Michael Haneke, Jean-Louis Trintignant, che tornava al cinema dopo un'assenza di anni e anni di sofferenza per la morte così tragica dell'adorata figlia Marie, riusciva a chiudere assieme all'Emmanuele Riva di "Hiroshima mon amour" tutto un percorso sentimentale del grande cinema europeo iniziato alla fine degli anni 50. Come se nella fine di quella coppia si raccontasse anche la fine di tutto un cinema europeo più o meno nouvellevaguistico che aveva interamente attraversato dal dopoguerra a oggi. Con il successivo e meno fortunato "Happy End", sempre di Haneke, la morte dell'ultimo gran borghese di Calais, che sprofonda volutamente in mare con la carrozzella segna anche la morte di tutta la borghesia europea incapace di affrontare problemi come l'immigrazione e la pace civile. Il disastro di quella borghesia, la nostra, adesso fra pandemia guerra e non mutata immigrazione è chiara a tutti.

 

jean louis trintignant flic story

Ma c'è un piccolo filo rosso che unisce l"happy ending del film di Haneke, cioè la morte del vecchio Trintignant borghese  all'happy ending e alla morte di un giovane Trintignant al termine del celebre "Il sorpasso" di Dino Risi, il film che meglio di qualsiasi altra opera più cerebrale del tempo riuscì a cogliere la corsa verso il vuoto dei tanti Bruno Cortona italiani e europei degli anni 60. Una commedia con finale tragico, dove il delicato, elegante, sottile, timido Trintignant è massacrato dall'esuberante, virile Vittorio Gassman, ma con la morte finale, come già intuiva Sordi, che scappò per questo dal film, capovolge la situazione per sempre.

alain delon jean louis trintignant flic story

 

Ah, nessuno come Trintignant riusciva a dare peso a opere leggere e leggerezza a opere pesanti, drammatiche, melo, noir. Poteva passare dall'ambiguo protagonista de "Il conformista" di Bernardo Bertolucci, un personaggio e un film che segneranno fortemente tutto il cinema successivo, soprattutto quello fatto in America da Coppola e Scorsese, a quello del thriller erotico di Umberto Lenzi, dal pistolero muto di "Il grande silenzio" di Sergio Corbucci, che finisce trivellato di colpi da Klaus Kinski contro ogni regola dello spaghetti western, all'eroe del superpolitico "Z l'orgia del potere" di Costa Gavras, dove venne premiato come miglior attore a Cannes.

 

Ma fu anche un film per nulla amato dai giovani critici più scatenati del tempo  che invece amavano il Trintignant sperimentale di film assurdi come "La morte ha fatto l'uovo" di Giulio Questi o di "Col cuore in gola" di Tinto Brass  Capace di incarnare l'eroe dei film di Claude Lelouch, non avete memoria del successo che ebbe "Un uomo  una donna" dove faceva coppia con Anouk Aimee, come quello dei film erotici sperimentali di Alain Robbe Grillet, da "Trans Europ Express" a  "Spostamenti progressivi del piacere", che oggi sarebbero impossibili da presentare tra le sicure e anche giuste proteste delle femministe, Trintignant è una delle prime e più importanti star tra Francia e Italia a cavallo degli anni 50 e 60. Sposato con Stephane Audran, che sarà la moglie e la musa di Claude Chabrol, poi partner e compagno di Brigitte Bardot, con lei reciterà in "Piace a tutti" di Roger Vadim, tocca la Nouvelle Vague solo marginalmente. Un episodio di Jacques Demy, un film con Jacques Doniol Valcroze, uno con Georges Franju, mai un Godard un Truffaut. Ha un buon ruolo però in "Mata Hari" di Jean-Louis Richard con Jeanne Moreau.

 

catherine spaak jean louis trintignant il sorpasso

Diviso tra grandi film popolari, è partner di Michele Mercier nel feulletton "Angelica alla corte del re" si permette stravaganze come il peplum "Antinea" di Edgar Ulmer, sarà protagonista del mai completato "L'enfer" di Henri Georges Clouzot. Ma è troppo legato a Vadim, a Costa Gavras, a Lelouch per poter diventare un protagonista della Nouvelle Vague, anche se Claude Chabrol lo chiama per  "Les biches" con l'ex moglie Stephane Audran e Jacqueline Sassard e Eric Rohmer per "La mia notte con Maud", ma siamo già nel 1968. La Nouvelle Vague storica è finita. E Trintignant è una star sia in Francia che in Italia, dove lo vediamo in film importanti come "Metti una sera a cena" di Patroni Griffi o "La matriarca" di Pasquale Festa Campanile. Dove è amico di Valerio Zurlini e di Marcello Mastroianni.

 

catherine deneuve jean louis trintignant appuntamento con l’assassino

Sarà la sua recitazione perfetta, distaccata, fredda, modernissima a fare del personaggio moraviano de "Il conformista" una sorta di eroe-infame da antologia, di mostro costruito dalla borghesia europea che porta dentro di sé le mille contraddizioni di una gioventù che non è stata in grado di opporsi, di trovare una propria strada. Che ha visto la violenza, senza intervenire, dietro il vetro di una macchina. Dovrà essere Trintignant anche il protagonista del film successivo che Bertolucci vuole fare mischiando la figura e le idee del suo geniale montatore, Kim Arcalli, e la lettura dei testi di Bataille.

 

trintignant e aimee les plus belles annees d une vie

Ma "Ultimo tango a Parigi",  che si doveva chiamare in un primo tempo bataillianamente "La petite morte" diventa qualcosa di più grande quando il produttore Alberto Grimaldi fa entrare da protagonista Marlon Brando, in fuga dal set di "Queimada". Per Bertolucci sarà il successo di pubblico e la consacrazione internazionale, anche se perderà il rispetto dei registi come Glauber Rocha più legati ai moralismi anti-hollywoodiani delle nouvelle Vague europee. Per Trintignant, che dirà negli anni di aver rifiutato il film perché troppo spinto, sarà però un colpo inaspettato. E non girerà più nulla con Bertolucci. Ne' girerà un film americani,  con la sola eccezione di "Sotto tiro" di Roger Spottiswoode e un'apparizione assieme a Anouk Aimee in"Hustle" di Robert Aldrich. Del resto con quel personaggio lelouchiano, Jean-Louis Ricard chiudera' per sempre la sua carriera. Anche se i suoi due film preferiti saranno "Il conformista" e "Amour". 

bernardo bertolucci clare peploe 2jean louis trintignant brigitte bardottrintignant gassman il sorpasso 1

 

jean louis trintignant catherine spaak la matriarcalelouch aimee trintignant les plus belles annees d une viejean louis trintignant 3jean louis trintignant 1trintignant e aimee les plus belles annees d une viejean louis trintignant 2catherine spaak nuda a cavallo di trintignant in la matriarca 1aimee trintignant marianne denicourt monica bellucci les plus belles annees d une vietrintignant brigitte bardot 1catherine spaak nuda a cavallo di trintignant in la matriarca 2catherine spaak nuda a cavallo di trintignant in la matriarcamarie trintignantjean louis trintignantjean louis trintignant happy endnicole croisille, anouk aimee, claude lelouch e jean louis trintignanthappy end jean louis trintignantMarie Trintignant cantat trintignant RIVA HANEKE TRINTIGNANTvittorio gassman trintignant - il sorpasso

Ultimi Dagoreport

andrea orcel unicredit giorgiia meloni giovanbattista fazzolari giancarlo giorgetti francesco gaetano caltagirone lovaglio milleri

DAGOREPORT - SUL RISIKO BANCARIO, DI RIFFA O DI RAFFA, L’ARMATA BRANCA-MELONI HA FATTO L’ENNESIMA FIGURA DI MERDA - DI SICURO, NON POTRÀ PIÙ FAR RIDERE I POLLI BLATERANDO CHE UNICREDIT È UNA BANCA STRANIERA, QUINDI L’OPA SU BANCO BPM VA STOPPATA PERCHÉ È UNA MINACCIA PER LA ‘’SICUREZZA NAZIONALE’’ - PROSSIMAMENTE IL CEO DI UNICREDIT, ANDREA ORCEL, AVRÀ MANI LIBERE PER SCEGLIERE QUALE BANCA PAPPARSI, MENTRE NEI PROSSIMI DUE MESI I GENI DI ‘’PA-FAZZO” CHIGI AVRANNO I NEURONI MOLTO IMPEGNATI PER RISPONDERE CON UNA MODIFICA DELLA LEGGE (CHISSÀ SE AVRÀ EFFETTO RETROATTIVO) ALLA PROCEDURA D'INFRAZIONE DI BRUXELLES - SE POI ORCEL SARÀ COSTRETTO DAL GOVERNO DI BERLINO A VENDERE LA SUA PARTECIPAZIONE IN COMMERZBANK, UNA VOLTA INTASCATO IL RICCO BOTTINO, LE OPZIONI SULLA SUA SCRIVANIA PER EVENTUALI ACQUISIZIONI SAREBBERO SENZA FRONTIERE. E NULLA VIETEREBBE A UNICREDIT DI LANCIARE UNA RICCA OPA SU MPS DI LOVAGLIO-CALTAGIRONE-MEF, OBIETTIVO GENERALI: SAREBBE LA MASSIMA RIVINCITA DI ORCEL SUL GOVERNO SMANDRAPPATO DEL GOLDEN POWER…

beatrice venezi secolo d italia libero verita italo bochino fenice venezia

DAGOREPORT - DI PIÙ STUPEFACENTE DELLA DESTRA CI SONO SOLO I SUOI GIORNALI MALDESTRI. SULLA VICENDA VENEZI A VENEZIA, PRODUCONO PIÙ BUFALE CHE NELL’INTERA CAMPANIA - SI SORRIDE SULLA RINASCITA DEL TEATRO LA FENICE CON “LIBERO” E “LA VERITÀ” MA LA RISATA (PIU’ PERNACCHIO) ARRIVA COL “SECOLO D’ITALIA”: “BUONA LA PRIMA: 7 MINUTI DI APPLAUSI PER VENEZI”. PECCATO CHE NON DIRIGESSE AFFATTO LEI, LA “BACCHETTA NERA”, MA IVOR BOLTON, COME C’È SCRITTO PERFINO NEL PEZZO. INCREDIBILE MA VERO. PERÒ LÌ SOTTO C’È LA GERENZA DEL GIORNALE, DOVE SI SCOPRE CHE NE È DIRETTORE EDITORIALE TALE BOCCHINO ITALO. E ALLORA TUTTO SI SPIEGA

giuseppe conte rocco casalino marco travaglio roberto fic o todde paola taverna elly schlein

DAGOREPORT - DOVE STA ANDANDO A PARARE QUELL’AZZECCAGARBUGLI DI GIUSEPPE CONTE? ALL’INTERNO DEL M5S SI CONTRAPPONGONO DUE POSIZIONI: LA LINEA MOVIMENTISTA ED EUROSCETTICA SQUADERNATA DAGLI EDITORIALI DI MARCO TRAVAGLIO, CONVINTO COM'È CHE IL "CAMPOLARGO" SIA UNA DISGRAZIA PEGGIORE DELL'ARMATA BRANCA-MELONI; CHE HA UNA CERTA PRESA SULLA BASE DEGLI ELETTORI EX GRILLINI - DALL’ALTRA, LA LINEA DI TAVERNA, FICO, PATUANELLI E TODDE, IN SINTONIA CON LA BASE PARLAMENTARE DEI CINQUE STELLE, FAVOREVOLE A UN ACCORDO PROGRAMMATICO DI GOVERNO CON IL PD, ANCHE AL DI LÀ DEL FATTO CHE CONTE SIA, VIA PRIMARIE, IL CANDIDATO PREMIER DELLA COALIZIONE DI CENTROSINISTRA (GOVERNARE SIGNIFICA CONQUISTARE POTERE, POSTI E PREBENDE) – PERCHÉ CONTE ZIGZAGHEGGIA BARCAMENANDOSI CON SUPERCAZZOLE PRIMA DI STRINGERE UN APERTO ACCORDO PROGRAMMATICO COL PD? - COME MAI TA-ROCCO CASALINO, L’APPRENDISTA STREGONE RASPUTINIANO CHE HA CONFEZIONATO PER ANNI LE MASCHERE DEL CAMALEONTISMO DI “CONTE PREMIER”, HA MOLLATO ''LA POCHETTE DAL VOLTO UMANO'' PER FONDARE UN GIORNALE ONLINE?

giorgia meloni maurizio belpietro francesco saverio garofani sergio mattarella

DAGOREPORT - IL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE MELONI” NON ESISTE: LO “SCOOP” DELLA “VERITÀ” È STATO CONFEZIONATO CON L’OBIETTIVO DI PRENDERE DI MIRA SERGIO MATTARELLA, COME MASSIMA RAPPRESENTANZA DI QUEL "DEEP STATE" CHE I CAMERATI DI PALAZZO CHIGI HANNO SUL GOZZO – LA STATISTA DELLA SGARBATELLA SOGNA L’EGEMONIA ISTITUZIONALE: BOCCIATO IL PREMIERATO, VUOLE CAMBIARE CON LA FORZA IL SISTEMA MODIFICANDO LA LEGGE ELETTORALE E INSERENDO IL NOME DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO SULLA SCHEDA (COSI' DA BYPASSARE DI FATTO I POTERI DI NOMINA DEL PREMIER CHE SPETTANO AL COLLE) - MA NON TUTTO FILA LISCIO: LEGA E FORZA ITALIA SI OPPONGONO PERCHE' NON VOGLIONO ESSERE CANNIBALIZZATI DA FDI E IN CAMPANIA E PUGLIA SI PROSPETTA UNA BATOSTA PER IL CENTRODESTA - DA QUESTO DERIVA QUEL NERVOSISMO, CON VITTIMISMO PARACULO ANNESSO, CHE HA SPINTO GIORGIA MELONI A CAVALCARE IL “COMPLOTTO DEL COLLE” – E SE FDI, PER BOCCA DI BIGNAMI E MALAN, NON AVESSE RINCULATO, DAL QUIRINALE SAREBBE PARTITO UN SILURO A TESTATA MULTIPLA...