festival sanremo amadeus carlo conti jerry scotti

IL PAPOCCHIO SU SANREMO – DOPO CHE IL TAR DELLA LIGURIA HA IMPOSTO AL COMUNE DI SANREMO DI METTERE A GARA, DALL’EDIZIONE DEL 2026, L’USO DEL MARCHIO “FESTIVAL DELLA CANZONE ITALIANA”, LA RAI STUDIA LE CONTROMOSSE: SE PERDESSE IL MARCHIO, UNA GARA DI CANZONI LA POTREBBE ORGANIZZARE OVUNQUE, ANCHE ITINERANTE, SFRUTTANDO LE MIGLIORI STRUTTURE (A QUEL PUNTO SE LA PRENDE IN SACCOCCIA IL COMUNE DI SANREMO, CHE RISCHIA DI VEDER VOLARE VIA TUTTO L’INDOTTO GENERATO DALLA KERMESSE) – VIALE MAZZINI DOVRA’ IMPOSTARE IL RICORSO AL CONSIGLIO DI STATO MA GIA’ SI SONO SCATENATI GLI APPETITI DELLA WARNER, CHE HA AMADEUS E FAZIO COME POSSIBILI CONDUTTORI – IL POSSIBILE ESCAMOTAGE DI UN BANDO COMUNALE “CUCITO” ADDOSSO ALLA RAI

1 - CASO SANREMO, COMUNE VERSO LA GARA LE MIRE DI WARNER

Estratto dell’articolo di A. Bac. per il “Corriere della Sera”

 

alessandro araimo

Dichiarazioni ufficiali non ce ne sono. Ma il giorno dopo la sentenza del Tar ligure che ha imposto al Comune di Sanremo una gara per l’utilizzo del marchio del Festival, a partire dall’edizione del 2026, la concorrenza si lecca i baffi.

 

Sembra passata una vita, ma era solo maggio scorso quando Alessandro Araimo, amministratore delegato di Warner Bros. Discovery Sud Europa , dichiarò: «Sulla carta penso che il Festival sia contendibile, ma francamente non è una tipologia di contenuto che a noi interessa, sicuramente non nel breve». […] Dal colosso americano oggi si mantiene il silenzio ma questa volta l’interesse trapela. […] Oltre alla carta Amadeus, Warner potrebbe giocare quella di Fabio Fazio. Insomma materiale su cui riflettere e soldi da spendere, Warner ne ha. E c’è anche un anno di tempo.

 

fabio fazio amadeus che tempo che fa

Quanto a Mediaset, nessun commento, nemmeno a fil di voce. Certo, anche nell’azienda guidata da Pier Silvio Berlusconi non manca il know how nel campo della musica, se solo si pensa al successo di «Amici», con i talenti approdati a Sanremo. In questo momento però ci sono altri pensieri: la battaglia sul canone Rai ha lasciato i suoi strascichi, con l’ipotesi adombrata dalla Lega di elevare i tetti pubblicitari dell’azienda pubblica in caso di taglio del canone. Tra Rai e Mediaset sembra regnare una pax armata.

 

Intanto i legali del Comune di Sanremo e della Rai sono al lavoro sulla sentenza. […] Quanto al vincitore del ricorso al Tar, Sergio Cerruti, manager di «Je», si dice pronto a organizzare il Festival per il 2026: «Ma casomai dietro di me ci sarà Discovery o la Bbc, o piuttosto si presenteranno tutti, Sky e Mediaset compresi». E mentre la Rai è soddisfatta almeno per la raccolta pubblicitaria della prossima edizione del Festival (67 milioni contro i 60,2 dell’anno scorso), l’opposizione attacca. […]

 

2 - LA RAI PREPARA IL PIANO B L’IDEA DEL FESTIVAL ITINERANTE. MA L’AZIENDA SPERA CHE IL BANDO TENGA CONTO DEL KNOW HOW NEI GRANDI EVENTI

Estratto dell’articolo di Antonella Baccaro per il “Corriere della Sera”

roberto sergio giampaolo rossi

 

«Una azione di disturbo». Ai piani alti della Rai, ieri si usava la metafora calcistica per minimizzare il calcio negli stinchi assestato dal Tar Ligure con la sentenza che impone al Comune di Sanremo di mettere a gara, dall’edizione del 2026, l’uso del marchio «Festival della canzone italiana». «Ma a chi può interessare svenarsi per impostare da zero un Festival a Sanremo? — è il ragionamento circolato al settimo piano di viale Mazzini, dove siede l’amministratore delegato Giampaolo Rossi —. Noi abbiamo una macchina già rodata: il nostro battage pubblicitario parte mesi e mesi prima».

 

CARLO CONTI ANNUNCIA I BIG DI SANREMO AL TG1

Nei primi conciliaboli, alla presenza dell’ufficio legale, è emersa una serie di ipotesi nel caso in cui il ricorso che la Rai farà al Consiglio di Stato fallisse e la gara si dovesse fare. Ma nessuna di queste prevede che la Rai non vi partecipi. Sul punto c’è chiarezza: all’eventuale bando del Comune si risponde. Anche perché poi molto dipenderà da come verrà articolato. Se il Comune di Sanremo ci tenesse davvero al connubio con la Rai, potrebbe ritagliarlo su misura dell’azienda, richiedendo un certo tipo di esperienza nell’organizzazione di eventi. «E noi, oltre al Festival, abbiamo fatto l’Eurovision Song Contest a Torino, partendo da zero» si fa notare.

 

giampaolo rossi

Del resto, il marchio registrato che potrebbe andare a gara è «Festival della canzone italiana»: «Siamo sicuri — osserva un dirigente — che chi vincesse, resterebbe a Sanremo, dove si paga un mucchio di soldi per usare un teatro piccolo, ci si arrangia in strutture fatiscenti e per arrivarci si deve pure passare da Nizza?». Secondo questo schema, Sanremo senza la Rai — che sinora si è adattata a tutto, pagando fior di quattrini — il Festival finirebbe per perderlo, e così morirebbe tutto l’indotto.

 

«Quanto alla Rai — argomenta un addetto ai lavori in viale Mazzini — se perdesse il marchio, un Festival di canzoni lo potrebbe organizzare davvero ovunque. Con il nostro format potremmo anche farlo itinerante, sfruttando le migliori strutture. E magari facendoci pagare dagli enti locali interessati, anziché pagare noi». FantaSanremo? Intanto bisogna cercare di impostare il ricorso.

 

la lista completa dei big a sanremo 2025

Il giudice ligure ha già respinto l’argomento per cui il ricorrente, la società «Je» con 13 dipendenti, sarebbe troppo piccola per organizzare Sanremo, dunque non avrebbe avuto titolo per ricorrere. Secondo il Tar, l’omissione delle procedure di evidenza pubblica delineano un interesse legittimo più ampio, più generale. Il giudice poi ha già bruciato la tesi della Rai per cui marchio e format sarebbero indissolubili, visto che dal 1951 al 1991 il Comune si è organizzato il Festival da solo e la Rai l’ha solo trasmesso.

comune di sanremo

 

Resta l’ipotesi, definita ieri «suggestiva» da un esponente di governo, di dichiarare Sanremo «patrimonio culturale» per legge, in modo da attribuire la sua organizzazione in via esclusiva al servizio pubblico. Ipotesi che il Tar ligure ha escluso, sostenendo che Sanremo non ha i requisiti necessari. […]

Ultimi Dagoreport

consiglio supremo difesa mattarella meloni fazzolari bignami

DAGOREPORT - CRONACA DI UN COMPLOTTO CHE NON C’È: FRANCESCO SAVERIO GAROFANI, CONSIGLIERE DEL QUIRINALE, SI SARÀ ANCHE FATTO SCAPPARE UNA RIFLESSIONE SULLE DINAMICHE DELLA POLITICA ITALIANA IN VISTA DELLE ELEZIONI 2027. MA BELPIETRO HA MONTATO LA PANNA, UTILE A VENDERE QUALCHE COPIA IN PIÙ E A DARE UN ASSIST A FRATELLI D’ITALIA, SEMPRE PRONTA ALLA LAGNA VITTIMISTA – A QUEL TORDO DI GALEAZZO BIGNAMI È SCAPPATA LA FRIZIONE. E DOPO IL SUO ATTACCO AL COLLE, IL SOLITAMENTE CAUTO GIOVANBATTISTA FAZZOLARI È INTERVENUTO PRECIPITOSAMENTE PER SALVARGLI LA FACCIA (E LE APPARENZE CON IL COLLE) - BELPIETRO ESONDA: "ISTITUZIONALMENTE SCORRETTA LA REPLICA DEL QUIRINALE"

alessandra smerilli riccardo campisi alessandra smerilli papa leone xiv

DAGOREPORT - CHI POTRÀ AIUTARE PAPA PREVOST A RIPIANARE IL DEFICIT ECONOMICO DELLA SANTA SEDE? - LEONE XIV EREDITA DA BERGOGLIO UNA COMMISSIONE PER LA RACCOLTA FONDI PER LE CASSE DEL VATICANO, PRESIEDUTA DA MONSIGNOR ROBERTO CAMPISI E IN CUI C’E’ ANCHE LA SUORA ECONOMISTA ALESSANDRA SMERILLI – I DUE HANNO UNA FREQUENTAZIONE TALMENTE ESIBITA DA FARLI DEFINIRE LA “STRANA COPPIA”. SONO ENTRAMBI AMANTI DELLO SPORT, DELLE PASSEGGIATE, DEI VIAGGI, DEL NUOTO IN ALCUNE PISCINE ROMANE ED ANCHE NEL MARE DI VASTO, DOVE SPESSO I DUE SONO VISTI IN VACANZA - LA SALESIANA SMERILLI, IN TEORIA TENUTA A VIVERE IN UNA COMUNITÀ DELLA SUA CONGREGAZIONE, VIVE IN UN LUSSUOSO APPARTAMENTO A PALAZZO SAN CALLISTO, DOVE LA SERA È DI CASA MONSIGNOR CAMPISI, SPESSO CON ALTRI OSPITI ATTOVAGLIATI AL SUO TAVOLO…

nicola colabianchi beatrice venezi alessandro giuli gianmarco mazzi

FLASH! - DA ROMA SALGONO LE PRESSIONI PER CONVINCERE BEATRICE VENEZI A DIMETTERSI DA DIRETTORE DELL’ORCHESTRA DEL VENEZIANO TEATRO LA FENICE, VISTO CHE IL SOVRINTENDENTE NICOLA COLABIANCHI NON CI PENSA PROPRIO ALLE PROPRIE DIMISSIONI, CHE FAREBBERO DECADERE TUTTE LE CARICHE DEL TEATRO – ALLA RICHIESTA DI SLOGGIARE, SENZA OTTENERE IN CAMBIO UN ALTRO POSTO, L’EX PIANISTA DEGLI ANTICHI RICEVIMENTI DI DONNA ASSUNTA ALMIRANTE AVREBBE REPLICATO DI AVER FATTO NIENT’ALTRO, METTENDO SUL PODIO LA “BACCHETTA NERA”, CHE ESEGUIRE IL “SUGGERIMENTO” DI GIULI E CAMERATI ROMANI. DUNQUE, LA VENEZI E’ UN VOSTRO ‘’PROBLEMA”…

emmanuel macron giorgia meloni volodymyr zelensky vladimir putin

DAGOREPORT – MACRON E MELONI QUESTA VOLTA SONO ALLEATI: ENTRAMBI SI OPPONGONO ALL’USO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI IN EUROPA, MA PER RAGIONI DIVERSE. SE IL TOYBOY DELL’ELISEO NE FA UNA QUESTIONE DI DIRITTO (TEME LE RIPERCUSSIONI PER LE AZIENDE FRANCESI, IL CROLLO DELLA CREDIBILITÀ DEGLI INVESTIMENTI UE E IL RISCHIO DI SEQUESTRI FUTURI DI CAPITALI EUROPEI), PER LA DUCETTA È UNA QUESTIONE SOLO POLITICA. LA SORA GIORGIA NON VUOLE SCOPRIRSI A DESTRA, LASCIANDO CAMPO A SALVINI – CON LE REGIONALI TRA CINQUE GIORNI, IL TEMA UCRAINA NON DEVE DIVENTARE PRIORITARIO IN CAMPAGNA ELETTORALE: LA QUESTIONE ARMI VA RIMANDATA (PER QUESTO ZELENSKY NON VISITA ROMA, E CROSETTO NON È ANDATO A WASHINGTON)

giorgia meloni matteo salvini elly schlein luca zaia

DAGOREPORT - C’È UN ENORME NON DETTO INTORNO ALLE REGIONALI IN VENETO E CAMPANIA, E RIGUARDA LE AMBIZIONI DI ZAIA E DE LUCA DI...RIPRENDERSI LA GUIDA DELLE RISPETTIVE REGIONI! - NULLA VIETA AL “DOGE” E ALLO SCERIFFO DI SALERNO DI RICANDIDARSI, DOPO AVER “SALTATO” UN GIRO (GLI ERA VIETATO IL TERZO MANDATO CONSECUTIVO) – IN CAMPANIA PER DE LUCA SAREBBE UN GIOCO DA RAGAZZI: GLI BASTEREBBERO 5-6 CONSIGLIERI FEDELISSIMI PER TENERE PER LE PALLE FICO E POI FARLO CADERE PER RICANDIDARSI. IDEM PER IL "DOGE", CHE PERO' NON AVRA' DALLA SUA UNA LISTA DI "SUOI" CANDIDATI - A CONTARE SARANNO I VOTI RACCOLTI DAI SINGOLI PARTITI NECESSARI A "PESARSI" IN VISTA DELLE POLITICHE 2027: SE FRATELLI D’ITALIA SUPERASSE LA LEGA IN VENETO, CHE FINE FAREBBE SALVINI? E SE IN CAMPANIA, FORZA ITALIA OTTENESSE UN RISULTATO MIGLIORE DI QUELLO DI LEGA E FRATELLI D'ITALIA, COME CAMBIEREBBERO GLI EQUILIBRI ALL'INTERNO DELLA COALIZIONE DI MAGGIORANZA?

edmondo cirielli giovambattista fazzolari giorgia meloni

DAGOREPORT - C’È UN MISTERO NEL GOVERNO ITALIANO: CHE “FAZZO” FA FAZZOLARI? – IL SOTTOSEGRETARIO ALL’ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA FA IL TUTTOLOGO, TRANNE OCCUPARSI DELL’UNICA COSA CHE GLI COMPETE, CIOE' L’ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA - SI INDUSTRIA CON LE NOMINE, SI OCCUPA DI QUERELE TEMERARIE AI GIORNALISTI (NEL SENSO CHE LE FA), METTE IL NASO SULLE VICENDE RAI, MA NON FA NIENTE PER PLACARE GLI SCAZZI NEL CENTRODESTRA, DOVE SI LITIGA SU TUTTO, DALL'UCRAINA ALLA POLITICA ECONOMICA FINO ALLE REGIONALI – LO SHOW TRASH IN CAMPANIA E EDMONDO CIRIELLI IN VERSIONE ACHILLE LAURO: L’ULTIMA PROPOSTA? IL CONDONO…