stefano e wilma matrimonio a prima vista

PRIGIONIERI DELLE NOZZE IN TV: ''AIUTO, NON CI FANNO SEPARARE''. DUE PROTAGONISTI DI ''MATRIMONIO A PRIMA VISTA'' NON SI SONO PIACIUTI E DA DUE ANNI SI BATTONO IN TRIBUNALE. ''QUESTA STORIA CI ROVINA LA VITA''. SONO STEFANO, EREDE DI UNA FAMIGLIA CHE PRODUCE CONI E COPPETTE DA GELATO, E WILMA, CANTANTE DI ABBIATEGRASSO INNAMORATA DEL REPERTORIO DI CRISTINA D'AVENA. ''SOGNAVO UN UOMO PROTETTIVO CHE MI FACESSE DIVERTIRE. LUI INVECE È…'' (VIDEO) - LA PRODUZIONE PRECISA: ''HANNO SCELTO LIBERAMENTE DI PARTECIPARE, POSSONO CHIEDERE IL DIVORZIO''. IN EFFETTI L'ANNULLAMENTO E' UNA BELLA PRETESA...

 

 

Giampaolo Visetti per “la Repubblica

 

 «Io cercavo una donna per la vita. Facevo sul serio. Voglio dire che per me, dopo il matrimonio, sarebbe stata davvero una prima notte. Si capisce a cosa mi riferisco, avevo preparato tutto per bene. Lei invece, appena arrivati in camera da letto, non è stata ricettiva. Ha detto che il materasso è duro: non ha nemmeno voluto provare».

stefano e wilma matrimonio a prima vista

Stefano Soban, 41 anni, titolare di quattro gelaterie ad Alessandria ed erede di una delle grandi famiglie italiane di coni e coppette artigianali, è ancora scosso.

 

Wilma Milani, decisa a farsi chiamare Sara, 39 anni, cantante di Abbiategrasso innamorata del repertorio di Cristina d' Avena, non ha neanche tentato di trasformare le nozze a misura di reality nello show della vita definita reale. Dopo due anni e mezzo, niente da fare. «Sognavo un uomo protettivo - dice - che mi facesse divertire. Stefano invece è flemmatico, equilibrato. Non era quello di cui avevo bisogno e gliel' ho detto subito».

Incompatibili dal primo sguardo.

 

Eppure si sono sposati senza nemmeno volersi prima vedere. E adesso si scoprono prigionieri di un contratto firmato senza fare i conti con il cuore: in omaggio a uno spettacolo che impedisce perfino di dirsi addio. Sui social sono già mito.

Nel 2016 Stefano e Sara hanno partecipato al debutto di «Matrimonio a prima vista»: format anglosassone, in Italia riproposto su Sky.

stefano e wilma matrimonio a prima vista

Hanno accettato di dirsi «sì» e di vivere tre mesi davanti alle telecamere, incoraggiati da una penale da 100 mila euro.

 

Spenti i riflettori però, il "no" si rivela ora impossibile. «Il matrimonio - dice Stefano - è stata la sola cosa non finta. Era il 21 novembre: io in nero damascato e lei in bianco lungo, il sindaco lucano di Rivello a officiare con l' abbazia di Chiaravalle come sfondo, amici e parenti a tirarci chicchi di riso. Noi sotto i riflettori, come le star. Tutto il resto, prima e dopo, una recita. Per fortuna avevamo entrambi una casa, non siamo nemmeno stati costretti a convivere».

 

Il reality che punta a «scovare la coppia perfetta» però non è affatto irreale. Ciò che la tivù per audience unisce, non può dividere a comando il giudice. La produzione «Nonpanic », se le coppie si salutano entro sei mesi, assicura il rimborso delle spese legali. Peccato che divorzio o separazione non azzerino le conseguenze giuridiche e patrimoniali di un colpo di fulmine mai scaricato. «Per il tribunale di Pavia - dice Wilma - le nozze non sono annullabili. Io dico che non è stata una libera scelta, visto che in caso di ritiro incombeva sulla testa la spada di Damocle della penale. Il giudice sostiene invece che avevamo liberamente firmato un contratto chiaro. Faremo appello, questa storia ci rovina la vita».

stefano e wilma matrimonio a prima vista

 

A ostacoli anche un commiato consensuale. Il matrimonio risulta trascritto in un minuscolo paese della Basilicata, Rivello, in ritardo di dieci giorni rispetto alle nozze reali in Lombardia. «Ci hanno spiegato - dice Stefano - che gli altri sindaci contattati si rifiutavano di fare le comparse per motivi etici. Inoltre non dovevamo conoscerci prima del rito: le pubblicazioni in un centro lontano dalle nostre residenze avrebbero garantito il segreto». Gli ufficiali civili dell' anagrafe, causa vizio di trascrizione, non possono così avviare le pratiche per la separazione ».

 

stefano e wilma matrimonio a prima vista

«Ci hanno spedito in luna di miele - dice Wilma - ad Andermatt, in Svizzera. Bel premio, io speravo di finire ai Caraibi. Invece del sole c' era la neve, Stefano ha provato a tirarmi sulla slitta: ho avuto una crisi di panico». La sorpresa, quasi sempre, riserva sorprese. «Ho fatto del mio meglio - dice Stefano - ma litigavamo troppo. Avessimo tenuto duro, sarebbe finita in beffa: conto a carico nostro anche per andare ognuno per la propria strada. Adesso poi è scoppiato il casino. Siamo spiazzati: per fortuna la Wilma è onesta e non mi chiederà gli alimenti, ci scommetto ».

 

stefano e wilma matrimonio a prima vista

A lui resta l' impegno con le gelaterie, un' impresa top. A lei la passione per la musica: prima voce nel gruppo Emanah, poi anima della cartoon band «I fiokki d' Avena», specializza in cover della stella pop dei bambini. Esistenze e caratteri troppo diversi, anche per psicologi, sociologi e sessuologi come Mario Albis, Gerry Grassi e Nada Loffredi, ingaggiati dal programma. A loro l' impresa di selezionare e spiare gli aspiranti «coniugi al buio», di formare le coppie e di seguirle dopo lo scambio degli anelli.

 

«È un esperimento serio - spiega la produzione - in cui persone di tutto il mondo si mettono a disposizione della scienza. L' obbiettivo è capire l' origine dell' amore: come funziona l' innamoramento, perché una relazione dura e l' altra no. Non è chiaro in che misura la conoscenza generi i sentimenti. Il caso non va sottovalutato: qualcuno gli sfugge?».

 

WILMA E STEFANO

Fino a oggi tutte le coppie di «Matrimonio a prima vista», eccetto una, si sono lasciate subito, al termine del reality. Anche Stefano e Sara ci provano, ma non ci riescono. Matrimonio per sempre, se celebrato in tivù. È l' altra faccia della dipendenza da video-fama: più potente di ogni altare, più vera della realtà.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Riceviamo e pubblichiamo:

 

LA SOCIETÀ DI PRODUZIONE TV NONPANIC BANIJAY SUL PROGRAMMA MATRIMONIO A PRIMA VISTA.

 

Con riferimento agli articoli apparsi in queste ore su diverse testate giornalistiche, Nonpanic S.r.l. - società produttrice del programma "Matrimonio a Prima Vista" - precisa quanto segue.

 

Le persone che richiedono di partecipare al programma scelgono liberamente di contrarre matrimonio davanti ad un ufficiale dello stato civile.

Ciò è a loro ben noto in quanto sono chiamati a sottoscrivere una clausola contrattuale che testualmente recita "condizione essenziale per la Sua partecipazione al Programma nei termini e modi di seguito specificati è che Lei contragga matrimonio liberamente e senza riserve [...]”.

 

Il contratto sottoscritto dai partecipanti non li obbliga a contrarre matrimonio né tanto meno prevede penali nel caso in cui uno o entrambi i nubendi cambino idea rispetto alla scelta di sposarsi.

Come in tutti i contratti aventi ad oggetto la partecipazione ad una produzione televisiva, il contratto di partecipazione al programma prevede l'applicazione di una penale solo in caso di violazione del patto di esclusiva e degli obblighi di riservatezza nonché l'ammonimento che l'eventuale ingiustificato abbandono del programma può causare un danno alla produzione addebitabile ai partecipanti.

 

Va sottolineato che l'abbandono del programma è peraltro cosa diversa dall'eventuale decisione di non procedere più alle nozze, scelta che comunque consente di proseguire nella partecipazione al programma in considerazione dell'interesse televisivo ad apprendere le motivazioni della nuova scelta.

 

La recente decisione del Tribunale di Pavia, nel respingere la richiesta di annullamento del matrimonio contratto nel corso del programma, ha confermato la validità del "Matrimonio a Prima Vista" e pertanto l'assoluta veridicità dei contenuti narrati nel corso del programma stesso.

 

 Ciò premesso, le coppie del programma sono e rimangono comunque libere - al pari di quanto consentito ad ogni altra coppia che ritenga non più tollerabile la prosecuzione della relazione matrimoniale - di richiedere e ottenere lo scioglimento del vincolo, in via consensuale o giudiziale, nei modi e nelle forme prescritti dalla legge italiana.

 

 

 

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