sandra milo false nozze

PRIMA DI MARK CALTAGIRONE C'ERA IL FALSO MARITO CUBANO DI SANDRA MILO: LEGGETE LA STREPITOSA INTERVISTA CHE SPIEGA PERFETTAMENTE COSA HANNO PROVATO A PROPINARCI PAMELA PRATI E LE AGENTI: ''IO E IL MIO FOTOGRAFO PARTIAMO PER L'AVANA. TROVIAMO UNO BELLO CHE AVEVA FATTO IL GUERRIGLIERO IN AFRICA. INFILO UNO STRACCETTO BIANCO. CLIC, CLIC. CI INVENTIAMO IL VIAGGIO DI NOZZE, TARZAN E JANE CON IL COCCODRILLO IMPAGLIATO. VENDIAMO L'ESCLUSIVA, DELLA TELENOVELA SI PARLÒ PER ANNI. FINCHÉ NON SCOPRIRONO…''

 

 

Tiziana Sabbadini per www.vanityfair.it del 2 novembre 2011

 

C'è una villa infrattata nella campagna di Roma, immersa in un giardino delle meraviglie. Tra palme e alberi carichi di melograni, si arriva all’ingresso popolato da una trentina di gatti che si lavano, mangiano, si stirano. L’uscio si apre e sbuca una testa ultrabionda da dove esce una vocina da micia adolescente: «Ma prego». Ed eccoci entrare nel magico mondo di Sandra Milo.

sandra milo federico fellini

 

Un cassettone azzurro, cimeli di viaggi seminati dappertutto, specchi a tutta parete che raddoppiano la realtà e la rendono più inafferrabile. Come l’attrice che, a 78 anni, ha vissuto tante vite: cinema, Tv, due mariti (un terzo, cubano, parecchio sospetto), molti amanti, tre figli, la politica, gli scoop. Lei si raggomitola sul divano tra i cuscini ricamati con figure di gatti: «Ma in tutto questo frullare che ho fatto per il mondo, la cosa che più amo è tornare. Mi piace girare per casa. Ho viaggiato tanto, certo, ma solo per lavoro». Sgrana gli occhi, scuote i riccioloni.

 

sandra milo e il marito cubano

Dunque era di lavoro anche quel viaggio a Cuba, con un matrimonio che ha fatto così discutere.

«Un giorno, il mio amico fotografo Franco Brel mi fa, in romanesco: “Ma perché nun te troviamo uno che te fidanzi e te sposi?”. E subito siamo partiti per Cuba».

 

Chi eravate?

«Io, Brel e Gabriele, assistente fotografo».

L’intenzione di portare a casa un servizio fotografico, quindi, c’era.

«Arriviamo a Cuba. A Franco piaceva il direttore di un ristorante, uno bello, con la pelle nera nera. Ma non se ne fa niente. E partiamo in pulmino per Cayo Largo. A un certo punto sale ’sto ragazzo dai capelli biondi, la pelle abbronzata, la canotta e i jeans. Bellissimo. Io e Brel ci diamo di gomito».

 

Era il suo futuro «marito», Jorge Ordoñez. 

«Lo agganciamo. Lui è un po’ furbo, col Rolex al polso in un Paese dove non hanno gli occhi per piangere. Ci racconta che ha fatto la guerra in Angola ed è specializzato nel mettere le mine nei porti. Facciamo i simpatici e viene con noi. I cubani fanno subito amicizia. E a questo punto glielo diciamo, quello che abbiamo in mente. E lui ci sta».

 

sandra milo e il falso marito cubano

Scatta l’operazione matrimonio.

«Trovo uno straccetto bianco e ci sposiamo. Clic, clic. La bandiera, il Palacio de los matrimonios. Ci inventiamo il viaggio di nozze, Tarzan e Jane con il coccodrillo impagliato».

Il servizio viene venduto a Gente, mentre Novella 2000 scopre la messa in scena. Ma voi non avete mai confessato di aver montato un finto matrimonio.

«Quella è stata la prima telenovela italiana. Se n’è parlato a lungo. Ma poi, si sa, là ci si sposa e divorzia in un giorno. Io e Brel ci siamo divertiti moltissimo».

 

Qualche altra marachella da dichiarare, signora Milo?

«Sempre Franco, un giorno mi fa: “Mi chiedono tutti chi sia il tuo amante”. Ma io non avevo nessuno. “Facciamo che ci abbracciamo nell’acqua, io mi metto di spalle e creiamo il caso”. Ma il direttore di Novella 2000, allora era Guido Carretto, vede le foto e riconosce Franco: quante risate».

 

sandra milo cuba false nozze

Per anni ha detto di voler sposare Brel, il vostro matrimonio è stato dato per certo molte volte. Ma Brel, si sa, è gay.

«Lui mi sposerebbe anche domani. A me converrebbe pure: ha più soldi di me, e un sacco di case. Ci facciamo tanta compagnia. Certo, sarebbe un matrimonio platonico».

Come quello con Rocco Barocco, che ha tanto annunciato.

«Platonico anche quello, che male c’è? Un po’ si gioca, un po’ è la verità».

 

Confessi: anche «Ciro Ciro oddiiio» era un gioco ben architettato. 

«Macché: io urlavo “Ciro Ciro” per davvero. Non c’era niente di falso».

sandra milo cuba false nozze

Ricostruiamo: è il 1990; mentre conduce L’amore è una cosa meravigliosa, arriva una telefonata in diretta dove una donna dice che suo figlio Ciro è in ospedale. Lei si mette a urlare, scappa dalla trasmissione e per mesi non si parla d’altro. 

«La polizia aveva indagato e la chiamata arrivava da un bar di Roma. Era vera». 

Questo non  prova niente: il sospetto è che fosse tutto programmato per alzare l’audience.

«Ma gli ascolti erano già alti».

 

Possibile che la Rai non avesse filtri per le chiamate?

«Questa donna, mi hanno detto, aveva telefonato per altri motivi. Richiamata dalla Rai, mi ha detto quella cosa. Che dovevo fare?».

 

sandra milo false nozze cuba

Poteva essere un copione. 

«Ma non recitavo. Anche se tanti lo pensano».

C’è da capirli: lei è un’attrice. Ha girato film Il generale Della Rovere con Roberto Rossellini, Adua e le compagne con Antonio Pietrangeli, 8 1/2 e Giulietta degli spiriti con Federico Fellini. Che è anche stato il suo amante per molti anni.

«Diciassette, per essere precisi. Io ero innamorata. Lui no: gli piacevo molto, ma non era innamorato. Lo è stato, forse, quando l’ho lasciato».

 

Ci sono diverse foto di lei vicino a sua moglie, Giulietta Masina: ha fatto fatica a fingere di essere solo una buona amica di Fellini, non l’amante?

sandra milo false nozze

«Era una donna intelligente. Credo sapesse, ma amava suo marito e capiva».

 

 

Da amante, può essere difficile trattenere un bacio, recitare indifferenza.

«Mai fatti abbracci amorosi davanti alla Masina. Io ero realmente paralizzata con Federico. Lo ascoltavo, eseguivo. Non pensavo, stavo immobile. Mi sono sempre trattenuta, ma non per la Masina. Ero innamorata paralizzata. Mi dava gli appuntamenti segreti, poi non arrivava. Il giorno dopo, neanche si scusava. E io zitta».

 

Anche la Masina stava zitta.

«Però era una donna vivace in tutti i sensi, ma in modo segreto. Un esempio. Lei un giorno mi chiama e mi mostra una stanza immensa con cento abiti da sera scintillanti, tipo la caverna di Alì Babà. “Ma Giulietta, perché non li metti mai?”, le dico. “A Federico non piace”, risponde. Voglio dire che lei non rinunciava alle cose belle, ma si adattava a prendere le sembianze di quello che voleva lui. E per lui recitava in pubblico il ruolo della moglie borghese». 

SILVIA TOFFANIN SANDRA MILO

 

E lei, Sandra, ha mai tradito Fellini?

«Molte volte. La morale comune condanna il tradimento, però io non ho mai sentito sensi di colpa. Ma, mentre Federico mi raccontava i suoi tradimenti, io mai. Perché tacere non è mentire. È solo una parte che tieni per te».

Ha tradito anche i suoi ex mariti, Cesare Rodighiero e Ottavio De Lollis?

«Tutti abbiamo mille tentazioni. O ti chiudi o no».

 

È stata fidanzata anche di Bettino Craxi.

«Non fidanzata: ero la sua amante. È durata tre anni. Un amore vero, un rapporto vivo. Lui mi piaceva molto, era così fantasioso».

Era amica anche di sua moglie Anna: davanti a lei faceva finta di essere solo amica del segretario socialista?

SANDRA MILO

«Con Anna avevamo una simpatia reciproca. Ma lei preferiva vivere a Milano, Roma non le piaceva, non ci voleva venire. Era una donna speciale, probabilmente sapeva».

 

Si dice che Craxi avesse molte amanti.

«Non in contemporanea. Non teneva tante donne insieme. Ania Pieroni, un rapporto forte, era arrivata dopo di me. Tutti quanti dicevano che anche Andreotti avesse molte amanti. Ma io sento che non era così».

 

Un politico e tante donne: che differenza vede tra Craxi e Berlusconi?

«Io sono stata molte volte al Raphaël, il quartier generale di Bettino, ma non c’erano escort. Craxi si circondava di poche persone, non c’erano solo donne, ma molti intellettuali. Ricordo Bettiza. Devo dire che anche a Bettino piaceva cantare».

 

sandra milo ringrazia gli invitati (2)

I due sono diversi anche nel fare sesso, secondo lei?

«Berlusconi, volendo credere ai giornali, fa quello che fanno tutti. Solo che lui, da quando è stato lasciato dalla moglie, lo fa apertamente. Prende la vita a morsi. Bettino non era così: lui si legava con le persone, aveva sentimento. C’era anche il sesso, ovvio, ma sempre con il cuore».

 

Berlusconi era legato a Craxi, in quel periodo: lei lo frequentava?

«Ricordo un pranzo a Milano con lui, Montanelli e una mia amica. Berlusconi gentile e galante, mi propose di andare a Mediaset, ma io ero in Rai, lavoravo a Mixer con Minoli, altro socialista. Ci andai anni dopo, a Mediaset».

sandra milo ringrazia gli invitati (1)

 

Lei è sempre stata legata al mondo socialista.

«A dodici anni avevo la salute cagionevole e ho letto molto: Marx, Prudhomme, Engels. Da lì, mi sono piaciute le idee socialiste: detesto che pochi abbiano tutto. Poi ho conosciuto Nenni, Pertini che veniva a casa mia con la moglie, la Voltolina. Arrivava a casa anche Pasolini. E tanti altri: ricevevo moltissimo allora».

 

Martelli, delfino di Craxi?

«Bellissimo ragazzo, ma io amo frequentare le persone che sento vere».

 

Spesso socialisti.

«Per il socialismo, il mio credo, facevo anche campagne elettorali. Soprattutto per i fedelissimi di Craxi, come Fabrizio Cicchitto. Per l’attuale portavoce Pdl alla Camera ho fatto uno spot gratis alla sua Tv regionale. E nessuno mi diceva grazie, eh» .

 

Adesso frequenta socialisti?

«Ma perché, ci sono socialisti?».

 

E con Berlusconi, si fidanzerebbe?

«Ma certo, subito. Finalmente uno a cui piacciono le donne. Anche troppo. In questo mondo di gay, lui almeno è una certezza».

sandra milo marcello mastroiannisandra milo con ottavio de lollissandra milo modella a milano 16 annisandra milosandra milosandra milosandra milo sandra milo battesimo di azzurrasandra milo con federico fellinisandra milo da bambinasandra milosandra milo e ottavio de lollissandra milo lelio luttazzisandra milo chi ciro5sandra milo sandra milo sandra milo fellinisandra milo cirosandra milo fellini sandra milosandra milo sandra milo con i figli ciro, maria azzurra e debora

 

Ultimi Dagoreport

jackie kennedy e gianni agnelli a ravello nel 1962

JOHN KENNEDY E’ STATO IL PIÙ INFEDELE PUTTANIERE DEL XX SECOLO MA SUA MOGLIE JACQUELINE S’ATTACCAVA COME UN’IDROVORA A OGNI AUGELLO A PORTATA DI MANO (DAI DUE COGNATI ROBERT E TED PASSANDO PER SINATRA, BEATTY, MARLON BRANDO E VIA CHIAVANDO) - L’8 AGOSTO 1962, TRE GIORNI DOPO LA MORTE DI MARYLIN MONROE, JACKIE (INCAZZATA PER LE INDISCREZIONI SULLA LIAISON TRA IL MARITO E L’ATTRICE) RAGGIUNSE RAVELLO, SULLA COSTIERA AMALFITANA: FU ACCOLTA COME UNA REGINA DALL’ALLUPATISSIMO GIANNI AGNELLI – PER JACKIE, RAVELLO FECE RIMA CON PISELLO E LA VACANZA DIVENNE UN’ALCOVA ROVENTE (“LA VACANZA PIÙ BELLA DELLA SUA VITA”, RIPETEVA) AL PUNTO DA TRATTENERSI PIU’ DEL PREVISTO FINCHÉ NON PIOMBARONO 007 AMERICANI A PRELEVARLA COME UN ALMASRI QUALUNQUE PER RIPORTARLA A WASHINGTON DAL MARITO CORNUTO E INCAZZATO - LA VORACE JACKIE IMPARÒ A FARE BENE I POMPINI GRAZIE ALL'ATTORE WILLIAM HOLDEN: “ALL'INIZIO ERA RILUTTANTE, MA UNA VOLTA PRESO IL RITMO, NON SI FERMAVA PIÙ” –PER RIPICCA CI FU ANCHE UNA LIASON MARELLA AGNELLI-JOHN KENNEDY (CONFIDENZA DI INFORMATISSIMA SOCIALITE) - VIDEO

edmondo cirielli maria rosaria campitiello paolo di maio

“INUTILE FRUSTARE UN CIUCCIO MORTO, CAMBIA SPACCIATORE” – A PARLARE NON È UN HATER ANONIMO MA UN VICEMINISTRO DELLA REPUBBLICA: EDMONDO CIRIELLI, ESPONENTE DI SPICCO DI FRATELLI D'ITALIA E NUMERO DUE DI TAJANI AGLI ESTERI, CHE SBROCCA SU FACEBOOK E INSULTA IL SINDACO DI NOCERA INFERIORE, PAOLO DI MAIO – A FAR ANDARE FUORI GIRI CIRIELLI È STATO UN POST DEL PRIMO CITTADINO SU ALCUNI INCARICHI DELLA COMPAGNA AL MINISTERO DELLA SALUTE, MARIA ROSARIA CAMPITIELLO – LA VIOLENTISSIMA REPRIMENDA DI CIRIELLI: “NELLA VITA PRIVATA NON HAI MAI FATTO NIENTE DI BUONO" - COME MAI CIRIELLI SE L’È PRESA COSÌ TANTO? FORSE SENTE LA SUA CANDIDATURA A GOVERNATORE DELLA CAMPANIA CHE SI ALLONTANA? O TEME UNA SCONFITTA BRUCIANTE, ASSAI PROBABILE SE IL CENTROSINISTRA RITROVA L’UNITÀ?

igor taruffi elly schlein

DAGOREPORT - QUALCUNO DICA A ELLY SCHLEIN CHE STA AFFONDANDO IL PD! - NON SOLO TOSCANA E UMBRIA, DALLA CAMPANIA ALLA SICILIA FINO ALLA PUGLIA, SI MOLTIPLICANO I PROBLEMI SUI “TERRITORI” - A FINIRE NEL MIRINO LO “SPICCIAFACCENDE” DI ELLY, IGOR TARUFFI, RESPONSABILE ORGANIZZAZIONE DEL NAZARENO. DOVE C’È LUI, C’È CASINO, VISTA LA SUA PROPENSIONE A SALVAGUARDARE I CACICCHI FEDELI ALLA MIGLIORE ALLEATA DEL GOVERNO MELONI - IN SUO SOCCORSO È ARRIVATO ANCHE IL BERSANIANO NICO STUMPO CHE NON RIESCE AD EVITARE I PASTICCI CHE "LO STRATEGA IN VERSIONE PIZZICAGNOLO" TARUFFI COMBINA A CAUSA DELLA SCARSA CONOSCENZA DELLE REGOLE E DELLE DIVERSE REALTA’ LOCALI. E PER LA PRIMA VOLTA…

giorgia meloni ursula von der leyen donald trump dazi matteo salvini

DAGOREPORT – LA LETTERINA DELL’AL CAFONE DELLA CASA BIANCA È UNA PISTOLA PUNTATA ALLA TEMPIA DEI LEADER EUROPEI, CUI È RIMASTA UNA SOLA VIA DI USCITA, QUELLA COSIDDETTA “OMEOPATICA”: RISPONDERE AL MALE CON IL MALE. LINEA DURA, DURISSIMA, ALTRIMENTI, ALLE LEGNATE DI TRUMP, DOMANI, ALL’APERTURA DELLE BORSE, SI AGGIUNGERANNO I CALCI IN CULO DEI MERCATI. LA CINA HA DIMOSTRATO CHE, QUANDO RISPONDI CON LA FORZA, TRUMP FA MARCIA INDIETRO - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” ORMAI È RIMASTA L’UNICA A IMPLORARE, SCODINZOLANTE, “IL DIALOGO” COL DAZISTA IN CHIEF, NEMMENO LE CIFRE CATASTROFICHE SULLE RIPERCUSSIONI DELLE TARIFFE USA SULLE  AZIENDE ITALIANE, TANTO CARE ALLA LEGA, HA FERMATO I DEMENZIALI APPLAUSI ALLA LETTERA-RAPINA DA PARTE DI MATTEO SALVINI – ASCOLTATE JOSEPH STIGLITZ, PREMIO NOBEL PER L’ECONOMIA: “TRUMP NON AGISCE SECONDO ALCUN PRINCIPIO ECONOMICO, NON CONOSCE LO STATO DI DIRITTO, È SEMPLICEMENTE UN BULLO CHE USA IL POTERE ECONOMICO COME UNICA LEVA. SE POTESSE, USEREBBE QUELLO MILITARE’’

steve witkoff marco rubio sergei lavrov

RUBIO, IL TAJANI STARS AND STRIPES – IL SEGRETARIO DI STATO AMERICANO NON TOCCA PALLA E SOFFRE IL POTERE DI STEVE WITKOFF, INVIATO DI TRUMP IN MEDIO ORIENTE CHE SE LA COMANDA ANCHE IN UCRAINA. IL MINISTRO DEGLI ESTERI USA PROVA A USCIRE DALL’ANGOLO PARLANDO DI “NUOVA IDEA” DELLA RUSSIA SUI NEGOZIATI IN UCRAINA. MA IL MINISTRO DEGLI ESTERI DI PUTIN, LAVROV, SUBITO VEDE IL BLUFF: “CONFERMIAMO LA NOSTRA POSIZIONE” – TRUMP AVEVA OFFERTO DI TUTTO A WITKOFF, MA L’IMMOBILIARISTA NON HA VOLUTO RUOLI UFFICIALI NELL’AMMINISTRAZIONE. E TE CREDO: HA UN CONFLITTO DI INTERESSE GRANDE QUANTO UN GRATTACIELO...