vladimir putin prepara il bavaglio per twitter e gli altri social

PUTIN PREPARA IL BAVAGLIO SOCIAL - IN RUSSIA SCATTA IL FRENO PUNITIVO A TWITTER, UFFICIALMENTE PER NON AVER RIMOSSO POST CON CONTENUTI SU DROGA E PORNOGRAFIA: MA DIETRO C'È UNA STRATEGIA CHE PUNTA A OSCURARE ANCHE FACEBOOK, GOOGLE E TIKTOK, DOVE ABBONDANDO I MESSAGGI PRO NAVALNY - MOSCA STA INIZIANDO LO STESSO PERCORSO SEGUITO DALLA CINA, CHE IMPEDISCE L'ACCESSO A MOLTI SITI OCCIDENTALI...

Giuseppe D'Amato per "Il Messaggero"

 

vladimir putin

La risposta russa alla fine è arrivata. L'Autorità per le comunicazioni federale (Roskomnadzor) ha disposto ieri il «rallentamento» di Twitter. È la prima volta che viene attuata una misura del genere. Secondo Mosca la compagnia americana non ha rimosso circa 3 mila post, vietati in Russia, riguardanti suicidi, droga e pornografia. A nulla, è stato spiegato, erano valse finora precedenti minacce e multe.

 

La vicenda giudiziaria si trascina dal 2017. «Non abbiamo il desiderio di bloccare qualcuno - ha spiegato il portavoce del Cremlino, Dmitrij Peskov -, ma è ragionevole prendere misure per forzare queste compagnie a tenere conto delle nostre leggi». Roskomnadzor ha ora dato tempo a Twitter per adempiere alle proprie richieste, altrimenti seguiranno relativi provvedimenti.

 

porno su twitter 7

LE TECNOLOGIE

Mosca mostra così i muscoli, utilizzando nuove tecnologie nel quadro del progetto Internet sovrano, chiamato da altri Internet russo, approvato in Parlamento nel 2019. Qualcuno è anche arrivato ad ipotizzare la volontà politica di staccare il ramo russo dal web internazionale.

 

PUTIN E XI JINPING

La Russia starebbe iniziando lo stesso percorso seguito dalla Cina, che impedisce l'accesso a numerosi siti occidentali. In precedenza, tra il 2018 ed il 2020, Mosca aveva tentato invano di bloccare sul territorio nazionale il sistema di messaggistica Telegram, andando incontro a figuracce inattese e provocando disservizi in serie. Adesso viene utilizzata un'altra strategia, con l'uso dei DPI (installati presso i provider) e non più degli account IP. Ma anche ieri, come nel caso di Telegram, l'intero sistema ne ha risentito del rallentamento.

 

cremlino

Numerosi siti ufficiali, anche governativi - tra cui quello del Cremlino, della Duma e di vari ministeri - hanno avuto problemi tecnici, rimediati solo nella tarda giornata. Quanto successo (ossia gli effetti collaterali), ha commentato Stanislav Selezniov, capo di una Ong, «dimostra l'impreparazione tecnica da parte di chi ha attuato tale provvedimento».

 

Stando ad Andrej Soldatov, esperto di sicurezza cibernetica, quanto accaduto è soltanto una prova, un messaggio di fare attenzione da parte delle autorità recapitato ai social media. Secondo gli specialisti del settore oltre a Twitter in futuro altre piattaforme occidentali verranno presto soggette ad analoghe misure.

 

vladimir putin prepara il bavaglio per twitter e gli altri social

«Questo è solo l'inizio - prevede Michail Klimariov, direttore della Società di protezione di Internet - Facebook e Google saranno i prossimi. Stanno mandando un segnale forte». A breve in aprile sono in agenda presso un tribunale moscovita nuove udienze contro Twitter, Facebook, Google, TikTok e Telegram per non aver rimosso messaggi collegati con le manifestazioni di protesta contro l'arresto del blogger e politico, Aleksej Navalnyj, ora detenuto in carcere, manifestazioni registratesi in tutto il Paese a cavallo tra gennaio e febbraio.

 

NAVALNY

I social media sono utilizzati tantissimo dalle opposizioni anti-Cremlino e hanno ormai un'efficacia e influenza paragonabili a quelle delle televisioni, completamente controllate dal potere. Il caso Navalnyj, una sfida considerata serissima, va inquadrato anche in questo scenario di scontro mediatico. Le giovani generazioni, fino ai quarantenni compresi, si informano solo su queste piattaforme, contro le quali il potere fino ad oggi si è mostrato inerme, subendone del tutto il peso.

 

LE ELEZIONI

alexei navalny vladimir putin

I social media sono poi considerati nelle stanze del potere moscovita un mezzo utilizzato dall'Occidente per interferire in questioni interne. Quest'anno a settembre sono programmate le elezioni parlamentari. Ecco un'altra ragione della stretta. Al Forum economico di Davos il presidente russo Vladimir Putin ha accusato i giganti del web di «controllare la società», di «competere contro gli Stati» e di «restringere il diritto di esprimere liberamente i propri punti di vista».

 

In gennaio la Russia aveva anche criticato Twitter per aver annullato l'account dell'ex presidente Usa Donald Trump e qualche giorno fa Facebook per aver censurato articoli della stampa pro-Cremlino. Mosca afferma di avere proprie opinioni e di avere il diritto di sostenerle. L'Occidente, invece, controbatte e le definisce «mistificazioni, falsificazioni e propaganda».

navalnyalexei navalny 8proteste pro navalny in russia alexei navalny 3arresti alla protesta per la liberazione di navalny 9alexei navalny 6arresti alla protesta per la liberazione di navalny 2arresti alla protesta per la liberazione di navalny 8alexei navalny 2alexei navalny 1alexei navalny 5alexei navalny 4arresti alla protesta per la liberazione di navalny 3alexei navalny 7arresti alla protesta per la liberazione di navalny 1 alexey navalny

Ultimi Dagoreport

maurizio belpietro giorgia meloni francesco saverio garofani

A CIASCUNO LA SUA “VERITÀ” - L’ARTICOLO PUBBLICATO DAL QUOTIDIANO DI BELPIETRO SUL "PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È PRATICAMENTE IDENTICO ALLA MAIL RICEVUTA DA MOLTI ALTRI QUOTIDIANI, DA UN ANONIMO CHE SI FIRMAVA "MARIO ROSSI", CHE HANNO DECISO DI IGNORARE LA VICENDA PERCHÉ NON VERIFICABILE - PERCHE' BELPIETRO HA DECISO DI DARE SPAZIO E RISALTO A UNA STORIA COSI' AMBIGUA? HA IN MANO ANCHE UN AUDIO O CI SONO ALTRE RAGIONI? DI CERTO, L'EX ALLIEVO DI VITTORIO FELTRI È UN PO' IN DIFFICOLTÀ: LE COPIE VENDUTE DAL SUO GIORNALE CALANO E "LA VERITÀ" STA DIVENTANDO POST-VERITÀ, CON LO SPAZIO CONCESSO A COMPLOTTISTI, NO VAX E PUTINIANI - FORSE CREARE UN PO’ DI CACIARA CON IL GAROFANI-GATE SERVE A RIPORTARE IL QUOTIDIANO SOTTO I RIFLETTORI - DI SICURO HA FATTO UN FAVORE A GIORGIA MELONI. DEL RESTO, FU LEI NEL 2023 A OPPORSI ALLA VENDITA DEL GIORNALE AD ANGELUCCI, E A TROVARE IN FEDERICO VECCHIONI, AD DI "BONIFICHE FERRARESI" E CARO A LOLLOBRIGIDA, IL "SALVATORE" PRONTO A RILEVARE IL 25% DELLA SOCIETA' EDITRICE BY BELPIETRO - DA ALLORA FIOCCANO INSERZIONI DELLE PARTECIPATE E PEZZI PRO-GIORGIA...

matteo salvini giorgia meloni donald trump vladimir putin sergio mattarella

DAGOREPORT - COME MAI GLI ARTICOLI DELLA “VERITÀ” SUL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” ARRIVANO IL GIORNO DOPO LA RIUNIONE DEL CONSIGLIO SUPREMO DI DIFESA, DI CUI GAROFANI È SEGRETARIO, IN CUI SI È RIBADITA LA LINEA DI “PIENO SOSTEGNO ITALIANO ALL’UCRAINA”? - LA LINEA PRO-KIEV DI GIORGIA MELONI SI E' AFFIEVOLITA DA TEMPO (HA MESSO IN “PAUSA” L'ADESIONE DELL'ITALIA AL PIANO PURL PER LE ARMI USA A KIEV) E SALVINI E' IL SOLITO "FIGLIO DI PUTIN" CHE SI OPPONE A OGNI SOSTEGNO A ZELENSKY - NON SOLO: MATTARELLA, ORMAI DA ANNI, INFIOCINA I SOVRANISMI DI MEZZO MONDO, HA PIU' VOLTE CRITICATO TRUMP, PUTIN, ORBAN, NETANYAHU E AFD (GUARDA CASO TUTTI AMICI DI MELONI E SALVINI) - SE L'AUDIO DI GAROFANI ESISTE, E CERTIFICA UN "COMPLOTTO" E NON UN SEMPLICE RAGIONAMENTO POLITICO, PERCHÉ BELPIETRO NON LO PUBBLICA? IL COLLOQUIO DELL'EX DEPUTATO DEL PD È STATO CARPITO AL RISTORANTE IN UNA "CHIACCHERATA TRA AMICI". SE ESISTE L'AUDIO, CHI LO HA REGISTRATO? UN AMICO? UN PRIVATO CITTADINO CHE HA RICONOSCIUTO GAROFANI, NONOSTANTE FOSSE UN VOLTO POCO NOTO? O IL CONSIGLIERE DI MATTARELLA ERA "ATTENZIONATO"? DA CHI?

tommaso foti galeazzo bignami

CHIAGNI E FOTI – A VOLERE QUEL FENOMENO DI GALEAZZO BIGNAMI COME CAPOGRUPPO DI FDI ALLA CAMERA FU TOMMASO FOTI, CHE SCELSE IL CAMERATA BOLOGNESE COME SUO SUCCESSORE. QUANDO CI FU IL PASSAGGIO DI CONSEGNE, FOTI ASSICURÒ CHE NON AVREBBE POTUTO SCEGLIERE UN SUCCESSORE MIGLIORE (PENSA COM'ERANO GLI ALTRI PRETENDENTI) - DI SICURO BIGNAMI NON È MAI STATO TROPPO ISTITUZIONALE NEGLI INTERVENTI IN AULA: SPESSO PROVOCATORIO, OGNI VOLTA CHE PARLA IRRITA L'OPPOSIZIONE. PARE CHE UNA TELEFONATA DA PALAZZO CHIGI E UN CONSIGLIO “PATERNO” BY FOTI LO AVESSERO INDOTTO A MAGGIOR EQUILIBRIO. SINO A IERI…

sergio mattarella guido crosetto galeazzo bignami adolfo urso giorgia meloni

FLASH! - SULLA QUESTIONE GAROFANI-BELPIETRO, RIMBOMBA IL SILENZIO ASSORDANTE DI GUIDO CROSETTO. CHE LA LINEA DEL MINISTRO DELLA DIFESA E COFONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA SIA PIÙ IN SINTONIA CON IL COLLE CHE CON I CAMERATI DI “PA-FAZZO” CHIGI DI VIA DELLA SCROFA, NON È UNA NOVITÀ. D’ALTRONDE, NEL 2022 FU MATTARELLA A VOLERE CROSETTO ALLA DIFESA, DOPO AVER BOCCIATO IL NOME DI ADOLFO URSO PROPOSTO DA MELONI. ED È SEMPRE STATO CONSIDERATO UN “INTERLOCUTORE” DEL COLLE, TANT’È CHE GUIDONE SMISE DI PARTECIPARE  AI CONSIGLIO DEI MINISTRI POICHÉ TUTTI DAVANTI A LUI TENEVANO LA BOCCUCCIA CHIUSA…

maurizio belpietro giorgia meloni galeazzo bignami francesco saverio garofani sergio mattarella

GIORGIA MELONI NON ARRETRA! DOPO L'INCONTRO AL QUIRINALE CON MATTARELLA, LA DUCETTA HA RIBADITO LA VERSIONE DEL CAMERATA GALEAZZO BIGNAMI: “RAMMARICO PER LE PAROLE ISTITUZIONALMENTE E POLITICAMENTE INOPPORTUNE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI” – AL CONSIGLIERE DI MATTARELLA SARÀ SFUGGITA UNA PAROLA DI TROPPO, MA DA UNA BANALE OSSERVAZIONE POLITICA SUL CENTROSINISTRA AL GOLPE QUIRINALIZIO, CI PASSA UN OCEANO – PERCHÉ BELPIETRO NON PUBBLICA L'AUDIO IN CUI GAROFANI EVOCAVA UN “PROVVIDENZIALE SCOSSONE” (AMMESSO CHE LO "SCOSSONE" NON SI RIFERISSE AL CENTROSINISTRA)? SE LO FACESSE, LA QUESTIONE SAREBBE CHIUSA: PER GAROFANI SAREBBE DIFFICILE RESTARE AL SUO POSTO – IL QUIRINALE AVEVA FATTO SAPERE CHE DOPO L’INCONTRO CI SAREBBE STATO UN COMUNICATO. PER ORA L’HA FATTO LA MELONI: CI SARÀ UN’ALTRA NOTA DAL COLLE? - BIGNAMI INSISTE: "CI HA SORPRESO LA REAZIONE SCOMPOSTA DEL PD, GAROFANI HA CONFERMATO I CONTENUTI E NON HO VISTO PIATTI VOLARE DAL QUIRINALE..."