serena grandi

"DA BAMBINA UN PRETE MI MOLESTÒ" - LA CONFESSIONE DI SERENA GRANDI A "VERISSIMO": "CI ABBRACCIAVA, A ME E ALLA MIA PICCOLA AMICA, E VOLEVA CHE CI BACIASSIMO. NE PARLAI CON MIA MAMMA DOPO ANNI E LEI MI DISSE..." - NEL SUO LIBRO L'ATTRICE SI  RIVOLGE ALL'EX MARITO: “COME SI FA A TRADIRE UNA COME ME? TI HO PERDONATO TUTTO” - “AVEVO SPOSATO UN PREGIUDICATO E SE AVESSI PARLATO AVREI PORTATO A FONDO MEZZO PARLAMENTO E METÀ VATICANO” - LE FOTOGRAFIE NUDA PER GUTTUSO, LO STALKING, L’IPOTIROIDISMO CHE L'HA GONFIATA, IL TUMORE AL SENO CHE L'HA SFIGURATA: “DIVENTERÒ UNA SUORA LAICA” - VIDEO

serena grandi a verissimo 3

VIDEO: L'INTERVISTA A SERENA GRANDI 

https://www.mediasetplay.mediaset.it/article/mediasetplay/verissimo/serena-grandi-bambina-prete-molestie_SE000000000023_a29237

 

1  - SERENA GRANDI: "DA BAMBINA UN PRETE MI MOLESTÒ"

Da www.mediasetplay.mediaset.it

 

Serena Grandi, ospite a Verissimo, ha raccontato di essere stata molestata da bambina: "Era un prete che ci insegnava catechismo. Lui ci abbracciava, a me e alla mia piccola amica, e voleva che ci baciassimo".

serena grandi a verissimo 4

 

"Ne parlai con mia mamma dopo anni e lei mi disse ah ecco perché l'hanno cacciato. Quindi ha fatto anche altre cose ad altre bambine", ha continuato. L'attrice ha confessato di essere stata vittima di molestie diverse volte nella sua vita.

 

"Credo però che siano addirittura peggio la violenza psicologica e la manipolazione. Io ho avuto uomini così che mi hanno manipolata e mi hanno fatto soffrire", ha affermato Grandi che ha detto di aver sporto due denunce contro un suo ex compagno: "Mi ha perseguitata fino a poco tempo fa, avevo paura anche a uscire".

 

 

2 - COSÌ, SERENA

Raffaele Panizza per “D – la Repubblica

 

il libro di serena grandi

Davanti alla stazione di Rimini, proprio dove sua madre Mina, sessantacinque anni fa, respinse il regista Pietro Germi che voleva portarla a Roma a far la dolce vita, a Serena Grandi viene in mente uno dei tanti uomini che l'hanno spinta a non volerne più sapere, degli uomini.

 

«Era un assicuratore napoletano, mostruoso, autore di decine di truffe», racconta guidando nel traffico la sua utilitaria, tra la nebbia di novembre e la luce dei ricordi. «Per conquistarmi mi invitò a Sharm El Sheik, dove teneva ormeggiato un sottomarino.

 

Sapevo che aveva fatto la stessa scena con Ornella Muti e Lucrezia Lante della Rovere: così mi godetti la gita sott'acqua e poi gli diedi buca. Mi fece anche trovare sotto casa una Ferrari Bianca, col fiocco rosa. La rimandai indietro».

 

serena grandi 6

Sul tavolo del suo piccolo salotto, in una palazzina dietro il Grand Hotel di Rimini - dove in tubino nero e pelliccia di volpe argentata sposò negli anni Ottanta l'antiquario romano Beppe Ercole - c'è la prima copia della sua biografia epistolare: Serena a tutti i costi (Giraldi Editore, 145 pagine, in uscita il 2 dicembre).

 

serena grandi 2

 

 

 

Venticinque lettere mai spedite, tra cui una a Tinto Brass che le donò la fama grazie al ruolo di Miranda e un'altra proprio all'ex marito, un playboy finito nei guai negli anni Settanta per lo scandalo di droga della discoteca romana Number One, uomo fascinoso e ricchissimo capace di ammaliarla e umiliarla decine di volte:

 

«Come si fa a tradire una come me?», gli chiede idealmente nel libro, «guardo questa foto del battesimo di Edoardo e dietro di noi, con nostro figlio in braccio, ci sono tante donne.

 

Ho capito solo col tempo che erano tutte tue amanti. Le avevi invitate senza pensare che avresti potuto ferirmi. Come hai potuto? Non puoi rispondermi, caro Beppe, ma sappi che ti ho perdonato per tutto».

 

serena grandi 4

 

Ci sono poi le missive amare a Pupi Avati e Paolo Sorrentino, che l'ha voluta ne La grande bellezza per poi trattarla con indifferenza:

 

«Sul set si trasformava» racconta, «costringeva a prove massacranti, a dimenarsi come ossessi anche quando la cinepresa era lontana, e a girare di notte anche le scene diurne. Erano tutti scontenti, tutta una gran fatica».

 

 

serena grandi 1

 

 

 

 

L'umidità della Romagna d'inverno, insieme ai ladri e ai creditori, consumano intanto ciò che è rimasto della sua vita, dei novanta film, delle "gambe più belle del cinema", del "complesso d'Edipo più dolce del secolo", come scrivevano i giornali.

 

La finestra della sala è ancora in frantumi, dopo che alcuni malviventi di dubbia cultura hanno fatto irruzione rubando tutto ciò che c'era da rubare, comprese tre borsette Kelly di Hermès: «Ne hanno lasciata solo una, col fondo sfasciato e che non si può più riparare».

 

serena grandi 3

 

 

 

Per fortuna, i bifolchi non si sono accorti delle gouache napoletane del Seicento appoggiate al muro scrostato dove vive Luisita, il pappagallo gigante che ripete "Oh Romeo Romeo" e vive con lei da tredici anni, insieme a un bassotto e un chihuahua.

 

E non hanno visto neppure il ritratto di spalle, appeso sopra il letto, che le fece Renato Guttuso invitandola a vent'anni nel suo appartamento romano di Palazzo del Grillo: «Mi scattava delle fotografie, nuda, e su quelle dipingeva» racconta, nella camera piena di foto e coi riscaldamenti spenti.

 

serena grandi 5

«Mio marito era gelosissimo e non permise più che tornassi». Sospira pensando alle case stupende del passato, la villa all'Olgiata e l'appartamento milanese nella Torre Velasca che le pagava un amante.

 

Mentre la casa dell'ombroso adesso è già finita all'asta una volta, strascico di vicende spiacevoli legate al fallimento del ristorante riminese "La locanda di Miranda": «Pensi che il mio compenso per il Grande Fratello Vip è stato sequestrato direttamente alla Endemol dall'autorità giudiziaria» racconta, aggiungendo che l'incaricato del procedimento d'incanto, un belloccio "tale e quale a Stefano Accorsi", le ha fatto capire più di una volta che vorrebbe portarsela a letto: «Ma io non ho rapporti carnali da più di quattro anni», confida, «gli uomini mi sono venuti a noia, anzi a vomito, e con loro e col sesso ho chiuso».

 

serena grandi nel 1990

In compenso, ed è giusto dirlo, è arrivato il risarcimento per la storia di droga che la travolse nel 2003, centomila euro versati sul suo conto dal ministero della Giustizia per i danni causati dai sei mesi d'arresti domiciliari seguiti alle accuse, risultate poi infondate, di detenzione e spaccio di cocaina.

 

E anche qui: uomini, uomini sempre addosso: «Avevo sposato un pregiudicato e pagai per tutti», dice, «se avessi parlato, avrei portato a fondo mezzo Parlamento e metà Vaticano».

 

Sua madre Mina, la gelataia della stazione di Rimini "bella, maggiorata e sorridente", chissà per dir cosa e arrivar dove da ragazzina le ripeteva: "Serena, ricordati che non siamo nate puttane”.

 

serena grandi ai telegatti del 1990

Dino Risi invece, sul set di Teresa, amava sottolineare il contrario: "Se non sei puttana, e anche bugiarda, non puoi fare l'attrice". In mezzo, nella ricerca di una sintesi tra questi due elastici eterodiretti e mortali, Serena Grandi ha dovuto costruire se stessa e la sua carriera.

 

E chissà quante altre dive e quante donne della generazione delle libere-non libere, delle emancipate-non emancipate, hanno vissuto qualcosa di parallelo o di simile.

 

serena grandi le foto di gioia

Il libro di Serena Grandi, nelle sue tenere e spesso tremende contraddizioni, in questo senso appare un interessante scavo in una non lontana archeologia del femminile, aggravata dallo stigma verso una donna quasi colpevolizzata per aver perso la bellezza, come fosse frutto di una corruzione dell'anima e non invece un ipotiroidismo che l'ha gonfiata, e un tumore al seno che l'ha sfigurata.

 

serena grandi le foto di gioia

E poi certo, pian piano, ci si sono messi anche la solitudine, la sfiducia di una sciagurata autoconsegna al maschile per affermare il proprio fragile femminile: «Credo di esser stata l'ultimo agnello sacrificale di un mondo patriarcale che andava esaurendosi», dice, mentre il pappagallo urla un nitido "Amore mio", «alle donne di oggi però consiglierei di fare lo stesso: meglio i Cartier dei fiori. Quando ti mollano sola e nella merda i primi appassiscono, gli altri almeno puoi andare a venderli».

 

rimini rimini 5 serena grandi

Sul tavolo, sotto un vassoietto di sushi, una cartelletta contiene le denunce per stalking che negli ultimi mesi ha dovuto depositare contro l'ultimo fidanzato, che ancora si presenta sotto casa facendola vivere con una mazza di ferro vicino alla porta, nel terrore di ogni rumore: «Sa cosa mi hanno detto i Carabinieri? Di assumere un albanese e mandare ad aprire lui, la prossima volta che si presenta».

 

excelsior serena grandi

 

Al collo, Serena Grandi porta ancora la fede nuziale e una vistosa croce di diamanti. Ricorda il prete che da bambina la conduceva nel suo ufficio per toccarla, oppure la costringeva a baciare sulla bocca la sua amichetta Giuliana, spingendole una contro l'altra nel suo abbraccio schifoso: «Forse m'ero allontanata da Dio anche per quello. Ma oggi l'ho ritrovato». Confida di frequentare da mesi la chiesa della Parola della Grazia, a Riccione, dove l'ha introdotta un toelettatore per cani divenuto il suo confessore.

 

E lì, spinta da un pastore brasiliano, ha trovato la sua missione: «Dedicarmi agli altri, curare lo spirito e tenere le anime lontane dal consumismo. Il mio percorso è iniziato da tempo: diventerò una suora laica».

serena grandi roba da ricchi

 

Proprio come Claudia Koll, altra creatura archeologica della costola di Tinto Brass, in un tragico "così fan tutte": «Ero una pecorella smarrita», dice, accendendosi una sigaretta che le farà subito venire la tachicardia, «ora, non lo sono più».

serena grandi roba da ricchi

serena grandi a verissimo 2serena grandi a verissimo 1serena grandi a verissimo 5serena grandi a verissimo 6

serena grandi my italy serena grandi paolo villaggio rimini riminiserena grandi desiderando giulia 7serena grandi tranquille donne di campagna paolo villaggio serena grandi rimini rimini serena grandi desiderando giuliapiero chiambretti serena grandiserena grandi luca iacomonile foto di gioia serena grandi serena grandi luca iacomoniserena grandi desiderando giulia 3serena grandi in teresa 1serena grandi a pomeriggio cinque 2serena grandi in teresa 2luca barbareschi serena grandi teresa serena grandi teresa serena grandi in teresaserena grandi desiderando giulia 0serena grandi desiderando giulia serena grandi peppino di capri foto di bacco (2)serena grandi foto di baccoSERENA GRANDIserena grandi caterina balivoserena grandiSERENA GRANDISERENA GRANDIserena grandi corinne clery foto di bacco (1)serena grandiSERENA GRANDISERENA GRANDISERENA GRANDI E TINTO BRASSSERENA GRANDIserena grandi corinne clery serena grandi in lingerieSERENA GRANDIserena grandiSERENA GRANDIpaolo villaggio serena grandi roba da ricchi

Ultimi Dagoreport

moravia mussolini

‘’CARO DUCE TI SCRIVO...’’, FIRMATO ALBERTO MORAVIA - “AMMIRO L'OPERA DEL REGIME IN TUTTI I VARI CAMPI IN CUI SI È ESPLICATA E IN PARTICOLARE IN QUELLO DELLA CULTURA. DEBBO SOGGIUNGERE CHE LA PERSONALITÀ INTELLETTUALE E MORALE DELLA ECCELLENZA VOSTRA, MI HA SEMPRE SINGOLARMENTE COLPITO PER IL FATTO DI AVERE NEL GIRO DI POCHI ANNI SAPUTO TRASFORMARE E IMPRONTARE DI SÉ LA VITA DEL POPOLO ITALIANO” (1938) - LE 998 PAGINE DEI “TACCUINI” DI LEONETTA CECCHI PIERACCINI SONO UNA PREZIOSISSIMA MEMORIA, PRIVA DI MORALISMO E DI SENTIMENTALISMO, PER FICCARE IL NASO NEL COSTUME DELL’ITALIA LETTERARIA E ARTISTICA FINITA SOTTO IL TALLONE DELLA DITTATURA FASCISTA - DAL DIARIO DI LEONETTA PIERACCINI, SPICCANO LA VITA E LE OPERE E LA SERVILE E UMILIANTE LETTERA A MUSSOLINI DEL “SEMI-EBREO” ALBERTO PINCHERLE, IN ARTE MORAVIA – ALTRA NOTA: “SIMPATIA DI MORAVIA PER HITLER. EGLI DICE CHE DEGLI UOMINI POLITICI DEL MOMENTO È QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE PERCHÉ GLI PARE NON SIA MOSSO DA AMBIZIONE PERSONALE PER QUELLO CHE FA...”

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…

giorgia e arianna meloni come le gemelle di shining - fotomontaggio del fatto quotidiano

DAGOREPORT – VI RICORDATE QUANDO GIORGIA MELONI DEFINIVA LA SORELLA ARIANNA UNA “PRIVATA CITTADINA SENZA INCARICHI”? DIMENTICATELO: È IN CORSO UN TENTATIVO DI TRASFORMARE LA PRIMOGENITA DI ANNA PARATORE IN UNA POLITICA NAVIGATA. ECCO COME NASCE L’IMBARAZZANTE NTERVISTA RILASCIATA OGGI DALL'EX MOGLIE DI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA AL “CORRIERE DELLA SERA”, IN CUI ARIANNA RICORDA QUANDO “GUIDAVA IL CAMION NEI VICOLI DI ROMA” PER IL PARTITO, E RIVENDICA: “DA 30 ANNI SIAMO IN POLITICA” – LA FIAMMA MAGICA VUOLE TOGLIERLE L’ETICHETTA DI “SORELLA D’ITALIA”. IL GUAIO È CHE ‘GNA FA: L’UNICO PREGIO CHE ANCHE I COLLEGHI DI PARTITO LE RICONOSCONO È… LA SOMIGLIANZA ALLA SORELLA

del vecchio la stampa angelucci elkann

DAGOREPORT - NON SI STA MAI TRANQUILLI: AL RISIKO FINANZIARIO (MPS-MEDIOBANCA) FINITO TRA LE CARTE DELLA PROCURA DI MILANO, ORA SI AGGIUNGE IL RISIKO EDITORIALE: LA VENDITA DI ‘’’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ AL GRECO KYRIAKOU DIVENTA, GIORNO DOPO GIORNO, UN BORDELLO DI VOCI E RUMORS - C’È CHI ASSICURA CHE LO SBARCO DEL GRECO NON VADA ASSOLUTAMENTE A GENIO AL BOSS DELL’IMPERO MEDIASET, PIER SILVIO BERLUSCONI – CHI SPIFFERA DI UN PRESUNTO INTERESSAMENTO DELLA FAMIGLIA ANGELUCCI, EDITORE DE “IL GIORNALE” E DI “LIBERO”, ALL’ACQUISIZIONE DEL QUOTIDIANO “LA STAMPA”, CHE ELKANN HA MESSO IN VENDITA PER LA SOMMETTA DI 65 MILIONI DI EURO, CHE NON RIENTREREBBE NEL PERIMETRO DEL GRECO CON L’ANTENNA. MA PER IL BOSS DELLA SANITÀ CARO AL GOVERNO L’UNICO MODO DI COMPRARI ''LA STAMPA'' È ALL’EDICOLA: ELKANN NON GLIELO VENDERÀ MAI - A PROPOSITO DI EDITORIA COME ULTIMA UMANA VOLUTTÀ, SI VOCIFERA CHE LEONARDINO DEL VECCHIO VOGLIA COMPRARSI NIENTEMENO CHE “IL FATTO QUOTIDIANO” (DAVVERO URGE LA RIAPERTURA DEI MANICOMI…)