al pacino meital dohan

"ERA IMPOSSIBILE CONTINUARE MA NON MI SENTO VECCHIO” – IL QUASI 80ENNE AL PACINO REPLICA ALLA EX FIDANZATA 40ENNE CHE LO AVEVA MOLLATO PER L'ECCESSIVA DIFFERENZA D'ETA' (ACCUSANDOLO PURE DI ESSERE UN TIRCHIONE): "STARE CON UN PRINCIPE D'ARGENTO E' MISSIONE (QUASI) IMPOSSIBILE ORA CHE LE DONNE HANNO CAPITO CHE LA VERA FELICITA' STA NELL'INDIPENDENZA ECONOMICA" - L'ECCEZIONE CLAUDIO MARTELLI, 77 ANNI CHE CONVOLA A NOZZE CON LIA QUARTAPELLE, 38 ANNI IN MENO...

M.Cor per la Stampa

 

al pacino meital dohan

Le donne non perdoneranno a Meital Dohan di avere distrutto un mito. Immaginarsi Al Pacino con il «braccetto tirato» capace di comprare alla fidanzata 40enne (39 anni meno di lui) solo dei fiori, e anche un po' sonnolento, trasforma tutto in una macchietta. Gli uomini devono invece ringraziare Meital per avergli spiegato in maniera elementare il perché le donne giovani e belle si fidanzano con uomini che potrebbero essere i loro nonni.

 

E non è certo per farsi regalare dei fiori. Perché anche gli uomini più intelligenti fanno di tutto per dimenticarsi il vero motivo. E non si fanno la domanda cruciale: se invece di una star o di un miliardario fosse un comune mortale, magari con la tuta da garagista, avrei lo stesso successo con l' altro sesso?

La storia è antica e si ripete alla rivista LaIsha: «È difficile stare con un uomo così vecchio - ha detto Meital - persino se si tratta di Al Pacino perché la differenza d' età è pesante».

E ancora: «Ho cercato di negarlo, ma a dire il vero ora lui è già un uomo anziano, quindi, pur con tutto il mio amore, non è durata. Mi ha comprato solo dei fiori. Come posso dire educatamente che non gli piaceva spendere soldi?».

 

al pacino meital dohan

Ma stare con un principe d' argento sembra sempre più una missione difficile, soprattutto in tempi in cui le donne hanno capito che la vera felicità sta nell' indipendenza economica. Certo non per tutte è così e qualcuna si innamorerà veramente, ma sicuramente sono molte quelle che a un certo punto abbandonano il vecchietto e si riprendono la gioventù. Lo ha fatto anche la moglie di Michele Placido, Federica, oggi 37enne, la metà degli anni del marito che ha spiegato come troppa distanza anagrafica logori alla distanza: «L' amore cambia. Quando è agli inizi non ci pensi: che un giorno quella differenza d' età vi dividerà per forza di cose, che tra voi ci sarà la vecchiaia, e che sarà abissale».

 

Ha spiegato che «Cambia il corpo, cambiano i muscoli, le forze. Cambia la testa, può togliere i pensieri e il ricordo a un uomo che ha fatto la cultura nel mondo al pari di mostri d' intelletto come Monicelli, Albertazzi. Cambiano i desideri. Le voglie non sono più comuni. È raro che usciamo, ma l' altra sera per esempio eravamo a un concerto di Ermal Meta. Ballavo. Mi ha guardato: "Fede, ma che stai a fà? Che te balli?"».

Non hanno retto nemmeno Eros Ramazzotti ed Erica Pellegrinelli (57 anni lui, 32 lei). Lui assicurava che «lei è più molto più matura della sua età», dando così una spiegazione all' abisso anagrafico tra i due. Ma non basta cantarsela occorre anche che l' altra condivida la tua playlist. E con oltre 30 anni di differenza non è poi così facile.

 

al pacino meital dohan

Nella politica sono tanti gli esempi di queste unioni. Prossimamente sposi a Tel Aviv Claudio Martelli, ex ministro socialista e la parlamentare del Pd Lia Quartapelle. Quasi 40 anni di differenza (77 anni lui, 38 lei) colmati dalla passione comune per la politica. Basterà? Certamente meritano un «in bocca al lupo» che però, come la storia insegna, potrebbe non bastare perchè è difficile rinunciare alla propria giovinezza anche in nome di un grande amore. Come quello tra Richard Gere, 70 anni e Alejandra Silva, figlia dell' ex presidente del Real Madrid Ignacio Silva che dell' eroe di Pretty Woman dice: «È il mio eroe nella vita reale. Ero un po' persa, senza luce, ha dato un senso alla mia vita. Oggi ci apparteniamo».

 

Figuriamoci poi quando a indicare la via dell' altare sono altre ragioni. E non è un segreto, ma un dato statistico il fatto che sempre più vecchietti, anche non famosi, sposano le loro attente badanti. Agli uomini vip piace pensare che non sia così ma in questo campo le regole sono uguali per tutti. Chi aveva chiare le dinamiche degli amori sbilanciati era Mario Monicelli, classe 1915 che si mise nel 1978 con una donna più giovane di lui di 40 anni, Chiara Rapaccini. Venne lasciato anche lui alla soglia della quarta età, e ormai 92 enne spiegò a Vanity Fair che «è facile per un vecchio mettersi con una giovane.

al pacino e meital dohan 2

 

Chi è il vecchio che si rifiuta?Sì, forse, quelli che hanno paura. Paura di essere lasciati e di rimanere soli». E alla domanda se si fosse posto il problema prima di intraprendere la relazione: «Guardi che io sono abbastanza superficiale, non sto ad approfondire più di tanto. Tutti gli uomini, in realtà, lo sono. E quelli che dicono di non esserlo, di solito lo sono più degli altri. Per quanto riguarda la storia con Chiara, nessuno la obbligava a stare con me e io ho messo in conto che lei potesse stufarsi. Infatti oggi sono solo». M.Cor.

 

 

AL PACINO: "ERA IMPOSSIBILE CONTINUARE MA IO NON MI SENTO VECCHIO"

Lorenzo Soria per la Stampa

 

los Angeles In tv, su Amazon Prime Video, Al Pacino proprio in questi giorni è il cacciatore di nazisti in Hunters, una nuova serie ambientata nell' America degli Anni 70: i nazisti non sono scomparsi e non sono rifugiati nei villaggi delle Ande. Sono a Washington, nei palazzi del potere. Sono a New York e in California, e conducono vite all' apparenza normali. Hanno pure una Fuhrer, Lena Holin pronta a proclamare l' avvento del Quarto Reich. E Al Pacino è pronto a tutto per sconfiggerla.

 

al pacino e meital dohan e la figlia olivia

Nella realtà, l' attore sta per compiere 80 anni e viene dalla fine della relazione con l' attrice israeliana Meital Dohan che ha chiuso con parole non proprio lusinghiere nei suoi confronti. Cosa è successo Pacino con la sa ex fidanzata?

«Non lo so, per fortuna non ho letto le sue dichiarazioni, mi sono state risparmiate. Di solito le mie relazioni durano a lungo, e quando invecchi parli di periodi molto lunghi, ma qui è stato impossibile continuare insieme. Basta così, di solito non parlo di queste cose. Lo sanno tutti, non parlo neanche di politica. Semplicemente sono cose personali, non mi interessa parlarne a tutto il mondo».

 

Niente amore e niente politica?

«Non c' è bisogno di parlare tanto: qualsiasi persona attenta può capire i miei sentimenti osservando il mio lavoro. Mi piace l' espressione di Joe Louis, il grande campione dei pesi massimi degli Anni 30: "Parlo sul ring". Quando Picasso dipinse Guernica lo stesso: quello era il suo modo di parlare, la sua Arte».

 

LIA QUARTAPELLE CLAUDIO MARTELLI

Lei tra due mesi compie 80 anni. «Grazie per avermelo ricordato! È solo un numero, tutto dipende da dove ti porta la tua vita, da come ti comporti specialmente quando hai a che fare anche con la fama, una cosa a cui ti devi adeguare. Ricordo che negli Anni 70 il grande Lee Strasberg, una volta in cui mi sentivo un po' fuori dalla mia pelle, mi disse: tesoro, devi semplicemente adattarti. E' semplice, si tratta di adattarsi alle cose che accadono» Il peso degli anni lo sente?

«Ho notato una differenza a metà dei miei 70 anni, è lì che le cose sono un po' cambiate.

Per le altre persone succede a metà dei 50 o dei 60 . Per me, a metà degli anni '70 le cose hanno iniziato a cambiare un po ': il modo in cui percepisco le cose, il modo in cui le guardo. Comunque mi piace dove sono ora, come penso alle cose. Vorrei avere avuto questa prospettiva prima, 20 anni fa. Gli 80? So che ci faranno sopra storie, non i media ma la mia gente, i miei amici. Va bene, spero che si divertano. Ma io non mi sento vecchio, non so come mi sento. Certo, sino a che ho appetito intendo continuare a lavorare».

al pacino e lucila solaal pacino de niroal pacino de niroal pacinodanny aiello al pacinoeugenia chernyshova con al pacino al pacino huntersal pacino e lyndall hobbseugenia chernyshova con al pacino al pacino e beverly d'angelo

 

Ultimi Dagoreport

igor taruffi elly schlein

DAGOREPORT - QUALCUNO DICA A ELLY SCHLEIN CHE STA AFFONDANDO IL PD! - NON SOLO TOSCANA E UMBRIA, DALLA CAMPANIA ALLA SICILIA FINO ALLA PUGLIA, SI MOLTIPLICANO I PROBLEMI SUI “TERRITORI” - A FINIRE NEL MIRINO LO “SPICCIAFACCENDE” DI ELLY, IGOR TARUFFI, RESPONSABILE ORGANIZZAZIONE DEL NAZARENO. DOVE C’È LUI, C’È CASINO, VISTA LA SUA PROPENSIONE A SALVAGUARDARE I CACICCHI FEDELI ALLA MIGLIORE ALLEATA DEL GOVERNO MELONI - IN SUO SOCCORSO È ARRIVATO ANCHE IL BERSANIANO NICO STUMPO CHE NON RIESCE AD EVITARE I PASTICCI CHE "LO STRATEGA IN VERSIONE PIZZICAGNOLO" TARUFFI COMBINA A CAUSA DELLA SCARSA CONOSCENZA DELLE REGOLE E DELLE DIVERSE REALTA’ LOCALI. E PER LA PRIMA VOLTA…

giorgia meloni ursula von der leyen donald trump dazi matteo salvini

DAGOREPORT – LA LETTERINA DELL’AL CAFONE DELLA CASA BIANCA È UNA PISTOLA PUNTATA ALLA TEMPIA DEI LEADER EUROPEI, CUI È RIMASTA UNA SOLA VIA DI USCITA, QUELLA COSIDDETTA “OMEOPATICA”: RISPONDERE AL MALE CON IL MALE. LINEA DURA, DURISSIMA, ALTRIMENTI, ALLE LEGNATE DI TRUMP, DOMANI, ALL’APERTURA DELLE BORSE, SI AGGIUNGERANNO I CALCI IN CULO DEI MERCATI. LA CINA HA DIMOSTRATO CHE, QUANDO RISPONDI CON LA FORZA, TRUMP FA MARCIA INDIETRO - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” ORMAI È RIMASTA L’UNICA A IMPLORARE, SCODINZOLANTE, “IL DIALOGO” COL DAZISTA IN CHIEF, NEMMENO LE CIFRE CATASTROFICHE SULLE RIPERCUSSIONI DELLE TARIFFE USA SULLE  AZIENDE ITALIANE, TANTO CARE ALLA LEGA, HA FERMATO I DEMENZIALI APPLAUSI ALLA LETTERA-RAPINA DA PARTE DI MATTEO SALVINI – ASCOLTATE JOSEPH STIGLITZ, PREMIO NOBEL PER L’ECONOMIA: “TRUMP NON AGISCE SECONDO ALCUN PRINCIPIO ECONOMICO, NON CONOSCE LO STATO DI DIRITTO, È SEMPLICEMENTE UN BULLO CHE USA IL POTERE ECONOMICO COME UNICA LEVA. SE POTESSE, USEREBBE QUELLO MILITARE’’

steve witkoff marco rubio sergei lavrov

RUBIO, IL TAJANI STARS AND STRIPES – IL SEGRETARIO DI STATO AMERICANO NON TOCCA PALLA E SOFFRE IL POTERE DI STEVE WITKOFF, INVIATO DI TRUMP IN MEDIO ORIENTE CHE SE LA COMANDA ANCHE IN UCRAINA. IL MINISTRO DEGLI ESTERI USA PROVA A USCIRE DALL’ANGOLO PARLANDO DI “NUOVA IDEA” DELLA RUSSIA SUI NEGOZIATI IN UCRAINA. MA IL MINISTRO DEGLI ESTERI DI PUTIN, LAVROV, SUBITO VEDE IL BLUFF: “CONFERMIAMO LA NOSTRA POSIZIONE” – TRUMP AVEVA OFFERTO DI TUTTO A WITKOFF, MA L’IMMOBILIARISTA NON HA VOLUTO RUOLI UFFICIALI NELL’AMMINISTRAZIONE. E TE CREDO: HA UN CONFLITTO DI INTERESSE GRANDE QUANTO UN GRATTACIELO...

diletta leotta ilary blasi stefano sala pier silvio berlusconi

FLASH – IL BRUTALE AFFONDO DI PIER SILVIO BERLUSCONI SU ILARY BLASI E DILETTA LEOTTA (“I LORO REALITY TRA I PIÙ BRUTTI MAI VISTI”), COSÌ COME IL SILURAMENTO DI MYRTA MERLINO, NASCE DAI DATI HORROR SULLA PUBBLICITÀ MOSTRATI A “PIER DUDI” DA STEFANO SALA, AD DI PUBLITALIA (LA CONCESSIONARIA DI MEDIASET): UNA DISAMINA SPIETATA CHE HA PORTATO ALLA “DISBOSCATA” DI TRASMISSIONI DEBOLI. UN METODO DA TAGLIATORE DI TESTE BEN DIVERSO DA QUELLO DI BABBO SILVIO, PIÙ INDULGENTE VERSO I SUOI DIPENDENTI – A DARE UNA MANO A MEDIASET NON È LA SCURE DI BERLUSCONI JR, MA LA RAI: NON SI ERA MAI VISTA UNA CONTROPROGRAMMAZIONE PIÙ SCARSA DI QUELLA CHE VIALE MAZZINI, IN VERSIONE TELE-MELONI, HA OFFERTO IN QUESTI TRE ANNI…

giorgia meloni elly schlein luca zaia vincenzo de luca eugenio giani elly schlein elezioni regionali

PER UNA VOLTA, VA ASCOLTATA GIORGIA MELONI, CHE DA MESI RIPETE AI SUOI: LE REGIONALI NON VANNO PRESE SOTTOGAMBA PERCHÉ SARANNO UN TEST STRADECISIVO PER LA MAGGIORANZA – UNA SPIA CHE IL VENTO NON SPIRI A FAVORE DELLE MAGNIFICHE SORTI DELL’ARMATA BRANCA-MELONI È IL TENTATIVO DI ANTICIPARE AL 20 SETTEMBRE IL VOTO NELLE MARCHE, DOVE IL DESTRORSO ACQUAROLI RISCHIA DI TORNARE A PASCOLARE (IL PIDDINO MATTEO RICCI È IN LEGGERO VANTAGGIO) – IL FANTASMA DI LUCA ZAIA IN VENETO E LE ROGNE DI ELLY SCHLEIN: JE RODE AMMETTERE CHE I CANDIDATI DEL PD VINCENTI SIANO TUTTI DOTATI DI UN SANO PEDIGREE RIFORMISTA E CATTO-DEM. E IN CAMPANIA RISCHIA LO SCHIAFFONE: SI È IMPUNTATA SU ROBERTO FICO, IMPIPANDOSENE DI VINCENZO DE LUCA, E SOLO UNA CHIAMATA DEL SAGGIO GAETANO MANFREDI LE HA FATTO CAPIRE CHE SENZA LO “SCERIFFO” DI SALERNO NON SI VINCE…