stella rimington

LA REALTA’ MEJO DEL CINEMA – SE VI SIETE MERAVIGLIATI CHE NEI FILM DI JAMES BOND CON DANIEL CRAIG CI FOSSE UNA DONNA A CAPO DELL’MI6 È PERCHE' NON CONOSCETE LA STORIA DI STELLA RIMINGTON CHE E’ STATA PER ANNI A CAPO DEL CONTROSPIONAGGIO INGLESE - PRIMA DI LEI L’IDEA DELLA SPIA DONNA ERA LEGATA ALLO STEREOTIPO DI MATA HARI, ESCORT PREZZOLATA D’ALTO BORDO; AL MASSIMO ERA UNA AMMIRATA NOBILDONNA, SE SPINTA DA MOTIVI IDEOLOGICI…

Maria Gabriella Pasqualini per formiche.net 

 

 

stella rimington 56

Il Financial Times ha pubblicato di recente un piacevole articolo sulle vite segrete delle più importanti attuali agenti donne di MI6 (Secret Intelligence Service). Non ha ricordato colei che nel 1991, divenne direttore generale di MI5 (Security Service – controspionaggio), prima donna a raggiungere la posizione apicale in tutto il settore informativo britannico: Stella Rimington.

 

È molto interessante leggere la sua autobiografia. Stella non aveva iniziato questo lavoro a Londra, né era stata reclutata come agente. Fu un caso della vita.

 

Moglie di un diplomatico, aveva accompagnato nel 1965 il consorte in India a New Delhi. La vita diplomatica l’annoiava profondamente. Accettò molto volentieri l’offerta di un primo segretario accreditato in ambasciata presso il governo indiano. In realtà “il diplomatico” era un agente del controspionaggio. Avendo bisogno di una segretaria dattilografa, propose la posizione a Stella ancora all’oscuro del concetto defence forces for the realm, alla base dell’esistenza di MI5 e MI6.

 

Ottenuto facilmente il nullaosta di sicurezza, entrò dunque in questo mondo segreto, iniziando a prenderne confidenza.

 

Nel 1969, finito il periodo all’estero del marito, Stella tornò a Londra e prese contatto con il suo ex capo di New Delhi.

 

stella rimington 56

Dopo un favorevole colloquio attitudinale con due funzionari del Servizio, fu assunta come segretaria a livello amministrativo iniziale, come le altre. Il massimo ottenibile erano mansioni dirigenziali in Archivio governato solo da donne.

 

Comprese subito che le donne erano viste solo assistenti degli agenti, collaborando in ufficio, non partecipando alla raccolta informativa sul campo e mai a operazioni di intelligence mentre gli uomini erano da subito reclutati come agenti. Né alle donne era garantita una progressione di carriera. Molto interessanti nella sua autobiografia le notazioni su come la donna era considerata nei Servizi: una “segretaria, governante di casa” ad alto livello!

STELLA RIMINGTON

 

Dopo un primo periodo, fu destinata, sempre come assistente, al reparto che si occupava dei Servizi informativi dell’Unione Sovietica, una notevole prova di fiducia. Era il periodo della Guerra Fredda e i Servizi britannici temevano, a ragione, infiltrazioni di agenti doppi. Stella ricorda che tutti lavoravano con il timore che uno dei colleghi potesse essere una spia del blocco sovietico, per cui era applicato il concetto del “non tutti devono sapere tutto”. Dopo la pericolosa vicenda dei “Cinque di Cambridge”, tra cui Kim Philby, già capo della sezione controspionaggio MI6 per due anni e poi ufficiale di collegamento a Washington, vi erano regole ferree per evitare l’uscita di notizie sensibili da quelle strutture.

 

I tempi stavano cambiando. Con grande decisione, agli inizi degli Anni Settanta, gli elementi femminili del Servizio chiedevano di essere meglio utilizzate in settori anche operativi. Fu proprio Stella, in occasione del suo incontro annuale con il capo del personale, a chiedere con decisione le ragioni per le quali le donne non potessero diventare agenti. Anche all’interno del Servizio si iniziava a percepire la necessità di affiancare agli uomini, alcune donne, per efficientare il Servizio, in quel momento in una fase assai difficile di seri problemi con l’Irlanda.

STELLA RIMINGTON

 

Stella si era fatta conoscere per la sua intelligenza e quindi promossa agente. Il suo avanzamento di carriera contribuì a rompere una consolidata prassi. Iniziò in quella fase il reclutamento di elementi femminili anche come agenti.

 

Rimington: una donna che aveva chiare idee sul futuro delle sue simili. Riteneva che un Servizio di intelligence avesse bisogno anche nel settore operativo di donne con la loro sensibilità e potere di sintesi.

 

Era convinta che almeno per i primi tempi, i Servizi informativi nemici non avrebbero mai potuto sospettare di un agente donna, perché allora non era pensabile che un elemento femminile potesse essere impiegato nel settore operativo o dare ordini come capo di dipartimento. L’idea della spia donna era legata allo stereotipo di escort prezzolata, donna di facili costumi; al massimo era una ammirata nobildonna, se spinta da motivi ideologici. Il “mito” di Mata Hari, non spia ma escort di altobordo, ha giocato negativamente per lungo tempo su una seria presenza femminile nell’intelligence.

mata hari 4

 

Stella si fece notare nel contrasto all’eversione divenendo prima direttore della sezione contro terrorismo e nel 1986 direttore del controspionaggio. Nel 1991, direttore generale di MI5, incarico che tenne fino al 1996, quando lasciò il Servizio per limiti di età.

 

La sua stagione dirigenziale dovette spesso affrontare sia il terrorismo irlandese sia quello che si affacciava nel panorama internazionale, con dirottamenti di aerei e forme di lotta cruenta, come sequestri e finale uccisione di ostaggi. Il che comportava la ricerca di un nuovo approccio per fronteggiare le sfide alla sicurezza internazionale.

 

Ebbe, dunque, nuove relazioni più strette con i direttori dei Servizi segreti europei. Un grande impegno per Rimington, che impose un nuovo approccio di MI5 all’intelligence, soprattutto quello di condividere informazioni importanti con gli Stati oltre confine, per allertare qualsiasi territorio stesse sotto minaccia terroristica, partecipando a quasi tutte le riunioni dei direttori dei Servizi informativi occidentali, attuando la nuova filosofia operativa di MI5.

elisabetta belloni foto di bacco (3)

 

Una vera pioniera, non molto conosciuta in Italia, nel settore intelligence, favorendo, con l’esempio della sua serietà e del suo spessore professionale, l’inserimento femminile anche in uno dei settori tradizionalmente appannaggio solo all’elemento maschile.

 

In Italia, il 12 maggio 2021 l’ambasciatore Elisabetta Belloni ha assunto l’incarico apicale di direttore del Dipartimento delle informazioni per la sicurezza (DIS). Altre donne hanno incarichi rilevanti nei nostri Servizi informativi per la sicurezza dello Stato. I tempi sono cambiati.

 

mata hari 5stella rimington cover

Ultimi Dagoreport

xi jinping vladimir putin donald trump

DAGOREPORT – L'INSOSTENIBILE PIANO DI PACE DI TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA UMILIANTE RESA DELL'UCRAINA, HA L'OBIETTIVO DI  STRAPPARE LA RUSSIA DALL’ABBRACCIO ALLA CINA, NEMICO NUMERO UNO DEGLI USA - CIÒ CHE IL TYCOON NON RIESCE A CAPIRE È CHE PUTIN LO STA PRENDENDO PER IL CULO: "MAD VLAD" NON PUÒ NÉ VUOLE SFANCULARE XI JINPING - L’ALLEANZA MOSCA-PECHINO, INSIEME AI PAESI DEL BRICS E ALL'IRAN, È ANCHE “IDEOLOGICA”: COSTRUIRE UN NUOVO ORDINE MONDIALE ANTI-OCCIDENTE – IL CAMALEONTISMO MELONI SI INCRINA OGNI GIORNO DI PIÙ: MENTRE IL VICE-PREMIER SALVINI ACCUSA GLI UCRAINI DI ANDARE “A MIGNOTTE” COI NOSTRI SOLDI, LA MELONI, DAL PIENO SOSTEGNO A KIEV, ORA NEGA CHE IL PIANO DI TRUMP ACCOLGA PRATICAMENTE SOLO LE RICHIESTE RUSSE ("IL TEMA NON È LAVORARE SULLA CONTROPROPOSTA EUROPEA, HA SENSO LAVORARE SU QUELLA AMERICANA: CI SONO MOLTI PUNTI CHE RITENGO CONDIVISIBILI...")

donald trump volodymyr zelensky vladimir putin servizi segreti gru fsb cia

DAGOREPORT - L’OSCENO PIANO DI PACE SCODELLATO DA TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA CAPITOLAZIONE DELL’UCRAINA, ANDAVA CUCINATO BENE PER FARLO INGOIARE A ZELENSKY - E, GUARDA LA COINCIDENZA!, ALLA VIGILIA DELL’ANNUNCIO DEL PIANO TRUMPIANO SONO ESPLOSI GLI SCANDALI DI CORRUZIONE A KIEV, CHE VEDONO SEDUTO SU UN CESSO D’ORO TIMUR MINDICH, L’EX SOCIO DI ZELENSKY CHE LO LANCIÒ COME COMICO - PER OTTENERE ZELENSKY DIMEZZATO BASTAVA POCO: È STATO SUFFICIENTE APRIRE UN CASSETTO E DARE ALLA STAMPA IL GRAN LAVORIO DEI SERVIZI SEGRETI CHE “ATTENZIONANO” LE TRANSIZIONI DI DENARO CHE DA USA E EUROPA VENGONO DEPOSITATI AL GOVERNO DI KIEV PER FRONTEGGIARE LA GUERRA IN CORSO…

andrea orcel unicredit giorgiia meloni giovanbattista fazzolari giancarlo giorgetti francesco gaetano caltagirone lovaglio milleri

DAGOREPORT - SUL RISIKO BANCARIO, DI RIFFA O DI RAFFA, L’ARMATA BRANCA-MELONI HA FATTO L’ENNESIMA FIGURA DI MERDA - DI SICURO, NON POTRÀ PIÙ FAR RIDERE I POLLI BLATERANDO CHE UNICREDIT È UNA BANCA STRANIERA, QUINDI L’OPA SU BANCO BPM VA STOPPATA PERCHÉ È UNA MINACCIA PER LA ‘’SICUREZZA NAZIONALE’’ - PROSSIMAMENTE IL CEO DI UNICREDIT, ANDREA ORCEL, AVRÀ MANI LIBERE PER SCEGLIERE QUALE BANCA PAPPARSI, MENTRE NEI PROSSIMI DUE MESI I GENI DI ‘’PA-FAZZO” CHIGI AVRANNO I NEURONI MOLTO IMPEGNATI PER RISPONDERE CON UNA MODIFICA DELLA LEGGE (CHISSÀ SE AVRÀ EFFETTO RETROATTIVO) ALLA PROCEDURA D'INFRAZIONE DI BRUXELLES - SE POI ORCEL SARÀ COSTRETTO DAL GOVERNO DI BERLINO A VENDERE LA SUA PARTECIPAZIONE IN COMMERZBANK, UNA VOLTA INTASCATO IL RICCO BOTTINO, LE OPZIONI SULLA SUA SCRIVANIA PER EVENTUALI ACQUISIZIONI SAREBBERO SENZA FRONTIERE. E NULLA VIETEREBBE A UNICREDIT DI LANCIARE UNA RICCA OPA SU MPS DI LOVAGLIO-CALTAGIRONE-MEF, OBIETTIVO GENERALI: SAREBBE LA MASSIMA RIVINCITA DI ORCEL SUL GOVERNO SMANDRAPPATO DEL GOLDEN POWER…

beatrice venezi secolo d italia libero verita italo bochino fenice venezia

DAGOREPORT - DI PIÙ STUPEFACENTE DELLA DESTRA CI SONO SOLO I SUOI GIORNALI MALDESTRI. SULLA VICENDA VENEZI A VENEZIA, PRODUCONO PIÙ BUFALE CHE NELL’INTERA CAMPANIA - SI SORRIDE SULLA RINASCITA DEL TEATRO LA FENICE CON “LIBERO” E “LA VERITÀ” MA LA RISATA (PIU’ PERNACCHIO) ARRIVA COL “SECOLO D’ITALIA”: “BUONA LA PRIMA: 7 MINUTI DI APPLAUSI PER VENEZI”. PECCATO CHE NON DIRIGESSE AFFATTO LEI, LA “BACCHETTA NERA”, MA IVOR BOLTON, COME C’È SCRITTO PERFINO NEL PEZZO. INCREDIBILE MA VERO. PERÒ LÌ SOTTO C’È LA GERENZA DEL GIORNALE, DOVE SI SCOPRE CHE NE È DIRETTORE EDITORIALE TALE BOCCHINO ITALO. E ALLORA TUTTO SI SPIEGA

giuseppe conte rocco casalino marco travaglio roberto fic o todde paola taverna elly schlein

DAGOREPORT - DOVE STA ANDANDO A PARARE QUELL’AZZECCAGARBUGLI DI GIUSEPPE CONTE? ALL’INTERNO DEL M5S SI CONTRAPPONGONO DUE POSIZIONI: LA LINEA MOVIMENTISTA ED EUROSCETTICA SQUADERNATA DAGLI EDITORIALI DI MARCO TRAVAGLIO, CONVINTO COM'È CHE IL "CAMPOLARGO" SIA UNA DISGRAZIA PEGGIORE DELL'ARMATA BRANCA-MELONI; CHE HA UNA CERTA PRESA SULLA BASE DEGLI ELETTORI EX GRILLINI - DALL’ALTRA, LA LINEA DI TAVERNA, FICO, PATUANELLI E TODDE, IN SINTONIA CON LA BASE PARLAMENTARE DEI CINQUE STELLE, FAVOREVOLE A UN ACCORDO PROGRAMMATICO DI GOVERNO CON IL PD, ANCHE AL DI LÀ DEL FATTO CHE CONTE SIA, VIA PRIMARIE, IL CANDIDATO PREMIER DELLA COALIZIONE DI CENTROSINISTRA (GOVERNARE SIGNIFICA CONQUISTARE POTERE, POSTI E PREBENDE) – PERCHÉ CONTE ZIGZAGHEGGIA BARCAMENANDOSI CON SUPERCAZZOLE PRIMA DI STRINGERE UN APERTO ACCORDO PROGRAMMATICO COL PD? - COME MAI TA-ROCCO CASALINO, L’APPRENDISTA STREGONE RASPUTINIANO CHE HA CONFEZIONATO PER ANNI LE MASCHERE DEL CAMALEONTISMO DI “CONTE PREMIER”, HA MOLLATO ''LA POCHETTE DAL VOLTO UMANO'' PER FONDARE UN GIORNALE ONLINE?