lollobrigida piazzolla 2

A ROTTA DI LOLLO - COME È FINITO ALL’ASTA IL TESORO DI GINA LOLLOBRIGIDA? SECONDO I MAGISTRATI DELLA PROCURA DI ROMA È STATA UN’AZIONE “PREDATORIA” DELL’ASSISTENTE E PUPILLO ANDREA PIAZZOLLA, CHE AVREBBE CONVINTO LA DIVA A FIRMARE TRE MANDATI PER VENDERE OPERE D' ARTE, ANTICHITÀ E GIOIELLI DEL VALORE MINIMO DI 300 MILA EURO” – IL TUTTO SAREBBE STATO ORCHESTRATO INSIEME ALLA TITOLARE DELLA GALLERIA COLASANTI E UN RISTORATORE, CHE AVREBBERO APPROFITTATO DELLE “CONDIZIONI DI VULNERABILITÀ” DELL’ATTRICE

Ilaria Sacchettoni per il "Corriere della Sera"

 

lollobrigida e piazzolla 2

«Venere e Amore», un dipinto di scuola francese della fine del Settecento, graziosamente alloggiato su una delle pareti di casa Lollobrigida, aveva già preso il largo alla volta di Rue du Faubourg sant' Honoré, acquistato da un collezionista parigino per 14 mila 800 euro circa.

 

Mentre la Bersagliera , 93 anni, si sforza di «rimanere protagonista delle decisioni riguardanti la sorte del proprio patrimonio» i suoi beni, dispersi in rivoli, arricchiscono il catalogo della casa d' aste Colasanti a sua insaputa.

gina lollobrigida su vanity fair

 

È l' ultimo capitolo di quella che i magistrati della Procura romana definiscono «azione predatoria» del suo assistente Andrea Piazzolla, già a processo per circonvenzione di incapace e ora indagato per averla convinta a firmare tre mandati a vendere «cimeli, oggetti d' arte, antichità, preziosi, mobili d' arredo, opere d' arte del valore minimo stimato 300 mila euro».

 

andrea piazzolla

Secondo gli esperti del Nucleo di Polizia economico finanziaria, coordinati dalla pm Laura Condemi, si sarebbe trattato di una spoliazione orchestrata, un gioco di sponda fra Piazzolla, la titolare della galleria in questione, Raffaella Colasanti (poi destinata all' archiviazione) e un ristoratore amico di Piazzolla, Antonio Salvi nel ruolo di intermediario. Unendo le loro energie i tre avrebbero «abusato delle condizioni di vulnerabilità» della diva per appropriarsi dei suoi beni in concomitanza con i lavori di ristrutturazione della sua residenza sull' Appia antica.

 

andrea piazzolla con una pagani huayra

Tutto parte dalla denuncia dell' amministratore di sostegno nominato dal Tribunale, Stefano Agamennone: imbattutosi in un sito che annuncia la vendita all' asta di proprietà della Lollo, l' amministratore si precipita a informare l' autorità giudiziaria sottolineando come molte delle opere in via di cessione, siano state riconosciute dal figlio di Lollobrigida, Andrea Milko Skofic.

gina lollobrigida con il figlio milko skofic

 

A prima vista tutto parrebbe regolare. La casa d' aste Colasanti può esibire un mandato a vendere per conto dell' anziana attrice di Rita Lizzi. Di chi si tratta? Rita Lizzi è un' ex cameriera del ristorante di Salvi, oggi residente nel North Carolina (Usa), la quale disconosce immediatamente, attraverso la sua avvocatessa (Emilia Cibelli), il mandato a vendere le proprietà.

 

La donna, in effetti, ha conosciuto in un' occasione la Lollo - nel locale di Salvi - ma nulla sa di mobili, quadri e ninnoli di sua proprietà e lo fa mettere a verbale. Per chiarire definitivamente l' accaduto i finanzieri ascoltano anche la diva. Davvero vuol separarsi dai suoi ricordi le chiedono mostrandole l' elenco?

gina lollobrigida il tramonto di una dea

 

Neanche per sogno, risponde lei difendendo uno ad uno i suoi oggetti fra cui «molte icone sacre... mai me ne sarei disfatta perché ritengo mi proteggano». Non solo il sacro, ma anche il profano, viene difeso dalla diva: «Era mia intenzione rientrare in possesso dei beni dopo l' esecuzione dei lavori» spiega. L' episodio finisce per convincere il magistrato che sia necessario chiedere i domiciliari per Piazzolla e l' obbligo di firma per Salvi e Colasanti. Ma il gip respingerà la richiesta motivando che, fra le altre cose, Piazzolla è già a giudizio per circonvenzione d' incapace. Restano le accuse.

 

andrea piazzolla con gina lollobrigida

«Da ultimo - scrive il pm - si rappresenta la particolare abilità del Piazzolla non solo nel carpire l' assoluta fiducia della vittima ma anche nel coordinare la trama illecita trasformando sé stesso nell' unico punto di riferimento della Lollobrigida con il mondo esterno».

 

Michele Gentiloni Silveri l' avvocato dei familiari della Lollo commenta: «Stupefatto dal perdurare delle condotte di Piazzolla».

andrea piazzolla con ferrari e kefiahandrea piazzolla gina lollobrigida (4)andrea piazzolla gina lollobrigida (3)andrea piazzolla con ferrari andrea piazzolla e gina lollobrigidalollobrigida piazzolla 2andrea piazzolla con gina lollobrigidaandrea piazzolla con ferrari andrea piazzolla andrea piazzolla su porsche carrera gt

Ultimi Dagoreport

sergio mattarella guido crosetto galeazzo bignami adolfo urso giorgia meloni

FLASH! - SULLA QUESTIONE GAROFANI-BELPIETRO, RIMBOMBA IL SILENZIO ASSORDANTE DI GUIDO CROSETTO. CHE LA LINEA DEL MINISTRO DELLA DIFESA E COFONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA SIA PIÙ IN SINTONIA CON IL COLLE CHE CON I CAMERATI DI “PA-FAZZO” CHIGI DI VIA DELLA SCROFA, NON È UNA NOVITÀ. D’ALTRONDE, NEL 2022 FU MATTARELLA A VOLERE CROSETTO ALLA DIFESA, DOPO AVER BOCCIATO IL NOME DI ADOLFO URSO PROPOSTO DA MELONI. ED È SEMPRE STATO CONSIDERATO UN “INTERLOCUTORE” DEL COLLE, TANT’È CHE GUIDONE SMISE DI PARTECIPARE  AI CONSIGLIO DEI MINISTRI POICHÉ TUTTI DAVANTI A LUI TENEVANO LA BOCCUCCIA CHIUSA…

maurizio belpietro giorgia meloni galeazzo bignami francesco saverio garofani sergio mattarella

GIORGIA MELONI NON ARRETRA! DOPO L'INCONTRO AL QUIRINALE CON MATTARELLA, LA DUCETTA HA RIBADITO LA VERSIONE DEL CAMERATA GALEAZZO BIGNAMI: “RAMMARICO PER LE PAROLE ISTITUZIONALMENTE E POLITICAMENTE INOPPORTUNE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI” – AL CONSIGLIERE DI MATTARELLA SARÀ SFUGGITA UNA PAROLA DI TROPPO, MA DA UNA BANALE OSSERVAZIONE POLITICA SUL CENTROSINISTRA AL GOLPE QUIRINALIZIO, CI PASSA UN OCEANO – PERCHÉ BELPIETRO NON PUBBLICA L'AUDIO IN CUI GAROFANI EVOCAVA UN “PROVVIDENZIALE SCOSSONE” (AMMESSO CHE LO "SCOSSONE" NON SI RIFERISSE AL CENTROSINISTRA)? SE LO FACESSE, LA QUESTIONE SAREBBE CHIUSA: PER GAROFANI SAREBBE DIFFICILE RESTARE AL SUO POSTO – IL QUIRINALE AVEVA FATTO SAPERE CHE DOPO L’INCONTRO CI SAREBBE STATO UN COMUNICATO. PER ORA L’HA FATTO LA MELONI: CI SARÀ UN’ALTRA NOTA DAL COLLE? - BIGNAMI INSISTE: "CI HA SORPRESO LA REAZIONE SCOMPOSTA DEL PD, GAROFANI HA CONFERMATO I CONTENUTI E NON HO VISTO PIATTI VOLARE DAL QUIRINALE..."

consiglio supremo difesa mattarella meloni fazzolari bignami

DAGOREPORT - CRONACA DI UN COMPLOTTO CHE NON C’È: FRANCESCO SAVERIO GAROFANI, CONSIGLIERE DEL QUIRINALE, SI SARÀ ANCHE FATTO SCAPPARE UNA RIFLESSIONE SULLE DINAMICHE DELLA POLITICA ITALIANA IN VISTA DELLE ELEZIONI 2027. MA BELPIETRO HA MONTATO LA PANNA, UTILE A VENDERE QUALCHE COPIA IN PIÙ E A DARE UN ASSIST A FRATELLI D’ITALIA, SEMPRE PRONTA ALLA LAGNA VITTIMISTA – A QUEL TORDO DI GALEAZZO BIGNAMI È SCAPPATA LA FRIZIONE. E DOPO IL SUO ATTACCO AL COLLE, IL SOLITAMENTE CAUTO GIOVANBATTISTA FAZZOLARI È INTERVENUTO PRECIPITOSAMENTE PER SALVARGLI LA FACCIA (E LE APPARENZE CON IL COLLE) - BELPIETRO ESONDA: "ISTITUZIONALMENTE SCORRETTA LA REPLICA DEL QUIRINALE"

alessandra smerilli riccardo campisi alessandra smerilli papa leone xiv

DAGOREPORT - CHI POTRÀ AIUTARE PAPA PREVOST A RIPIANARE IL DEFICIT ECONOMICO DELLA SANTA SEDE? - LEONE XIV EREDITA DA BERGOGLIO UNA COMMISSIONE PER LA RACCOLTA FONDI PER LE CASSE DEL VATICANO, PRESIEDUTA DA MONSIGNOR ROBERTO CAMPISI E IN CUI C’E’ ANCHE LA SUORA ECONOMISTA ALESSANDRA SMERILLI – I DUE HANNO UNA FREQUENTAZIONE TALMENTE ESIBITA DA FARLI DEFINIRE LA “STRANA COPPIA”. SONO ENTRAMBI AMANTI DELLO SPORT, DELLE PASSEGGIATE, DEI VIAGGI, DEL NUOTO IN ALCUNE PISCINE ROMANE ED ANCHE NEL MARE DI VASTO, DOVE SPESSO I DUE SONO VISTI IN VACANZA - LA SALESIANA SMERILLI, IN TEORIA TENUTA A VIVERE IN UNA COMUNITÀ DELLA SUA CONGREGAZIONE, VIVE IN UN LUSSUOSO APPARTAMENTO A PALAZZO SAN CALLISTO, DOVE LA SERA È DI CASA MONSIGNOR CAMPISI, SPESSO CON ALTRI OSPITI ATTOVAGLIATI AL SUO TAVOLO…

nicola colabianchi beatrice venezi alessandro giuli gianmarco mazzi

FLASH! - DA ROMA SALGONO LE PRESSIONI PER CONVINCERE BEATRICE VENEZI A DIMETTERSI DA DIRETTORE DELL’ORCHESTRA DEL VENEZIANO TEATRO LA FENICE, VISTO CHE IL SOVRINTENDENTE NICOLA COLABIANCHI NON CI PENSA PROPRIO ALLE PROPRIE DIMISSIONI, CHE FAREBBERO DECADERE TUTTE LE CARICHE DEL TEATRO – ALLA RICHIESTA DI SLOGGIARE, SENZA OTTENERE IN CAMBIO UN ALTRO POSTO, L’EX PIANISTA DEGLI ANTICHI RICEVIMENTI DI DONNA ASSUNTA ALMIRANTE AVREBBE REPLICATO DI AVER FATTO NIENT’ALTRO, METTENDO SUL PODIO LA “BACCHETTA NERA”, CHE ESEGUIRE IL “SUGGERIMENTO” DI GIULI E CAMERATI ROMANI. DUNQUE, LA VENEZI E’ UN VOSTRO ‘’PROBLEMA”…

emmanuel macron giorgia meloni volodymyr zelensky vladimir putin

DAGOREPORT – MACRON E MELONI QUESTA VOLTA SONO ALLEATI: ENTRAMBI SI OPPONGONO ALL’USO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI IN EUROPA, MA PER RAGIONI DIVERSE. SE IL TOYBOY DELL’ELISEO NE FA UNA QUESTIONE DI DIRITTO (TEME LE RIPERCUSSIONI PER LE AZIENDE FRANCESI, IL CROLLO DELLA CREDIBILITÀ DEGLI INVESTIMENTI UE E IL RISCHIO DI SEQUESTRI FUTURI DI CAPITALI EUROPEI), PER LA DUCETTA È UNA QUESTIONE SOLO POLITICA. LA SORA GIORGIA NON VUOLE SCOPRIRSI A DESTRA, LASCIANDO CAMPO A SALVINI – CON LE REGIONALI TRA CINQUE GIORNI, IL TEMA UCRAINA NON DEVE DIVENTARE PRIORITARIO IN CAMPAGNA ELETTORALE: LA QUESTIONE ARMI VA RIMANDATA (PER QUESTO ZELENSKY NON VISITA ROMA, E CROSETTO NON È ANDATO A WASHINGTON)