maria de filippi mattia santori

SARDINE SÌ O NO? – "LIBERO" ATTACCA I DISCORSETTI DI SANTORI & FRIENDS AD "AMICI": "I TRE AMIGOS CHE ARRINGANO HANNO AFFOSSATO MARIA DE FILIPPI –  "REPUBBLICA": "HANNO USATO  L'OCCASIONE RIUSCENDO A NON FARSENE TRITARE. CON QUESTA MODALITÀ POTREBBERO RECARSI IN QUALSIASI PROGRAMMA SENZA TEMERE DI SOMIGLIARE AI RENZI E BERLUSCONI" – VIDEO

 

 

 

 

1 – COME STARE IN TV SECONDO LE SARDINE

Stefano Balassone per "la Repubblica"

 

A nostro parere le Sardine venerdì (Canale 5) hanno usato l' occasione di Amici di Maria riuscendo a non farsene tritare. Grazie alla scelta di mostrarsi e parlare "extra format", giusto all' inizio dell' orario, con una mega sardina sullo sfondo e non colloquiando amabilmente coi presenti, ma comunicando direttamente ai giovani che sono, notoriamente, gli usuali spettatori del programma (il tema era l' opporsi insieme alla paura, che oggi è il sentimento più diffuso).

 

sardine ad amici

Con questa modalità potrebbero recarsi in qualsiasi programma, da La Corrida a Live - Non è la D' Urso senza tema di somigliare ai Renzi e Berlusconi che tutti ricordano nei conversari tipici di quelle situazioni. Inoltre le Sardine non dovevano travestirsi per risultare simili agli Amici cui si rivolgevano, e dunque immuni dall' effetto "camuffamento ruffiano", del giubbotto "chiodo" in cui si avvolse Renzi, ai tempi suoi, per comparire nella stessa trasmissione. Oppure del Cavaliere vispo e sorridente di fronte a Barbara, attento a lasciare trasparire l' apprezzamento delle di lei grazie.

 

La "intrusione" di Mattia e soci nella tv corrente ci ha convinto una volta di più della specifica competenza dei giovani di oggi (dai teenagers ai trentenni) riguardo alla comunicazione, dal cinema alla stampa, dalla tv alla rete. Competenza ovvia perché crescono addestrandosi l' un l' altro a tecniche e linguaggi numerosi, diversi e assortiti come nessuno prima ha sperimentato.

 

Siamo in sostanza alle prese con una generazione che d' istinto sa comunicare direttamente dentro il linguaggio dei mass media, lasciando alle spalle la antica credenza che le cose prima le pensi e poi le dici (su qualche mezzo, meglio se opportunamente lottizzato).

 

lorenzo donnoli ad amici

Cosa, a pensarci, perfino ovvia nell' epoca dei social, dove lo scambio di comunicazione, sia pure entro bolle autoreferenti, è costante e formalizzato con testi e immagini, ad uso potenziale di un interlocutore "pubblico". Ed è solo un inizio, a occhio e croce.

 

LE SARDINE AFFOSSANO MARIA

Francesco Specchia per “Libero Quotidiano”

 

Alla fine, ne è valsa davvero la pena? Al netto della germinale potenza evocativa di ogni movimento - quindi anche del loro - se io, da ragazzo, avessi visto le Sardine, sedicenti rivoluzionari della politica italiana, imbastirmi dei discorsetti basic su come va il mondo dal pulpito di uno dei programmi meno rivoluzionari della tv italiana; be', avrei messo mano al revolver.

 

La suddetta è una citazione abusatissima. Più o meno come «la bellezza salverà il mondo» o «occorre superare la paura» o «la bambina che sogna di essere la farfalla che vola sopra il filo spinato». Tutte citazioni da Morschitzky, Liliana Segre, M.L King, Dostoevskij che hanno rappresentato, l' altra sera l' apparato retorico che Mattia Santori, Jasmine Cristallo e Lorenzo Donnoli, i leader delle Sardine hanno maneggiato ad Amici su Canale 5.

 

collocazione sbagliata

I tre amigos, come un Renzi qualsiasi in giubbotto da Fonzie, hanno colà tentato di arringare la folla dei loro coetanei in studio, loro sì impegnati in una seria battaglia di talenti. Le sardine che arringano. Messa così, dopo l' ospitata da Benetton, ti dà l' idea sgualcita di un fuoco agli ultimi crepitii. E ogni detrattore del movimento giovanile post-ideologico ma di sinistra ieri ha avuto gioco facile certificare che «con le Sardine Amici ha perso la serata degli ascolti: La Corrida vince con 4.223.000 spettatori (18.7%), mentre il campo scuola di Maria De Filippi fa 3.778.000 spettatori, 19.82% di share».

 

Inutile retorica

mattia santori, jasmine cristallo, lorenzo donnoli ad amici

In realtà, tecnicamente, per spiegare la sconfitta di Amici si potrebbero opporre eccezioni di collocazione in palinsesto, di attenzione polarizzata sul Coronavirus, di risultato non troppo diverso dai precedenti, ecc... Ma non è questo il punto. Il punto è che le Sardine sono entrate nell' orbita De Filippi per far casino e portare audience. E, vi prego, non ci venite a raccontare la storiella del «messaggio di speranza per i giovani»: a quel punto perché non invitare i ricercatori precari che isolano il Coronavirus, o gli startuppisti italiani under35 alla conquista del mondo?

 

mattia santori

La retorica delle Sardine, accompagnate dalle immagini incendiarie di Greta Thunberg, del bacio tra due ragazze, dalla lotta contro i cambiamenti climatici e del piccolo Aylan, il bimbo siriano morto, è stata sapientemente attizzata dal format Mediaset. Ed è giusto, sia dal punto di vista commerciale che del marketing. Quindi, se Donnoli crede di dar voce a chi è omosessuale o soffre d' autismo, o Santori prova a spiegare chi siano Segre, Luther King e Salvini ad una generazione molto meno ignorante di come la possano immaginare; be', nel gioco del palinsesto ci sta. La mission del Biscione è quella di guadagnare.

Le sardine incontrano Oliviero Toscani e Luciano Benetton a Fabrica

 

L' arrembaggio all' Auditel stavolta non è riuscito? Le Sardine sono state esiziali al fine della share? Pazienza, la prossima andrà meglio (purché non s' inviti Vito Crimi vestito da Pokemon). E io non sono neanche tra quelli che ritengono l' invito dei tre a Mediaset un «trappolone per disinnescare il movimento» pro centrodestra: è un ragionamento contorto e la De Filippi difficilmente si presterebbe. Anche se esordire col solito «C' è chi usa la paura per ottenere dei consensi», non aiuta.

santori sardine

 

contraddizioni in serie

No. Qui il problema non è di Maria (anche se io avrei evitato tutto questo). Semmai è delle Sardine stesse. Le quali avevano più volte manifestato l' intenzione di sparire da tv e giornali per dare un' architettura solida e programmatica alle loro azioni. Con tre discorsetti condivisibili - ci mancherebbe - che paiono abborracciati da un' autore alle prime armi, i ragazzi hanno fornito ad un' immensa platea pop, l' idea di un pensiero politico desertificato. Abbiamo visto di peggio, almeno qui c' è l' entusiasmo. Ma è il loro entusiasmo. Quello dei futuri sostenitori è scivolato nella notte, assieme all' ascolto...

mattia santori sardine ad amici

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ignazio la russa

DAGOREPORT - LA RISSA CONTINUA DI LA RUSSA - L’ORGOGLIOSA  CELEBRAZIONE DELL’ANNIVERSARIO DELLA FONDAZIONE DEL MOVIMENTO SOCIALE, NUME TUTELARE DEI DELLE RADICI POST-FASCISTE DEI FRATELLINI D'ITALIA, DI SICURO NON AVRÀ FATTO UN GRANCHÉ PIACERE A SUA ALTEZZA, LA REGINA GIORGIA, CHE SI SBATTE COME UN MOULINEX IN EUROPA PER ENTRARE UN SANTO GIORNO NELLE GRAZIE DEMOCRISTIANE DI MERZ E URSULA VON DER LEYEN - DA MESI 'GNAZIO INTIGNA A FAR DISPETTI ALLE SORELLE MELONI CHE NON VOGLIONO METTERSI IN TESTA CHE A MILANO NON COMANDANO I FRATELLI D'ITALIA BENSI' I FRATELLI ROMANO E IGNAZIO LA RUSSA – DALLA SCALATA A MEDIOBANCA ALLA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA, DAL CASO GAROFANI-QUIRINALE ALLO SVUOTA-CARCERI NATALIZIO, FINO A PROPORSI COME INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI DI ‘’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ E IL MAGNATE GRECO IN NOME DELLA LIBERTÀ D’INFORMAZIONE – L’ULTIMO DISPETTUCCIO DI ‘GNAZIO-STRAZIO ALLA LADY MACBETH DEL COLLE OPPIO… - VIDEO

brunello cucinelli giorgia meloni giuseppe tornatore

A PROPOSITO DI…. TORNATORE – CRISI DEL CINEMA? MA QUALE CRISI! E DA REGISTA TAUMATURGO, NOBILITATO DA UN PREMIO OSCAR, CIAK!, È PASSATO A PETTINARE IL CASHMERE DELLE PECORE DEL SARTO-CESAREO CUCINELLI - MICA UN CAROSELLO DA QUATTRO SOLDI IL SUO “BRUNELLO IL VISIONARIO GARBATO”. NO, MEGA PRODUZIONE CON UN BUDGET DI 10 MILIONI, DISTRIBUITO NELLE SALE DA RAI CINEMA, ALLIETATO DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON TAX CREDIT DI 4 MILIONCINI (ALLA FINE PAGA SEMPRE PURE PANTALONE) E DA UN PARTY A CINECITTA' BENEDETTO DALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI - ET VOILÀ, ECCO A VOI SUI GRANDI SCHERMI IL “QUO VADIS” DELLA PUBBLICITÀ (OCCULTA) SPACCIATO PER FILM D’AUTORE - DAL CINEPANETTONE AL CINESPOTTONE, NASCE UN NUOVO GENERE, E LA CRISI DELLA SETTIMA ARTE NON C’È PIÙ. PER PEPPUCCIO TORNATORE, VECCHIO O NUOVO, È SEMPRE CINEMA PARADISO…

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…

moravia mussolini

‘’CARO DUCE TI SCRIVO...’’, FIRMATO ALBERTO MORAVIA - “AMMIRO L'OPERA DEL REGIME IN TUTTI I VARI CAMPI IN CUI SI È ESPLICATA E IN PARTICOLARE IN QUELLO DELLA CULTURA. DEBBO SOGGIUNGERE CHE LA PERSONALITÀ INTELLETTUALE E MORALE DELLA ECCELLENZA VOSTRA, MI HA SEMPRE SINGOLARMENTE COLPITO PER IL FATTO DI AVERE NEL GIRO DI POCHI ANNI SAPUTO TRASFORMARE E IMPRONTARE DI SÉ LA VITA DEL POPOLO ITALIANO” (1938) - LE 998 PAGINE DEI “TACCUINI” DI LEONETTA CECCHI PIERACCINI SONO UNA PREZIOSISSIMA MEMORIA, PRIVA DI MORALISMO E DI SENTIMENTALISMO, PER FICCARE IL NASO NEL COSTUME DELL’ITALIA LETTERARIA E ARTISTICA FINITA SOTTO IL TALLONE DELLA DITTATURA FASCISTA - DAL DIARIO DI LEONETTA PIERACCINI, SPICCANO LA VITA E LE OPERE E LA SERVILE E UMILIANTE LETTERA A MUSSOLINI DEL “SEMI-EBREO” ALBERTO PINCHERLE, IN ARTE MORAVIA – ALTRA NOTA: “SIMPATIA DI MORAVIA PER HITLER. EGLI DICE CHE DEGLI UOMINI POLITICI DEL MOMENTO È QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE PERCHÉ GLI PARE NON SIA MOSSO DA AMBIZIONE PERSONALE PER QUELLO CHE FA...”