dolly parton una forza della natura

SEMPRE DALLA PARTON DELLA RAGIONE – TOH! LA MITICA BUZZICONA DELLA MUSICA COUNTRY AMERICANA, LA DOLLY PARTON CON TETTE TRACIMANTI E CURVE IN MODALITA' "DELIRIO DEL CAMIONISTA", CINGUETTANTE CUORI SPEZZATI, ORA VIENE RIVALUTATA COME UN’ICONA DEL FEMMINISMO E DELLA LOTTA OPERAIA – PER SARAH SMARSH, CHE RACCONTA LA SUA STORIA IN UN LIBRO, ''HA RESO VISIBILE L'AMERICA RURALE E RELIGIOSA MA ANCHE DELIZIOSAMENTE OSCENA…'' - VIDEO

Claudia Durastanti per “Tuttolibri – la Stampa”

dolly parton country

 

«A working class woman is something to be»: se potessi combinare un duetto immaginario, tra le varie opzioni punterei su John Lennon che canta Working Class Hero insieme Dolly Parton. E cambierei il verso principale della canzone, rendendola meno pensiva e dolente per inserire degli elementi di ironia e auto-appropriazione femminista che Dolly Parton saprebbe modulare così bene. In realtà, le ragazze della mia generazione non sono cresciute pensando a Dolly Parton come a una femminista, né come a un'eroina della lotta operaia. 

 

È una definizione che neanche lei ha mai veramente adottato per sé stessa. Il suo aspetto eccessivo, praticamente inadatto a qualsiasi periodo storico abbia attraversato - era «troppo» anche negli anni Ottanta dell'abbondanza -, la rendevano simile a un cartone animato, una Jessica Rabbit del country ma più goffa, con il cuore sempre spezzato, in un perenne dialettica sentimentale. Questo la rendeva un po' distante dal femminismo da un lato moralista ma anche affamato di androginia, soldi e progresso in cui l'eccessivo satellitare attorno a una relazione sentimentale veniva studiato con sospetto. 

dolly parton concerto

L'equivoco su Dolly Parton nasce dal fatto che la guardavamo, ma non la ascoltavamo. Negli ultimi anni la cantautrice degli Appalachi è stata riabbracciata dal popolo alternativo e indipendente convinto di vivere la propria indipendenza e controcultura su Twitter, diventando una specie di fata madrina che finanzia il vaccino Moderna, fa battute allusive su Trump sostenendo che di palloni gonfiati in giro ce ne sono abbastanza (alludendo al suo seno), e promuovendo timidamente Hilary Clinton che sarà pure donna, ma non è esattamente una paladina della lotta di classe.

 

una forza della natura

 Questo perché nelle canzoni, nei ricordi e nel personaggio di Dolly Parton i due momenti non sono mai separati: il margine di essere donna, e il margine di venire dal basso. A compattare un po' la sua storia e a restituire la sua dimensione culturale attraverso articoli di giornale ora raccolti in un volume, ci ha pensato un'anima affine come Sarah Smarsh, solida autrice di non-fiction americana già apprezzata con Heartland. Al cuore della povertà nel Paese più ricco del mondo (memoir uscito per Black Coffee nel 2021).

 

 La raccolta si intitola Una forza della natura. Dolly Parton e le donne delle sue canzoni, e interseca geografia culturale, tra Appalachi e Midwest - Smarsh è del Kansas - storia socio-economica e la poetica del country, anche questo oggetto di una recente rivalutazione da parte del mondo progressista, che a parte Johnny Cash lo ha sempre ritenuto un genere minore, autenticamente americano ma represso, misogino e fondamentalmente bianco. Come Parton, anche Smarsh viene da un'area in cui poche donne si sono definite femministe e poche hanno abbracciato la «teoria», dedicandosi al lavoro, spesso brutale, e all'emancipazione da comunità patriarcali attraverso prassi di vita.

 

DOLLY PARTON IN COPERTINA SU PLAYBOY NEL 1978

 La nonna di Smarsh, che non aveva sentito parlare di prima ondata e neanche di seconda ondata del femminismo in vita sua, prima di morire ha chiesto di essere seppellita senza reggiseno. «Le odio quelle diavolerie», diceva, ma poi ha perso la pazienza e lo ha fatto lei stessa, ricoprendo tutte le calze contenitive e i reggiseni di liquido infiammabile prima di dare fuoco. «Voleva solo stare comoda negli anni della pensione» scrive la nipote. 

 

In che modo il gesto privato di questa donna dell'America rurale si connette al rituale simbolico delle femministe che bruciavano i reggiseni nelle università? Si sono mai viste, si sarebbero mai parlate? Per Smarsh, Dolly Parton è un potente connettore tra questi due mondi, una donna che ha reso visibile l'America rurale e religiosa ma anche deliziosamente oscena delle segretarie, commesse di profumeria, operaie, casalinghe e apprendiste nei saloni di bellezza, quelle che non sono mai state all'avanguardia dei movimenti di liberazione ma che hanno incarnato e rivendicato la liberazione nella materia grezza del quotidiano, essendo quelle che patiscono di più le diseguaglianze di genere, e hanno meno reti protettive attorno. 

 

dolly parton

In uno scenario post-Metoo che sta smaltendo i discorsi più repressivi e conservatori sul desiderio che si sono inevitabilmente prodotti sulla scia di quella richiesta di visibilità e giustizia per le donne, Parton appare quasi come una strega quando dichiara che il sesso è stato il terzo pilastro della sua formazione, insieme alla musica e alla fede. Da ragazzina si intrufolava in una chiesa abbandonata dove c'erano un pianoforte decrepito, disegni sconci e preservativi usati ed è lì che ha avuto l'epifania di essere una «creatura sessuale», e sembra quasi di rileggere certe pagine di Elizabeth Hardwick in Notti insonni su quando perse la verginità in una chiesetta diroccata del suo Kansas. 

dolly parton 3

 

Ma se Hardwick conobbe poi la città e il femminismo strutturato, diventando una delle intellettuali magistrali della East Coast, Parton è rimasta «solo» una cantante, una che dice che è dovuta diventare ricca per cantare come se fosse di nuovo povera. E nel cantare come se fosse di nuovo povera, ha dato voce anche alla nonna di Sarah Smarsh, tale Betty che a trentun anni aveva già divorziato sei volte: «Il primo marito le aveva sparato. Il secondo le aveva rapito il figlio. Il terzo le aveva rotto la mandibola. Il quarto non era altro che un accordo temporaneo a vantaggio di entrambi il quinto era rimasto traumatizzato dal Vietnam. Il sesto era molto esplicito nel criticare lei e mia madre». 

dolly parton con i suoi fan luglio 2002

 

Nel commentare la sua vita, la nonna di Smarsh diceva che i rapporti finivano perché qualcosa non funzionava. È il nucleo narrativo di tutta la musica country: quel qualcosa che non funziona. E però di solito in queste canzoni, sono le donne ad andarsene. Mentre nel folk meno ispirato sono i menestrelli problematici a sbattere la porta e a lasciare muse piangenti sul divano, nel country sono spesso le donne cantate da Dolly Parton che si fanno largo e intuiscono quand'è il momento di andare via e che all'anello preferiscono un aumento.

dolly parton 2dolly parton 1bianca e scintillante dolly partondolly parton al glastonbury festivaldolly parton regina del countryfolla per dolly partondolly parton allo studio cinquantaquattrodolly parton a los angeles gennaio 2012

Ultimi Dagoreport

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…

giorgia e arianna meloni come le gemelle di shining - fotomontaggio del fatto quotidiano

DAGOREPORT – VI RICORDATE QUANDO GIORGIA MELONI DEFINIVA LA SORELLA ARIANNA UNA “PRIVATA CITTADINA SENZA INCARICHI”? DIMENTICATELO: È IN CORSO UN TENTATIVO DI TRASFORMARE LA PRIMOGENITA DI ANNA PARATORE IN UNA POLITICA NAVIGATA. ECCO COME NASCE L’IMBARAZZANTE NTERVISTA RILASCIATA OGGI DALL'EX MOGLIE DI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA AL “CORRIERE DELLA SERA”, IN CUI ARIANNA RICORDA QUANDO “GUIDAVA IL CAMION NEI VICOLI DI ROMA” PER IL PARTITO, E RIVENDICA: “DA 30 ANNI SIAMO IN POLITICA” – LA FIAMMA MAGICA VUOLE TOGLIERLE L’ETICHETTA DI “SORELLA D’ITALIA”. IL GUAIO È CHE ‘GNA FA: L’UNICO PREGIO CHE ANCHE I COLLEGHI DI PARTITO LE RICONOSCONO È… LA SOMIGLIANZA ALLA SORELLA

del vecchio la stampa angelucci elkann

DAGOREPORT - NON SI STA MAI TRANQUILLI: AL RISIKO FINANZIARIO (MPS-MEDIOBANCA) FINITO TRA LE CARTE DELLA PROCURA DI MILANO, ORA SI AGGIUNGE IL RISIKO EDITORIALE: LA VENDITA DI ‘’’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ AL GRECO KYRIAKOU DIVENTA, GIORNO DOPO GIORNO, UN BORDELLO DI VOCI E RUMORS - C’È CHI ASSICURA CHE LO SBARCO DEL GRECO NON VADA ASSOLUTAMENTE A GENIO AL BOSS DELL’IMPERO MEDIASET, PIER SILVIO BERLUSCONI – CHI SPIFFERA DI UN PRESUNTO INTERESSAMENTO DELLA FAMIGLIA ANGELUCCI, EDITORE DE “IL GIORNALE” E DI “LIBERO”, ALL’ACQUISIZIONE DEL QUOTIDIANO “LA STAMPA”, CHE ELKANN HA MESSO IN VENDITA PER LA SOMMETTA DI 65 MILIONI DI EURO, CHE NON RIENTREREBBE NEL PERIMETRO DEL GRECO CON L’ANTENNA. MA PER IL BOSS DELLA SANITÀ CARO AL GOVERNO L’UNICO MODO DI COMPRARI ''LA STAMPA'' È ALL’EDICOLA: ELKANN NON GLIELO VENDERÀ MAI - A PROPOSITO DI EDITORIA COME ULTIMA UMANA VOLUTTÀ, SI VOCIFERA CHE LEONARDINO DEL VECCHIO VOGLIA COMPRARSI NIENTEMENO CHE “IL FATTO QUOTIDIANO” (DAVVERO URGE LA RIAPERTURA DEI MANICOMI…)

giancarlo giorgetti luigi lovaglio milleri francesco gaetano caltagirone

SUL CASO MPS-MEDIOBANCA, L'ARTICOLO-BOMBA DEL GIORNO È SUL "CORRIERE", DA CUI SI EVINCE CHE LE DICHIARAZIONI RILASCIATE ALLA CONSOB DA CALTAGIRONE E DAL MINISTRO GIORGETTI SONO IN APERTO CONTRASTO - E’ LO STESSO IMPRENDITORE ROMANO AD AMMETTERE CHE IL MINISTRO LEGHISTA SONDÒ ALCUNI POTENZIALI INVESTITORI NELLE SETTIMANE PRECEDENTI ALLA OSCURA “GARA” CHE FECE INTASCARE IL 15% DI MPS, IN MANO AL TESORO, AL QUARTETTO DELFIN-CALTAGIRONE-ANIMA-BPM - UNA VERSIONE IN APERTO CONFLITTO CON QUELLA DI GIORGETTI, CHE IL 29 LUGLIO 2025 ALLA CONSOB DISSE: “NON C’È STATA ALCUNA INTERLOCUZIONE, CONTATTO O SCAMBIO” - A QUESTO PUNTO, CHI RISCHIA DI FINIRE NEI GUAI CON LA PROCURA DI MILANO NON SONO SOLO I “FURBETTI DEL CONCERTINO”, MA LA STESSA CONSOB GUIDATA DA PAOLO SAVONA CHE, COME AUTORITÀ DI VIGILANZA DEL MERCATO FINANZIARIO, NON HA RILEVATO NEL SUO DOCUMENTO DI “ASSOLUZIONE” SULLA PRESUNTA CONCERTAZIONE DEI CALTA-MELONI, NESSUNA DISCORDANZA TRA LE DICHIARAZIONI DI CALTAGIRONE E DI GIORGETTI…

la scala opera attilio fontana ignazio la russa daniela santanche santanchè matteo salvini

A PROPOSITO DI… QUANTO PIACE LA MATRICIANA ROMANA - IL FORFAIT DELLE ISTITUZIONI ALLA PRIMA DELLA SCALA, IVI COMPRESO LA SECONDA CARICA DELLO STATO, IL SICULO-MILANESE IGNAZIO LA RUSSA, HA SPINTO IL GOVERNATORE DEL PIRELLONE LOMBARDO, ATTILIO FONTANA, INDOSSATI I PANNI DI NOVELLO ALBERTO DA GIUSSANO A DICHIARARE: “ANCHE SE TUTTI APPREZZIAMO LA MATRICIANA, IL NORD DÀ FASTIDIO” – DÀ COSÌ FASTIDIO CHE NEL GOVERNO DELLA “PULZELLA” DELLA GARBATELLA, SIEDONO BEN 6 MINISTRI “LUMBARD” SU 24. E BEN 5 SONO DELLA LEGA – A RISPONDERE A FONTANA, CI HA PENSATO IL RODOMONTE DEL CARROCCIO, SALVINI: “TRA UNA MATRICIANA E UNA CARBONARA TROVI I SOLDI PER SISTEMARE LE CASE POPOLARI”…

pam bondi

DAGOREPORT - COME MAI L’INFORMAZIONE ITALICA SI È TOTALMENTE DISINTERESSATA DELLO SBARCO A ROMA DEL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA, LA FOSFORESCENTE SESSANTENNE PAM BONDI, ARRIVATA CON TANTO DI AEREO DI STATO IL 10 DICEMBRE? - EPPURE LA FEDELISSIMA DI TRUMP NON SI È TENUTA NASCOSTA: HA ALLOGGIATO ALL’HOTEL ST. REGIS, SI E’ ATTOVAGLIATA AL BOLOGNESE DI PIAZZA DEL POPOLO, HA INCONTRATO AL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA DI VIA ARENULA CARLETTO NORDIO, HA AVUTO L'INESPRIMIBILE GIOIA DI CONOSCERE IL VICEPREMIER MATTEO SALVINI A UN RICEVIMENTO DELL'AMBASCIATORE USA IN ITALIA, TILMAN J. FERTITTA. E, FORSE, LA BEN DOTATA DALLA NATURA PAMELONA HA PURE INCOCCIATO IL MINISTRO PIANTEDOSI - MA DELLA “VACANZA ROMANA” DELL'ITALOAMERICANA CARISSIMA A TRUMP, NON SI REGISTRA MANCO UNA RIGA SUI GIORNALONI DE' NOANTRI - VABBE', A NATALE BISOGNA ESSERE BUONI: MAGARI ERANO TUTTI TROPPO IMPEGNATI A SEGUIRE LA FESTILENZA DI ATREJU DEI FRATELLINI DI GIORGIA…