sgarbi giorgione canova courbet

SGARBI NON ACCETTA LO SGARBO DI ZUCKERBERG: “PER LE OPERE DI NUDO CENSURATE VOGLIO 1 MILIONE € COME RISARCIMENTO DA FACEBOOK” - "BISOGNA RIDARE TESTA E CUORE ALLE VALUTAZIONI MECCANICHE, GIORGIONE NON È UN PAPARAZZO CHE SCATTA FOTO HARD, L’ALGORITMO E’ UNO SCEMO CHE SCAMBIA L'ARTE PER PORNOGRAFIA"

Stefano Filippi per “la Verità”

 

sgarbi

Vittorio Sgarbi è uno che sorprende sempre. Qualche giorno fa ha chiesto un risarcimento da 1 milione di euro a Facebook che ha censurato quattro post con le foto di una mostra d'arte svoltasi a Gualdo Tadino. Immagini di corpi nudi, ma chiaramente artistici. Ora la rete di Mark Zuckerberg introduce un giudizio d' appello per correggersi. E a Sgarbi tutto sommato va bene.

 

Un milione di euro per quattro foto cancellate: non è un' esagerazione?

«Per niente. Soprattutto perché non è il primo caso. Mi hanno già censurato le immagini dei quadri di Courbet, Giorgione, Canova».

 

Courbet, l' Origine del mondo, il famoso dipinto esposto al Museo d' Orsay di Parigi.

«Quella donna nuda con le gambe spalancate è il quadro più importante del secondo Ottocento. Ma per l' algoritmo di Facebook era soltanto un organo genitale femminile in primissimo piano».

courbet l'origine del mondo

 

Lei ha invocato gli articoli 21 e 33 della Costituzione che tutelano la libertà d' espressione e la libertà delle arti e delle scienze.

«Nella foto censurata c' ero io in primo piano davanti al quadro. Un quadro talmente realista che sembrava fossi a un passo da una donna vera. Ma soltanto uno scemo come un algoritmo può pensare che quella fosse una scena pornografica. E ci sono altri casi».

 

Quali?

«Hanno bloccato una campagna di comunicazione di una società di Treviso che mostrava la scultura Amore e Psiche di Antonio Canova. Poiché sono il presidente della società Antonio Canova onlus, hanno bloccato questo profilo».

 

C' era un nudo maschile.

vittorio sgarbi

«Anche i Bronzi di Riace hanno i genitali in bella vista. Come la mettiamo? Censuriamo tutto?».

 

Per lei il problema è distinguere tra nudo e nudo.

«Evidentemente. Il nudo viene interpretato nella fotografia e nella pittura in termini estetici, non pornografici. Un conto è l' immagine di una donna che si tocca, un altro se è la Venere dormiente di Giorgione: questa rimane un' opera d' arte immortale».

 

E secondo lei la «Cassazione» di Zuckerberg sarà in grado di operare queste distinzioni?

giorgione venere dormiente

«Una persona può avere una capacità di valutazione non meccanica e guardare alla sostanza della cosa. Occorre restituire testa e cuore alla valutazione meccanica della macchina. Bisogna togliere dalla fattispecie della censura tutto quello che è arte come volontà d' arte. Giorgione non è un paparazzo che scatta una foto hard».

 

Dunque, abbasso l' algoritmo.

«Quello non distingue tra Canova e un pornografo. Allora censuriamo tutta la scultura antica».

mark zuckerberg

 

È quello che accadde a Roma tre anni fa quando venne il presidente iraniano Rohani.

«Appunto, ai Musei capitolini le sculture con i nudi vennero inscatolate da pannelli su tutti i quattro lati perché il leader islamico non vedesse tette e culi. Il nudo in arte è l' opposto del nudo pornografico».

 

Quello di Facebook è comunque un «tribunale d' appello». In prima battuta interviene sempre la censura.

«Non lo legittimo, ma posso capire. Se hai libertà assoluta tutto è possibile. La scemenza è porre questo confine in termini meccanici senza capire la differenza tra ciò che è sublimato nell' arte e il puro compiacimento morboso».

 

amore e psiche di canova

Se ammette che dev' esserci un limite, perché ha chiesto un risarcimento milionario?

«Perché censurare Canova è un assurdo logico. Altro esempio. C' è un artista belga, Wim Delvoye, che ha proposto una mostra escrementizia. Aveva realizzato una macchina grande come una stanza che introiettava della carne e faceva uscire dello sterco. Una cloaca massima che produceva cacate, le quali a loro volta venivano fotografate e diventavano ceramiche. Era proprio arte escrementizia».

 

Ripugnante.

«La fecero inaugurare a me dopo le polemiche che avevo sollevato contro il museo. Nelle altre sale Delvoye aveva esposto radiografie ingrandite di due persone che fanno sesso orale. Che devi dire? Se le contestualizzi nella sua produzione, sono opere d' arte. Potremmo anche fare il caso di Mapplethorpe».

 

sgarbi

Uno dei grandi fotografi del Novecento.

«Le sue opere mostrano soltanto soggetti morbosi: organi genitali, atti sessuali e soprattutto omosessuali oppure sadomasochistici. Facebook lo censurerebbe immediatamente. Un altro fotografo statunitense, Joel Peter Witkin, raffigura cadaveri, teste mozzate, corpi senza testa, figure squartate. Per me è un genio, ma quando lo esposi da assessore a Milano la Moratti mi tolse le deleghe. Scoppiò una gran polemica».

 

Le va bene che Zuckerberg prima decida le censure e sia sempre lui a scegliere i giudici che dovrebbero toglierle?

MARK ZUCKERBERG

«L' importante è che vengano fissati criteri di buon senso senza lasciare discrezionalità totale».

 

Al quale lei ha fatto causa.

«Perché non puoi censurare Canova o Giorgione: siamo di fronte all' evidenza logica di un' assurdità. Nel 2021-22 farò una mostra per commemorare Canova il contemporaneo e proporrò un accostamento tra lo scultore di Possagno e Mapplethorpe. Il nudo di Canova accanto a un nudo morboso».

 

I suoi avvocati stanno già affilando le armi.

«Una pornografia che si sublima diventando arte è il punto d' arrivo del paradosso che stiamo dicendo. L' arte contemporanea può legittimare cose estreme, anche trasformando la necrofilia in poesia come fa Witkin».

 

L' algoritmo arriverà a capirlo?

«Lo scandalo Canova dimostra che non ci arriva».

 

sgarbi cover

Insomma, in primo grado Facebook rimane scemo.

«Purtroppo sì».

mark zuckerberg

Ultimi Dagoreport

maurizio belpietro giorgia meloni francesco saverio garofani

A CIASCUNO LA SUA “VERITÀ” - L’ARTICOLO PUBBLICATO DAL QUOTIDIANO DI BELPIETRO SUL "PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È PRATICAMENTE IDENTICO ALLA MAIL RICEVUTA DA MOLTI ALTRI QUOTIDIANI, DA UN ANONIMO CHE SI FIRMAVA "MARIO ROSSI", CHE HANNO DECISO DI IGNORARE LA VICENDA PERCHÉ NON VERIFICABILE - PERCHE' BELPIETRO HA DECISO DI DARE SPAZIO E RISALTO A UNA STORIA COSI' AMBIGUA? HA IN MANO ANCHE UN AUDIO O CI SONO ALTRE RAGIONI? DI CERTO, L'EX ALLIEVO DI VITTORIO FELTRI È UN PO' IN DIFFICOLTÀ: LE COPIE VENDUTE DAL SUO GIORNALE CALANO E "LA VERITÀ" STA DIVENTANDO POST-VERITÀ, CON LO SPAZIO CONCESSO A COMPLOTTISTI, NO VAX E PUTINIANI - FORSE CREARE UN PO’ DI CACIARA CON IL GAROFANI-GATE SERVE A RIPORTARE IL QUOTIDIANO SOTTO I RIFLETTORI - DI SICURO HA FATTO UN FAVORE A GIORGIA MELONI. DEL RESTO, FU LEI NEL 2023 A OPPORSI ALLA VENDITA DEL GIORNALE AD ANGELUCCI, E A TROVARE IN FEDERICO VECCHIONI, AD DI "BONIFICHE FERRARESI" E CARO A LOLLOBRIGIDA, IL "SALVATORE" PRONTO A RILEVARE IL 25% DELLA SOCIETA' EDITRICE BY BELPIETRO - DA ALLORA FIOCCANO INSERZIONI DELLE PARTECIPATE E PEZZI PRO-GIORGIA...

matteo salvini giorgia meloni donald trump vladimir putin sergio mattarella

DAGOREPORT - COME MAI GLI ARTICOLI DELLA “VERITÀ” SUL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” ARRIVANO IL GIORNO DOPO LA RIUNIONE DEL CONSIGLIO SUPREMO DI DIFESA, DI CUI GAROFANI È SEGRETARIO, IN CUI SI È RIBADITA LA LINEA DI “PIENO SOSTEGNO ITALIANO ALL’UCRAINA”? - LA LINEA PRO-KIEV DI GIORGIA MELONI SI E' AFFIEVOLITA DA TEMPO (HA MESSO IN “PAUSA” L'ADESIONE DELL'ITALIA AL PIANO PURL PER LE ARMI USA A KIEV) E SALVINI E' IL SOLITO "FIGLIO DI PUTIN" CHE SI OPPONE A OGNI SOSTEGNO A ZELENSKY - NON SOLO: MATTARELLA, ORMAI DA ANNI, INFIOCINA I SOVRANISMI DI MEZZO MONDO, HA PIU' VOLTE CRITICATO TRUMP, PUTIN, ORBAN, NETANYAHU E AFD (GUARDA CASO TUTTI AMICI DI MELONI E SALVINI) - SE L'AUDIO DI GAROFANI ESISTE, E CERTIFICA UN "COMPLOTTO" E NON UN SEMPLICE RAGIONAMENTO POLITICO, PERCHÉ BELPIETRO NON LO PUBBLICA? IL COLLOQUIO DELL'EX DEPUTATO DEL PD È STATO CARPITO AL RISTORANTE IN UNA "CHIACCHERATA TRA AMICI". SE ESISTE L'AUDIO, CHI LO HA REGISTRATO? UN AMICO? UN PRIVATO CITTADINO CHE HA RICONOSCIUTO GAROFANI, NONOSTANTE FOSSE UN VOLTO POCO NOTO? O IL CONSIGLIERE DI MATTARELLA ERA "ATTENZIONATO"? DA CHI?

tommaso foti galeazzo bignami

CHIAGNI E FOTI – A VOLERE QUEL FENOMENO DI GALEAZZO BIGNAMI COME CAPOGRUPPO DI FDI ALLA CAMERA FU TOMMASO FOTI, CHE SCELSE IL CAMERATA BOLOGNESE COME SUO SUCCESSORE. QUANDO CI FU IL PASSAGGIO DI CONSEGNE, FOTI ASSICURÒ CHE NON AVREBBE POTUTO SCEGLIERE UN SUCCESSORE MIGLIORE (PENSA COM'ERANO GLI ALTRI PRETENDENTI) - DI SICURO BIGNAMI NON È MAI STATO TROPPO ISTITUZIONALE NEGLI INTERVENTI IN AULA: SPESSO PROVOCATORIO, OGNI VOLTA CHE PARLA IRRITA L'OPPOSIZIONE. PARE CHE UNA TELEFONATA DA PALAZZO CHIGI E UN CONSIGLIO “PATERNO” BY FOTI LO AVESSERO INDOTTO A MAGGIOR EQUILIBRIO. SINO A IERI…

sergio mattarella guido crosetto galeazzo bignami adolfo urso giorgia meloni

FLASH! - SULLA QUESTIONE GAROFANI-BELPIETRO, RIMBOMBA IL SILENZIO ASSORDANTE DI GUIDO CROSETTO. CHE LA LINEA DEL MINISTRO DELLA DIFESA E COFONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA SIA PIÙ IN SINTONIA CON IL COLLE CHE CON I CAMERATI DI “PA-FAZZO” CHIGI DI VIA DELLA SCROFA, NON È UNA NOVITÀ. D’ALTRONDE, NEL 2022 FU MATTARELLA A VOLERE CROSETTO ALLA DIFESA, DOPO AVER BOCCIATO IL NOME DI ADOLFO URSO PROPOSTO DA MELONI. ED È SEMPRE STATO CONSIDERATO UN “INTERLOCUTORE” DEL COLLE, TANT’È CHE GUIDONE SMISE DI PARTECIPARE  AI CONSIGLIO DEI MINISTRI POICHÉ TUTTI DAVANTI A LUI TENEVANO LA BOCCUCCIA CHIUSA…

maurizio belpietro giorgia meloni galeazzo bignami francesco saverio garofani sergio mattarella

GIORGIA MELONI NON ARRETRA! DOPO L'INCONTRO AL QUIRINALE CON MATTARELLA, LA DUCETTA HA RIBADITO LA VERSIONE DEL CAMERATA GALEAZZO BIGNAMI: “RAMMARICO PER LE PAROLE ISTITUZIONALMENTE E POLITICAMENTE INOPPORTUNE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI” – AL CONSIGLIERE DI MATTARELLA SARÀ SFUGGITA UNA PAROLA DI TROPPO, MA DA UNA BANALE OSSERVAZIONE POLITICA SUL CENTROSINISTRA AL GOLPE QUIRINALIZIO, CI PASSA UN OCEANO – PERCHÉ BELPIETRO NON PUBBLICA L'AUDIO IN CUI GAROFANI EVOCAVA UN “PROVVIDENZIALE SCOSSONE” (AMMESSO CHE LO "SCOSSONE" NON SI RIFERISSE AL CENTROSINISTRA)? SE LO FACESSE, LA QUESTIONE SAREBBE CHIUSA: PER GAROFANI SAREBBE DIFFICILE RESTARE AL SUO POSTO – IL QUIRINALE AVEVA FATTO SAPERE CHE DOPO L’INCONTRO CI SAREBBE STATO UN COMUNICATO. PER ORA L’HA FATTO LA MELONI: CI SARÀ UN’ALTRA NOTA DAL COLLE? - BIGNAMI INSISTE: "CI HA SORPRESO LA REAZIONE SCOMPOSTA DEL PD, GAROFANI HA CONFERMATO I CONTENUTI E NON HO VISTO PIATTI VOLARE DAL QUIRINALE..."