daniele silvestri

SILVESTRI AMA CHECCO TOTTI MA MENA CHECCO ZALONE! - VIDEO: IN ''BLITZ GERONTOIATRICO'' IL CANTAUTORE ROMANO LIQUIDA I RAPPER E TRAPPER: ''PERCHÉ RAPPANDO BIASCICHI / SEI PIÙ VOLGARE TU DI LUCA MEDICI''. GRAN TESTO (MUSICA MOSCETTA) PER UNA CANZONE IN CUI PROVA A SPIEGARE CHE ''NON SI PUÒ SCIMMIOTTARE ROBA AMERICANA, I GIOVANI NON PARLINO SOLO DI CANNE, SOLDI E DONNE'' - MA C'È ANCHE UN SIMIL-SALVINI, IL MINISTRO DEL “SELFIE CON IL MORTO”

 

 

SILVESTRI AMA CHECCO TOTTI MA MENA CHECCO ZALONE! - VIDEO: ''BLITZ GERONTOIATRICO''

 

 

Rita Vecchio per www.leggo.it

 

Il megafono di Daniele Silvestri si riaccende. Il cantautore romano, 50 anni, pubblica oggi La terra sotto i piedi. Un disco importante che segna di fatto il suo giro di boa.

Pieno di tutto, compresa dell’autoironia con cui si manda a quel paese. Chiamasi maturità?

«Volevo un album racconto, vero e senza l’autoincensarsi».

Il titolo iniziale era “Scusate se non piango”. Poi ha cambiato idea…

«E l’ho sostituito con La terra sotto i piedi, dalla canzone Concime, manifesto del disco che riassume meglio il messaggio che volevo mandare: il bisogno di liberarsi da un mondo iper-connesso e la voglia di costruire qualcosa che non duri lo spazio di un tweet. Oggi servono più che mai certezze morali».

daniele silvestri a sanremo

E le sue?

«Sono parole antiche: rispetto, dignità, onestà».

 

Riesce a trasmetterle ai suoi figli?

«È difficile oggi. O forse non sono bravo come mio padre. Argentovivo è esempio della generazione di adolescenti (come i miei primi due figli, Pablo Alberto e Santiago Ramon) che fa più fatica a riconoscere l’autorità».

A proposito, gli è piaciuto il disco?

«A parte le critiche solo perché sono il padre, sì (ride, ndr). Il loro commento è stato: se sai tutto, perché ogni giorno ci inviti a fare altro?».

Parafrasando, “Un giorno difficile da cui ha fatto poi coriandoli”?

«Quando pensi di avere fallito come genitore. Ma è una frase ricca di speranza. Ecco perché canto “l’Europa sognata, la Siria guarita, un popolo onesto…”».

 

Sì, però dopo anche di un popolo vigliacco.

«Vero, ma sono parole di chi ama così tanto da vergognarsi della passività. Ma è riferito in generale, non solo al popolo italiano».

Anche ai pentastellati e a Roma?

«Non in questo caso. Vivere qui è complicato. È l’esempio lampante di come le buone intenzioni o le idee rivoluzionarie non bastano per fare un buon governo, che la democrazia perfetta non esiste».

daniele silvestri e rancore a sanremo

Chi è il ministro del “selfie con il morto”?

«Nessuno, anche se qualcuno ci vede Salvini che durante un funerale accettò di farsi fare una foto. È una canzone semiseria - anche se non c’è da ridere - dove sottolineo la gravità degli eccessi. Accade che ragazzi facciano selfie in obitorio. E che politici non diano il giusto esempio».

 

In “Blitz gerontoiatrico” non risparmia i rapper, e per criticarli li paragona a Checco Zalone e a Ezio Greggio.

«Da vecchio cantautore uso immagini, senza demonizzare la scena. Non si può scimmiottare roba americana e invito i giovani rapper a non parlare solo di canne, soldi e donne».

La canzone del capitano è dedicata a Totti?

«Non lo cito espressamente, ma il riferimento c’è. Il suo abbandono del calcio ha emozionato tutti. Sono curioso di sapere cosa penserà».

Pronto per la prima volta nei palazzetti da solo?

«Non vedo l’ora. Parto da Roma il 25 e 26 ottobre. Non è il gradino da salire durante carriera, ma è un viaggio insieme a chi viene ad ascoltarmi. Per me significa tanto».

 

IL DISCO

 

daniele silvestri

È un imbuto sostanzioso di suoni dove confluiscono elettronica, orchestra e rap a modo suo. La terra sotto i piedi (Sony Music) è il disco numero 9 di Daniele Silvestri, che a più di 20 anni dagli esordi a Il Locale di via del Fico a Roma, suo covo artistico insieme a Gazzè e agli altri, segna una svolta artistica.

 

Dentro si trova il suo mondo, di ieri e di oggi. Il ponte con il precedente Acrobati è esplicito in Concime, canzone da cui nasce il titolo dell’album: «Quando predicavo di essere funamboli sospesi», canta, evidenziando la voglia di osare.

Stessa cosa con la sanremese Argentovivo (con Rancore e Manuel Agnelli) con orchestra e batteria, nel duetto con Davide Shorty in Tempi Modesti, dall’inizio psichedelico, e in Qualcosa Cambia, apripista delle 14 tracce. Sette, tra cui Blitz gerontoiatrico e Complimenti ignoranti, registrate sull’isola siciliana di Favignana (in copertina) in una casa trasformata in studio.

 

Daniele Silvestri a vieni via con me

Mentre il disco è stato anticipato da tre 45 giri - Dance, Rap e Love Pack - con il violino di Rodrigo D’Erasmo, i fiati di Enrico Gabrielli e la batteria di Fabio Rondanini, le tastiere di Duilio Galioto, il sax di James Senese e la chitarra di Niccolò Fabi in Rame, insieme a The Magical Mystery Band e agli Esecutori di metallo su carta.

E poi i cori in Scusa se non piango - il cui video corto-cinematografico per la regia di Valerio Mastandrea e Giorgio Testi, pieno di amici ospiti dalla Pandolfi a Sermonti, è stato girato nel centro sociale Angelo Mai - insieme alla parte parlata del backstage («ma Tòn chi l’ha detto?», a chiusura). Un insieme di suoni messi insieme con dovizia che ne fanno, magari non subito al primo ascolto, davvero un buon disco.

 

 

IL TESTO DI ''BLITZ GERONTOIATRICO'' DI DANIELE SILVESTRI

 

 

Fratello, preferisco se gesticoli

Che almeno le tue mani

Non strapazzino i testicoli

Sperando che le immagini mi spieghino

Le cose che farnetichi

Perché rappando biascichi

Sei più volgare tu di Luca Medici

Mi dici che frequenti molte tipe

Che le cambi come fai

Per la palestra con le tute

Perché tanto sono solo prostitute

Anzi bitches

Che è come dire hot dog

Mangiando le salsicce

Sei monotono come il grammofono

Inceppato di mia zia

Come il citofono

Di Gigi e la sua cremeria

O come questo cazzo di telefono

Che sembra avere ovunque

La mia stessa suoneria

Tanto valeva rimanere

Al vecchio drin drin

Sei più ripetitivo tu

Di Ezio Greggio a Drive In

Le rime prevedibili, concetti discutibili

La fantasia che vola e che galoppa

Verso cime irraggiungibili di trash

E poi mi parli del cash (parli del cash)

Perdona questo blitz gerontoiatrico

Ma il quiz e se il tuo alito è frutto

Dello sprtiz o il latte andato in acido

Lo so che è poco tempo

Che hai lasciato il biberon

Più o meno dal momento in cui

Hai iniziato a usare il phon

Ti guardi nello specchio e cosa vedi?

Il gangsta ingioiellato

Dell'America del rap?

Oppure un guitto fomentato

Che lo insegue con la trap?

Ti credi il figlio di Tupac

Ma sembri un comico di Zelig

Ci tieni ad informarmi che ti dopi

Che la ganja te la fumi in tutti laghi

In tutti i luoghi e in tutti i modi

Che la sbuffi anche facendo colazione

Lo ripeti in ogni riga, in ogni verso

Di ogni singola canzone

L'ho capito, mi ci hai sfinito

Non penserai che sia colpito

Dal saperti stupefatto?

Il fatto è che puoi fare

Molto meglio di così

Se alzi il livello del discorso

Non del THC

 

 

 

Ultimi Dagoreport

ignazio la russa matteo salvini giorgia meloni maurizio lupi

DAGOREPORT: HOMO HOMINI “LUPI” - DIVENTATO UN BRAVO SOLDATINO DELLA FIAMMA, PER LA SERIE "IN POLITICA NON SI SA MAI...", IL MODERATISSIMO CIELLINO MAURIZIO LUPI SI BARCAMENA TRA I FRATELLI LA RUSSA E I FRATELLI D'ITALIA - ALLE LUSINGHE DI CANDIDARLO NEL 2027 A SINDACO DI MILANO DI 'GNAZIO, ORA AGGIUNGONO LE COCCOLE DELLA DUCETTA CHE SI E' SCAPICOLLATA ALL’ASSEMBLEA DEL NANO-PARTITO FONDATO DAL SOSIA DELLA FIGLIA DI FANTOZZI - ESSI': SE PASSA LA NUOVA LEGGE ELETTORALE, CON SOGLIA DEL 40%, ANCHE L’1% DI “NOI MODERATI” POTREBBE SERVIRE ALLA MELONA PER DE-SALVINIZZARE LA MAGGIORANZA... - VIDEO

antonio tajani pier silvio berlusconi marina roberto occhiuto deborah bergamini pietro labriola alessandro cattaneo

DAGOREPORT – QUALCOSA DI GROSSO SI STA MUOVENDO IN FORZA ITALIA: STUFA DI ESSERE PRESA PER I FONDELLI DAL PARACULISMO POLITICO DI TAJANI E DEI SUOI COMPARI SETTANTENNI GASPARRI E BARELLI, MARINA BERLUSCONI DA' IL VIA LIBERA AL CAMBIO DI LEADERSHIP IN FORZA ITALIA: IL PRESCELTO E' ROBERTO OCCHIUTO, REDUCE DA UNA TRIONFALE RICONFERMA ALLA PRESIDENZA DELLA REGIONE CALABRIA - IL PROSSIMO 17 DICEMBRE IL 56ENNE GOVERNATORE LANCERÀ LA SUA CORRENTONA NAZIONALE IN UN LUOGO SIMBOLO DEL BERLUSCONISMO, PALAZZO GRAZIOLI, CONTORNATO DAI FEDELISSIMI DELLA CAVALIERA DI ARCORE, i "NORDISTI" DEBORAH BERGAMINI E ALESSANDRO CATTANEO - CHE C'AZZECCA ALL'EVENTO DI OCCHIUTO, LA PRESENZA DELL'AD DI TIM, PIETRO LABRIOLA? C'ENTRA LO SMANTELLAMENTO DEL SERVIZIO CLIENTI "TELECONTACT" DI TIM...

antonio angelucci tommaso cerno alessandro sallusti

FLASH – UCCI UCCI, QUANTI SCAZZI NEL “GIORNALE” DEGLI ANGELUCCI! NON SI PLACA L’IRA DELLA REDAZIONE CONTRO L’EDITORE E I POCHI COLLEGHI CHE VENERDÌ SI SONO ZERBINATI ALL'AZIENDA, LAVORANDO NONOSTANTE LO SCIOPERO CONTRO IL MANCATO RINNOVO DEL CONTRATTO NAZIONALE E PER CHIEDERE ADEGUAMENTI DEGLI STIPENDI (ANCHE I LORO). DOPO LO SCAMBIO DI MAIL INFUOCATE TRA CDR E PROPRIETÀ, C’È UN CLIMA DA GUERRA CIVILE. L’ULTIMO CADEAU DI ALESSANDRO SALLUSTI, IN USCITA COATTA (OGGI È IL SUO ULTIMO GIORNO A CAPO DEL QUOTIDIANO). AL NUOVO DIRETTORE, TOMMASO CERNO, CONVIENE PRESENTARSI CON L'ELMETTO DOMANI MATTINA...

elly schlein giuseppe conte giorgia meloni rocco casalino

DAGOREPORT - QUESTA VOLTA, ROCCO CASALINO HA RAGIONE: ELLY SCHLEIN SULLA QUESTIONE ATREJU “HA SBAGLIATO TUTTO” - LA GRUPPETTARA DEL NAZARENO, CHIEDENDO UN FACCIA A FACCIA CON GIORGIA MELONI, HA DIMOSTRATO DI ESSERE ANCORA UNA VOLTA UN’ABUSIVA DELLA POLITICA. HA SERVITO SUL PIATTO D’ARGENTO ALLA DUCETTA L’OCCASIONE DI FREGARLA, INVITANDO ANCHE GIUSEPPE CONTE PER UN “THREESOME” IN CUI LA PREMIER AVREBBE SPADRONEGGIATO – IN UN CONFRONTO A TRE, CON ELLY E PEPPINIELLO CHE SI SFANCULANO SULLA POLITICA INTERNAZIONALE, DAL RIARMO ALL’UCRAINA, E FANNO A GARA A CHI SPARA LA “PUTINATA” O LA “GAZATA” PIÙ GROSSA, LA DUCETTA AVREBBE VINTO A MANI BASSE – QUEL FURBACCHIONE DI CONTE NON SI TIRA INDIETRO: NONOSTANTE LA DEM SI SIA SFILATA, LUI CONFERMA LA SUA PRESENZA AL DIBATTITO: "MI DISPIACE DEL FORFAIT DI ELLY, PER ME È IMPORTANTE CHE CI SIA UN CONFRONTO E POTEVAMO FARLO ANCHE INSIEME. POTEVAMO INCALZARE LA PREMIER..."

alessandro giuli beatrice venezi gianmarco mazzi

DAGOREPORT - A CHE PUNTO SIAMO CON IL CASO VENEZI? IL GOVERNO, CIOÈ IL SOTTOSEGRETARIO ALLA CULTURA GIANMARCO MAZZI, HA SCELTO LA STRATEGIA DEL LOGORAMENTO: NESSUN PASSO INDIETRO, “BEATROCE” IN ARRIVO ALLA FENICE DI VENEZIA NEI TEMPI PREVISTI, MENTRE I LAVORATORI VENGONO MASSACRATI CON DISPETTI E TAGLI ALLO STIPENDIO. MA IL FRONTE DEI RESISTENTI DISPONE DI UN’ARMA MOLTO FORTE: IL CONCERTO DI CAPODANNO, CHE SENZA L’ORCHESTRA DELLA FENICE NON SI PUÒ FARE. E QUI STA IL PUNTO. PERCHÉ IL PROBLEMA NON È SOLO CHE VENEZI ARRIVI SUL PODIO DELLA FENICE SENZA AVERE UN CURRICULUM ADEGUATO, MA COSA SUCCEDERÀ SE E QUANDO CI SALIRÀ, NELL’OTTOBRE 2026 - CI SONO DUE VARIABILI: UNA È ALESSANDRO GIULI, CHE POTREBBE RICORDARSI DI ESSERE IL MINISTRO DELLA CULTURA. L’ALTRA È LA LEGA. ZAIA SI È SEMPRE DISINTERESSATO DELLA FENICE, MA ADESSO TUTTO È CAMBIATO E IL NUOVO GOVERNATORE, ALBERTO STEFANI, SEMBRA PIÙ ATTENTO ALLA CULTURA. IL PROSSIMO ANNO, INOLTRE, SI VOTA IN LAGUNA E IL COMUNE È CONTENDIBILISSIMO (LÌ LO SFIDANTE DI SINISTRA GIOVANNI MANILDO HA PRESO UNO 0,46% PIÙ DI STEFANI)

emmanuel macron friedrich merz giorgia meloni donald trump volodymyr zelensky vladimir putin

DAGOREPORT – ET VOILA', ANCHE SULLA SCENA INTERNAZIONALE, IL GRANDE BLUFF DI GIORGIA MELONI È STATO SCOPERTO: IL SUO CAMALEONTISMO NON RIESCE PIÙ A BARCAMENARSI TRA IL TRUMPISMO E IL RUOLO DI PREMIER EUROPEO. E L'ASSE STARMER-MACRON-MERZ L'HA TAGLIATA FUORI – IL DOPPIO GIOCO DELLA "GIORGIA DEI DUE MONDI" HA SUPERATO IL PUNTO DI NON RITORNO CON LE SUE DICHIARAZIONI A MARGINE DEL G20 IN SUDAFRICA, AUTO-RELEGANDOSI COSÌ AL RUOLO DI “ORBAN IN GONNELLA”,  CAVALLO DI TROIA DEL DISGREGATORE TRUMP IN EUROPA - DITE ALLA MELONA CHE NON È STATO SAGGIO INVIARE A GINEVRA IL SUO CONSIGLIERE DIPLOMATICO, FABRIZIO SAGGIO… - VIDEO