fulvio abbate michele serra indro montanelli

LA SINISTRA COLTIVI I SUOI IDOLI NELLA SUA SERRA – FULVIO ABBATE: “MICHELE SERRA POTRÀ FISSARE LA SUA AMACA NEI GIARDINI PUBBLICI DI MILANO DOVE HA LUOGO LA STATUA DORATA DI INDRO MONTANELLI, FINO A DIVENIRNE IL CUSTODE, COME FOSSE L’IDEALE SIMULACRO DELLA DESTRA CHE SI VORREBBE AVERE A PROPRIA DISPOSIZIONE” – “SE CHIAMO IN CAUSA SERRA È SOLO PERCHÉ HA DETTO…"

Fulvio Abbate per “il Riformista”

FULVIO ABBATE

 

Alla fine della storia, Michele Serra potrà fissare la sua amaca nei giardini pubblici di Milano dove ha luogo la statua dorata di Indro Montanelli opera dello scultore Vito Tongiani, fino a divenirne il custode, notte e giorno lì a presidiarla, come fosse l’ideale simulacro della destra che si vorrebbe avere a propria disposizione. Leggi: Montanelli, sì, che era un vero signore, altro, che il turpe maestro di “trivio” Salvini. 

 

statua montanelli

Dunque, si proceda con una breve riflessione sul caso Montanelli, vilipeso sia pure in effigie: la sua statua insozzata di vernice, dapprima rosa fenicottero e nei giorni scorsi rossa Anas, con l’aggiunta di un insulto sputato sul basamento: “Razzista e stupratore” (sic).    

 

Se chiamo in causa Serra, ripeto, è solo perché questi, su Repubblica, ha esattamente detto: “Io prima di morire darei non so che cosa per rivedere una destra alla Malagodi, alla Montanelli, alla Prezzolini”.  Purtroppo per lui, ciò che è accaduto non sembra andare nella direzione dei suoi auspici.

michele serra giovanna zucconi colgono la lavanda eau de moi

 

Stabilito che le statue, i monumenti, i cenotafi, le tombe debbano essere abbandonati a se stessi, all’incuria e soprattutto al guano dei piccioni, sebbene la storia ci abbia insegnato che purtroppo sono invece spesso oggetto di effrazione e “vilipendio” (gli anarchici insorti a Barcellona, per esempio, durante la guerra civile, era il 20 luglio 1936, incendiarono la meravigliosa Sagrada Familia di Gaudí, distruggendo parte del laboratorio dove si trovavano schizzi, appunti, mappe e modelli in scala, fondamentali per il completamento dell'opera) l'intera questione così come si sta svolgendo in questi giorni evidenzia e porta addirittura a riflettere sull’acritico entusiastico osanna operato da certa sinistra quando questi, il Montanelli, prese le distanze in termini professionali e insieme politici dal suo editore Silvio Berlusconi. 

montanelli 9

 

Va da sé che nella tragica e paradossale semplificazione, come dire, manichea femminista e militante para-maoista, scontiamo anche quelle pagine. Sia detto senza nulla togliere alle obiezioni sul persistente maschilismo da bianco in terra d’Africa che emerge dalla vicenda della sua sposa bambina.

 

MICHELE SERRA SULL'AMACA

Verissimo, come recita un proverbio d’ascendenza araba, che il nemico del mio nemico è mio amico, e ancora che al nemico che fugge vanno fatti ponti d’oro, dunque non si può non ricordare con un senso di piacevolezza quando Montanelli volle sbattere la porta del “Giornale” in faccia a Berlusconi, visto a sinistra come demone “caimano”.

 

Altrettanto vero però che sempre la sinistra per sua natura non avrebbe ragione di rimpiangere il “reazionario” Montanelli, il giornalista che in pieno decennio rosso invitò i suoi lettori, l’Italia ben pensante, la stessa che dalle colonne del “Corriere della Sera” indicava negli anarchici e segnatamente in Pietro Valpreda il “mostro” e si scagliava perfino contro i “capelloni”,  a votare Dc “turandosi il naso“, e questo proprio nei giorni in cui le conquiste di democrazia e libertà erano frutto proprio delle battaglie della sinistra stessa.

 

INDRO MONTANELLI IN ABISSINIA

Resti agli atti che, in quegli anni, parlo del 1975, i giorni del lancio di “Rimmel”. è un nitido ricordo personale, perfino il mite Francesco De Gregori, presentando la sua canzone “Informazioni di Vincent”, per agevolarne la lettura, aggiungeva: “Al posto di Vincent mettete il nome Indro, a me non piace Montanelli”.

 

E dovremmo anche ricordare quando, sempre Montanelli, riferendosi a Tina Merlin, inviata de l’Unità nel Vajont per accertare le responsabilità della tragedia, accusava i comunisti di essere “sciacalli”. Va detto per onestà intellettuale che Indro per quelle parole infine chiese scusa.

 

quella del vajont g tina merlin biografia copertina del libro di adriana lotto

Sempre personalmente, sia detto con sincerità, ho addirittura un ricordo che me lo ha reso amabile, accadde quando, nel 1997, sempre su l’Unità scrissi un articolo per irridere il mito dell’icona di Che Guevara, e subito Montanelli si scagliò in difesa del “guerrigliero eroico” contro di me, “comunista rinnegato”.

 

Forse, la sinistra farebbe bene a cercare i propri miti ulteriori fuori casa, o no? Sia detto ricordando che Berlinguer, da giovane dirigente comunista, indicava Santa Maria Goretti come modello per i ragazzi delle sezioni, da affiancare alla partigiana martire della Resistenza Irma bandiera.

michele serra (1)

 

Né si può dimenticare d’avere visto in piazza, proprio nei giorni più infuocati dello scontro con Berlusconi, molte signore di sinistra che innalzavano cartelli con su scritto: “Veronica, non ti merita!”, nella convinzione che la signora Lario fosse una “compagna”; qualcosa di simile è accaduto anche con Carla Bruni, anche quest’ultima vista come una “gauchiste”, e che dolore saperla infine coniugata Sarkozy.

 

Nessuno qui pretende che la sinistra risalga sul treno blindato del non meno mostruoso Lenin, ma almeno che provi a coltivare nella propria serra gli eventuali idoli, o è chiedere troppo?

SILVIO BERLUSCONI VERONICA LARIO

 

Alla fine di questa vicenda, a conti fatti, l’unico che sembra uscirne gratificato, forte di un nuovo impiego, da affiancare alla produzione della fragranza “Eau de moi” che firma insieme alla moglie Giovanna Zucconi per il brand “Serra e Fonseca”, sembrerebbe Michele Serra; sarà bello immaginarlo a guardia della statua di Montanelli, a difesa della destra immaginaria.

EAU DE MOI - PROFUMO DI MICHELE SERRA

 

FULVIO ABBATEINDRO MONTANELLIINDRO MONTANELLI - UN SUO SCRITTO DURANTE LA CAMPAGNA D AFRICAindro montanelli gambizzatoINDRO MONTANELLIfulvio abbate foto di bacco

 

Ultimi Dagoreport

moravia mussolini

‘’CARO DUCE TI SCRIVO...’’, FIRMATO ALBERTO MORAVIA - “AMMIRO L'OPERA DEL REGIME IN TUTTI I VARI CAMPI IN CUI SI È ESPLICATA E IN PARTICOLARE IN QUELLO DELLA CULTURA. DEBBO SOGGIUNGERE CHE LA PERSONALITÀ INTELLETTUALE E MORALE DELLA ECCELLENZA VOSTRA, MI HA SEMPRE SINGOLARMENTE COLPITO PER IL FATTO DI AVERE NEL GIRO DI POCHI ANNI SAPUTO TRASFORMARE E IMPRONTARE DI SÉ LA VITA DEL POPOLO ITALIANO” (1938) - LE 998 PAGINE DEI “TACCUINI” DI LEONETTA CECCHI PIERACCINI SONO UNA PREZIOSISSIMA MEMORIA, PRIVA DI MORALISMO E DI SENTIMENTALISMO, PER FICCARE IL NASO NEL COSTUME DELL’ITALIA LETTERARIA E ARTISTICA FINITA SOTTO IL TALLONE DELLA DITTATURA FASCISTA - DAL DIARIO DI LEONETTA PIERACCINI, SPICCANO LA VITA E LE OPERE E LA SERVILE E UMILIANTE LETTERA A MUSSOLINI DEL “SEMI-EBREO” ALBERTO PINCHERLE, IN ARTE MORAVIA – ALTRA NOTA: “SIMPATIA DI MORAVIA PER HITLER. EGLI DICE CHE DEGLI UOMINI POLITICI DEL MOMENTO È QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE PERCHÉ GLI PARE NON SIA MOSSO DA AMBIZIONE PERSONALE PER QUELLO CHE FA...”

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…

giorgia e arianna meloni come le gemelle di shining - fotomontaggio del fatto quotidiano

DAGOREPORT – VI RICORDATE QUANDO GIORGIA MELONI DEFINIVA LA SORELLA ARIANNA UNA “PRIVATA CITTADINA SENZA INCARICHI”? DIMENTICATELO: È IN CORSO UN TENTATIVO DI TRASFORMARE LA PRIMOGENITA DI ANNA PARATORE IN UNA POLITICA NAVIGATA. ECCO COME NASCE L’IMBARAZZANTE NTERVISTA RILASCIATA OGGI DALL'EX MOGLIE DI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA AL “CORRIERE DELLA SERA”, IN CUI ARIANNA RICORDA QUANDO “GUIDAVA IL CAMION NEI VICOLI DI ROMA” PER IL PARTITO, E RIVENDICA: “DA 30 ANNI SIAMO IN POLITICA” – LA FIAMMA MAGICA VUOLE TOGLIERLE L’ETICHETTA DI “SORELLA D’ITALIA”. IL GUAIO È CHE ‘GNA FA: L’UNICO PREGIO CHE ANCHE I COLLEGHI DI PARTITO LE RICONOSCONO È… LA SOMIGLIANZA ALLA SORELLA

del vecchio la stampa angelucci elkann

DAGOREPORT - NON SI STA MAI TRANQUILLI: AL RISIKO FINANZIARIO (MPS-MEDIOBANCA) FINITO TRA LE CARTE DELLA PROCURA DI MILANO, ORA SI AGGIUNGE IL RISIKO EDITORIALE: LA VENDITA DI ‘’’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ AL GRECO KYRIAKOU DIVENTA, GIORNO DOPO GIORNO, UN BORDELLO DI VOCI E RUMORS - C’È CHI ASSICURA CHE LO SBARCO DEL GRECO NON VADA ASSOLUTAMENTE A GENIO AL BOSS DELL’IMPERO MEDIASET, PIER SILVIO BERLUSCONI – CHI SPIFFERA DI UN PRESUNTO INTERESSAMENTO DELLA FAMIGLIA ANGELUCCI, EDITORE DE “IL GIORNALE” E DI “LIBERO”, ALL’ACQUISIZIONE DEL QUOTIDIANO “LA STAMPA”, CHE ELKANN HA MESSO IN VENDITA PER LA SOMMETTA DI 65 MILIONI DI EURO, CHE NON RIENTREREBBE NEL PERIMETRO DEL GRECO CON L’ANTENNA. MA PER IL BOSS DELLA SANITÀ CARO AL GOVERNO L’UNICO MODO DI COMPRARI ''LA STAMPA'' È ALL’EDICOLA: ELKANN NON GLIELO VENDERÀ MAI - A PROPOSITO DI EDITORIA COME ULTIMA UMANA VOLUTTÀ, SI VOCIFERA CHE LEONARDINO DEL VECCHIO VOGLIA COMPRARSI NIENTEMENO CHE “IL FATTO QUOTIDIANO” (DAVVERO URGE LA RIAPERTURA DEI MANICOMI…)