SKY DA PRENDERE SUL SERIO – ECCO LA PRIMA FOTO DI PIETRO CASTELLITTO NEI PANNI DI FRANCESCO TOTTI – LA TV PAY ANNUNCIA LE NUOVE PRODUZIONI: “ALFREDINO” CON ANNA FOGLIETTA, IL PRISON DRAMA “IL RE” CON LUCA ZINGARETTI, “ANNA” DI NICCOLÒ AMMANITI E MOLTE ALTRE PRODUZIONI. – SKY DIVENTERÀ LA NUOVA RAI, ASSETATA DI PUBBLICO GENERALISTA? NON PROPRIO. VUOLE SOLO ALLARGARE LA SUA OFFERTA E CONSERVARE IL TRONO ITALIANO DELLE SERIE TV (E QUINDI NON SOCCOMBERE A NETFLIX)

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Gianmaria Tammaro per Dagospia

 

nicola maccanico e nils hartmann nicola maccanico e nils hartmann

Durante la presentazione delle nuove serie tv di Sky, Nicola Maccanico – EVP programming di Sky Italia – ha detto una cosa molto importante che è passata (quasi) del tutto inosservata. Sky, ha annunciato, sta cominciando a produrre internamente le sue serie, senza l’assistenza di terzi, di società, di quei partner che negli anni le hanno permesso di diventare quella che è oggi.

anna foglietta anna foglietta

 

Lo sta facendo grazie all’esperienza di Nils Hartmann (senior director original productions di Sky Italia) e del team di lavoro che nel corso del tempo è stato messo insieme. Insomma, per farla breve: Sky non vuole limitarsi ad arricchire il proprio pacchetto offerte (tra parentesi: era noto da un po’, almeno da un anno, l’obiettivo di triplicare le serie prodotte entro il 2024); vuole essere indipendente, protagonista; vuole poter fare anche da sola.

 

PIETRO CASTELLITTO NEI PANNI DI FRANCESCO TOTTI PIETRO CASTELLITTO NEI PANNI DI FRANCESCO TOTTI

Mentre buona parte della stampa si è concentrata sulla serie tv basata sul caso di Alfredo Rampi (titolo: “Alfredino – Una storia italiana”; nel cast, nel ruolo della madre, Anna Foglietta; regia di Marco Pontecorvo; produzione Lotus; sceneggiatura firmata a quattro mani da Barbara Petronio, anche produttrice creativa, e Francesco Balletta) Maccanico e Hartmann hanno parlato anche de “Il Re”, prison drama con Luca Zingaretti, prodotto da The Apartment e da Wildside, scritto da Stefano Bises, Peppe Fiore, Bernardo Pellegrini e Davide Serino; di “Ridatemi mia moglie”, adattamento italiano della comedy inglese “I want my wife back”, con Fabio De Luigi; di “Christian”, con Edoardo Pesce, prodotta da Sky e da Lucky Red; e di “Anna” di Niccolò Ammaniti (in realtà, se ne erano quasi dimenticati: per fortuna, proprio in extremis, Maccanico ha recuperato).

 

da sinistra denise negri, nicola maccanico, nils hartmann e i fratelli d'innocenzo da sinistra denise negri, nicola maccanico, nils hartmann e i fratelli d'innocenzo

Hanno parlato di “Domina”, con Kasia Smutniak, in piena lavorazione proprio in questi giorni a Cinecittà (e sono state mostrate alcune immagini in uno showreel iniziale, con Liam Cunningham di “Game of Thrones” nei panni di un soldato romano), e accennato a “Romulus” di Matteo Rovere, che arriverà questo autunno. Hanno detto qualcosa di più su “Blocco 181” di Salmo (lavorerà con un insegnante di recitazione per interpretare il suo personaggio, e farà da supervisore artistico) e sulla serie dei fratelli D’Innocenzo (sarà composta da sei episodi, tutti diretti da loro; il protagonista avrà circa cinquantacinquenne, e il racconto sarà un noir; al momento, sono state scritte le prime due puntate).

 

cops ep1 00496 photocredit gianni fiorito cops ep1 00496 photocredit gianni fiorito

Hartmann ha rivelato qualcosa anche di “Django” di Cattleya (una serie western di Sky Italia, Sky Germania e Sky Regno Unito), che verrà diretta da Francesca Comencini, di ritorno su Sky dopo l’esperienza di “Luna Nera”.

 

È stata citata, ma solo citata, “Cops” di Luca Miniero. Ed è stata diffusa la prima immagine ufficiale di Pietro Castellitto nei panni di Francesco Totti in “Speravo de morì prima” (che titolo meraviglioso).

 

Infine, è stato confermato che la quinta stagione di “Gomorra”, di cui sono appena iniziate le riprese, sarà l’ultima. Regia divisa tra Marco D’Amore e Claudio Cupellini. Probabilmente, ma né Hartmann né Maccanico hanno detto niente a riguardo, verrà seguita da altri prodotti: film e serie spin-off; c’è ancora tanto materiale da raccontare, e il successo al cinema de “L’Immortale” dello stesso D’Amore, distribuito da Vision, ha dimostrato tutto l’interesse del pubblico.

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Ma a conti fatti, dopo tutte le chiacchiere, gli annunci, le foto, dopo tutte le cose che sono state dette (ah: proprio alla fine è stato menzionato “We are who we are” di Luca Guadagnino, in arrivo il 9 ottobre su Sky dopo “l’incredibile successo internazionale” – siamo estremamente provinciali: se piace agli americani, vale la pena dirlo; se piace a noi, chissene), che cosa resta? A leggere i giornali di oggi, sembra che Sky sia sul punto di diventare la nuova Rai, assetata di ascolti e di pubblico generalista.

 

In realtà, dando un’occhiata alla lista delle produzioni (drama, comedy, noir, crime, coming-of-age, storie di periferia, storie in costume, serie post-apocalittiche), appare chiaro che dopo un inizio criminale-centrico, con “Romanzo Criminale” e con “Gomorra”, Sky sia interessata ad allargare la sua offerta, a spingersi su altri generi, e a farlo – come ha detto Maccanico – anche da sola. Ora bisogna capire se ce la farà. Se reggerà la sfida. Se riuscirà – eccolo il punto – a conservare il trono italiano delle serie tv. (Netflix ci sta provando, Amazon è ancora in alto mare; Disney non pervenuta).

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L’obiettivo, ed è abbastanza palese, non è fare quello che fanno già altri, come la Rai – Maccanico l’ha detto piuttosto chiaramente quando ha parlato de “Il Re” e dell’arrivo su Sky di Zingaretti: un simbolo di un certo tipo di intrattenimento e televisione che si spinge a fare altro. Ma percorrere una strada nuova. Diversa. Continuare a costruire un mercato che – diciamoci la verità – in Italia ancora non c’è.

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