hollywood netflix

TERREMOTO A HOLLYWOOD – LA PANDEMIA, LO STREAMING E LE AGGREGAZIONI COSTRINGONO I COLOSSI DELL’INTRATTENIMENTO A LICENZIAMENTI DI MASSA. WARNER MEDIA TAGLIA IL 20% DEL PERSONALE, MA ANCHE NBC E DISCOVERY SI STANNO SBARAZZANDO DI MOLTI DIPENDENTI. NESSUN LIVELLO DI ANZIANITÀ È STATO RISPARMIATO – PER ATTRARRE NUOVI ABBONATI IN UN NUOVO MERCATO “DIRECT-2-CONSUMER” SERVONO DATA SCIENTIST PIÙ CHE ESPERTI DI MARKETING…

LA CRISI DI HOLLYWOOD

1 – LICENZIAMENTI DI MASSA A HOLLYWOOD

Cynthia Littleton per www.variety.com

 

Questo è l'inverno dello scontento per i lavoratori di Hollywood, dal momento che nessun livello di anzianità è stato risparmiato dall'ondata di licenziamenti di massa. La Warner Bros. è stata scossa da due tornate di tagli del personale e da una ristrutturazione globale che ha riguardato anche veterani con decenni di servizio allo studio di Hollywood.

 

warner bros

NBCUniversal ha riorganizzato la struttura delle sue operazioni di produzione e distribuzione di contenuti TV, e questo ha portato a centinaia di posti di lavoro saltati. ViacomCBS si è regolarmente liberata di decine di persone, da quando le sue due metà si sono formalmente fusem a dicembre 2019. AMC Networks la scorsa settimana ha rivelato che “lascerà andare” il 10% della sua forza lavoro statunitense, ovvero circa 100 dipendenti.

 

warner bros studios chiusi per coronavirus

Anche Discovery, Sony Pictures e Lionsgate si sono sbarazzate di un numero considerevole di dipendenti nel 2020. E il servizio di streaming video in formato breve di Jeffrey Katzenberg e Meg Whitman, Quibi, ha chiuso appena sei mesi dopo un lancio molto pubblicizzato lo scorso aprile, lasciando migliaia di persone a spasso.

 

I licenziamenti sono duri per qualsiasi azienda. Ma l'attuale ciclo di ridimensionamento tra i giganti dell'intrattenimento tradizionale è ancora più allarmante per i lavoratori esperti del settore, perché i tagli riflettono un momento di transizione epocale nelle esigenze aziendali dei principali gruppi.

 

Gli analisti di mercato vedono questi tagli come un sottoprodotto doloroso, ma necessario per il cambiamento.

 

warner bros studios chiusi

"Abbiamo detto che a un certo punto gli studi avrebbero dovuto ripensare ai loro modelli di business, e ora lo stanno facendo", ha detto Michael Nathanson, analista multimediale di MoffettNathanson. "Penso che queste aziende avrebbero dovuto pianificarlo prima".

 

I conglomerati dei media che stanno spostando l'attenzione su piattaforme “direct-to-consumer” e su abbonamento hanno bisogno di un diverso tipo di programmazione, marketing, distribuzione e vendita..

jeffrey katzenberg steven spielberg

 

La Warner Bros. per esempio ha creato uno shock nel settore con un elevato volume di partenze di dirigenti di alto livello in un brevissimo periodo. Quando il capo del marketing cinematografico e il capo del marketing televisivo e alcuni dei loro uomini chiave se ne vanno, è un segnale inequivocabile da parte di WarnerMedia e dalla sua società madre AT&T: stanno evidentemente pianificando di vendere i loro prodotti ai consumatori in modi molto diversi.

hollywood coronavirus 9

 

Jay Tucker, direttore esecutivo del “Center for Management of Enterprise in Media, Entertainment and Sports” della UCLA, interpreta i tagli al personale di massa come il risultato della tendenza alle fusioni e alle acquisizioni nei media negli ultimi anni.

jay tucker ucla

 

"Stiamo passando all'era della personalizzazione, in cui il consumatore è al centro del modello di business", afferma Tucker. "Questa interruzione colpisce tutti i livelli di dipendenti ed è aggravata dalla percezione che una volta raggiunto un certo numero di anni di esperienza, è più difficile trovare la prossima opportunità."

E con il ripensamento in funzione dello streaming, per servire finalmente un pubblico globale, si prevede che molti giganti saranno costretti a ulteriori tagli negli Usa, controbilanciati da una crescita di personale a livello internazionale.

LA CRISI DI HOLLYWOOD 1

 

I dirigenti con esperienza nel marketing e nella distribuzione sono stati i più colpiti perché quelle discipline stanno cambiando radicalmente nell'epoca dello streaming. Soprattutto con una pandemia in corso, WarnerMedia e le sue controparti hanno bisogno di data scientist più di quanto abbiano bisogno di esperti di distribuzione cinematografica.

 

jason kilar

L'arte di spingere i consumatori a iscriversi a un servizio di contenuti mensili è diversa dalla promozione di un film da sabato sera in un weekend estivo frenetico. L'abbandono del capo marketing cinematografico della Warner Bros. Blair Rich e del capo marketing televisivo Lisa Gregorian a poche settimane l'uno dall'altro è l'esempio più evidente di questa tendenza.

 

quibi 5

Warner Bros. è ora focalizzata sulla fornitura di contenuti per il servizio di streaming HBO Max. NBCUniversal in ottobre ha svelato una nuova struttura che ha diviso la gestione in due gruppi principali, per la creazione e la distribuzione dei contenuti, proprio come Disney ha fatto dopo aver acquisito 21st Century Fox. NBCUniversal vuole spostare i contenuti più liberamente nell’ecosistema Peacock, supportato da pubblicità. Disney continua a mettere a punto massicce operazioni sui contenuti per alimentare Disney Plus, eccetera.

walt disney 21st century fox

 

Il calo dell'occupazione in un dato settore ha sempre un effetto a catena sull'economia nazionale. La perdita di così tanti posti di lavoro ben pagati in breve tempo sarà un'ammaccatura nelle casse della contea di Los Angeles e per lo stato di New York a breve termine. Michele Evermore, analista senior delle politiche per il “National Employment Law Project” di Washington, D.C., dice che questo shock arriva in un momento in cui altre industrie stanno subendo riallineamenti simili e radicali con un enorme costo umano.

 

jason kilar 1

"Lo stiamo vedendo ora a causa della pandemia nel mondo della ristorazione, in quello delle pulizie industriali, nei parcheggi e in tutte quelle aree che sono state completamente distrutte dal COVID-19", ha detto Evermore. “La politica economica non ha tenuto il passo con la transizione delle competenze necessarie nel moderno mondo del lavoro. È un problema che diventerà più acuto nei prossimi anni per la nuova amministrazione Biden. Nessuno ha un piano su come trasformare questi enormi volumi di forza lavoro in una cosa diversa".

hollywood coronavirus 8

 

2 – CITTÀ FANTASMA NELLA HOLLYWOOD DEI LICENZIAMENTI

Giulia D’Agnolo Vallan per www.ilmanifesto.it

 

Si firma amichevolmente «Jason», e l’incipit della lettera è rivolto a un «team». «Questa è una mail molto dolorosa da scrivere. E per alcuni di voi sarà ancora più doloroso riceverla. Il che mi dispiace…». Bastano una riga o due e la missiva scivola come un serpente nell’ormai famigliarmente viscido vocabolario del corporatese – riorganizzazione, semplificazione, consolidazione, decisioni difficili, riduzione, realtà globale … In altre parole, una massiccia catena di licenziamenti. Il che, garantisce però «Jason» (Kilar, il Ceo di WarnerMedia), non è un riflesso della qualità del lavoro dei rispettivi impiegati (il «team»!), ma «una funzione dei cambiamenti in atto».

hollywood coronavirus 6

 

Anticipati da un articolo apparso lunedì sul «Wall Street Journal», e ripreso ieri da «Variety» che ha reso pubblica la lettera di Kilar, gli imminenti licenziamenti alla Warner Media potrebbero equivalere a una riduzione del personale pari al 20%, distribuita tra lo studio cinematografico di Burbank e canali televisivi come Hbo, Tnt, Cnn e Tbs.

 

disney+ 5

LA RISTRUTTURAZIONE del conglomerate multimediale – si sa – era iniziata già da qualche anno, con l’assorbimento della Warner da parte della telefonia AT&T (una fusione osteggiata da Trump, anche se non per spirito antitrust, quanto per inimicizia con Cnn), a cui seguirono subito alcune dipartite importanti dal fiore all’occhiello delle reti tv dello studio, Hbo. In un’atmosfera che era già di pulizia generale, il Covid e lo shutdown della produzione e delle uscite in sala, hanno fatto il resto.

 

hollywood coronavirus 5

Già nelle scorse settimane, i vertici di Warner Media avevano annunciato altri spostamenti di executive e un accentramento strategico dell’asse di potere relativo alla produzione dei contenuti in direzione della piattaforma, Hbo Max. Nei prossimi giorni, i licenziamenti quantificheranno il costo umano del trend. Che, prevedibilmente, non riguarda solo la WarnerMedia.

 

disney si compra 21st century fox

ANCHE LEI arrivata al Covid in una situazione di post merger (dopo aver acquistato la Twentieth Century Fox), che quindi lasciava prevedere l’eliminazione di posti considerati potenziali «doppioni», la Disney sta falcidiano il personale dei suoi parchi a tema – ventottomila i licenziamenti annunciati a fine settembre per Disneyland e Disney World, di cui la maggioranza nel parco della Florida, l’unico dei due aperto al momento, anche se con capienza molto limitata.

 

hollywood coronavirus 1

Cinquanta posizioni in meno ventilate anche allo studio cinematografico, di cui adesso fa parte anche la preziosa etichetta Searchlight, che da sempre ha un ufficio a New York, nel grattacielo di Fox News, e che potrebbe essere chiuso. Alla Lionsgate, i tagli del personale già annunciati sono del 15%. Mentre la Sony ha recentemente accorpato marketing e distribuzione delle sue divisioni theatrical, homevideo e tv, e così facendo eliminato le cariche «di troppo».

warner bros studio

 

Se alla paralisi dell’industria dello spettacolo generata dal Covid si può imputare la quantità così massiccia dei tagli di posti di lavoro presso le Major e i grossi indipendenti, «la crisi» precede la pandemia.

 

Da anni ormai, le torri d’uffici costruite negli anni ottanta/novanta dentro ai perimetri degli studios, di fianco ai teatri di posa, sono avvolte da una strana calma – parecchie delle scrivanie negli open spaces visibilmente spoglie, dalle porte aperte sugli uffici che si affacciano verso l’esterno, alcuni si intuiscono privi di un occupante.

hollywood coronavirus 4

 

E anche all’estero, dove le majors avevano sedi importanti nelle maggiori capitali, l’infrastruttura è stata ridotta all’osso. Quando non eliminata del tutto. Tra i più colpiti i dipartimenti di marketing/promozione e distribuzione -i cui ranghi sono stati progressivamente assottigliati come le differenze tra mercato nazionale e globale, distribuzione nelle sale, in homevideo e in streaming, e anche con il restringersi progressivo delle differenze tra i tipi di prodotto. E la calma quasi irreale che si respira dietro a quei cancelli evoca la magia e il brivido di città fantasma – fantasmi del cinema, della sua arte, del magnifico artigianato hollywoodiano, e adesso anche della sua burocrazia.

netflix coronavirushollywood coronavirus 3

 

disney+ 4netflix pandemia globale 3hollywood coronavirus 2netflix pandemia globalenetflix pandemia globale 1jeffrey katzenbergquibi 6quibi 3quibiquibi 4quibi 2hollywood coronavirus 7

Ultimi Dagoreport

ignazio la russa theodore kyriakou pier silvio berlusconi giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT - LA TRATTATIVA DI ELKANN PER LA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRECO THEO KYRIAKOU STA SCOMBUSSOLANDO IL GOVERNO MELONI E DINTORNI - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” VEDE DI BUON OCCHIO LA TRANSIZIONE ELLENICA E SALVINI HA BEN GRADITO LA PROSPETTIVA CHE IL GRECO ANTENNATO SISTEMI PER LE FESTE I “COMUNISTI” DI ‘REPUBBLICA’ E ‘STAMPA’, PER FORZA ITALIA C’È STATO IL VEEMENTE INTERVENTO DEL ‘’PRESIDENTE IN PECTORE’’ DEL PARTITO, PIER SILVIO BERLUSCONI, CHE VEDE IN KYRIAKOU UN COMPETITOR PERICOLOSISSIMO, ALFIERE DI QUEL CAPITALISMO DI STAMPO LIBERISTA, PER NULLA “LIBERAL”, CHE PREDICA IL PRIMATO DELL’ECONOMIA SULLA POLITICA - COSI', DIMENTICANDO IL SUO ATTIVISMO IN GERMANIA PER CREARE UN GIGANTE EUROPEO DELLA TV COMMERCIALE, L’EREDE DEL BISCIONE NON HA TROVATO DI MEGLIO CHE RISPOLVERARE LA BANDIERINA DELL’ITALIANITÀ (“CHE UN PEZZO DI STORIA DELL'INFORMAZIONE DEL NOSTRO PAESE VADA IN MANI STRANIERE UN PO' DISPIACE’’) - MA IL COLPO DI SCENA ARRIVA DAL CO-FONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA E SECONDA CARICA DELLO STATO, IGNAZIO LA RUSSA, QUANDO SI È DICHIARATO DISPOSTO A FARE DA INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI “COMUNISTI” DI GEDI E IL GRECO USURPATORE (ULTIMA USCITA DELLA GUERRIGLIA DI ‘GNAZIO IN MODALITÀ ''LA RISSA'' CONTRO LA DITTATURA DELLE SORELLE MELONI...)

2025agnoletti

CAFONAL ''AGNOLETTI & TORTELLONI'' – AL CIRCOLO CANOTTIERI ANIENE, PER IL PARTY DI “JUMP COMUNICAZIONE” DI MARCO AGNOLETTI, EX PORTAVOCE DI RENZI, E "SOCIAL COM" DI LUCA FERLAINO, UNA MARIA ELENA BOSCHI IN MODALITA' PIN-UP SI PRESENTA CON LA SUA NUOVA FIAMMA, L'AVVOCATO ROBERTO VACCARELLA, CHE QUI È DI CASA (SUA SORELLA ELENA È LA COMPAGNA DI MALAGÒ, GRAN VISIR DEL CIRCOLO DELLA “ROMA BENISSIMO”) – UN GRAN MISCHIONE ALLA ROMANA DI DESTRA E SINISTRA E TIPINI INTERMEDI HA BRINDATO AL NATALE, STARRING: LUCIO PRESTA, PEPPE PROVENZANO, ANTONELLA GIULI, FITTIPALDI, ALESSIA MORANI, FAUSTO BRIZZI, PAOLO CORSINI, NELLO MUSUMECI, SIMONA SALA, ALBERTO MATANO, SALVO SOTTILE, MYRTA MERLINO E MARCO TARDELLI, MICHELA DI BIASE, ITALO BOCCHINO, LAURA TECCE CON VESTITUCCIO SBRILLUCCICANTE CHE NON AVREBBE SFIGURATO AL MOULIN ROUGE, GIORGIA CARDINALETTI IN LOVE... 

alfredo mantovano papa leone xiv italia agenti servizi segreti

OGGI ALLE 11 ALFREDO MANTOVANO E I VERTICI DELL’INTELLIGENCE ITALIANA SONO STATI RICEVUTI IN UDIENZA DA PAPA LEONE XIV, A CITTÀ DEL VATICANO – SARANNO PRESENTI I COMPONENTI COPASIR, IL DIRETTORE GENERALE DEL DIPARTIMENTO DELLE INFORMAZIONI PER LA SICUREZZA (DIS), VITTORIO RIZZI, I DIRETTORI DELLE AGENZIE INFORMAZIONI E SICUREZZA ESTERNA (AISE), GIOVANNI CARAVELLI, E INTERNA (AISI), BRUNO VALENSISE. È LA PRIMA VOLTA DI UN PAPA TRA GLI SPIONI (DI CERTO NON E' LA PRIMA VOLTA DI SPIE INTORNO A UN PAPA...) - PREVOST: "MAI USARE INFORMAZIONI PER RICATTARE" (SI VEDE CHE L'INTELLIGENCE NON È IL SUO FORTE)

brunello cucinelli giorgia meloni mario draghi massimiliano di lorenzo giuseppe tornatore nicola piovani

DAGOREPORT - L’AUTO-SANTIFICAZIONE DI BRUNELLO CUCINELLI È COSTATA CARA, NON SOLO AL “SARTO CESAREO” DEL CACHEMIRE, MA ANCHE ALLE CASSE DELLO STATO - IL CICLOPICO DOCU-FILM “IL VISIONARIO GARBATO”, DIRETTO DAL PREMIO OSCAR GIUSEPPE TORNATORE E BATTEZZATO CON TANTO DI PARTY ULTRACAFONAL IN UNO STUDIO DI CINECITTÀ ALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI, È COSTATO LA SOMMETTA DI 9.987.725 MILIONI DI EURO. DI QUESTI, I CONTRIBUTI RICEVUTI DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON IL MECCANISMO DEL TAX CREDIT RAGGIUNGONO LA CIFRA DI 3.955.090 MILIONI - DA PARTE SUA, PEPPUCCIO TORNATORE AVREBBE INTASCATO 2 MILIONI PER LA REGIA E 500 MILA PER SOGGETTO E SCENEGGIATURA – A PRODURLO, OLTRE A BRUNELLO STESSO, LA MASI FILM DI MASSIMILIANO DI LUDOVICO, CHE IN PASSATO HA LAVORATO SPESSO CON IL PRODUTTORE MARCO PEROTTI, COINVOLTO NEL CASO KAUFMANN (FU LUI A INOLTRARE LA DOMANDA DI TAX CREDIT PER IL FILM “STELLE DELLA NOTTE” DEL FINTO REGISTA-KILLER) - IL MONUMENTO A SE STESSO GIUNGE AL MOMENTO GIUSTO: DUE MESI FA, UN REPORT DI ''MORPHEUS RESEARCH'' ACCUSO' L'AZIENDA DI CUCINELLI DI VIOLARE LE SANZIONI UE ALLA RUSSIA…

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin valery zaluzhny

DAGOREPORT - ZELENSKY, FINITO NELLA TENAGLIA PUTIN-TRUMP E SOSTENUTO SOLO PARZIALMENTE DA UNA UNIONE EUROPEA BALCANIZZATA, CERCA LA MOSSA DEL CAVALLO PER SPARIGLIARE LE CARTE E SALVARE IL SALVABILE: PORTARE L’UCRAINA A ELEZIONI NEL GIRO DI 2-3 MESI. SAREBBE UNA VITTORIA DI PUTIN, CHE HA SEMPRE CHIESTO DI RIMUOVERE IL PRESIDENTE (DEFINITO “DROGATO”, “TOSSICOMANE”, “MENDICANTE”). IN CAMBIO “MAD VLAD” DOVREBBE ACCONSENTIRE A UNA TREGUA PER PERMETTERE IL VOTO, SOTTO ATTENTO CONTROLLO DEGLI OSSERVATORI OCSE – IN POLE POSITION L’EX CAPO DI STATO MAGGIORE, VALERY ZALUZHNY. MA SIAMO SICURI CHE UN INTEGERRIMO GENERALE COME LUI SIA DISPOSTO A METTERE LA FACCIA SULLA RESA?