arcuri broemme dago roberto d'agostino

TROVA LA DIFFERENZE: LA GERMANIA È PRONTA COI VACCINI, L'ITALIA INVECE È IN ALTO MARE – DAGO A "STASERA ITALIA": "HANNO GIÀ IL PIANO PER DISTRIBUIRLO, NOI DOBBIAMO ANCORA PREPARARLO E DISCUTERLO" (VIDEO) – FACCI: "I TEDESCHI SI AFFIDANO AD ALBRECHT BROEMME, EX CAPO STORICO DEI VIGILI DEL FUOCO. NOI AD ARCURI, GIÀ BRADIPO UMANO SU MASCHERINE, RESPIRATORI, BANDI, TAMPONI E CABLATURA DELLE SCUOLE"

 

 

1 – ROBERTO D'AGOSTINO A STASERA ITALIA: "PENSIAMO AL VACCINO ANTI-COVID. LA GERMANIA HA IL PIANO, NOI DOBBIAMO ANCORA DISCUTERLO"

Da www.liberoquotidiano.it

 

DAGO A STASERA ITALIA

"Pensiamo solo ai vaccini anti-influenzali, come siamo ridotti?". Roberto D'Agostino, fondatore e direttore di Dagospia, ospite di Barbara Palombelli a Stasera Italia picchia duro contro Giuseppe Conte, Roberto Speranza e il governo. Il tema è quello della lotta al coronavirus: "Se penso all'arrivo del prossimo vaccino anti-Covid, quello che ci salverà e che la prossima estate ci potrebbe far dire 'Ti ricordi che brutti tempi?', è molto complesso, va conservato a -70 gradi e dura 4 giorni".

 

arcuri

Bene, "immaginiamo che in Germania e negli altri Paesi hanno già pronto il piano per il vaccino. Noi dobbiamo ancora prepararlo, dobbiamo ancora discuterlo". Lo sconforto italiano riassunto in 30 secondi.

 

2 – GERMANIA PRONTA CON I VACCINI. L'ITALIA INVECE È IN ALTO MARE

Filippo Facci per “Libero quotidiano”

 

Il Domenico Arcuri della Germania - senza offesa - è un tedescaccio di 67 anni che in dodici secondi ti mette in piedi un esercito, e che, dettaglio, era l' amato e storico capo dei Vigili del fuoco. Di fatto, l' altro ieri, la Germania aveva già programmato l' attivazione di 60 centri di vaccinazione nei 17 stati federali del suo territorio: mentre l' Italia, l' altro ieri, aveva programmato solo che sul territorio (nostro) dovrà occuparsene il soporifero Arcuri, gettando nella disperazione chiunque non sia vissuto su un altro pianeta da marzo a oggi.

 

BROEMME

Il ritardante Arcuri - già bradipo umano su mascherine, respiratori, bandi, tamponi e cablatura delle scuole - dovrà dunque occuparsi di come trasportare, conservare, distribuire e somministrare almeno 40 milioni di dosi (per circa 20/27 milioni di persone, due iniezioni a cranio a distanza tre settimane) e meno male che esiste la Pfizer, che, oltre ad aver inventato il vaccino, contribuirà a mantenere la catena del freddo (i -70/80 gradi necessari) grazie allo sviluppo di scatole imbottite con materiale isolante e ghiaccio secco, così da conservare la temperatura giusta per qualche giorno.

 

Per il resto, in Italia mancano soltanto le celle frigorifere negli aeroporti, i camion refrigeranti per il trasporto, i grossisti farmaceutici e relative farmacie dotate di analoghe celle, in sostanza tutta la logistica e anche il personale istruito che dovrà occuparsene: ma ci penserà Arcuri.

 

DOMENICO ARCURI CON LA MASCHERINA CALATA SOTTO IL NASO

leggenda Mentre in Germania, o perlomeno in quell' immensa città-stato che è Berlino, l' Arcuri locale è appunto Albrecht Broemme, pensionato e soprattutto ex capo storico dei Vigili del Fuoco tedeschi e berlinesi che in Germania è una sorta di leggenda, anche perché la cittadinanza, diversamente da Arcuri rispetto agli italiani, l' ha quantomeno sentito nominare da tempo: anche perché, sino al 2019, Broemme ha comandato anche l' Agenzia federale per i soccorsi tecnici, tipo la nostra Protezione civile.

 

Ma è la storica appartenenza al corpo dei Vigili del fuoco a riscuotere particolare fiducia tra i tedeschi; parliamo dei Feuerwher, vigilanti cittadini per tradizione ottocentesca a cui spesso sono affidate anche missioni alternative (non solo incendi, cioè) e che, tipicamente rappresentati dalle loro rosse e veloci ambulanze, sono una rassicurazione e un patrimonio comune. Nei paesi e nei comuni minori, oltretutto, l' adesione al Corpo è su base volontaria - come la guardia civile negli Usa - e quindi è tutta gente spesso conosciuta e stimata dai locali.

 

I FRIGO PER LA CONSERVAZIONE DEL VACCINO

lungimiranza Il pensionato Albrecht Broemme, ergo, non è stato strappato ai giardinetti: già nel marzo scorso aveva praticamente creato e coordinato un centro di trattamento del Covid-19, e per farlo aveva pensato di utilizzare - tu guarda - alcuni spazi delle strutture fieristiche di Berlino, senza per questo essere deriso per una scelta rivelatasi lungimirante.

Ora, invece, dovrà decidere in particolare tempi e luoghi del vaccino per milioni di berlinesi, ma, come detto, per questo è già in pista da tempo. Ha già detto - al quotidiano Berliner Zeitung - che non perderà tempo nell' allestimento di tendopoli o container o roba del genere: gli estesi quartieri berlinesi ridondano di uffici e palazzine pubbliche che si prestano allo scopo molto più di palestre e spazi similari: nel caso della bundesland berlinese (città-stato, in pratica un' area metropolitana) si parla di oltre sei milioni di abitanti, mentre il comune è comunque il più popoloso dell' intera Unione europea: l' intera area resta la più problematica da amministrare, ed ecco perché è spuntata una figura come Broemme, uno di cui, per dire, nelle librerie tedesche si trova la biografia.

vaccino

 

Nelle librerie italiane la biografia di Arcuri non è ancora comparsa (un chiaro deficit editoriale) ma a far passare la voglia di scriverla contribuiscono conferenze stampa come quella di ieri, dove il commissario per l' emergenza Covid si è prodigato in esternazioni poco rassicuranti e in buona parte risapute:

 

«Il vaccino sta arrivando ma non è ancora arrivato», e sin qui c' eravamo, «non sarà disponibile da domani né da subito per tutti», sì, capito, «ma confidiamo di poter vaccinare i primi italiani alla fine di gennaio, un milione e 700mila». Confidiamo. Poi è passato a spiegare «la complicata conservazione della profilassi» di cui si è già letto su tutti i giornali: i meno ottanta gradi, la conservazione, le categorie prioritarie a cui somministrare il vaccino: «Confidiamo di avere il target delle prime persone da vaccinare». Confidiamo.

 

«Aspettiamo il piano del ministero». Aspettiamo. Anziché prospettare una soluzione dei vari problemi, Arcuri li ha elencati. Seràfico. Con calma.

vaccino

Ultimi Dagoreport

nando pagnoncelli elly schlein giorgia meloni

DAGOREPORT - SE GIORGIA MELONI  HA UN GRADIMENTO COSÌ STABILE, DOPO TRE ANNI DI GOVERNO, NONOSTANTE L'INFLAZIONE E LE MOLTE PROMESSE NON MANTENUTE, È TUTTO MERITO DELLO SCARSISSIMO APPEAL DI ELLY SCHLEIN - IL SONDAGGIONE DI PAGNONCELLI CERTIFICA: MENTRE FRATELLI D'ITALIA TIENE, IL PD, PRINCIPALE PARTITO DI OPPOSIZIONE, CALA AL 21,3% - CON I SUOI BALLI SUL CARRO DEL GAYPRIDE E GLI SCIOPERI A TRAINO DELLA CGIL PER LA PALESTINA, LA MIRACOLATA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA FA SCAPPARE L'ELETTORATO MODERATO (IL 28,4% DI ITALIANI CHE VOTA FRATELLI D'ITALIA NON È FATTO SOLO DI NOSTALGICI DELLA FIAMMA COME LA RUSSA) - IN UN MONDO DOMINATO DALLA COMUNICAZIONE, "IO SO' GIORGIA", CHE CITA IL MERCANTE IN FIERA E INDOSSA MAGLIONI SIMPATICI PER NATALE, SEMBRA UNA "DER POPOLO", MENTRE ELLY RISULTA INDIGESTA COME UNA PEPERONATA - A PROPOSITO DI POPOLO: IL 41,8% DI CITTADINI CHE NON VA A VOTARE, COME SI COMPORTEREBBE CON UN LEADER DIVERSO ALL'OPPOSIZIONE?

giorgia meloni ignazio la russa

DAGOREPORT - LA RISSA CONTINUA DI LA RUSSA - L’ORGOGLIOSA  CELEBRAZIONE DELL’ANNIVERSARIO DELLA FONDAZIONE DEL MOVIMENTO SOCIALE, NUME TUTELARE DEI DELLE RADICI POST-FASCISTE DEI FRATELLINI D'ITALIA, DI SICURO NON AVRÀ FATTO UN GRANCHÉ PIACERE A SUA ALTEZZA, LA REGINA GIORGIA, CHE SI SBATTE COME UN MOULINEX IN EUROPA PER ENTRARE UN SANTO GIORNO NELLE GRAZIE DEMOCRISTIANE DI MERZ E URSULA VON DER LEYEN - DA MESI 'GNAZIO INTIGNA A FAR DISPETTI ALLE SORELLE MELONI CHE NON VOGLIONO METTERSI IN TESTA CHE A MILANO NON COMANDANO I FRATELLI D'ITALIA BENSI' I FRATELLI ROMANO E IGNAZIO LA RUSSA – DALLA SCALATA A MEDIOBANCA ALLA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA, DAL CASO GAROFANI-QUIRINALE ALLO SVUOTA-CARCERI NATALIZIO, FINO A PROPORSI COME INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI DI ‘’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ E IL MAGNATE GRECO IN NOME DELLA LIBERTÀ D’INFORMAZIONE – L’ULTIMO DISPETTUCCIO DI ‘GNAZIO-STRAZIO ALLA LADY MACBETH DEL COLLE OPPIO… - VIDEO

brunello cucinelli giorgia meloni giuseppe tornatore

A PROPOSITO DI…. TORNATORE – CRISI DEL CINEMA? MA QUALE CRISI! E DA REGISTA TAUMATURGO, NOBILITATO DA UN PREMIO OSCAR, CIAK!, È PASSATO A PETTINARE IL CASHMERE DELLE PECORE DEL SARTO-CESAREO CUCINELLI - MICA UN CAROSELLO DA QUATTRO SOLDI IL SUO “BRUNELLO IL VISIONARIO GARBATO”. NO, MEGA PRODUZIONE CON UN BUDGET DI 10 MILIONI, DISTRIBUITO NELLE SALE DA RAI CINEMA, ALLIETATO DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON TAX CREDIT DI 4 MILIONCINI (ALLA FINE PAGA SEMPRE PURE PANTALONE) E DA UN PARTY A CINECITTA' BENEDETTO DALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI - ET VOILÀ, ECCO A VOI SUI GRANDI SCHERMI IL “QUO VADIS” DELLA PUBBLICITÀ (OCCULTA) SPACCIATO PER FILM D’AUTORE - DAL CINEPANETTONE AL CINESPOTTONE, NASCE UN NUOVO GENERE, E LA CRISI DELLA SETTIMA ARTE NON C’È PIÙ. PER PEPPUCCIO TORNATORE, VECCHIO O NUOVO, È SEMPRE CINEMA PARADISO…

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...