URBANO IL REUCCIO ‘OCULATO’ DI MILANO - CAIRO SFOGGIA 71 MILIONI DI UTILE NETTO PER IL GRUPPO RCS, DOPO ANNI DI VORAGINE I CONTI PRENDONO FIATO, TANTO CHE IL TITOLO È CRESCIUTO DEL 24% IN UN ANNO - LA MONTAGNA DI DEBITI PERÒ STA SEMPRE LÌ, E IN ASSEMBLEA SI DECIDERÀ DI DESTINARE L’UTILE AD ABBASSARLA UN PO’ - TAGLI SANGUINOSI MA ANCHE MAGGIORI ENTRATE PUBBLICITARIE: I RICAVI CALANO MA LUI PROMETTE CHE TORNERANNO A CRESCERE

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Ugo Bertone per Libero Quotidiano

 

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 «Cairo mi piace. È il tipo che quando esce da una stanza spegne la luce». Parola di Giovanni Bazoli ai tempi in cui Banca Intesa doveva decidere se affiancarsi all' editore nell' impresa, all' epoca giudicata temeraria, di andare alla conquista del Corriere della Sera, l' ammiraglia della stampa italiana destinata, salvo correzione di rotta, ad esser ingoiata nella palude dei debiti.

 

Una voce di corridoio, certo, ma che ha il pregio di riprodurre l' atmosfera che circolava in via Solferino prima che Cairo, uomo prudente, si lanciasse nella grande avventura. Sotto la pressione finanziaria crescente i manager non potevano far altro che sacrificare i pezzi pregiati, (immobili e libri, in particolare), mentre la compagine azionaria (divisa e spesso litigiosa) sembrava incapace di avviare un piano di risanamento anche perché le banche creditrici sembravano più attente a rientrare che non a sostenere la ripresa del gruppo.

 

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Storie di ieri, per fortuna superate di slancio, prima e meglio del previsto, come risulta dai conti a fine 2017. Il gruppo ha archiviato il primo bilancio "pieno" della gestione di Urbano Cairo (alla guida dall' agosto 2016) con un utile netto di 71,1 milioni di euro contro i 3,5 milioni del consuntivo d' esercizio firmato dopo soli 4 mesi alla guida del gruppo, comunque in netto miglioramento rispetto ai 171 milioni abbondanti di perdite. Si torna a guadagnare, finalmente, ma l' assemblea in programma il prossimo 26 aprile utilizzerà i profitti per ripulire le perdite accumulate in passato, tappa necessaria per recuperare l' autonomia finanziaria. Il dividendo arriverà.

 

URBANO CAIRO URBANO CAIRO

Insomma, anche in un momento molto difficile per l' editoria si può tornare a crescere. Come?

Spegnendo la luce quando si esce dalla stanza, per usare l' immagine pseudo bazoliana che si addice a pennello alle abitudini di Urbano Cairo da Masio Monferrato, figlio di un rappresentante e di un' insegnante, tanto audace da telefonare, ancora studente in Bocconi, a Silvio Berlusconi per proporsi come suo collaboratore. Ma anche capace di tagliare con la scure i costi: meno 58 milioni in un solo anno, una stretta feroce che è già entrata nella leggenda.

 

INTERVISTA A MASSIMO GILETTI SUL CORRIERE CON FOTO CON URBANO CAIRO INTERVISTA A MASSIMO GILETTI SUL CORRIERE CON FOTO CON URBANO CAIRO

Sarebbe però un grave torto attribuire tutti i meriti alla scure che si è abbattuta sui costi. Certo, ricavi sono scesi a 895,8 milioni contro 968,3. Ma la raccolta pubblicitaria, in costante calo dal 2011, ha segnato finalmente un' inversione di tendenza che lascia ben sperare. Purché dopo la stagione dei tagli prenda velocità quella del rilancio perché, parole sue, «un' azienda puoi risanarla quanto vuoi. Se non sviluppi i ricavi non vai da nessuna parte».

 

Alcune mosse, al proposito, lasciano ben sperare ma i mercati si aspettano che il presidente del Torino Calcio, pur senza follie, faccia qualcosa di più.

Ma per ora, però, gli azionisti si accontentano: il titolo Rcs Mediagroup in un anno ha guadagnato il 24 per cento circa. Niente di eccezionale, vista la stagione brillante di Piazza Affari. Ma basta guardare ai concorrenti di Gedi (quasi -40 per cento) per apprezzare la guida di Urbano Cairo, uno che non ama gli strappi ma va avanti come un diesel.

 

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