franco di mare mario orfeo

VIVA LA RAI: DIMMI DA QUALE PARTE STAI - MENO M5S E STOP ALLA DESTRA. CON LA NOMINA DI ORFEO ALLA DIREZIONE DEL TG3 ANCHE IL PD HA IL SUO TG, SIA PURE IN COMPROPRIETA' CON RENZI. SOVRANISMO ALL’ANGOLO (CON L’ECCEZIONE DEL TG2) – IL BOCCONE GROSSO, OLTRE ALLE VICEDIREZIONI AL TG1 E AL TG2, SARÀ ORA PIAZZARE A METÀ GIUGNO IN QUOTA ZINGARETTI, COME CONDIRETTORE DELLA POTENTISSIMA 'TGR', CARLO FONTANA…

Mario Ajello per il Messaggero

 

mario orfeo foto di bacco

Era più o meno rimasta ferma al tempo gialloverde, nei ruoli direttivi, l'informazione della Rai. Con il Tg1 ai grillini e il Tg3 ai grillini con spruzzata sinistrese (più il Tg2 fortemente centrodestra) in cui la voce del padrone era più che altro quella di Rocco Casalino. Non si può andare avanti così, è stato il refrain del Pd da quando il governo ha cambiato colore con il giallo restante ma il rosso - anzi il rosa - arrembante. Ogni tentativo di riequilibrio o di nuova lottizzazione veniva vanificato, ma dopo tanto pressing adesso anche il Pd ha il suo tiggì in comproprietà con Renzi e nelle mani di un professionista comunque apprezzato di qua e di là e che - parliamo del nuovo direttore dell'ex TeleKabul, Mario Orfeo - ha già portato al successo il Tg2 e il Tg1.

 

FRANCO DI MARE A UNOMATTINA

Nel Cda di ieri, i consiglieri di centrodestra, Igor De Blasio e Giampaolo Rossi, più il presidente Marcello Foa, si sono astenuti nel voto che ha sancito un cambio di stagione politica, anche se la composizione del Cda è ancora quella che fu decisa al tempo in cui governavano Salvini e Di Maio. E infatti, in prospettiva e se ne sarà capace, il Pd mira a terremotare anche quell'assetto che Zingaretti e Franceschini giudicano fuori dal tempo. In ogni caso, oltre a Orfeo al Tg3, Franco Di Mare - che tanti collocano in casella M5S ma egli non è catalogabile di fede grillina - va a dirigere Rai3, dove c'era Silvia Calandrelli che ora lascia la rete ma mantiene la direzione della Cultura. Ieri l'ad Salini in Cda l'ha assai ringraziata per il lavoro svolto e confida molto nella qualità di quello che continua a fare nell'ambito culturale. 

 

GLI SCHEMIPer Orfeo, hanno votato a favore l'ad Salini e le consigliere Borioni del Pd e Coletti di M5S. Il nuovo patto rossogiallo tra Viale Mazzini e Saxa Rubra è naturalmente lo specchio del reciproco bisogno della compagine di governo di andare avanti insieme, pur se è lecito chiedersi verso dove visto il caos che regna a Palazzo Chigi e dintorni su Fase 2 e Fase 3.

fabrizio salini marcello foa

 

Altra nomina: Simona Sala al Gr, molto stimata al Quirinale, ed è la prima donna a dirigere il giornale radio. E anche per questo, il presidente Foa non s'è astenuto ma ha dato il suo sì. Così è stato anche, 4 voti a favore, per Giuseppina Paterniti passata dal Tg3 all'Offerta Informativa (il coordinamento trasversale che fu di Carlo Verdelli e da cui egli scappò perché non gli facevano toccare palla). 

 

Il Cda di ieri ha proposto le nomine, che poi dovranno passare al vaglio delle varie assemblee, delle consociate Rai Way, Rai Cinema e Rai Com. A Rai Way è stato confermato, come ad, Aldo Mancino con Giuseppe Pasciucco presidente. Dirigeva Rai1, al tempo gialloverde, Teresa De Santis, poi sostituita con Stefano Coletta, ma adesso è diventata presidente di RaiCom.

MARCELLO FOA FABRIZIO SALINI

 

Il Cda ha confermato per Rai Cinema alla  presidenza Nicola Claudio e Paolo Del Brocco ad. Ha impressionato l'astensione di Foa, presidente di garanzia, nei voti per Orfeo e per Di Mare, per i quali comunque ha stima. Foa ha ritenuto che avesse poco senso rimuovere dall'incarico direttori a pochi mesi dalla nomina, come è il caso della Calandrelli a Rai3, e della Paterniti che ha avuto buoni ascolti al Tg3. E per di più due donne, in un'azienda che deve promuovere l'equilibrio di genere oltre che la meritocrazia. 

 

LA ROAD MAPIl dato politico è abbastanza chiaro. L'offensiva Pd sulla Rai si svolge in due fasi. Quella sancita ieri è il riequilibrio rispetto a M5S, ovvero, piazzare una figura forte come Orfeo e confidare sul basso, per non dire inesistente, tasso di grillismo di Di Mare e di Sala. Lo step successivo, ma già cominciato togliendo alla Lega il presunto ma impossibilitato controllo del Gr, è quello della cacciata di ogni residuo sovranismo in Rai (con l'eccezione del Tg2): e il boccone grosso, oltre alle vicedirezioni al Tg1 e al Tg2, sarà piazzare a metà giugno in quota Zingaretti, come condirettore della potentissima TgR, Carlo Fontana. 

 

 

 

nicola zingarettiZingaretti

Ultimi Dagoreport

procuratore milano viola procura milano luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

FLASH! – MA GUARDA UN PO’... “EMERGE CHE IN AMBIENTI GIUDIZIARI SI È VALUTATO DI ESEGUIRE LE PERQUISIZIONI SOLO LA SCORSA SETTIMANA E NON A SETTEMBRE PER NON CONDIZIONARE L'ESITO DELL'OPS SU MEDIOBANCA ANCHE PERCHÉ LE INDAGINI NON SONO CHIUSE. ABBASTANZA PER IPOTIZZARE CHE IL RUOLO DELLA PROCURA POSSA DIVENTARE CRUCIALE NELLA FORMAZIONE DELLE LISTE PER IL RINNOVO DEI PROSSIMI CDA. IN PRIMAVERA TOCCHERÀ AI VERTICI DI BPM E DI MPS…” (BALESTRERI E SIRAVO PER “LA STAMPA”)

ignazio la russa matteo salvini giorgia meloni maurizio lupi

DAGOREPORT: HOMO HOMINI “LUPI” - DIVENTATO UN BRAVO SOLDATINO DELLA FIAMMA, PER LA SERIE "IN POLITICA NON SI SA MAI...", IL MODERATISSIMO CIELLINO MAURIZIO LUPI SI BARCAMENA TRA I FRATELLI LA RUSSA E I FRATELLI D'ITALIA - ALLE LUSINGHE DI CANDIDARLO NEL 2027 A SINDACO DI MILANO DI 'GNAZIO, ORA AGGIUNGONO LE COCCOLE DELLA DUCETTA CHE SI E' SCAPICOLLATA ALL’ASSEMBLEA DEL NANO-PARTITO FONDATO DAL SOSIA DELLA FIGLIA DI FANTOZZI - ESSI': SE PASSA LA NUOVA LEGGE ELETTORALE, CON SOGLIA DEL 40%, ANCHE L’1% DI “NOI MODERATI” POTREBBE SERVIRE ALLA MELONA PER DE-SALVINIZZARE LA MAGGIORANZA... - VIDEO

antonio tajani pier silvio berlusconi marina roberto occhiuto deborah bergamini pietro labriola alessandro cattaneo

DAGOREPORT – QUALCOSA DI GROSSO SI STA MUOVENDO IN FORZA ITALIA: STUFA DI ESSERE PRESA PER I FONDELLI DAL PARACULISMO POLITICO DI TAJANI E DEI SUOI COMPARI SETTANTENNI GASPARRI E BARELLI, MARINA BERLUSCONI DA' IL VIA LIBERA AL CAMBIO DI LEADERSHIP IN FORZA ITALIA: IL PRESCELTO E' ROBERTO OCCHIUTO, REDUCE DA UNA TRIONFALE RICONFERMA ALLA PRESIDENZA DELLA REGIONE CALABRIA - IL PROSSIMO 17 DICEMBRE IL 56ENNE GOVERNATORE LANCERÀ LA SUA CORRENTONA NAZIONALE IN UN LUOGO SIMBOLO DEL BERLUSCONISMO, PALAZZO GRAZIOLI, CONTORNATO DAI FEDELISSIMI DELLA CAVALIERA DI ARCORE, i "NORDISTI" DEBORAH BERGAMINI E ALESSANDRO CATTANEO - CHE C'AZZECCA ALL'EVENTO DI OCCHIUTO, LA PRESENZA DELL'AD DI TIM, PIETRO LABRIOLA? C'ENTRA LO SMANTELLAMENTO DEL SERVIZIO CLIENTI "TELECONTACT" DI TIM...

antonio angelucci tommaso cerno alessandro sallusti

FLASH – UCCI UCCI, QUANTI SCAZZI NEL “GIORNALE” DEGLI ANGELUCCI! NON SI PLACA L’IRA DELLA REDAZIONE CONTRO L’EDITORE E I POCHI COLLEGHI CHE VENERDÌ SI SONO ZERBINATI ALL'AZIENDA, LAVORANDO NONOSTANTE LO SCIOPERO CONTRO IL MANCATO RINNOVO DEL CONTRATTO NAZIONALE E PER CHIEDERE ADEGUAMENTI DEGLI STIPENDI (ANCHE I LORO). DOPO LO SCAMBIO DI MAIL INFUOCATE TRA CDR E PROPRIETÀ, C’È UN CLIMA DA GUERRA CIVILE. L’ULTIMO CADEAU DI ALESSANDRO SALLUSTI, IN USCITA COATTA (OGGI È IL SUO ULTIMO GIORNO A CAPO DEL QUOTIDIANO). AL NUOVO DIRETTORE, TOMMASO CERNO, CONVIENE PRESENTARSI CON L'ELMETTO DOMANI MATTINA...

elly schlein giuseppe conte giorgia meloni rocco casalino

DAGOREPORT - QUESTA VOLTA, ROCCO CASALINO HA RAGIONE: ELLY SCHLEIN SULLA QUESTIONE ATREJU “HA SBAGLIATO TUTTO” - LA GRUPPETTARA DEL NAZARENO, CHIEDENDO UN FACCIA A FACCIA CON GIORGIA MELONI, HA DIMOSTRATO DI ESSERE ANCORA UNA VOLTA UN’ABUSIVA DELLA POLITICA. HA SERVITO SUL PIATTO D’ARGENTO ALLA DUCETTA L’OCCASIONE DI FREGARLA, INVITANDO ANCHE GIUSEPPE CONTE PER UN “THREESOME” IN CUI LA PREMIER AVREBBE SPADRONEGGIATO – IN UN CONFRONTO A TRE, CON ELLY E PEPPINIELLO CHE SI SFANCULANO SULLA POLITICA INTERNAZIONALE, DAL RIARMO ALL’UCRAINA, E FANNO A GARA A CHI SPARA LA “PUTINATA” O LA “GAZATA” PIÙ GROSSA, LA DUCETTA AVREBBE VINTO A MANI BASSE – QUEL FURBACCHIONE DI CONTE NON SI TIRA INDIETRO: NONOSTANTE LA DEM SI SIA SFILATA, LUI CONFERMA LA SUA PRESENZA AL DIBATTITO: "MI DISPIACE DEL FORFAIT DI ELLY, PER ME È IMPORTANTE CHE CI SIA UN CONFRONTO E POTEVAMO FARLO ANCHE INSIEME. POTEVAMO INCALZARE LA PREMIER..."