ALTRO CHE MASSONI E POTENTATI ECONOMICI: L’UNICA LOBBY CHE FUNZIONA IN ITALIA È QUELLA DEI TASSISTI – IL GOVERNO DRAGHI PROVA PER L’ENNESIMA VOLTA A FARE UNA MICRO-LIBERALIZZAZIONE DEL SETTORE E SI SCATENA UN PUTIFERIO, CON TANTO DI ANNUNCIO DI SCIOPERO PER IL 5 E 6 LUGLIO. E LA POLITICA, INVECE CHE PROCEDERE DRITTA, CHE FA? DÀ LORO ASCOLTO! DAL PD A FDI, FINO A LEGA E LEU, TUTTI SCHIERATI CON I POVERI TASSISTI, CHE NON VOGLIONO LA CONCORRENZA DELLE APP. TE CREDO: LI COSTRINGEREBBE AD ABBASSARE I PREZZI E A GARANTIRE UN SERVIZIO DECENTE!

-

Condividi questo articolo


 

 

 

Taxi: sciopero confermato, Bellanova tenta mediazione

fugge da milano a roma con il taxi fugge da milano a roma con il taxi

(ANSA) - Lo sciopero di 24 ore dei tassisti previsto con ritrovo e corteo a Roma il 5 e 6 luglio è confermato. Lunedì la vice ministra delle Infrastrutture e Trasporti Teresa Bellanova, su delega del governo, ha nuovamente convocato i sindacati per trovare una mediazione in extremis. I tassisti protestano contro l'articolo 10 del Ddl Concorrenza.

 

TASSISTI GLI INTOCCABILI

Francesco Grignetti per “la Stampa”

 

fila per i taxi a roma termini 5 fila per i taxi a roma termini 5

Chi mette mano ai taxi, in questo Paese, rischia di restare folgorato. Manco fossero cavi dell'alta tensione. È una regola non scritta della politica. Ora ci prova il governo Draghi, che ha infilato una delega nel ddl Concorrenza che ha scatenato l'ansia della categoria. Tanto che martedì e mercoledì, salvo colpi di scena dell'ultim' ora, ci sarà uno sciopero di 48 ore dei conducenti delle auto bianche.

 

Ma anche stavolta i tassisti hanno trovato ascolto in Parlamento: da Fratelli d'Italia alla Lega, al Pd, a Leu, si moltiplicano gli emendamenti che vorrebbero chiuderla lì e rinviare la questione alla prossima Legislatura. Ne sono state presentati quaranta.

 

taxi roma 1 taxi roma 1

Quantomeno si cerca di mettere paletti stringenti alla delega del governo, perché la parola «liberalizzazione» dalle parti delle auto di piazza fa davvero paura. Per il governo, è all'opera la viceministra alle Infrastrutture, Teresa Bellanova, renziana. Una che ha una coraggiosa storia di sindacalista alle spalle, a favore dei braccianti. E quindi molti pensavano che mai avrebbe favorito le multinazionali e le app.

 

Ma ora, dopo l'incontro avuto con le sigle sindacali dei tassisti di venerdì, Bellanova è guardata con sospetto. Dice Riccardo Cacchione, coordinatore del sindacato di estrema sinistra Usb: «Il Governo sembra voler andare avanti.

 

Lo sciopero rappresenterà un segnale forte. Potrebbero seguirne altri. Il servizio pubblico per natura stessa non può essere messo in concorrenza». Così non meraviglia se in odio al liberista Mario Draghi, si schiera a favore dei tassisti anche Giorgio Cremaschi, che viene dalla Cgil dura e pura. E se parla il sindacalista dell'Ugl, tanto, il tono non cambia.

UBER CONTRO TAXI UBER CONTRO TAXI

 

In verità ci sarà un tentativo di fermare lo sciopero in extremis. Dagli uffici della Bellanova potrebbe partire un invito a rivedersi lunedì e lì, forse, il governo potrebbe scoprire le carte. O almeno qualcuna. Ma non è detto che basti a placare gli animi.

 

Premesso che Draghi non accetterebbe di cancellare l'intera materia con un tratto di penna, dentro il governo si stanno studiando i diversi emendamenti dei partiti per capire un possibile punto di caduta. Di sicuro la maggioranza è d'accordo che i tassisti non possono essere trasformati in altrettanti «rider», e che le app delle multinazionali non possono diventare le nuove divinità sul lavoro. Ma poi qualcosa deve comunque succedere e necessariamente scontenterà qualcuno.

taxi roma 2 taxi roma 2

 

C'è una legge del 2019 (governo Conte I) che aveva riscritto le regole, ad esempio, ma già è subentrata una sentenza della Corte costituzionale e la situazione è mutata: perciò gli arcinemici dei tassisti, i conducenti di Ncc, sono stati liberati dall'obbligo di tornare in rimessa quando una corsa è terminata, ma ciò significa che possono aspettare la corsa successiva in strada come un taxi qualsiasi?

 

taxi stazione termini taxi stazione termini

E poi, specie a Roma dove ci sono migliaia di conducenti Ncc che lavorano con licenze concesse da Comuni fuori provincia o addirittura fuori Regione, che fine faranno se si applicherà rigidamente la norma del 2019 che restringe il servizio Ncc alla propria provincia?

 

Il deputato Davide Gariglio, Pd, è uno convinto che la materia andrebbe affrontata qui e ora, senza rinviarla a una delega troppo aperta: «Potremmo trovare noi in Parlamento le soluzioni - dice - così da non rinviare ancora, e allo stesso tempo tranquillizzare una categoria che teme moltissimo che si dia carta bianca al governo».

 

taxi roma taxi roma

La partita, però, va molto al di là dell'annoso braccio di ferro tra queste due categorie di autisti perché nel settore ha fatto irruzione la modernità. Ora, per dire, i taxi devono garantire il pagamento con il Pos e c'è chi ancora accampa scuse. Manca il Registro informatico pubblico nazionale delle imprese titolari di licenza per il servizio taxi, come pure sarebbe previsto da tre anni; oppure il Foglio Elettronico di Servizio, che varrebbe invece per gli Ncc.

 

fila per i taxi a roma termini 7 fila per i taxi a roma termini 7

E sullo sfondo c'è il fantasma di Uber o piattaforme simili. Un emendamento del partito di Bellanova, Italia viva, a firma delle deputate Raffaella Paita e Sara Moretto, prevede che si distingua tra soluzioni web molto diverse tra loro: una cosa è l'interconnessione con gli utenti, e che prevede la responsabilità diretta nel trasporto da parte dei vettori; altra cosa è l'intermediazione, dove l'intermediario non è responsabile.

roma sciopero dei taxi roma sciopero dei taxi

 

Si appoggiano auna sentenza della Corte di giustizia Ue del 2020 (sulle piattaforme di pura intermediazione) e una legge del 1992 (sulle piattaforme che svolgono attività di trasporto in modalità aggregata). I tassisti temono in buona sostanza che dietro la spinta alla concorrenza, si nasconda una regolazione a favore delle piattaforme tecnologiche. E alla fine è davvero isolatissimo, chi, come +Europa, chiede «l'apertura del settore a servizi a forte contenuto tecnologico come le app, senza se e senza ma, allineando il Paese a quelli più avanzati».

UBER CONTRO TAXI UBER CONTRO TAXI fila per i taxi a roma termini 8 fila per i taxi a roma termini 8 fila per i taxi a roma termini 11 fila per i taxi a roma termini 11 fila per i taxi a roma termini 12 fila per i taxi a roma termini 12 fila per i taxi a roma termini 9 fila per i taxi a roma termini 9 fila per i taxi a roma termini 1 fila per i taxi a roma termini 1

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT - SULLA SCENA POLITICA, FITTA DI SCAPPATI DI CASA, MANCAVANO SOLO LORO: FASCINA E GALLIANI - L’ANTICO “CONDOR” DEL CAVALIERE È DIVENTATO LO CHAPERON POLITICO DELLA “VEDOVA INCONSOLABILE”, CON IL CONTORNO DEI SECOLARI AMICI DELLA BUONANIMA DI SILVIO, CONFALONIERI E DELL’UTRI - IN OGNI USCITA PUBBLICA, I DUE SONO INSEPARABILI. DEL RESTO, SI CONOSCONO, E BENE. LA SCALATA DELLA “MARIA GODETTI” CALABRO-NAPOLETANA ALL’INTERNO DELL’INNER CIRCLE BERLUSCONIANO AVVENNE GRAZIE A GALLIANI, ALL’EPOCA BOSS DEL MILAN - ORA È CHIARO CHE A TAJANI HA SEMPRE FREGATO POCO DI COSA COMBINA IL DUPLEX FASCINA-GALLIANI. FINO ALLO SCORSA SETTIMANA ALLORCHÉ È ESPLOSA FORZA ITALIA AL COMUNE DI MILANO, DIETRO LA QUALE CI SAREBBERO LE UNGHIE DELLA FASCINA, CHE HA MANTENUTO UN OTTIMO RAPPORTO CON MARINA, VEDI IL DUELLO CONTINUO CON IL FRATELLO PIER SILVIO CHE VUOLE FAR SLOGGIARE LA “VEDOVA INCONSOLABILE” DALLA COSTOSISSIMA MAGIONE DI ARCORE - VIDEO

FLASH! - A TORINO, PER IL DOPO PALENZONA ALLA PRESIDENZA DI CRT, SI STANNO SONDANDO LE ISTITUZIONI SUL NOME DI MICHELE VIETTI, MAGISTRATO EX-CSM, OGGI DISOCCUPATO. UN NOME CHE È GRADITO AL SINDACO DI TORINO, STEFANO LORUSSO, CHE NON HA MAI SOPPORTATO LA PRESENZA E SOPRATTUTTO LA DISUBBIDIENZA DI PALENZONA - A DAR VOCE ALLA CANDIDATURA DI VIETTI C'È LA DI LUI CONSORTE, CATERINA BIMA, CHE RICOPRE IL RUOLO DI VICE PRESIDENTE DI CRT ED È STATA TRA GLI OPPOSITORI DELLA GESTIONE PALENZONA...

DAGOREPORT - CONTINUA L’IMBROGLIO-SCHLEIN: ELLY RINCULA SUL NOME NEL SIMBOLO DANDO LA COLPA A BONACCINI (SIC!) E SI RIMANGIA ''CAPOLISTA OVUNQUE": LO SARA' SOLO AL CENTRO E NELLE ISOLE - ALLA DIREZIONE NAZIONALE DEL PD DI IERI LA SVALVOLATA MULTIGENDER HA PERSO LA MAGGIORANZA DEL PARTITO. I VENTI DI RIVOLTA INVESTONO TUTTE LE VARIE ANIME DEL PD - ELLY SI È RIMBOCCATA LA LAPIDE QUANDO HA DETTO: O IL MIO NOME NEL SIMBOLO O MI METTETE CAPOLISTA IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. DI TALE PROPOSTA, LA ZARINA DEL PD NE AVEVA PARLATO SOLO CON BONACCINI. IL PRESIDENTE DEL PD HA ACCONSENTITO IN CAMBIO DELLA CANDIDATURA NEL SUD DEL RAS DELLE PREFERENZE, RAFFAELE “LELLO” TOPO, FIGLIO DELL’AUTISTA DI GAVA, CHE OVVIAMENTE FA PARTE DELLA SUA CORRENTE (AH! I CACICCHI…) - ALLA FINE VICINO A SCHLEIN RESTANO SOLO IN DUE, IL MULTI-TRASFORMISTA ZINGAR-ELLY E FRANCESCO BOCCIA, IL VERO ARTEFICE DEL SISTEMA PUGLIA, GARANTE DI DECARO ED EMILIANO - ANCHE SE ALLE EUROPEE IL PD GALLEGGERA' AL 20%, SINESTR-ELLY DOVRA' FARE LE VALIGIE...

DAGOREPORT: 100 SCALFARI MENO UNO - NON È SOLTANTO TELE-MELONI A CENSURARE GLI SCRITTORI: C'E' ANCHE IL GRUPPO GEDI – IL LIBRO SUL CENTENARIO DI SCALFARI CURATO DA SIMONE VIOLA, NIPOTE DI EUGENIO, IN EDICOLA INSIEME A ‘’REPUBBLICA’’, SQUADERNA CENTO INTERVENTI DI ALTRETTANTI TESTIMONIAL, TRANNE QUELLO INNOCUO E DEL TUTTO PERSONALE DI GIOVANNI VALENTINI, EX DIRETTORE DELL’ESPRESSO - LE SUE CRITICHE, MANIFESTATE SUL "FATTO QUOTIDIANO" SULL’OPERAZIONE “STAMPUBBLICA” E POI NEL SUO LIBRO SULLA PRESA DI POSSESSO DEL GIORNALE DA PARTE DI ELKANN, GLI VALGONO L’OSTRACISMO E LA DAMNATIO MEMORIAE – IL TESTO CENSURATO…