mirto milani silvia e paola zani e laura ziliani

LA BANALITÀ DEL MALE IN QUELLO STRANO TRIANGOLO AMOROSO - DOPO MIRTO MILANI, IL CAPOBRANCO MANIPOLATORE CHE ERA FIDANZATO DELL’UNA E AMANTE DELL’ALTRA, HANNO CONFESSATO ANCHE LE SORELLE SILVIA E PAOLA ZANI: TUTTI E TRE SONO GLI ASSASSINI DELLA MADRE DELLE RAGAZZE, LAURA ZILIANI, EX VIGILESSA 55ENNE A BRESCIA - LUI, EX CHIERICHETTO, AVEVA L'OSSESSIONE DEI SOLDI E PUNTAVA ALLE PROPRIETÀ IMMOBILIARI DELLA DONNA - L’ALTRA VITTIMA DI QUESTA STORIA È UNA TERZA SORELLA CON UN DEFICIT COGNITIVO CHE ERA MOLTO LEGATA ALLA MAMMA E CHE ORA È RIMASTA SOLA...

Pierangelo Sapegno per “La Stampa

 

silvia e paola zani con mirto milani

Prima ha confessato lui, studi al conservatorio, laurea in psicologia e tesi sui disabili, il volto un po' sciupato, barba di tre giorni e sguardo languido, da artista stanco. E poi le due sorelle, che erano la sua fidanzata e la sua amante.

 

Hanno ucciso loro, tutti insieme, la madre delle ragazze, Laura Ziliani, ex vigilessa, 55 anni, che amava la montagna e il silenzio dei boschi che salgono da Roncadelle, alle porte di Brescia.

 

mirto milani silvia e paola zani e laura ziliani

Il movente è sempre lo stesso, il danaro, una vita diversa. Non bisogna andar lontano a cercare la banalità del male. La provincia a volte è così crudele che ci appare più diversa di quel che crediamo, con il suo placido e sonnolento consumismo, i suoi peccati nascosti e i suoi triangoli segreti.

 

Invece, è qui accanto a noi, ci viviamo insieme. E racconta ancora una favola nera come questa. I suoi personaggi sono quasi delle figure anonime che diventano fredde e spietate.

Le due ragazze, Silvia e Paola Zani, hanno facce che si perdono nella folla, così comuni, quasi invisibili.

 

mirto milani

Lui, Mirto Milani, da bambino faceva il chierichetto. E adesso ogni domenica suonava la chitarra e cantava la Messa nella chiesa di Don Andrea Pedretti. Chi lo conosce dice che non sembrava un cattivo ragazzo, «solo che aveva l'ossessione dei soldi».

 

Una mattina si era lamentato con don Andrea, perché diceva che sui giornali lo avevano descritto «come un mostro, ma io in questa storia non c'entro niente».

 

silvia e paola zani e mirto milani

Era cominciata il 7 maggio dell'anno scorso, quando Laura Ziliani era scomparsa.

Il mattino dopo le due figlie erano andate dai carabinieri per fare la denuncia. A casa loro il maresciallo vede una grande torta in cucina: «Mamma doveva tornare ieri sera, l'avevamo preparata per lei», dicono le due.

 

Silvia ha 27 anni ed è una fisioterapista. L'altra va per i venti e studia economia e commercio. I militari fanno come si fa sempre, si fanno ripetere la storia un mucchio di volte e loro cadono in qualche contraddizione.

mirto milani

 

E poi i carabinieri sono come i parroci nei paesi, certe cose le annusano. E hanno annusato subito che c'era qualcosa che non quadrava. Mirto, che secondo l'accusa è il regista e «il manipolatore» delle ragazze, continua a ripeter loro di mostrarsi disperate in giro.

 

Al telefono con un amico inventa una strana trama: «Io ci sto pensando e mi sono quasi convinto che Laura nel tempo ha dirottato dei soldi su un altro conto e ora si sta facendo la bella vita. La sua situazione era disastrosa. Lei spendeva più di quello che prendeva».

 

una delle figlie di laura ziliani

Poi fa il bravo ragazzo, che è quello che ha sempre fatto: «Io le volevo un gran bene, era una bravissima persona ed era molto affezionata alle figlie». Paola e Silvia intanto si spendono sui social e in tv, a fare appelli, disperate.

 

Raccontano che l'ultima volta che hanno visto la mamma, lei stava parlando al telefonino con qualcuno e lo stava facendo quasi di nascosto. È un altro errore: quel cellulare i carabinieri lo ritrovano sotto una panca in cantina, e la sera della scomparsa era spento: nessuna telefonata.

 

laura ziliani 4

L'8 agosto, la piena del fiume Oglio restituisce da un nascondiglio di foglie e frasche il corpo senza vita di Laura Ziliani, con addosso solo le mutandine e una canottiera. E qualche tempo dopo trovano una sua scarpa abbandonata nel bosco e poi, non troppo distante, degli abiti sotto a dei cespugli. Altra coincidenza: un testimone aveva raccontato di aver visto una sera Mirto e Silvia addentrarsi proprio in quel punto.

 

cadavere trovato in val camonica

Cominciano a essere tanti i tasselli per sospettare di loro. I carabinieri decidono di sequestrare i cellulari. I tre glieli consegnano il 22 luglio, però sono stati resettati. Una, la più grande, dice che l'ha fatto perché c'erano dei video intimi con il suo Mirto e poi non voleva che si scoprisse che si erano iscritti a un sito di scambisti.

 

LAURA ZILIANI E LE FIGLIE

L'altra, Paola, per nascondere la relazione clandestina con il fidanzato della sorella. Ma i carabinieri sequestrano anche i computer, e la più piccola si spaventa: al telefono dice di essere preoccupata perché lì dentro Mirto aveva fatto delle ricerche su come commettere degli omicidi cercando di compiere il delitto perfetto.

 

laura ziliani 5

E lei aveva invece navigato su un canale Youtube chiamato «Truecrime». L'autopsia adesso ha svelato come è stata uccisa la loro madre. Prima è stata stordita con una gran dose di benzodiazepine dentro alla sua tisana, un medicinale che addormenta i sensi e toglie ogni capacità di reagire.

 

laura ziliani 2

E poi soffocata, forse con un cuscino. La vittima aveva molte proprietà immobiliari e qualcuno dice che Mirto adesso stia cercando di piazzarle. Laura Ziliani, vedova dal 2012, quando il marito Franco Zani era morto sotto una valanga, aveva anche un'altra figlia, Lucia, che è la seconda vittima di questa storia, una ragazza con un lieve ritardo cognitivo, che aveva con la mamma un legame strettissimo perché dipendeva molto da lei. Adesso è rimasta senza.

 

laura ziliani 3

Quando i carabinieri la ascoltano, dice che non si è mai fidata di «quelle due» e che erano «cattive». Anche Mirto. Lui, poi, era pure «cretino». Il 24 settembre gli inquirenti sono convinti di aver un impianto accusatorio abbastanza solido e di aver chiuso i conti.

 

I tre vengono arrestati. Lui dopo la confessione ha tentato il suicidio, Silvia e Paola sono entrate nel carcere femminile di Brescia tenendosi per mano. Come due bambine spaventate.

 

laura ziliani 1

Perché questa è la banalità del male, che non possiede né una profondità, né una dimensione demoniaca, come diceva Hannah Arendt. Sono le azioni che sono mostruose. Chi le compie è pressoché normale, due facce come queste che hai incontrato da qualche parte nell'emporio della vita e che non ricordi nemmeno più. Solo che non c'è un mare per cancellare quello che hanno fatto.

laura zilianilaura ziliani 6

Ultimi Dagoreport

nando pagnoncelli elly schlein giorgia meloni

DAGOREPORT - SE GIORGIA MELONI  HA UN GRADIMENTO COSÌ STABILE, DOPO TRE ANNI DI GOVERNO, NONOSTANTE L'INFLAZIONE E LE MOLTE PROMESSE NON MANTENUTE, È TUTTO MERITO DELLO SCARSISSIMO APPEAL DI ELLY SCHLEIN - IL SONDAGGIONE DI PAGNONCELLI CERTIFICA: MENTRE FRATELLI D'ITALIA TIENE, IL PD, PRINCIPALE PARTITO DI OPPOSIZIONE, CALA AL 21,3% - CON I SUOI BALLI SUL CARRO DEL GAYPRIDE E GLI SCIOPERI A TRAINO DELLA CGIL PER LA PALESTINA, LA MIRACOLATA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA FA SCAPPARE L'ELETTORATO MODERATO (IL 28,4% DI ITALIANI CHE VOTA FRATELLI D'ITALIA NON È FATTO SOLO DI NOSTALGICI DELLA FIAMMA COME LA RUSSA) - IN UN MONDO DOMINATO DALLA COMUNICAZIONE, "IO SO' GIORGIA", CHE CITA IL MERCANTE IN FIERA E INDOSSA MAGLIONI SIMPATICI PER NATALE, SEMBRA UNA "DER POPOLO", MENTRE ELLY RISULTA INDIGESTA COME UNA PEPERONATA - A PROPOSITO DI POPOLO: IL 41,8% DI CITTADINI CHE NON VA A VOTARE, COME SI COMPORTEREBBE CON UN LEADER DIVERSO ALL'OPPOSIZIONE?

giorgia meloni ignazio la russa

DAGOREPORT - LA RISSA CONTINUA DI LA RUSSA - L’ORGOGLIOSA  CELEBRAZIONE DELL’ANNIVERSARIO DELLA FONDAZIONE DEL MOVIMENTO SOCIALE, NUME TUTELARE DEI DELLE RADICI POST-FASCISTE DEI FRATELLINI D'ITALIA, DI SICURO NON AVRÀ FATTO UN GRANCHÉ PIACERE A SUA ALTEZZA, LA REGINA GIORGIA, CHE SI SBATTE COME UN MOULINEX IN EUROPA PER ENTRARE UN SANTO GIORNO NELLE GRAZIE DEMOCRISTIANE DI MERZ E URSULA VON DER LEYEN - DA MESI 'GNAZIO INTIGNA A FAR DISPETTI ALLE SORELLE MELONI CHE NON VOGLIONO METTERSI IN TESTA CHE A MILANO NON COMANDANO I FRATELLI D'ITALIA BENSI' I FRATELLI ROMANO E IGNAZIO LA RUSSA – DALLA SCALATA A MEDIOBANCA ALLA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA, DAL CASO GAROFANI-QUIRINALE ALLO SVUOTA-CARCERI NATALIZIO, FINO A PROPORSI COME INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI DI ‘’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ E IL MAGNATE GRECO IN NOME DELLA LIBERTÀ D’INFORMAZIONE – L’ULTIMO DISPETTUCCIO DI ‘GNAZIO-STRAZIO ALLA LADY MACBETH DEL COLLE OPPIO… - VIDEO

brunello cucinelli giorgia meloni giuseppe tornatore

A PROPOSITO DI…. TORNATORE – CRISI DEL CINEMA? MA QUALE CRISI! E DA REGISTA TAUMATURGO, NOBILITATO DA UN PREMIO OSCAR, CIAK!, È PASSATO A PETTINARE IL CASHMERE DELLE PECORE DEL SARTO-CESAREO CUCINELLI - MICA UN CAROSELLO DA QUATTRO SOLDI IL SUO “BRUNELLO IL VISIONARIO GARBATO”. NO, MEGA PRODUZIONE CON UN BUDGET DI 10 MILIONI, DISTRIBUITO NELLE SALE DA RAI CINEMA, ALLIETATO DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON TAX CREDIT DI 4 MILIONCINI (ALLA FINE PAGA SEMPRE PURE PANTALONE) E DA UN PARTY A CINECITTA' BENEDETTO DALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI - ET VOILÀ, ECCO A VOI SUI GRANDI SCHERMI IL “QUO VADIS” DELLA PUBBLICITÀ (OCCULTA) SPACCIATO PER FILM D’AUTORE - DAL CINEPANETTONE AL CINESPOTTONE, NASCE UN NUOVO GENERE, E LA CRISI DELLA SETTIMA ARTE NON C’È PIÙ. PER PEPPUCCIO TORNATORE, VECCHIO O NUOVO, È SEMPRE CINEMA PARADISO…

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...