UN BRANCO DI STRONZI – A FIRENZE UNA TREDICENNE È STATA AGGREDITA, PESTATA E FILMATA DA UN GRUPPO DI COETANEI, CHE POI HANNO POSTATO IL TUTTO SUI SOCIAL – LA PROGNOSI È DI SETTE GIORNI, MA PER RIPRENDERSI DALLO CHOC CI VORRÀ MOLTO DI PIÙ: NON VUOLE TORNARE A SCUOLA E HA PAURA DI ESSERE DERISA E ADDITATA DAI COMPAGNI – NEL VIDEO I RAGAZZI ERANO DIVERTITI E COMPIACIUTI: “QUESTO È PERFETTO PER INSTAGRAM…”

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Maria Vittoria Gianotti per “La Stampa”

 

Ha solo tredici anni, ma ha già sperimentato sulla sua pelle la cattiveria degli altri.

ragazza disperata ragazza disperata

Gli altri sono tutti suoi coetanei, adolescenti che frequentano la terza media, come lei, o al massimo la prima superiore. La protagonista, suo malgrado, di questa storia è una ragazza fiorentina, che qualche giorno fa ha subito una pesante aggressione da quelli che forse, fino a poco tempo fa, riteneva addirittura degli amici.

 

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Un pestaggio in piena regola, ripreso con i telefonini e postato su un social network e circolato anche su Whats App. Adesso la vittima è comprensibilmente sotto choc, piange e si dispera e non vuole più tornare a scuola. La ragazzina teme che l' aggressione si ripeta di nuovo, ma più di tutto le fa paura essere additata o derisa dai compagni di scuola. Ma il padre si ribella: «Non è lei che si deve vergognare». Per quel pestaggio, la tredicenne è stata costretta a ricorrere alle cure del pronto soccorso di un ospedale.

 

ragazza disperata 2 ragazza disperata 2

La prognosi, per fortuna, è lieve: sette giorni, che non saranno comunque sufficienti per dimenticare l' accaduto. Ora sul caso indagano i carabinieri, a cui il padre si è rivolto perché facciano chiarezza sulle responsabilità.

 

I minorenni sono già stati tutti denunciati: non è stato difficile risalire alla loro identità dato che il filmato che hanno postato in rete mostrava i loro volti in bella vista. Teatro dell' aggressione, un parco pubblico alla periferia nord di Firenze, nel quartiere di Novoli, vicino alla scuola media frequentata dai ragazzi, che sono quasi tutti in terza.

 

ragazza aggredita 2 ragazza aggredita 2

Per capire la portata di cosa sia accaduto bisogna partire da quel video, postato impunemente on-line, nell' assurda convinzione di farla franca. Si tratta di tre minuti e venti secondi, in cui il branco circonda la ragazzina, sola e indifesa. Una di loro si avvicina con fare minaccioso e le dà un primo spintone. Lei è sconvolta, ma la sua espressione atterrita non basta a fermare la coetanea. Cerca di allontanarsi, ma il branco glielo impedisce. E le spinte e gli schiaffi continuano, senza pietà.

 

ragazzo pestato dal branco ragazzo pestato dal branco

A un certo punto la telecamera inquadra anche le espressioni divertite di chi assiste senza intervenire e si sente persino con chiarezza una voce fuori campo che dice: «Questo è perfetto per Instagram». Il pestaggio, però, stando a quanto racconta il padre, sarebbe solo l' ultimo episodio di una lunga escalation di prepotenze. Pare, ma la vicenda deve ancora essere ricostruito, che la ragazzina e la coetanea - più grande di lei di un anno - si conoscessero piuttosto bene e andassero d' accordo. Poi, a settembre, il rapporto si è incrinato.

 

aggressione aggressione

Forse un amore conteso, forse una incomprensione. Cose che capitano a quell' età.

Ma da lì è cominciato un piccolo infermo, fatto di prese di giro e di offese. Prima di Natale, una prima aggressione, meno violenta: con qualche schiaffo. Poi, il pestaggio vero e proprio con la complicità del branco. «Domani (oggi per chi legge ndr): mia figlia dovrebbe tornare a scuola, ma io non mi fido a mandarla. E lei continua ad avere paura. Tutto questo è assurdo. Non voglio nulla, solo che lei possa tornare in classe, finire la terza media e che episodi del genere non si verifichino più».

ragazza aggredita ragazza aggredita

Alla famiglia è arrivata anche la solidarietà dell' assessore al Welfare del Comune di Firenze, Sara Funaro che commenta: «Questo grave episodio ci deve far riflettere su cosa sta accadendo ai nostri giovani. Dobbiamo stare al loro fianco e lavorare per contrastare questi episodi». Intanto, la giovanissima vittima continua ad avere paura. E quando guarda il suo telefonino, scoppia in lacrime.

 

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