LA BUROCRAZIA HA ROTTO IL CAZZO - MA POSSONO PASSARE OTTO ANNI E MEZZO PER AVERE L'OK AD UN IMPIANTO FOTOVOLTAICO? IL CALVARIO DELLA SOCIETÀ "PALO ENERGIA" È RACCONTATO NEL PROVVEDIMENTO DEL TERZO (TERZO!) COMMISSARIO AD ACTA INCARICATO DI SBROGLIARE LA MATASSA - IL TAR DELLA PUGLIA HA EMANATO 3 SENTENZE E UNA SERIE DI ORDINANZE. QUANTO TUTTO QUESTO CAROSELLO SIA COSTATO AI CONTRIBUENTI NON RIUSCIAMO NEMMENO A IMMAGINARLO...

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Sergio Rizzo per “Affari & Finanza - la Repubblica”

 

impianto fotovoltaico impianto fotovoltaico

Tremilacentoventinove giorni. Otto anni e quasi sette mesi per avere il permesso di realizzare un impianto fotovoltaico in Puglia, mentre l' Italia passava da Silvio Berlusconi a Luigi Di Maio attraversando le più o meno brevi epoche di Mario Monti, Enrico Letta, Matteo Renzi e Paolo Gentiloni.

Senza che nessuno si fosse astenuto dal dichiarare guerra alla burocrazia.

Ma solo a parole, ovviamente.

 

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Il calvario della società Palo energia è raccontato nel provvedimento del terzo (terzo!) commissario ad acta incaricato di sbrogliare la matassa, pubblicato qualche settimana fa sul bollettino ufficiale della Regione.

 

Provvedimento che ha richiesto, per spiegare l' accaduto, ben 23 pagine fitte fitte. Inutile e tedioso l' elenco di pareri, approvazioni, revoche, dinieghi e nulla osta, osservazioni, distinguo e precisazioni. Basti sapere che su questa vicenda e i ricorsi che ne sono seguiti il Tar della Puglia ha emanato tre sentenze e una serie altrettanto nutrita di ordinanze. Per non parlare delle rituali Conferenze dei servizi, e qui l' elenco dei soggetti che ne fanno parte spiega tante cose: sono 30 (trenta!)

 

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Fra questi, sei uffici della Regione, due soprintendenze, due diverse strutture del Demanio statale, la Provincia, il Comune, l' Autorità di Bacino, il consorzio di bonifica, l' Acquedotto pugliese, l' Enac, l' Enav, l' Enel, la Snam, il comando in capo del Dipartimento militare e il Comando militare dell' esercito per la Puglia, nonché l' Aeronautica militare.

 

Per carità di patria ci fermiamo qui: non senza dire che alla riunione decisiva della Conferenza di questi trenta erano presenti appena in tre. E quanto tutto questo carosello sia costato ai contribuenti non riusciamo nemmeno a immaginarlo.

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