CAMERATA A SUA INSAPUTA - SANDRO GOZI AVEVA DETTO DI ESSERE STATO NEL "FRONTE DELLA GIOVENTÙ" A 16 ANNI MA E’ STATO SMENTITO DA FOTO E DOCUMENTI - ORA, INCALZATO DAI MEDIA FRANCESI, SI CORREGGE: “MILITAI ALMENO FINO A 20 ANNI. POI RINNOVARONO LA TESSERA SENZA DIRMELO” - I GIORNALI FRANCESI, COSI’ ATTENTI ALLO SPAURACCHIO NEOFASCIO, INIZIANO A OCCUPARSI DELLA VICENDA…

-

Condividi questo articolo


Adriano Scianca per “la Verità”

 

SANDRO GOZI CON GIORGIO ALMIRANTE E I RAGAZZI DEL FRONTE DELLA GIOVENTU SANDRO GOZI CON GIORGIO ALMIRANTE E I RAGAZZI DEL FRONTE DELLA GIOVENTU

Iscritto a sua insaputa. La telenovela sul passato neofascista di Sandro Gozi acquisisce un nuovo capitolo. E, adesso, valica i confini nazionali. Parlando a Le Point, che ha scomodato il suo corrispondente da Roma per far luce sulla vicenda, Gozi ha fornito una nuova versione sulla passata militanza nel Msi, decisamente diversa dalla prima («Avevo 16 anni, seguii un amico, ci ho messo poco a capire che quella non era la mia strada»).

 

Alla testata transalpina, l' esponente dem ha detto che si tratta di una «polemica ridicola» ma che comunque non nasconde «un passaggio della mia vita che è noto da molto noto a Cesena e in tutta la regione». Ma è quando ha cercato di circostanziare meglio la sua militanza che Gozi ha detto le cose più interessanti: «A partire dal 1987/1988 questo impegno è diminuito. Non ho alcun altro ricordo di azioni condotte negli anni successivi. È molto probabile che ci sia stato un rinnovo automatico dell' adesione per qualche anno, come si faceva sempre all' epoca». Altro che «avevo 16 anni», quindi!

TESSERA DEL MOVIMENTO SOCIALE ITALIANO DI SANDRO GOZI TESSERA DEL MOVIMENTO SOCIALE ITALIANO DI SANDRO GOZI

 

Gozi ammette ora candidamente di essere stato missino in modo attivo almeno fino all' età di 20 anni (tanti ne aveva nel 1988). Per gli anni successivi non si sbilancia, spiegando che il suo impegno a destra «è diminuito» (quindi non si è bruscamente interrotto) e che comunque lui «non ricorda».

 

Meglio cautelarsi nel caso escano altri particolari imbarazzanti... Questa seconda versione è in effetti più compatibile con i documenti che erano usciti sulla vicenda, pubblicati dalla testata sovranista Il Primato nazionale: una foto del giovane Gozi con Giorgio Almirante risalente al 1987 e un modulo di iscrizione al Fronte della gioventù con la data del 1990, quello, pare di capire, che secondo l' esponente dem sarebbe stato rinnovato automaticamente senza il suo consenso.

 

SANDRO GOZI SANDRO GOZI

La questione, ovviamente, può sembrare di lana caprina: 1984 o 1988, che differenza fa, sono passati 30 anni... E comunque non è certo reato aver militato nel Msi. È un'argomentazione sensata, ma a cui si possono opporre due obiezioni. La prima è che se Gozi ha sentito il bisogno di minimizzare fino a stravolgere la realtà, forse il dettaglio biografico una importanza ce l'ha innanzitutto per lui.

 

Del resto il dettaglio va a riscrivere un' autobiografia politica accuratamente costruita, a cominciare da quel primo voto dato al Partito repubblicano più volte sbandierato, anche a Le point, ma che mal si concilia con la foto accanto ad Almirante scattata a pochi giorni dalle prime elezioni politiche in cui Gozi è stato elettore attivo. Il mercoledì in posa con Almirante e la domenica al voto per Spadolini?

 

sandro gozi sandro gozi

Un po' difficile da credere. La seconda obiezione riguarda proprio il modo in cui il Pd ha declinato in questi anni il tema dell'antifascismo: ovvero come un autentico spartiacque antropologico, prima ancora che ideologico, fatto di veti, esclusioni, cordoni sanitari e immarcescibile fiducia nella propria incorrotta superiorità etica. Va da sé che, allora, sapere quanto e in che misura un proprio esponente abbia militato nei ranghi di un partito neofascista è tema di sicuro interesse innanzitutto per Nicola Zingaretti. E anche per Emmanuel Macron.

 

L'interesse di Le Point per la vicenda Gozi non è affatto casuale. Come è noto, l' italiano è stato infatti nominato consulente agli Affari europei dal governo di Édouard Philippe. E anche la sinistra francese non è che ci vada leggera con le scomuniche contro la destra, tant' è che Le Point, che pure è di centrodestra, sottilmente ricorda che Almirante, oltre che leader missino nel dopoguerra, fu anche «condannato per collaborazione con le truppe naziste».

 

SANDRO GOZI E FRANS TIMMERMANS SANDRO GOZI E FRANS TIMMERMANS

Se in Italia il Novecento lo si può (sempre più a fatica, in verità) storicizzare, in Francia la cosa riesce decisamente più difficile. Le Point non è l' unica testata che, in Francia, si sta ponendo delle domande. Del caso, in questi giorni, se ne sono occupati anche il quotidiano L'Opinion e il sito di informazione Putsch. Ironico il quotidiano identitario Présent, che ha definito la rivelazione «una buona notizia» e che, dopo aver snocciolato il curriculum di Gozi, ha aggiunto che le sue qualifiche dimostrano «la qualità della formazione di coloro che sono passati per il movimento nazionalista».

gozi sandro gozi sandro

 

Quanto a lui, l' esponente dem risponde solo ai giornalisti. Sui social, la sua foto accanto ad Almirante viene postata spesso nei commenti sotto ai suoi status, ma l' interessato non risponde a chi gli chiede spiegazioni. Con una rara eccezione: a un utente di Twitter che gliene chiedeva conto in francese e taggando il premier francese Philippe, Gozi ha replicato, sempre in francese, con una frase sarcastica: «Aggiungo anche che ho litigato con il sacerdote della mia parrocchia quando avevo 14 anni e ho sbattuto la porta della chiesa e che a 5 anni mi sono rifiutato di rimanere nella scuola elementare dalle suore del Sacro Cuore. In questo modo anticipiamo articoli futuri. Quanto sei piccolo...».

Sarà pure una «polemica ridicola», ma le eventuali reazioni nel governo francese sembrano preoccupare un bel po' l' ex camerata Gozi.

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT – JOE BIDEN VUOLE CHE GIORGIA MELONI METTA ALL’ORDINE DEL GIORNO DEL G7 L’USO DEI BENI RUSSI CONGELATI. PER CONVINCERE LA DUCETTA HA SPEDITO A ROMA LA SUA FEDELISSIMA, GINA RAIMONDO, SEGRETARIO AL COMMERCIO – GLI AMERICANI PRETENDONO DALL’EUROPA UN'ASSUNZIONE DI RESPONSABILITÀ DOPO TUTTI I MILIARDI CHE WASHINGTON HA POMPATO A ZELENSKY. MA METTERE MANO AI BENI RUSSI È UN ENORME RISCHIO PER L’UNIONE EUROPEA: POTREBBE SPINGERE ALTRI PAESI (CINA E INDIA SU TUTTI) A RIPENSARE AI LORO INVESTIMENTI NEL VECCHIO CONTINENTE…