renzi aereo blu volo air force

CHE FINE HA FATTO L’AIR FORCE RENZI? – NESSUNO VUOLE IL JET PRESO IN LEASING A CARISSIMO PREZZO, DAVANTI AL QUALE UN ANNO FA DI MAIO E TONINELLI SI FECERO FOTOGRAFARE TUTTI SORRIDENTI – ORA A SORRIDERE SONO RIMASTI SOLO GLI AVVOCATI, PERCHÉ LA STORIA DI QUELL’AEREO È FINITA IN DUE AULE DI TRIBUNALE – ALITALIA VUOLE CHE ETIHAD SE LO RIPRENDA, MA GLI ARABI NON HANNO INTENZIONE DI RIPORTARLO AD ABU DHABI PERCHÉ…

renzi aereo

Daniele Martini per "il Fatto Quotidiano”

 

Da simbolo ostentato del potere a rottame: più che una parabola discendente quella dell' Air Force Renzi è una picchiata. È passato poco più di un anno da quando quel jet preso a carissimo prezzo in leasing dallo smanioso Matteo (il valore del contratto era di circa 150 milioni, 70 solo per l' affitto) avrebbe dovuto illustrare la ritrovata grandeur italica. Ma è come se fosse passato un secolo, quell' aereo non lo vuole più nessuno, come se non avesse padri e madri, come se quelle ali scottassero.

di maio e toninelli davanti all air force renzi

 

Non lo vuole Alitalia, che lo considera un fardello ingombrante e inutile. E non lo vuole nemmeno Etihad, la compagnia di proprietà dell' emiro di Abu Dhabi che aveva dato in leasing il jet alla stessa Alitalia a condizioni e a un prezzo che gli esperti del ramo considerano più da amatori che di mercato.

 

airbus a340 nuovo aereo blu di renzi 6

Anche la Presidenza del Consiglio è spiazzata da quell' aereo. Ai tempi di Renzi in quegli uffici si dettero tanto da fare per mettere a disposizione del capo del governo proprio quel tipo di velivolo (un Airbus A340 /500), anche se molti sapevano che era un mezzo bidone e nella flotta di Stato c' erano già una decina di jet più validi e di grandi dimensioni adatti allo scopo. E tanto si prodigarono perché con un' altra bella spesa a carico dei contribuenti il jet di Renzi venisse allestito in configurazione vip per le lunghe trasvolate così da rendere confortevoli gli spostamenti di un così influente capo di governo.

renzi a319 4

 

Oggi a Palazzo Chigi ci sono altri inquilini che dopo aver bloccato lo scandalo di un aereo inutilmente strapagato, probabilmente non sanno più come comportarsi. Proprio un anno fa il vicepresidente del Consiglio Luigi Di Maio e il ministro dei Trasporti Danilo Toninelli si fecero fotografare sorridenti e soddisfatti accanto alla scaletta dell' aereo esibito come un trofeo di guerra informando cittadini ed elettori che grazie al pronto intervento dei nuovi governanti lo Stato italiano stava risparmiando un centinaio di milioni di euro.

airbus a340 nuovo aereo blu di renzi 5

 

Sicuramente quelli che con l' Air Force Renzi sorridono sono gli avvocati perché, come quasi sempre succede in Italia, anche la storia dell' aereo più ambizioso del mondo è finita nelle aule dei tribunali. Non uno, ma due: a Roma in un giudizio amministrativo davanti al Tar per un contenzioso avviato dagli arabi di Etihad. E a Milano per una causa civile promossa da Alitalia. E non è finita perché indaga anche la Corte dei conti e, sorrette da un puntuale lavoro della Guardia di finanza, stanno arrivando a un punto di svolta anche le indagini promosse dalla Procura della Repubblica di Civitavecchia, titolata a giudicare sulle faccende di Alitalia.

 

james hogan etihad 7

Nelle settimane passate sono stati consegnati avvisi di garanzia a quasi tutti i personaggi di vertice della ex compagnia di bandiera ai tempi di Etihad e dell' affare Renzi. E al Fatto Quotidiano risulta che James Hogan, all' epoca vicepresidente di Alitalia in rappresentanza di Etihad, sia stato trattenuto per alcune ore in una saletta dell' aeroporto di Ginevra in attesa che rappresentanti degli inquirenti italiani potessero consegnargli documentazione di natura legale. Non è chiaro se in quelle carte si facesse riferimento anche alla vicenda dell' aereo di Matteo Renzi.

 

Il giudizio del Tar del Lazio è stato chiesto da Etihad, compagnia rappresentata legalmente in Italia dall' avvocato Antonio Di Pasquale dello studio Hogan Lovells.

Secondo Etihad sarebbe illegittima la rescissione del contratto decisa da Alitalia su sollecitazione del governo gialloverde. È proprio per questa ragione che Etihad si rifiuta di riportare l' aereo di Renzi ad Abu Dhabi, perché se lo facesse riconoscerebbe implicitamente la fondatezza della rottura del contratto.

 

silvano cassano james hogan matteo renzi luca cordero di montezemolo

Anche se c' è chi ritiene che la compagnia araba non si riprende il velivolo perché non le conviene essendo il valore di quel jet ormai così basso da non coprire le spese del viaggio di rientro. Sul versante opposto, Alitalia ha avviato un' azione civile al Tribunale di Milano proprio per costringere Etihad a riprendersi l' aereo. È per questo che ora a Fiumicino trattano l' Air Force Renzi come una zavorra con le ali e lo tengono al riparo in un hangar se c' è posto ma se, invece, l' hangar serve per altro, lo mettono senza tanti complimenti alle intemperie a prendere la ruggine. La brutta storia dell' aereo di Renzi fu scoperta un anno fa da Gaetano Intrieri, allora consigliere del ministro Toninelli poi allontanato. Il quale, anche alla luce di ciò che è successo dopo, ribadisce: "È una truffa, qualcuno ci ha mangiato su con quell' aereo, non spetta a me dire chi, ma ci ha mangiato".

renzi a319 3RENZI MOGHERINI AEREO DI STATOa319 renziRENZI AEREO DI STATO matteo renzi e agnese landini scendono dall aereo di statoRENZI FA IL SIMPATICO SULL AEREO DI STATO

i voli dell aereo di stato etihad dal fatto quotidianojames hogan etihad 6toninelli renzi di maio air force renziairbus a340 nuovo aereo blu di renzi 2airbus a340 nuovo aereo blu di renzi 4airbus a340 nuovo aereo blu di renzi 1airbus a340 nuovo aereo blu di renzi 3

Ultimi Dagoreport

francesco saverio garofani sergio mattarella giorgia meloni maurizio belpietro

DAGOREPORT - MA QUALE “COMPLOTTO DEL QUIRINALE CONTRO GIORGIA MELONI”! DIETRO ALLA DIFFUSIONE DELLE PAROLE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI ALLA “VERITÀ” DI BELPIETRO C'E' UNA “GOLA PROFONDA” UN PO’ PASTICCIONA, CHE SI E' FATTA SGAMARE IN MEZZA GIORNATA - DAGOSPIA È IN GRADO DI AGGIUNGERE ALCUNI DETTAGLI SULLA CENA DI GIOVEDÌ 13 NOVEMBRE ALLA TERRAZZA BORROMINI. A TAVOLA C’ERANO SEDICI PERSONE: OLTRE ALL’ORGANIZZATORE, LUCA DI BARTOLOMEI E A FRANCESCO GAROFANI, C’ERANO MANAGER, CONSULENTI, UN AD DI UNA BANCA, DUE CRONISTI SPORTIVI E…UN GIORNALISTA CHE IN PASSATO HA LAVORATO IN UN QUOTIDIANO DI DESTRA, GIA' DIRETTO DA BELPIETRO. SARÀ UN CASO CHE LA MAIL A FIRMA “MARIO ROSSI”, DA CUI È NATO LO “SCANDALO”, SIA STATA INVIATA ANCHE AL MELONIANO "IL GIORNALE" (CHE PERO' L'HA IGNORATA)? - IL CONTESTO ERA CONVIVIALE, SI PARLAVA DI CALCIO E DEL PD, MA GAROFANI NON HA MAI PRONUNCIATO LA PAROLA “SCOSSONE”, CHE INFATTI NELLA MAIL ORIGINALE NON C’È - L’AUDIO? ANCHE SE CI FOSSE, BELPIETRO NON POTREBBE PUBBLICARLO PERCHÉ SAREBBE STATO CARPITO ILLEGALMENTE...

maurizio belpietro giorgia meloni la verita

DAGOREPORT - IL GIOCO DI PRESTIGIO DI MAURIZIO BELPIETRO: LO "SCOOP" SUL PRESUNTO “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È BASATO SULLE PAROLE “PROVVIDENZIALE SCOSSONE”, CHE IL CONSIGLIERE DEL COLLE, FRANCESCO SAVERIO GAROFANI, AVREBBE PRONUNCIATO ALLA CENA DOPO L’EVENTO IN RICORDO DI AGOSTINO DI BARTOLOMEI. MA NELLA MAIL ANONIMA CHE SEGNALA LA VICENDA A "LA VERITA'" QUELLE DUE PAROLE NON SONO VIRGOLETTATE: SEMBRANO ESSERE UN RAGIONAMENTO DELL’AUTORE, IL MISTERIOSO "MARIO ROSSI" – “LINKIESTA”: “PER CAPIRE COSA PENSI MELONI BISOGNA LEGGERE ‘LA VERITÀ’, ESATTAMENTE COME PER CAPIRE COSA PENSI GIUSEPPE CONTE BISOGNA LEGGERE ‘IL FATTO’. QUANTI SI BEVONO OGGI LA FAVOLA DELLA SVOLTA ATLANTISTA ED EUROPEISTA DI MELONI, FAREBBERO BENE A LEGGERE ‘LA VERITÀ’, SMACCATAMENTE FILO-PUTINIANO, NO VAX E NO EURO. LA VERITÀ DEL GOVERNO MELONI STA LÌ”

tommaso cerno antonio giampaolo angelucci alessandro sallusti il giornale

FLASH! – COME PREVISTO, ANTONIO E GIAMPAOLO ANGELUCCI HANNO DECISO CHE, A PARTIRE DAL PRIMO DICEMBRE, AVVERRÀ IL CAMBIO DI DIREZIONE DE “IL GIORNALE” CON L’ARRIVO DI TOMMASO CERNO CHE, A SUA VOLTA, VERRÀ RIMPIAZZATO A “IL TEMPO” DA DANIELE CAPEZZONE – MALGRADO LA PROPOSTA DI ANDARE ALLA DIREZIONE EDITORIALE DE “IL GIORNALE”, AL POSTO DI VITTORIO FELTRI, CHE PASSEREBBE A QUELLA DI “LIBERO”, ALESSANDRO SALLUSTI NON L’HA PRESA BENE: IL BIOGRAFO DI GIORGIA MELONI LO CONSIDERA UNA DIMINUTIO PER IL SUO PRESTIGIO E MIREREBBE A DARE VITA A UN PROGETTO MEDIATICO CON NICOLA PORRO…

maurizio belpietro giorgia meloni francesco saverio garofani

A CIASCUNO LA SUA “VERITÀ” - L’ARTICOLO PUBBLICATO DAL QUOTIDIANO DI BELPIETRO SUL "PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È PRATICAMENTE IDENTICO ALLA MAIL RICEVUTA DA MOLTI ALTRI QUOTIDIANI, DA UN ANONIMO CHE SI FIRMAVA "MARIO ROSSI", CHE HANNO DECISO DI IGNORARE LA VICENDA PERCHÉ NON VERIFICABILE - PERCHE' BELPIETRO HA DECISO DI DARE SPAZIO E RISALTO A UNA STORIA COSI' AMBIGUA? HA IN MANO ANCHE UN AUDIO O CI SONO ALTRE RAGIONI? DI CERTO, L'EX ALLIEVO DI VITTORIO FELTRI È UN PO' IN DIFFICOLTÀ: LE COPIE VENDUTE DAL SUO GIORNALE CALANO E "LA VERITÀ" STA DIVENTANDO POST-VERITÀ, CON LO SPAZIO CONCESSO A COMPLOTTISTI, NO VAX E PUTINIANI - FORSE CREARE UN PO’ DI CACIARA CON IL GAROFANI-GATE SERVE A RIPORTARE IL QUOTIDIANO SOTTO I RIFLETTORI - DI SICURO HA FATTO UN FAVORE A GIORGIA MELONI. DEL RESTO, FU LEI NEL 2023 A OPPORSI ALLA VENDITA DEL GIORNALE AD ANGELUCCI, E A TROVARE IN FEDERICO VECCHIONI, AD DI "BONIFICHE FERRARESI" E CARO A LOLLOBRIGIDA, IL "SALVATORE" PRONTO A RILEVARE IL 25% DELLA SOCIETA' EDITRICE BY BELPIETRO - DA ALLORA FIOCCANO INSERZIONI DELLE PARTECIPATE E PEZZI PRO-GIORGIA...

matteo salvini giorgia meloni donald trump vladimir putin sergio mattarella

DAGOREPORT - COME MAI GLI ARTICOLI DELLA “VERITÀ” SUL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” ARRIVANO IL GIORNO DOPO LA RIUNIONE DEL CONSIGLIO SUPREMO DI DIFESA, DI CUI GAROFANI È SEGRETARIO, IN CUI SI È RIBADITA LA LINEA DI “PIENO SOSTEGNO ITALIANO ALL’UCRAINA”? - LA LINEA PRO-KIEV DI GIORGIA MELONI SI E' AFFIEVOLITA DA TEMPO (HA MESSO IN “PAUSA” L'ADESIONE DELL'ITALIA AL PIANO PURL PER LE ARMI USA A KIEV) E SALVINI E' IL SOLITO "FIGLIO DI PUTIN" CHE SI OPPONE A OGNI SOSTEGNO A ZELENSKY - NON SOLO: MATTARELLA, ORMAI DA ANNI, INFIOCINA I SOVRANISMI DI MEZZO MONDO, HA PIU' VOLTE CRITICATO TRUMP, PUTIN, ORBAN, NETANYAHU E AFD (GUARDA CASO TUTTI AMICI DI MELONI E SALVINI) - SE L'AUDIO DI GAROFANI ESISTE, E CERTIFICA UN "COMPLOTTO" E NON UN SEMPLICE RAGIONAMENTO POLITICO, PERCHÉ BELPIETRO NON LO PUBBLICA? IL COLLOQUIO DELL'EX DEPUTATO DEL PD È STATO CARPITO AL RISTORANTE IN UNA "CHIACCHERATA TRA AMICI". SE ESISTE L'AUDIO, CHI LO HA REGISTRATO? UN AMICO? UN PRIVATO CITTADINO CHE HA RICONOSCIUTO GAROFANI, NONOSTANTE FOSSE UN VOLTO POCO NOTO? O IL CONSIGLIERE DI MATTARELLA ERA "ATTENZIONATO"? DA CHI?