rassoul bissoultanov - foto la nazione niccolo ciatti

CHE SCANDALO! – RASSOUL BISSOULTANOV, IL CECENO CHE HA UCCISO CON UN CALCIO ALLA TEMPIA IL 21ENNE NICCOLO CIATTI A LLORET DE MAR, È SCOMPARSO, SUBITO DOPO LA SCARCERAZIONE DISPOSTA DALLA CORTE D’ASSISE DI ROMA PER UN VIZIO PROCEDURALE – “LA STAMPA”: “GRIDANO TUTTI AL ‘CAVILLO GIUDIZIARIO’, MA FANNO FINTA DI IGNORARE CHE È DAL 1930 CHE LA NOSTRA PROCEDURA NON CONSENTE DI INSEGUIRE CON ORDINI DI ARRESTO UN IMPUTATO CHE NON SIA MAI PASSATO PER L'ITALIA. SI DIRÀ: VECCHIE LOGICHE DA STATI NAZIONALI. E IN EFFETTI…”

LA BRUTALE AGGRESSIONE A NICCOLO CIATTI

1 - GUERRA DI CAVILLI TRA ITALIA E SPAGNA

Francesco Grignetti per “la Stampa”

 

E ora? Ora che l'imputato Rassoul Bissoultanov è scomparso, il processo spagnolo è sospeso, quello italiano deve ancora cominciare e ci si attende una battaglia procedurale, ora che la famiglia di Niccolò Ciatti è comprensibilmente attonita e spera in un miracolo giudiziario, che fare?

 

Gridano tutti al «cavillo giudiziario» con cui la Corte d'Assise di Roma ha annullato l'ordine di arresto, ma fanno finta di ignorare che è dal 1930, codice Rocco di impostazione fascista, che la nostra procedura non consente di inseguire con ordini di arresto un imputato che non sia mai passato per l'Italia.

 

NICCOLO CIATTI

Si dirà: vecchie logiche da Stati nazionali. E in effetti l'aveva notato già la Commissione Regeni, studiando i precedenti, che in epoca di globalizzazione forse la vecchia norma del 1930 è superata e il legislatore potrebbe metterci mano.

 

Tanto più quando i processi diventano trans-nazionali, con vittima italiana, imputato russo-ceceno ma rifugiato politico in Francia, luogo del delitto in Spagna, arresto in Germania. Nel frattempo Bissoultanov non è in Italia. Ovviamente teme di essere condannato e qui da noi per l'omicidio volontario c'è una pena che si chiama ergastolo. In Spagna, rischia una condanna a 20 anni o meno; e ne ha scontati già 4 in carcere.

rassoul bissoultanov foto la nazione

 

La procura di Roma ha fatto ricorso alla Corte d'assise d'appello, difficilmente però verrà ribaltata una decisione che ha 90 anni di giurisprudenza consolidata. Il 18 gennaio comunque s' inizia il processo a Roma. Ma gli spagnoli, pur clamorosamente in ritardo, non hanno rinunciato alla loro competenza e si sono rivolti a Bruxelles, a Eurojust, per un parere su chi debba procedere: non è vincolante, eppure la sua decisione avrebbe un notevole peso.

 

NICCOLO CIATTI

A portare il caso nell'Aula della Camera due mesi fa era stato il deputato Cosimo Ferri, Italia viva. Gli era già chiaro, ad ottobre, che un conflitto nazionalistico tra magistrature non avrebbe portato a nulla di buono. «Chiediamo - concluse Ferri - che ci sia cooperazione tra le due procure e che ci sia un'attività diplomatica che porti al risultato di avere giustizia e verità, non l'ennesimo rinvio». È andata anche peggio.

 

2 - CIATTI, IL CECENO IN FUGA CORSA PER ARRESTARLO MA NESSUNO SA DOV' È

Valentina Errante per “il Messaggero”

 

rassoul bissoultanov foto la nazione

Non si sa dove si trovi adesso Rassoul Bissoultanov, il ceceno di 31 anni accusato dell'omicidio del giovanissimo Niccolò Ciatti, pestato senza alcun motivo in una discoteca Lloret de Mar nell'agosto del 2017. Ed è improbabile che sia ancora in Italia anche se i carabinieri del Ros, ma non solo, lo stanno cercando, dopo la scarcerazione disposta lo scorso 22 dicembre, per un vizio procedurale, dalla terza Corte d'Assise di Roma.

Rasul Bisultanov - La morte di Niccolo Ciatti

 

Se riuscissero a rintracciarlo, il fermo di polizia giudiziaria scatterebbe immediatamente: a carico dell'imputato, accusato di omicidio volontario, ci sono concreti indizi, come il video del pestaggio di Niccolò, ed è concreto il pericolo che l'uomo, arrestato in Germania ed estradato in Italia, lasci il Paese e non si presenti al processo che comincerà lo scorso 18 gennaio. La procura, intanto ha presentato un ricorso contro la decisione della Corte d'Assise che ha annullato la misura cautelare a carico del ceceno.

 

IL RICORSO

La scarcerazione di Bissoultanov, impugnata dal pm Erminio Amelio davanti alla Cassazione, si basa sull'interpretazione dell'articolo 10 del codice penale che, stabilisce le condizioni di procedibilità e di arresto per i reati commessi all'estero ai danni di italiani. Il codice prevede che affinché la procura possa arrestare o chiedere il processo di un cittadino straniero, questi debba trovarsi sul nostro territorio.

rassoul bissoultanov foto la nazione 2

 

Pertanto un nuovo provvedimento cautelare, oggi sarebbe valido, così come lo è il giudizio immediato disposto quando l'uomo era già detenuto a Rebibbia. Una circostanza che non si è verificata per il caso Regeni, in quanto per la morte del ricercatore, avvenuta in Egitto, si contesta la tortura, un reato oggetto della convenzione di New York dell'84.

 

L'articolo 10 del codice è datato 1930, un'altra era, in cui gli italiani residenti all'estero erano pochissimi. Recentemente è stata proprio la commissione parlamentare Regeni a sollecitare il governo a una modificare della norma oramai obsoleta che non consente all'Italia di procedere nei confronti degli stranieri, neppure in caso di omicidio.

 

LA VICENDA

Rasul Bisultanov - La morte di Niccolo Ciatti

Bissoultanov, esperto di arti marziali, è accusato di aver sferrato un calcio in testa a Niccolò Ciatti lasciandolo esanime sulla pista da ballo. L'uomo dopo essere uscito per scadenza dei termini di carcerazione preventiva dalla prigione spagnola dove era detenuto, il ceceno era comunque sottoposto all'obbligo di firma settimanale presso il tribunale di Girona (Spagna), in attesa del processo che doveva aprirsi lo scorso il 26 novembre, la scorsa estate aveva però ottenuto un permesso di 15 giorni per recarsi a Strasburgo, dove vive la famiglia ma, dopo avere raggiunto la Francia, aveva attraversato il confine per arrivare a Kehl, città che, seppur tedesca, fa parte dell'area metropolitana di Strasburgo, da cui è divisa dal fiume Reno.

NICCOLO CIATTI

 

Dopo l'arresto e l'estradizione in Italia il processo spagnolo era stato sospeso. Per l'altro aggressore di Niccolò, Movsar Magomadov, arrestato lo scorso febbraio e imputato insieme a Bissoultanov nel processo spagnolo, la Francia ha invece negato l'estradizione proprio Magomedov, arrestato lo scorso febbraio a Strasburgo sulla base di un mandato di arresto europeo frutto delle indagini dei carabinieri del Ros e della procura di Roma.

 

Ma pochi giorni dopo, il ceceno era stato liberato dai giudici francesi. Il no all'estradizione del 24enne è motivato dal fatto che Magomedov «risulta indagato per lo stesso delitto in Spagna, dove è stato commesso il reato e dove, per le leggi internazionali, dovrà celebrarsi il processo».

 

LA FAMIGLIA

NICCOLO CIATTI

Si disperano intano il papà e la mamma di Niccolò. «Ti chiedo perdono Niccolò per averti messo al mondo, in un mondo così marcio, in cui nessuno ha rispetto per la vita», ha scritto su Facebook la mamma Cinzia Azzolina. E papà Luigi, sul suo profilo, zeppo di foto del figlio ha aggiunto: «Non riusciamo Niccolò a darti quella giustizia che ti spetta di diritto. Perdonaci Niccolò, posso solo darti il calore delle mie lacrime niente più», conclude Luigi Ciatti.

LA BRUTALE AGGRESSIONE A NICCOLO CIATTILA BRUTALE AGGRESSIONE A NICCOLO CIATTIRasul Bisultanov - La morte di Niccolo CiattiRasul Bisultanov - La morte di Niccolo CiattiLA BRUTALE AGGRESSIONE A NICCOLO CIATTI

Ultimi Dagoreport

maurizio belpietro giorgia meloni la verita

DAGOREPORT - IL GIOCO DI PRESTIGIO DI MAURIZIO BELPIETRO: LO "SCOOP" SUL PRESUNTO “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È BASATO SULLE PAROLE “PROVVIDENZIALE SCOSSONE”, CHE IL CONSIGLIERE DEL COLLE, FRANCESCO SAVERIO GAROFANI, AVREBBE PRONUNCIATO ALLA CENA DOPO L’EVENTO IN RICORDO DI AGOSTINO DI BARTOLOMEI. MA NELLA MAIL ANONIMA CHE SEGNALA LA VICENDA A "LA VERITA'" QUELLE DUE PAROLE NON SONO VIRGOLETTATE: SEMBRANO ESSERE UN RAGIONAMENTO DELL’AUTORE, IL MISTERIOSO "MARIO ROSSI" – “LINKIESTA”: “PER CAPIRE COSA PENSI MELONI BISOGNA LEGGERE ‘LA VERITÀ’, ESATTAMENTE COME PER CAPIRE COSA PENSI GIUSEPPE CONTE BISOGNA LEGGERE ‘IL FATTO’. QUANTI SI BEVONO OGGI LA FAVOLA DELLA SVOLTA ATLANTISTA ED EUROPEISTA DI MELONI, FAREBBERO BENE A LEGGERE ‘LA VERITÀ’, SMACCATAMENTE FILO-PUTINIANO, NO VAX E NO EURO. LA VERITÀ DEL GOVERNO MELONI STA LÌ”

maurizio belpietro giorgia meloni francesco saverio garofani

A CIASCUNO LA SUA “VERITÀ” - L’ARTICOLO PUBBLICATO DAL QUOTIDIANO DI BELPIETRO SUL "PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È PRATICAMENTE IDENTICO ALLA MAIL RICEVUTA DA MOLTI ALTRI QUOTIDIANI, DA UN ANONIMO CHE SI FIRMAVA "MARIO ROSSI", CHE HANNO DECISO DI IGNORARE LA VICENDA PERCHÉ NON VERIFICABILE - PERCHE' BELPIETRO HA DECISO DI DARE SPAZIO E RISALTO A UNA STORIA COSI' AMBIGUA? HA IN MANO ANCHE UN AUDIO O CI SONO ALTRE RAGIONI? DI CERTO, L'EX ALLIEVO DI VITTORIO FELTRI È UN PO' IN DIFFICOLTÀ: LE COPIE VENDUTE DAL SUO GIORNALE CALANO E "LA VERITÀ" STA DIVENTANDO POST-VERITÀ, CON LO SPAZIO CONCESSO A COMPLOTTISTI, NO VAX E PUTINIANI - FORSE CREARE UN PO’ DI CACIARA CON IL GAROFANI-GATE SERVE A RIPORTARE IL QUOTIDIANO SOTTO I RIFLETTORI - DI SICURO HA FATTO UN FAVORE A GIORGIA MELONI. DEL RESTO, FU LEI NEL 2023 A OPPORSI ALLA VENDITA DEL GIORNALE AD ANGELUCCI, E A TROVARE IN FEDERICO VECCHIONI, AD DI "BONIFICHE FERRARESI" E CARO A LOLLOBRIGIDA, IL "SALVATORE" PRONTO A RILEVARE IL 25% DELLA SOCIETA' EDITRICE BY BELPIETRO - DA ALLORA FIOCCANO INSERZIONI DELLE PARTECIPATE E PEZZI PRO-GIORGIA...

matteo salvini giorgia meloni donald trump vladimir putin sergio mattarella

DAGOREPORT - COME MAI GLI ARTICOLI DELLA “VERITÀ” SUL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” ARRIVANO IL GIORNO DOPO LA RIUNIONE DEL CONSIGLIO SUPREMO DI DIFESA, DI CUI GAROFANI È SEGRETARIO, IN CUI SI È RIBADITA LA LINEA DI “PIENO SOSTEGNO ITALIANO ALL’UCRAINA”? - LA LINEA PRO-KIEV DI GIORGIA MELONI SI E' AFFIEVOLITA DA TEMPO (HA MESSO IN “PAUSA” L'ADESIONE DELL'ITALIA AL PIANO PURL PER LE ARMI USA A KIEV) E SALVINI E' IL SOLITO "FIGLIO DI PUTIN" CHE SI OPPONE A OGNI SOSTEGNO A ZELENSKY - NON SOLO: MATTARELLA, ORMAI DA ANNI, INFIOCINA I SOVRANISMI DI MEZZO MONDO, HA PIU' VOLTE CRITICATO TRUMP, PUTIN, ORBAN, NETANYAHU E AFD (GUARDA CASO TUTTI AMICI DI MELONI E SALVINI) - SE L'AUDIO DI GAROFANI ESISTE, E CERTIFICA UN "COMPLOTTO" E NON UN SEMPLICE RAGIONAMENTO POLITICO, PERCHÉ BELPIETRO NON LO PUBBLICA? IL COLLOQUIO DELL'EX DEPUTATO DEL PD È STATO CARPITO AL RISTORANTE IN UNA "CHIACCHERATA TRA AMICI". SE ESISTE L'AUDIO, CHI LO HA REGISTRATO? UN AMICO? UN PRIVATO CITTADINO CHE HA RICONOSCIUTO GAROFANI, NONOSTANTE FOSSE UN VOLTO POCO NOTO? O IL CONSIGLIERE DI MATTARELLA ERA "ATTENZIONATO"? DA CHI?

tommaso foti galeazzo bignami

CHIAGNI E FOTI – A VOLERE QUEL FENOMENO DI GALEAZZO BIGNAMI COME CAPOGRUPPO DI FDI ALLA CAMERA FU TOMMASO FOTI, CHE SCELSE IL CAMERATA BOLOGNESE COME SUO SUCCESSORE. QUANDO CI FU IL PASSAGGIO DI CONSEGNE, FOTI ASSICURÒ CHE NON AVREBBE POTUTO SCEGLIERE UN SUCCESSORE MIGLIORE (PENSA COM'ERANO GLI ALTRI PRETENDENTI) - DI SICURO BIGNAMI NON È MAI STATO TROPPO ISTITUZIONALE NEGLI INTERVENTI IN AULA: SPESSO PROVOCATORIO, OGNI VOLTA CHE PARLA IRRITA L'OPPOSIZIONE. PARE CHE UNA TELEFONATA DA PALAZZO CHIGI E UN CONSIGLIO “PATERNO” BY FOTI LO AVESSERO INDOTTO A MAGGIOR EQUILIBRIO. SINO A IERI…

sergio mattarella guido crosetto galeazzo bignami adolfo urso giorgia meloni

FLASH! - SULLA QUESTIONE GAROFANI-BELPIETRO, RIMBOMBA IL SILENZIO ASSORDANTE DI GUIDO CROSETTO. CHE LA LINEA DEL MINISTRO DELLA DIFESA E COFONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA SIA PIÙ IN SINTONIA CON IL COLLE CHE CON I CAMERATI DI “PA-FAZZO” CHIGI DI VIA DELLA SCROFA, NON È UNA NOVITÀ. D’ALTRONDE, NEL 2022 FU MATTARELLA A VOLERE CROSETTO ALLA DIFESA, DOPO AVER BOCCIATO IL NOME DI ADOLFO URSO PROPOSTO DA MELONI. ED È SEMPRE STATO CONSIDERATO UN “INTERLOCUTORE” DEL COLLE, TANT’È CHE GUIDONE SMISE DI PARTECIPARE  AI CONSIGLIO DEI MINISTRI POICHÉ TUTTI DAVANTI A LUI TENEVANO LA BOCCUCCIA CHIUSA…