badanti green pass

CHI BADA ALLE BADANTI? - DAL 15 OTTOBRE COLLABORATORI DOMESTICI, BABYSITTER E BADANTI DOVRANNO AVERE IL GREEN PASS, MA DATO CHE SARANNO LE FAMIGLIE A DOVERLO VERIFICARE FINIRÀ TUTTO IN CACIARA: SI RISCHIA UNA MULTA DA 400 A 1000 EURO MA CHI ENTRERA' NELLE CASE A CONTROLLARE? – MOLTI CHIUDERANNO UN OCCHIO PERCHÉ HANNO PAURA DI ESSERE DENUNCIATI DA LAVORATORI IN NERO (IN ITALIA SONO IL 60%). MA IL DATO DEI NON VACCINATI NELLA CATEGORIA È PREOCCUPANTE…

Niccolò Carratelli per "la Stampa"

 

badanti green pass

I datori di lavoro siamo noi. Noi semplici cittadini, famiglie, anziani che vivono soli. E il luogo di lavoro è casa nostra, senza tornelli o badge da strisciare all'ingresso, anzi: chi viene a lavorare da noi, spesso, ha il suo mazzo di chiavi. La colf che fa le pulizie, la baby-sitter che si occupa dei bambini, la badante che assiste un genitore non più autosufficiente. In molti casi sono diventate persone di famiglia, punti di riferimento nella nostra complicata quotidianità. Dal 15 ottobre, però, per entrare in casa nostra, dovranno avere un Green Pass valido. E, in teoria, mostrarcelo, perché la legge attribuisce a noi il compito di controllarlo, pena una multa da 400 a 1000 euro (per il lavoratore la sanzione è più alta, da 600 a 1500 euro).

 

Green pass 4

D'altra parte, l'eventualità che le forze dell'ordine irrompano nelle abitazioni private per verificare lo status di chi ci lavora è piuttosto remota, oltre che impraticabile dal punto di vista costituzionale. Quindi, se i datori di lavoro di colf o badanti preferiscono chiudere un occhio di fronte alla mancanza del certificato, nessuno potrà farci niente. E questa "flessibilità" potrebbero adottarla in molti, soprattutto quelli che ai lavoratori domestici non hanno fatto un contratto regolare: mandarli via perché non hanno il pass, potrebbe equivalere ad autodenunciarsi e esporsi a una vertenza.  D'altra parte, «anche chi non ha il Green Pass rischia - dice Teresa Benvenuto, segretaria di Assindatcolf - perché se perde il lavoro non lo trova più: a questo punto nessuno assumerà persone senza il pass».

badante romena

 

Il 60% "in nero" Non è un problema marginale, visto che "in nero" lavora più della metà del settore. Su 2 milioni e 100mila collaboratori stimati (per difetto) in attività in Italia, solo poco più di 900mila sono noti all'Inps. L'istituzione dell'obbligo di Green Pass per legge potrebbe anche spingere l'emersione di questi rapporti di lavoro, come già successo per le autocertificazioni legate agli spostamenti durante la prima ondata della pandemia, quando eravamo in lockdown. Un fenomeno registrato nell'ultimo Osservatorio sui lavoratori domestici pubblicato dall'Inps.

 

Green pass  3

Non è detto, però, che accada anche stavolta, visto che nella primavera 2020 la badante poteva essere fermata per strada dalla polizia e doveva motivare lo spostamento, ora non più. «Ma il datore di lavoro che non regolarizza il rapporto e poi non chiede il Pass rischia una doppia sanzione - avverte Benvenuto - mentre noi ci aspettiamo un doppio effetto positivo: l'uscita dal sommerso di decine di migliaia di lavoratori e un aumento del numero dei vaccinati».

 

anziana con badante 3

Troppi senza il pass Perché ci sono ottime probabilità che quella stessa badante non sia vaccinata. Oppure sia immunizzata con un vaccino non riconosciuto dalle agenzie del farmaco europea e italiana e che, quindi, non dà diritto al Green Pass. Come il russo Sputnik o il cinese Sinovac, usati in Paesi da cui provengono molte lavoratrici impiegate nella cura della casa o degli anziani: Filippine, Ucraina e Moldavia, solo per citarne alcuni. I dati confermano che quasi il 40% di colf e badanti arriva dall'Europa dell'Est. La Romania, altro esempio classico, è penultima (davanti alla Bulgaria) nella classifica europea per numero di vaccinati, con meno del 35% della popolazione protetta, a fronte di una media europea del 70%.

 

Green pass  2

C'è anche un tema culturale, quindi, e non stupiscono le stime delle associazioni datoriali, basate sulle segnalazioni delle famiglie: secondo Domina, i lavoratori domestici privi di certificato vaccinale sarebbero il 30%, circa 600mila, mentre la proiezione di Assindatcolf si spinge fino al 50%, quindi un milione di persone. Che, in teoria, devono mettersi in regola, scoprendo il braccio per l'iniezione nei prossimi 20 giorni, o facendo tre tamponi rapidi a settimana a loro spese. «Spesso sono lavoratrici che non parlano bene l'italiano, non sanno che per vaccinarsi basta il codice fiscale provvisorio e che ormai ci sono gli open day a loro dedicati (ieri e domenica nel Lazio, ndr) - spiega Benvenuto - si fanno guidare dall'ignoranza e dalla paura, vanno aiutate».

BADANTI

 

Controlli in salita Ma, ad aver bisogno di aiuto, saranno anche migliaia di anziani chiamati, loro malgrado, a fare i controllori: potrebbero avere qualche difficoltà a usare l'app VerificaC19 per scannerizzare il codice Qr sul pass della badante. Sempre che abbiano uno smartphone e sappiano come funziona. Da Assindatcolf dicono di aspettare le linee guida per i controlli annunciate dal ministero del Lavoro, ma il suggerimento è quello di «prevedere la possibilità di chiedere la semplice copia cartacea del pass, su cui il termine di validità è indicato all'ultima riga».

 

green pass

Il problema è che il documento stampato è più facile da falsificare, soprattutto agli occhi dei più anziani: «Il rischio dei falsi è concreto e elevato - dice Lorenzo Gasparrini, segretario di Domina - chiediamo che venga attivato un numero verde che consenta alla famiglia di verificare l'autenticità e la scadenza del pass del proprio lavoratore domestico». Con queste premesse, c'è da aspettarsi controlli serrati nelle case degli italiani. -

MARIO DRAGHI GREEN PASS

ANZIANO BADANTEANZIANO BADANTE anziano badante 1

Ultimi Dagoreport

john elkann donald trump

DAGOREPORT – ITALIA, BYE BYE! JOHN ELKANN NON NE PUÒ PIÙ DI QUESTO DIGRAZIATO PAESE CHE LO UMILIA SBATTENDOLO PER 10 MESI AI "SERVIZI SOCIALI", COME UN BERLUSCA QUALSIASI, E STUDIA LA FUGA NEGLI STATI UNITI - PRIMA DI SPICCARE IL VOLO TRA LE BRACCIA DEL SUO NUOVO IDOLO, DONALD TRUMP, YAKI DEVE LIBERARSI DELLA “ZAVORRA” TRICOLORE: CANCELLATA LA FIAT, TRASFORMATA IN UN GRUPPO FRANCESE CON SEDE IN OLANDA, GLI RESTANO DUE GIORNALI, LA FERRARI E LA JUVENTUS – PER “LA STAMPA”, ENRICO MARCHI È PRONTO A SUBENTRARE (MA PRIMA VUOLE SPULCIARE I CONTI); PER “REPUBBLICA”, IL GRECO KYRIAKOU È INTERESSATO SOLO ALLE REDDITIZIE RADIO, E NON AL GIORNALE MANGIASOLDI E POLITICAMENTE IMPOSSIBILE DA GOVERNARE) - DOPO IL NO DI CARLO FELTRINELLI, SAREBBERO AL LAVORO PER DAR VITA A UNA CORDATA DI INVESTITORI MARIO ORFEO E MAURIZIO MOLINARI – SE IL CAVALLINO RAMPANTE NON SI TOCCA (MA LA SUA INETTA PRESIDENZA HA SGONFIATO LE RUOTE), PER LA JUVENTUS, ALTRA VITTIMA DELLA SUA INCOMPETENZA, CI SONO DUE OPZIONI IN BALLO…

silvia salis giorgia meloni elly schlein matteo renzi

DAGOREPORT - IN ITALIA, DOPO TANTI OMETTI TORVI O INVASI DI VANITÀ, SI CERCANO DONNE FORTI. DONNE COL PENSIERO. DONNE CHE VINCONO. E, NATURALMENTE, DONNE IN GRADO DI COMANDARE, CAPACI DI TENER TESTA A QUELLA LADY MACBETH DELLA GARBATELLA CHE DA TRE ANNI SPADRONEGGIA L’IMMAGINARIO DEL 30% DEGLI ELETTORI, ALIAS GIORGIA MELONI - IERI SERA ABBIAMO ASSISTITO ATTENTAMENTE ALLA OSPITATA DI SILVIA SALIS A “OTTO E MEZZO”, L’EX LANCIATRICE DI MARTELLO CHE DALLA LEOPOLDA RENZIANA E DAL CONI DELL’ERA MALAGÒ HA SPICCATO IL VOLO NELL’OLIMPO DELLA POLITICA, SINDACO DI GENOVA E SUBITO IN POLE COME LEADER CHE SBARACCHERÀ ELLY SCHEIN E METTERÀ A CUCCIA LA CRUDELIA DE MON DI COLLE OPPIO - DOPO MEZZ’ORA, PUR SOLLECITATA DA GRUBER E GIANNINI, CI SIAMO RITROVATI, ANZICHÉ DAVANTI A UN FUTURO LEADER, DAVANTI A UNA DONNA CHE DAREBBE IL PREMIO NOBEL PER LA LETTERATURA ALL'AUTORE DE "IL MANUALE DELLA PERFETTA GINNASTICATA" - ECCITANTE COME UN BOLLETTINO METEO E LA PUBBLICITÀ DI TECHNO-GYM, MELONI PUO' DORMIRE SONNI TRANQUILLI - VIDEO

italo bocchino giorgia arianna meloni

DAGOREPORT – PER QUANTO SI SBATTA COME UN MOULINEX IMPAZZITO, ITALO BOCCHINO NON RIESCE A FARSI AMARE DALLA FIAMMA MAGICA DI GIORGIA MELONI: LUI SI PRODIGA NELL'OSPITATE TELEVISIVE CON LODI E PEANA ALLA STATISTA DELLA SGARBATELLA, MA È TUTTO INUTILE: TROPPO CHIACCHIERATO E CON UN GIRO DI AMICIZIE DISCUTIBILI, L'EX DELFINO DI FINI NON ENTRA A ''PA-FAZZO CHIGI'' – LE SUE DICHIARAZIONI SIBILLINE SUL CASO GHIGLIA NON L’HANNO AIUTATO: HA SPECIFICATO, NON A CASO, CHE IL SUO INCONTRO CON  IL COMPONENTE DEL GARANTE DELLA PRIVACY ALLA SEDE DI FDI È DURATO “VENTI MINUTI AL MASSIMO”, METTENDO IN DIFFICOLTÀ ARIANNA MELONI – SE È TANTO "IMPRESENTABILE", PERCHÉ NON LO CACCIANO DA DIRETTORE EDITORIALE DEL "SECOLO D'ITALIA"? SAREBBE UN GIOCO DA RAGAZZI ESTROMETTERLO. MA QUANTI SEGRETI CONOSCE L’EX SANCHO PANZA DI FINI, APPASSIONATO DI INTELLIGENCE E VICINO A LOBBISTI CONSIDERATI IMPRESENTABILI DALLA FIAMMA MAGICA DELLA MELONA? - VIDEO

giovambattista fazzolari roberto carlo mele

FLASH – I DAGO-LETTORI HANNO FATTO IL LORO DOVERE: HANNO SCOPERTO L'IDENTITÀ DELL’UOMO CHE DUE GIORNI FA ERA ATTOVAGLIATO CON GIOVAMBATTISTA FAZZOLARI DA “VITTI”, A PIAZZA SAN LORENZO IN LUCINA. SI TRATTEREBBE DI ROBERTO CARLO MELE, ESPONENTE DI SPICCO DI FRATELLI D’ITALIA (FIGURA NELL'ESECUTIVO DEL PARTITO COME SEGRETARIO AMMINISTRATIVO). COME “FAZZO”, DEVE AMARE MOLTO LA RISERVATEZZA, VISTO CHE ONLINE NON SI TROVANO SUE FOTO – ANCHE “L’UOMO PIÙ INTELLIGENTE” CHE CONOSCE GIORGIA MELONI (PENSA GLI ALTRI), SEMPRE RESTIO AI SALOTTI, HA FATTO IL SUO INGRESSO UFFICIALE NELLA ROMANELLA POLITICA DEL “FAMOSE DU’ SPAGHI”…

giorgia meloni donald trump al sisi

FLASH! - LA BOCCIATURA DEL PONTE SULLO STRETTO DA PARTE DELLA CORTE DEI CONTI HA FATTO SALTARE I NERVI NON SOLO A SALVINI MA SOPRATTUTTO ALLA MELONI – LA PREMIER, CHE SI ERA SPESA MOLTO IN EUROPA PER LA REALIZZAZIONE DEL PONTE, SI È TALMENTE INCAZZATA (“E’ L’ENNESIMO ATTO DI INVASIONE DE GIUDICI SULLE SCELTE DEL GOVERNO”) CHE HA CANCELLATO IL VIAGGIO AL CAIRO DI SABATO PER L’INAUGURAZIONE DEL MUSEO GEM - ALLA NOTIZIA CHE AL POSTO DELLA STATISTA, SBARCA IL FARAONE GIULI, ANCHE AL SISI NON L’HA PRESA PER NIENTE BENE…